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PubblicatoMelania Turco Modificato 10 anni fa
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LA COLLABORAZIONE DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE CON I
Reparto Farmacodipendenza, Tossicodipendenza e Doping Dipartimento del farmaco Istituto Superiore di Sanità LA COLLABORAZIONE DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE CON I CENTRI ANTIFUMO Piergiorgio Zuccaro, Luisa Mastrobattista
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GLI ITALIANI SECONDO L’ABITUDINE AL FUMO
(Analisi secondo il sesso) TOTALE MASCHI FEMMINE FUMATORI 11,1 milioni 5,9 milioni 5,2 milioni 21.7% 23.9% % EX 6,5 milioni 3,9 milioni 2,6 milioni FUMATORI 12.7% 15.7% % NON 33,4 milioni 14,8 milioni 18,6 milioni FUMATORI 65.6% 60.4% % Per monitorare l’abitudine al fumo degli italiani dal 2000 l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, affida alla DOXA un’indagine campionaria volta a rilevare: la prevalenza dei fumatori sulla popolazione italiana adulta (15 anni e più); alcune abitudini dei fumatori (consumo giornaliero, tentativi di smettere, luoghi d’acquisto, spesa media settimanale, ecc.); le opinioni degli italiani (fumatori e non) su alcuni argomenti legati al fumo (il ruolo del medico di famiglia, il rispetto dei divieti, i programmi di disassuefazione, ecc.); le opinioni degli italiani rispetto ai programmi di prevenzione; l’aderenza dei cittadini al rispetto della normativa vigente. Attualmente in Italia fuma il 21,7% delle persone maggiori di 15 anni corrispondenti a circa 11,1 milioni di cittadini (5,9 milioni di uomini e 5,2 milioni di donne); i non fumatori sono il 65,6% e gli ex fumatori il 12,7%, pari rispettivamente a 33,4 milioni di italiani e 6,5 milioni di italiani. OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010
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PREVALENZA DEI FUMATORI PER SESSO E CLASSE D'ETÀ
VALORI PERCENTUALI 28,9 25,5 11,3 25,3 7,4 25,9 24,3 18,4 5 10 15 20 25 30 35 15-24 25-44 45-64 65 e oltre classe d'età % Maschi Femmine OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010 Analizzando la prevalenza dei fumatori rispetto alla classe d’età di appartenenza è possibile rilevare differenze tra maschi e femmine. La classe di età compresa tra i è quella in cui i maschi fumano di più (28,9%) mentre si equivale la percentuale di fumatori per le classi di età (25.3%) e (25.5%). La percentuale più alta di fumatrici (il 25.9% del totale) si riscontra nella classe d’età 45-64; le fumatrici tra i 15 e i 24 anni sono il 18% mentre tra i 25 e i 44 anni il 24.3% del totale. Oltre i 65 anni si abbassano nettamente le percentuali dei fumatori per ambo i sessi. Tale andamento è giustificato in parte da un processo di disassuefazione dal fumo e in parte da un naturale andamento fisiologico (persone che hanno dovuto smettere di fumare per problemi di salute, persone decedute).
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OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010
PREVALENZA DEL FUMO DI SIGARETTE E CONSUMO MEDIO GIORNALIERO secondo le indagini DOXA condotte fra il 1957 e il 2010 Negli ultimi 50 anni si è assistito ad una costante diminuzione del fenomeno per la popolazione generale, dovuto alla diminuzione del numero dei fumatori maschi, mentre la popolazione femminile presenta delle caratteristiche specifiche. L’abitudine al fumo, che in passato apparteneva prevalentemente alla popolazione maschile, in conseguenza dei notevoli mutamenti socio-culturali è oggi prerogativa anche del mondo femminile. La percentuale delle fumatrici è fortemente aumentata fino a raggiungere, negli anni 90, un picco del 25.9 %. A partire da questi anni si è verificata, invece, una inversione di tendenza e nel 2008 si è registrata una percentuale del 17.9% di fumatrici. È solo nell’arco dell’ultimo anno che si riscontra una nuova impennata del fenomeno, tanto che nel 2009 la percentuale delle donne fumatrici sale al 22.3% per scendere nuovamente al 19.7% nel 2010. OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010
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CONSUMO MEDIO DI SIGARETTE AL GIORNO
(Analisi sui fumatori attuali) Totale Base: fumatori attuali (656) % Meno di 5 sigarette al giorno 7.9 Da 5 a 9 sigarette al giorno 17.2 Da 10 a 14 sigarette al giorno 23.9 Da 15 a 19 sigarette al giorno 12.8 Da 20 a 24 sigarette al giorno 31.6 25 sigarette al giorno o più 6.5 Il consumo medio giornaliero degli ultimi anni è in costante ma lenta diminuzione.
