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PubblicatoAchille Berardi Modificato 9 anni fa
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INTRODUZIONE ALLE PRINCIPALI ANALISI CHIMICO-CLINICHE
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Le subdiscipline che sono alla base di un laboratorio sono diverse e fra queste spiccano per importanza: la patologia clinica la biochimica clinica la microbiologia clinica Il laboratorio in ambito accademico ha trovato con lentezza la sua strada come materia di insegnamento. Al contrario in ambito professionale ha avuto un grande sviluppo, concreto e determinante per lo sviluppo della medicina moderna.
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Il laboratorio è la disciplina clinica che ricerca dati relativi alla natura e all'entità delle alterazioni di struttura e di funzione, su campioni ottenuti dal Paziente a sul Paziente stesso con mezzi fisici, chimici e biologici. Questi dati vengono elaborati in informazioni da utilizzare accanto ai sintomi e ai segni clinici a scopo: PREVENTIVO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO DI MONITORAGGIO RIABILITATIVO Per raggiungere queste finalità il laboratorio si avvale di mezzi tecnici che nel corso degli anni hanno raggiunto un alto livello di sofisticazione.
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Un esame di laboratorio è pertanto l'applicazione di procedimenti analitici di varia natura, su campioni biologici umani, che si concludono con l'ottenimento di dati, qualitativi o quantitativi, che vengono espressi in un referto. E' di questo referto che il medico curante (che in genere ha richiesto gli esami) si avvale per completare il suo ragionamento diagnostico e per condurre una terapia, e, in termini generali, per prendere una decisione.
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Un esame di laboratorio consiste in una serie di passaggi:
-il primo viene operato da un medico o clinico, e consiste nella richiesta dell'esame stesso; -il secondo attuato dal personale di laboratorio comprende la fase preparativa del paziente, detta preanalitica;
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La fase analitica vera e propria è la fase interpretativa detta anche
Quest'ultima fase consiste innanzitutto nel completamento del controllo della buona qualità della misurazione effettuata e poi nella presentazione dei dati ottenuti sottoforma di referto, una particolare relazione scritta, molte volte consistente di soli dati numerici, che necessita della convalida per essere presentata al medico curante. Per ottimizzare l'utilizzo dei risultati delle misurazioni chimiche, cliniche o microscopiche, il laboratorista oltre ad accertare la compatibilità dei dati ottenuti con altri di cui è a conoscenza e con le condizione del paziente cui i dati si riferiscono, fornisce suggerimenti atti a facilitare la decisione clinica per la quale l'esame è stato richiesto. postanalitica.
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I liquidi e i tessuti dell'organismo oggetto delle indagini del laboratorio (definiti secondo il S.I. come "sistema") sono essenzialmente : il sangue (sangue intero, plasma e siero), l'urina, e, in minor misura il liquido cerebrospinale, il liquido amniotico, quello seminale, le feci, l'escreato, i succhi gastrico e duodenale; non di sicuro ultimi per importanza , vengono i frammenti di tessuto prelevati per biopsia sui quali si ricercano numerosi costituenti chimici, soprattutto enzimi.
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Tutte le parti prelevate e ottenute dal corpo umano si definiscono
Con il termine si indicano le sostanze chimiche che costituiscono i tessuti dell'organismo, i liquidi circolanti o cavitari e gli escreti che vengono esaminati in laboratorio. Il loro numero è elevatissimo e subisce un continuo aumento con il progredire delle conoscenze di fisiopatologia e con i miglioramenti della tecnica. “campioni” “costituente”
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Si va dalla determinazione degli ioni idrogeno liberi e dalla pressione parziale della anidride carbonica nel sangue arterioso, alla determinazione dei gas da sangue intero e nel plasma; si ricercano proteine, lipidi e glucidi; si studiano enzimi nella loro attività catalitica e, come proteine, in concentrazione di massa; gli ormoni il cui studio ha aperto la via alle tecniche radioimmunologiche; gli elementi in tracce, le porfirine, le purine ei nucleotidi, le vitamine, i farmaci ed i tossici, i cosidetti marker tumorali, i recettori cellulari.... Completano questo elenco i costituenti biochimici che più specificamente sono parte del sistema emopoietico, del sistema emocoagulativo e di quello immunitario.
