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PubblicatoSerafina Salvadori Modificato 11 anni fa
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Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza Presentazione di Pier Paolo Baretta Le indicazioni della Cisl sul sistema previdenziale italiano
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Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza 2 Equilibrio finanziario del sistema previdenziale italiano Riforma Amato del 1992 Riforma Dini del 1995 Legge finanziaria del 1998 Nel periodo 1996/2005 sono stati previsti risparmi o maggiori entrate per 103 miliardi di euro (200.000 miliardi delle vecchie lire) In seguito alle riforme Amato e Dini, non esistono per limmediato e per il lungo periodo problemi di ordine finanziario. La lunga fase di transizione che culminerà intorno agli anni 2020/2030 è risolta dalla legge Maroni (243/04). Il problema resta quello di come affrontare questa fase sostituendo lo scalone. La legge 243/04 comporta, a regime, un abbattimento della spesa previdenziale, in rapporto al PIL, pari allo 0,7% (circa 9 miliardi di euro) Legge 243/04 (riforma Berlusconi – Maroni
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Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza 3 Ragioneria Generale dello Stato Rapporto spesa pensionistica/PIL (a normativa previgente) anno 2010 13,8% anno 2033 16,0% anno 2050 13,6% Legge 23 agosto 2004, n.243 (dal 1/01/2008) anno 2001 13,8% anno 2033 15,4% anno 2050 13,8%
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Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza 4 Previsioni RGS della spesa pensionistica in % PIL prima e dopo la 234/2004
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Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza 5 Pensionamento di anzianità Per le donne è abolita la 2008 Dal 2008 si accede a tale prestazione: pensione di anzianità a)con 40 anni di anzianità contributiva b)con 35 anni di contribuzione e 60 anni di età. Dal 2010 letà è elevata a 61 anni, dal 2014 a 62 anni (cosiddetto scalone) c) in via sperimentale, fino allanno 2015, con 35 anni di contributi e 57 di età ma solo per le lavoratrici.Il calcolo della pensione è fatto con il sistema contributivo Sistema contributivo – Pensione di vecchiaia Dal 2008, per accedere al pensionamento unico di vecchiaia: letà minima di pensionamento è elevato per le donne a 60 anni e per gli uomini a 65 anni prima di dette età, è consentito accedere alla pensione: a) con 40 anni di contributi; b) con 35 anni di contributi e 60 anni di età, elevati a 61 dal 2010 e a 62 dal 2014. Sono esclusi: Forze di polizia, Forze armate e Vigili del Fuoco Prosecutori volontari ante 1/3/2004 Collocati in mobilità e destinatari dei fondi di solidarietà di settore (10.000 unità) Riforma Berlusconi (Legge 243/04)
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Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza 6 Le variabili più rilevanti nel lungo periodo 20022010202020402050 Speranza di vita Maschi Femmine ITALIA 79.5 media U.E. 73 76.6 82.9 77.9 84.4 79.6 86.2 81.4 88.1 ITALIA 84.7 media U.E.80 81,4 88.1 Tasso di dipendenza degli anziani rapp. Fra over 65/pop. 20 – 64 Tasso di dip. (over 65/pop. 15 – 64) 29.8 (28 –UE 24.2 ) 34.140.364.968.8 (61 – UE 49) Popolazione in età attiva 35.935.434.128.326.1 Tasso di occupazione (20 – 64) 59 (UE 68) Tasso occ. (55 -64) 28% (UE 38,8) 62.963.667.369
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8 Tasso di dipendenza degli anziani over 65/15 – 64 anni (Fonte: OECD)
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Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza 9 Età effettiva di accesso al pensionamento, 1997-2002
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Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza 10 Spesa pubblica per pensioni - Scenario nazionale base Spesa in rapporto al PIL e sua scomposizione
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Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza 11 Tassi di sostituzione (rapporto fra prima pensione e ultima retribuzione)
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Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza 12 Tasso di sostituzione prev. Obbligatoria Dep 60: lav. Dipendente in pensione a 60/65 anni Self 60: lav. Autonomo in pensione a 60/65 anni I coefficienti di trasformazione del sistema pubblico sono stati aggiornati sulla base delle ipotesi sottostanti lo scenario demografico Eurostat centrale N.B.: Elaborazioni NVSP - 2004
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Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza 13 Obiettivi: aumento della possibilità di scelta basato sulla flessibilità delletà di pensionamento; allungamento della permanenza nel mercato del lavoro attraverso incentivi; rimozione delle restrizioni allattività lavorativa degli anziani superando il divieto di cumulo, cioè superando limpossibilità di cumulare la pensione con i redditi da lavoro; rivalutazione dei trattamenti pensionistici in essere; pieno decollo della previdenza integrativa per tutte le categorie dei lavoratori, inclusi i dipendenti pubblici; estensione delle tutele sociali e contributive dei giovani con occupazione precaria e discontinua; riordino e razionalizzazione degli enti previdenziali; rafforzamento del contrasto alla evasione contributiva Memorandum Governo/OO.SS. (25 settembre 2006) Obiettivi e linee di una revisione del sistema previdenziale
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Dip. Democrazia Economica, Fisco e Previdenza 14 Ulteriore separazione tra previdenza e assistenza Revisione della disciplina della totalizzazione dei periodi assicurativi Ridefinizione della normativa sulle attività usuranti Specificità delle lavoratrici madri e delle situazioni di disabilità Problemi particolari, quali: a) il riconoscimento dei cosiddetti contributi silenti (inferiori a 20 anni non danno diritto alla pensione di vecchiaia) b) il riconoscimento dei periodi di inattività per coloro, soprattutto donne, che svolgono attività di part time verticale. Altre questioni al di fuori del Memorandum
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