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PubblicatoTeofilo Mazzei Modificato 11 anni fa
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“Misure in vitro delle proprietà viscoelastiche di tessuti connettivi”
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA “LA SAPIENZA” Facoltà di Ingegneria Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica Corso di: MISURE INDUSTRIALI II Prof. Zaccaria Del Prete “Misure in vitro delle proprietà viscoelastiche di tessuti connettivi” Dispense a cura dell’ Ing. Emanuele Rizzuto anno accademico 2005/06
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Introduzione Tendini (muscolo-osso) Legamenti (osso-osso)
trasformano le contrazioni muscolari in forza stabilizzano le giunture Fibre di collagene allineate Tensioni elevate Carico di rottura elevato (=75-100MPa) Nella pelle, p.es., le fibre sono orientate casualmente carico di rottura (=1-20MPa)
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Struttura gerarchica tessuto
Tessuto connettivo densità stabilità legame forza Tropocollagene Microfibrille Subfibrille Fibrille Fibre Aumenta: acqua collagene aspetto bianco aminoacidi assemblati in catene polipeptidiche
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Comportamento meccanico del tessuto
Carico applicato con velocità di allungamento costante Curva sforzo-deformazioni aumento esponenziale fenomeni fisiologici sforzo per appiattire i fasci di fibre (1) toe-region fibre ormai allineate relazione lineare - (2) regione elastica
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Comportamento meccanico del tessuto
(3) regione plastica punto di resa (yield point): transizione campo elastico/plastico rottura fibre di collagene (4) zona di maggior rottura allungamenti notevoli per incrementi di sforzo minimi (5) zona di rottura completa rottura per i legamenti: =75-100MPa, =15%
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Comportamento meccanico del tessuto
Materiale visco-elastico: separare componente elastica / viscosa test creep forza costante - misura deformazione costante di tempo : 63% max cedevolezza di creep: test stress relaxation deformazione costante - misura sforzo indotto modulo di stress-relaxation
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Comportamento meccanico del tessuto
ciclo carico-scarico riposo fino a recupero l0 ciclo isteresi spostato verso crescenti nuovo ciclo carico-scarico spostamento sempre minore stazionarietà il tessuto ha subito un precondizionamento (preconditioning): riorganizzazione interna della struttura del tessuto
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Comportamento meccanico del tessuto
provino elastico provino viscoso provino visco-elastico Complex Compliance componente in fase con la applicata riflette il comportamento elastico pendenza ciclo di isteresi - componente in quadratura rispetto a comportamento viscoso - energia persa/ciclo proporzionale all’area del ciclo di isteresi
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Il fenotipo propone un modello persistente di ipertrofia muscolare
Modello transgenico MLC/mIgf-1: myosin light chain/muscle insuline growth factor-1 Massachusetts General Hospital, Boston studiare patologie sull’apparato muscolare (distrofie) Il fenotipo propone un modello persistente di ipertrofia muscolare dal DNA di un WT viene isolato il gene Igf-1 reinserito in un vettore del DNA di un altro animale, sotto il controllo del promotore mgf che fa capo alla miosina quando il promotore mgf entra in attività, a livello embrionale, il gene Igf-1 risulta stimolato gli embrioni TG sviluppano normalmente dopo la nascita l’incremento in massa muscolare e forza non è accompagnato da altre patologie (ipertrofia cardiaca)
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Modello matematico: sistema lineare
principio sovrapposizione effetti: ingresso fondamentale – impulso di Dirac: funzione di risposta impulsiva: approssimando un segnale x(t) con una serie di impulsi di durata ed ampiezza x(t- ): risposta ad un impulso applicato secondi prima: risposta ad un segnale di ampiezza X e durata t: La risposta alla serie di impulsi è uguale alla somma delle risposte ai singoli impulsi: t0
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Modello matematico: sistema NON lineare
non è valido il principio di sovrapposizione degli effetti risposta all’impulso di Dirac differisce dalla precedente per un fattore 1: errore dipende dai parametri del sistema ed è legato all’ampiezza dell’impulso risposta a due impulsi, ai tempi 1 e 2: Si assume che 2 dipenda anche dal prodotto delle ampiezze dei due impulsi, e che l’approssimazione migliori inserendo termini di ordine più alto:
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Modello matematico ò ( ) Serie di Volterra