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PRINCIPI DIAGNOSTICI La logica diagnostica del laboratorio si impernia sulla concezione di praticare una serie iniziale di test in quella fase che clinicamente è caratterizzata dall'esame fisico e da quello anamnestico da parte del curante e di far seguire le altre indagini in una fase di approfondimento diagnostico. In linea generale gli esami di laboratorio della fase iniziale sono solo di interpretazione semplice e di esecuzione tecnica agevole; quelli della fase di approfondimento, sofisticati e di interpretazione specialistica.
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Compito del laboratorio è quello di fornire al clinico un supporto specialistico di alto profilo attraverso conoscenze approfondite, oltreché dei principi fisiopatologici che sono alla base dei test, di parametri epidemiologici, informatici e tecnologici in generale atti a massimizzare il contenuto diagnostico. Indispensabili sono i dati sulla: -conoscenza sulla VARIABILITA' sia BIOLOGICA che ANALITICA dei risultati stessi -concetto di comparazione con VALORI DI RIFERIMENTO -applicazioni del modello del valore predittivo -dei sistemi di garanzia della qualità che consentono di accrescere la rilevanza clinica del dato.
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LA LOGICA OPERATIVA NEL LABORATORIO
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ESAMI DIAGNOSTICI DI BASE
Sono un complesso di esami di esecuzione agevole e servono ad inquadrare diagnosticamente un Paziente. I profili generali di base sono: IL BIOCHIMICO L'EMATOLOGICO L'URINARIO
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PROFILO BIOCHIMICO Detto anche metabolico è un complesso di test di laboratorio idonei a rilevare sia alterazioni metaboliche primitive che secondarie ad una determinata malattia. La strumentazione adottata è quella automatizzata flessibile, computer assistita, predisposta in modo da poter consentire assemblaggi variabili di test. I test che compongono i profili biochimici generali riflettono sia la situazione funzionale di specifici sistemi ed organi (funzionalità epatica, funzionalità renale...) che l'esistenza di processi patologici diversi, quali stati infiammatori, degenerativi…
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Nel profilo biochimico di qualsiasi ampiezza devono trovare posto:
-test per determinare i costituenti chiave che riflettono lo stato dei metabolismi più importanti e le condizioni fisiopatologiche di quegli apparati che risultano interessati nel più ampio numero di forme morbose (urea, creatinina, ac. urico, glucosio, colesterolo,trigliceridi, proteine totali, albumina,bilirubina totale) -principali elettroliti (sodio, potassio, cloro) -enzimi utilizzabili come marker di lesione cellulare (aspartico transaminasi, alanina transaminasi, gamma-glutammil-transferasi, fosfatasi alcalina, lattato deidrogenasi)
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TEST MIRATI PER SINGOLI PROFILI
In molti casi si tratta di profili biochimici, ma in molti casi il profilo comprende test immunologici, ematologici o altri. PROFILO PANCREATITE ACUTA: amilasi, lipasi e isoamilasi pancreatica. PROFILO ARTROPATIE: ac. urico, fattore reumatoide, titolo anti-O-streptolisinico, proteina C reattiva, anticorpi anti-nucleo. PROFILO MALATTIA IPERTENSIVA: renina, aldosterone, metanefrine totali, catecolammine, ac. vanilmandelico nell'urina.
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PROFILO EPATITE B: ricerca dell' anticorpo c (Core), degli anticorpi e degli antigeni di superficie e degli anticorpi e degli antigeni e. PROFILO RISCHIO CORONARICO: colesterolo, trigliceridi, HDL,LDL, apolipoproteine A1 e B. PROFILO EPATICO: AST,ALT,GAMMA-GT,ALP,LDH,Bilirubine, albumina, proteine totali. PROFILO RENALE: elettroliti,urea, ac. urico, creatinina, calcio, fosforo.
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L’esame delle urine
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