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ETÀ MEDIA IN CUI SI INIZIA A FUMARE OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010
(Valori in anni) OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010 2003 2010 Totale 17,7 17 Maschi 16.8 16 Femmine 19 18 L’indagine Doxa ha rilevato che l’età in cui si accende la prima sigaretta è tra i anni. Iniziano a questa età il 34,2% delle donne e il 40,5% degli uomini. Le donne che fumano si ammalano e muoiono di tumore del polmone e altre malattie legate al fumo come gli uomini. In termini di rischio assoluto vi è un’identità tra i due sessi. Per evitare in Italia un’epidemia di malattie legate al fumo analoga a quella osservata negli Stati Uniti e in molti Paesi del Nord Europa, è prioritario che le generazioni di italiane che hanno oggi tra i 40 e i 60 anni smettano di fumare.
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I PRINCIPALI MOTIVI PER I QUALI SI INIZIA A FUMARE
OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010 (Analisi secondo l’età) Totale anni anni anni anni e più Base: Tutti i fumatori e gli ex-fumatori (1039) (89) (367) (377) (206) % % % % % Influenzato dagli amici \ i miei amici fumavano \ 60,1 73,4 59,2 58,8 58,4 alle feste \ con i compagni di scuola ecc. Perché ho provato e mi piaceva \ 16,8 15,8 20,6 17,4 9,4 mi dava soddisfazione Per "sentirmi più grande“ \ senso di emancipazione 8,8 6,9 5,2 11,4 11,2 Influenzato dai familiari \ in famiglia fumavano 5,3 2,5 4,5 4,8 9,0 Perché "mi dava sicurezza" 2,4 0,0 4,4 1,3 1,9 Influenzato dal partner 1,8 0,9 2,1 1,9 1,5 Perché mi sentivo stressato \ agitato 1,5 0,0 1,0 0,7 4,3 Per curiosità \ per provare 0,8 0,4 1,5 0,7 0,0 Per ridurre l'appetito \ per mangiare di meno 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0 Altro 2,4 0,0 1,5 2,9 4,3 L’indagine Doxa ha indagato anche i principali motivi per i quali si inizia a fumare. Tra i principali l’influenza degli amici (60%) e il piacere di fumare (16.8%).
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INFLUENZA DEI DIVIETI SULLA CESSAZIONE OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010
Base: ex-fumatori che hanno smesso di fumare negli ultimi 2 anni Quanto il divieto di fumare nei luoghi pubblici e sul luogo di lavoro ha influito sul fatto che lei smettesse di fumare? Valori % La maggior consapevolezza dei danni provocati dall’uso delle sigarette e i motivi di salute spingono i fumatori a cercare di smettere di fumare.
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MOTIVI PER NON SMETTERE DI FUMARE OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010
Valori % Base: Fumatori che non intendono smettere di fumare nei prossimi 6 mesi Uno degli strumenti per ridurre l’abitudine al fumo è rappresentato dai divieti: l’84,9% degli intervistati è favorevole all’estensione del divieto di fumo nei cortili e negli spazi all’aperto di proprietà delle scuole. Con percentuali minori sono favorevoli all’estensione del divieto nelle aree aperte degli ospedali il 78,6% degli intervistati; negli stadi il 70,7%; nei giardini pubblici il 67,8%; alla guida l’83,4%.
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I TENTATIVI DI SMETTERE: QUANTI LI HANNO FATTI? CON QUALI RISULTATI?
OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010 Il 12.7% del campione è costituito da ex-fumatori, quindi da persone che hanno fatto tentativi che sono andati a buon fine. Fra gli attuali fumatori, il 27.1% ha fatto almeno un tentativo di smettere, con questi risultati: Base: 178 fumatori che hanno fatto tentativi Smesso solo per qualche giorno 25.0% Smesso solo per qualche settimana 11.9% Smesso solo per qualche mese 32.9% Smesso solo per qualche anno 20.1% Ridotto il consumo e ora fumano meno 2.9% Ridotto il consumo ma solo temporaneamente 5.2% Nessun risultato 1.9% L’82.1% del campione non intende smettere di fumare in quanto avvertirebbe la mancanza della compagnia delle sigarette, il 70.4% penserebbe continuamente alle sigarette, il 70% sostiene che persone o situazioni che lo circondano lo indurrebbero a riprendere. Dichiara di aver paura di non riuscire a smettere il 64.7% , di sentirsi perso senza sigarette il 59% e di non essere incoraggiato o aiutato dagli amici il 38.1% del campione.