se in ingresso si ha un generico segnale x(t), la risposta può essere ricavata approssimando x(t) con una serie infinita di impulsi di ampiezza t: Serie di Volterra ( ) ò - + = n d t x h y .. ,.., , 1 3 2 0, n Kernels
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Modello matematico Partendo dalle serie di Volterra, Wiener ha sviluppato un nuovo tipo di serie: Se in ingresso si ha un rumore bianco, i termine della serie risultano ortogonali Si possono aggiungere nuovi termini senza modificare i precedenti Converge per un range più ampio di livelli di eccitazione
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Modello matematico generico kernel di Volterra può essere espresso come una serie infinita di kernel di Wiener di ordine superiore, ma dello stesso tipo, pari o dispari: Schetzen Se troncate al secondo ordine le due serie coincidono
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Modello matematico Equazione costitutiva:
La serie di Volterra-Wiener richiede che la risposta sia stazionaria, che il sistema sia causale ed abbia memoria finita Equazione costitutiva: Stima modello: Problema della determinazione dei kernels
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Modello matematico Assumendo che un sistema possa essere caratterizzato da una serie di Volterra e che detta serie converga per i livelli di eccitazione di interesse, il problema di modellizzazione del sistema non-lineare si riduce alla determinazione dei kernels. Per questi sistemi, ogni kernel di Volterra è una proprietà del sistema, unico ed indipendente dall’eccitazione. E’ questo il punto fondamentale: se è possibile ricavare i kernels di Volterra per un sistema non-lineare per un dato input, la serie di Volterra può essere usata per avere predizioni della risposta ad altri input, anch’essi con i requisiti necessari all’applicazione della serie.
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Modello matematico Metodo dell’espansione di Laguerre
Coefficienti (stimati) Funzioni di Laguerre (base ortonormale) Si determinano i kernels k0: valore medio della risposta k2(): descrive le nonlinearità del sistema k1(): esprime il comportamento viscoelastico del sistema
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Catena di misura PC: invia i comandi, acquisisce i dati
L’elettronica: connessione PC/macchina Macchina per microtrazione dinamica Servomotore lineare tubolare LVDT: misura della posizione durante il moto controllato in forza Encoder lineare digitale: misura della posizione durante il moto controllato in posizione Cella di carico. Fmax: 50gF Due micro-afferraggi in oro Un microscopio Una slitta mobile
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Catena di misura Il calcolatore: genera i segnali desiderati, esegue il controllo in controreazione dello stimolo meccanico, acquisisce le misure. Il software NI-LabView genera per ogni periodo di aggiornamento il segnale di comando elaborato con tecnica PID da una scheda NI-FlexMotion. Contestualmente il segnale di correzione dell’errore viene inviato tramite un amplificatore al motore per l’inseguimento del “target” Alla scheda FlexMotion sono collegati come ingressi l’encoder digitale e la cella di carico, così da permettere la chiusura della controreazione in posizione e in forza. Parallelamente, una scheda NI PCI-6035E acquisisce il segnale dalla cella di carico e dall’LVDT con frequenze di campionamento maggiori di quelle di aggiornamento “target” consentite dalla FelxMotion.
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Protocollo sperimentale
Prove preliminari – test Creep creep a 200kPa creep a 1600kPa creep a 3200kPa Protocollo sperimentale Medial Collateral Ligaments Range tensioni: 800kPa : 100s
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Protocollo sperimentale
Preconditioning: (sinusoide 1Hz 10min – kPa) Riposo Rumore Pseudo Gaussiano (PGN) controllato in forza stimola contemporaneamente tutte le frequenze di interesse Banda Passante 20Hz Ricavo i kernels L’equazione costitutiva risulta valida fino 5Hz Calcolo CC per un numero discreto di frequenze Applicazione segnali sinusoidali
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Programmi LabView
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Programmi LabView Programma di comando
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Programmi LabView Autotuning
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Calcolo Complex Compliance
Programmi LabView Calcolo Complex Compliance Calcolo Kernels
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Analisi stimolazioni sinusoidali
Programmi LabView Analisi stimolazioni sinusoidali
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Risultati sperimentali
Fattore frequenza: influenza significativa WT/TG: no differenze significative Fattore frequenza: no influenza significativa Fattore frequenza: influenza significativa WT/TG: no differenze significative WT/TG: no differenze significative
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