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OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010
I TENTATIVI DI SMETTERE: SI CERCA DI PIÙ IL SUPPORTO PSICOLOGICO O FARMACOLOGICO? OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010 Base: attuali fumatori che hanno cercato di smettere Supporto di centri antifumo 4.1% Solo supporto psicologico 0.9% Solo supporto farmacologico senza ricetta medica1 8.4% Solo supporto farmacologico con ricetta medica % Sia di centri antifumo che farmacologico 0.6% Nessun tipo di supporto 85.3% Base: ex-fumatori Supporto di centri antifumo 2.1% Solo supporto psicologico 0.5% Solo supporto farmacologico senza ricetta medica1 0.8% Solo supporto farmacologico con ricetta medica2 0.0% Sia di centri antifumo che farmacologico 0.7% Nessun tipo di supporto 96.0% 1 Nicorette, ecc. 2 Buproprione, Variniclina Molti fumatori sono convinti di poter smettere di fumare quando vogliono ma si tratta solo di un’illusione. Infatti, tra coloro che hanno tentato di smettere, il 70% ha ripreso a fumare dopo pochi mesi. Ma la probabilità di successo nello smettere di fumare è 5 volte maggiore se si ricorre all’aiuto del medico o se ci si rivolge ai Centri antifumo. Terapie comportamentali, oltre che farmacologiche, risultano indispensabili nel processo di disassuefazione.
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OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010
SOLO IL 6,9% CHIEDE L’AIUTO DEL MEDICO DI FAMIGLIA PER SMETTERE DI FUMARE (Analisi secondo il sesso) SONO ANCORA POCHI I MEDICI CHE FORNISCONO CONSIGLI !! Fumatori cui è capitato, nel corso degli ultimi 12 mesi, che il proprio medico suggerisse spontaneamente di smettere di fumare 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 17,3% 20,0 % 17,8% 21,0% 22,3% 20,7% 23,1% Per ridurre la prevalenza dei fumatori è ormai dimostrato il ruolo fondamentale dei Servizi per la Cessazione dal Fumo di Tabacco (Centri Antifumo). Nonostante questa evidenza l’indagine dell’ISS rileva che quasi la metà degli intervistati (il 55,6%) non conosce i centri antifumo. Tra gli ex fumatori il 96.0% ha smesso di fumare senza alcun tipo di supporto mentre chiede aiuto ai centri antifumo solo il 2.1% degli ex fumatori. Bassissime sono anche le percentuali di coloro che utilizzano supporti solo farmacologici o solo psicologici. Tra gli attuali fumatori che hanno cercato di smettere aumenta la percentuale di coloro che si rivolgono ad un centro antifumo (4.1%), aumenta notevolmente la percentuale di coloro che provano a smettere con il solo supporto farmacologico ma rimane ancora altissima la percentuale di coloro che provano a smettere senza alcun tipo di supporto (85.3%). Per smettere di fumare è indispensabile il ruolo del medico. Purtroppo ancora poche persone chiedono aiuto al proprio medico ma anche la classe medica in generale è poco incline a prendersi carico di questa patologia. OSSFAD – Indagine DOXA-ISS 2010
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SERVIZI TERRITORIALI PER LA CESSAZIONE DAL FUMO DI TABACCO: distribuzione regionale
(Aggiornamento 2009) *Centri di ospedali, ASL ** (LILT) 83 servizi (22,1%) 91 servizi (24,3%) 201 servizi (53,6%) Di Pucchio A, Pizzi E, Carosi G, Di Giovannandrea R, Gori P, Martucci L, et al. Guida ai Servizi Sanitari Territoriali per la Cessazione dal Fumo di Tabacco (aggiornamento 2009), Strumenti di Riferimento 2010, Istituto Superiore di Sanità, 10/S1. I Centri Antifumo hanno iniziato ad operare alla fine degli anni ’90 e sono stati per lo più attivati tra il 2000 e il I CA differiscono per caratteristiche strutturali e procedurali, con una variabilità che riguarda la collocazione del servizio, la composizione dell’équipe, la tipologia d’intervento e le modalità di accesso. I CA sono attivi prevalentemente presso i Servizi Territoriali di Unità Sanitarie Locali (per lo più Servizi per le dipendenze e Ser.T./Ser.D.) e presso Strutture Ospedaliere (prevalentemente nei reparti di pneumologia). È importante sottolineare che esiste una grossa variabilità sia dell’offerta di trattamenti che dei costi degli stessi. Questa variabilità è connessa sia alla diversa regolamentazione legata all’appartenenza del centro ad una struttura territoriale, come i Ser.T., piuttosto che ad una struttura ospedaliera, sia a differenze regionali di attuazione di una regolamentazione specifica dei centri antifumo. Nel caso dei costi dei trattamenti, sebbene questi siano gratuiti nel 26,8% dei centri e per il 48,2% sia previsto il pagamento di un ticket, la spesa di un trattamento per smettere di fumare può essere piuttosto onerosa se, agli eventuali costi di base, si aggiungono i costi dei farmaci (che sono a carico degli utenti).
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Dati 2009 Servizi Territoriali per la Cessazione dal Fumo di Tabacco: richieste pervenute/utenti seguiti 2008 2009 Richieste di trattamento n n Utenti seguiti n n Dati su 237 (86%) Centri Dati su 245 (86,3%) Centri Nei Centri Antifumo il numero degli utenti seguiti nel 2009 è molto variabile: Da un minimo di 1 ad un massimo di 550 utenti In media ogni Centro ha seguito circa 77 utenti Nel 2009 sono stati seguite complessivamente oltre persone. Ogni Centro Antifumo ha avuto una media di 86 richieste di trattamento ed ha effettivamente seguito in media 77 utenti fumatori, con oscillazioni che vanno da 1 a 550 utenti seguiti. Come è possibile notare, la maggior parte dei centri (56,9%) ha seguito un numero di utenti variabile tra gli 11 e i 100.
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CHI LAVORA NEI SERVIZI PER SMETTERE DI FUMARE: PREVALENZA DELLE DIVERSE FIGURE PROFESSIONALI
96,8% Medici 61,8% Psicologi 62,9% Infermieri 28,3% Altro 14,8% Educatori Dati 2009 èquipe multidisciplinare? I Centri Antifumo si avvalgono di diverse figure professionali, prevalentemente medici (96,8%), infermieri (62,9%), psicologi (61,8%), educatori professionali (14,8%) ed altre figure (28,3%) tra cui assistenti sanitari, operatori di centri antifumo, dietologi. L’organizzazione dei Centri Antifumo a livello nazionale risente ancora di una frammentazione che riflette pratiche che si sono sviluppate a partire dalla disponibilità di singoli professionisti, che operavano e in molti casi ancora operano su base volontaristica.
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TIPOLOGIA DEI PROGRAMMI PER SMETTERE DI FUMARE Tipologia di programmi
Numero CA % Terapia Farmacologica + Counselling Individuale + Terapia di Gruppo (con o senza Valutazione Clinica iniziale e altri trattamenti) 146 51,4 Terapia Farmacologica + Counselling Individuale (con o senza Val. iniziale e altri trattamenti – senza T. Gruppo) 90 31,7 Altre tipologie non identificate 24 8,4 Terapia Farmacologica + Terapia di Gruppo (con o senza valutazione Clinica iniziale e altri trattamenti) 17 6,0 Terapia Farmacologica (con o senza Valutazione clinica iniziale) 7 2,5 La maggior parte dei servizi propone dei programmi terapeutici con una combinazione fra diversi trattamenti: alla valutazione clinica iniziale segue la terapia farmacologica (95.1%), il counselling individuale (86.6%), la terapia di gruppo (61.8%) e altre tipologie di trattamenti (35.6%).
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LA DIFFUSIONE DELLE INFORMAZIONI SUI SERVIZI TERRITORIALI PER LA CESSAZIONE DAL FUMO DI TABACCO
(AGGIORNAMENTO 2009)* NELLA POPOLAZIONE GENERALE E FRA GLI OPERATORI DEL SETTORE 1000 copie stampate *Guida ai Servizi Sanitari Territoriali per la Cessazione dal Fumo di Tabacco (aggiornamento 2009) Strumenti di Riferimento 2010, Istituto Superiore di Sanità, 10/S1 Osservatorio Fumo, Alcol e Droga Di Pucchio A, Pizzi E, Carosi G, Di Giovannandrea R, et al. Servizio di consulenza nazionale attivo dal lun. al ven. dalle ore 10 alle 16 Guida ai Servizi 2009 scaricabile on line dal sito Il Telefono Verde contro il Fumo (TVF) dell'Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell'ISS è un servizio nazionale anonimo e gratuito che svolge attività di consulenza sulle problematiche legate al fenomeno tabagismo. Il TVF si rivolge a chiunque sia interessato alle problematiche legate al fumo di tabacco, ai fumatori e ai loro familiari, non fumatori, ex fumatori, Istituzioni pubbliche e private. Il TVF si occupa di fornire una consulenza telefonica al fine di orientare l'utente a riconoscere le proprie risorse; dare informazioni su strutture sanitarie pubbliche (Ospedali, ASL) e Associazioni ONLUS censite dall'OssFAD; dare informazioni scientifiche sugli effetti sulla salute causati dal fumo di sigarette, sulle terapie e sulla legislazione in materia; offrire una consulenza per iniziative di sensibilizzazione al problema del tabagismo in un'ottica di promozione della salute; effettuare studi e ricerche sui temi del tabagismo. La Guida ai servizi territoriali per la cessazione dal fumo di tabacco dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) rappresenta uno strumento utile per far conoscere i Centri Antifumo operanti sul territorio nazionale.
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