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Interventi di prevenzione

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Presentazione sul tema: "Interventi di prevenzione"— Transcript della presentazione:

1 Interventi di prevenzione
degli incidenti stradali dovuti al consumo di alcol, farmaci e droghe illegali rivolti ai patentandi, neopatentati e a guidatori a rischio Laura Marinaro Franca Beccaria Monica Piccoli Maria Grazia Tomaciello

2 Prima sessione Interventi di promozione della salute
Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali Costruzione di piani locali di prevenzione

3 Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali
Costruzione di piani locali di prevenzione Prima sessione: interventi di promozione della salute

4 Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali
18 Regioni hanno presentato un Piano Prevenzione Incidenti stradali nell’ambito del Piano Nazionale della Prevenzione Prima sessione: interventi di promozione della salute

5 Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali
7 Regioni hanno previsto interventi di rinforzo dell’azione di controllo delle Forze dell’Ordine sull’uso dei dispositivi di protezione individuale (casco, cinture, seggiolini) * Il numero è riferito alle Regioni che hanno espressamente dichiarato nei loro piani Regionali di eseguire quel specifico intervento. Si Non chiaro No Prima sessione: interventi di promozione della salute

6 Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali
6 Regioni hanno previsto interventi di rinforzo dell’azione di controllo delle Forze dell’Ordine sulla guida in stato di ebbrezza * Il numero è riferito alle Regioni che hanno espressamente dichiarato nei loro piani Regionali di eseguire un intervento specifico. Si Non chiaro No Prima sessione: interventi di promozione della salute

7 Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali
14 Regioni hanno previsto interventi di educazione/ informazione sull’uso dei dispositivi di protezione individuale * Il numero è riferito alle Regioni che hanno espressamente dichiarato nei loro piani Regionali di eseguire un intervento specifico. Si Non chiaro No Prima sessione: interventi di promozione della salute

8 Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali
10 Regioni hanno previsto interventi di educazione/ informazione per contrastare la guida in stato di ebbrezza * Il numero è riferito alle Regioni che hanno espressamente dichiarato nei loro piani Regionali di eseguire un intervento specifico. Si Non chiaro No Prima sessione: interventi di promozione della salute

9 Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali
8 Regioni hanno previsto interventi finalizzati al miglioramento della qualità delle certificazioni di idoneità alla guida * Il numero è riferito alle Regioni che hanno espressamente dichiarato nei loro piani Regionali di eseguire un intervento specifico. Si Non chiaro No Prima sessione: interventi di promozione della salute

10 Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali
8 Regioni hanno previsto interventi di prevenzione incidenti dovuti al consumo di alcol, sostanze psicoattive legali/illegali, rivolti a giovani patentandi, neopatentati e guidatori a rischio * Il numero è riferito alle Regioni che hanno espressamente dichiarato nei loro piani Regionali di eseguire un intervento specifico. Si Non chiaro No Prima sessione: interventi di promozione della salute

11 Calabria Nuovo intervento
Obiettivo generale Sviluppo di alleanze con la MCTC per la Formazione insegnanti e istruttori di scuola guida (formazione dei formatori, a cascata) Obiettivi specifici Fornire informazioni in materia di “Sicurezza stradale”: norme del codice della strada, comportamenti a rischio, effetti di alcol, droghe, farmaci e guida Target Operatori delle scuole guida Patentandi (soggetti di 18 anni e oltre) Risorse attivabili Coinvolgimento attivo di: Operatori Polizia locale, Operatori Servizi sanitari (Igiene pubblica, Servizi Tossicodipendenze – Servizi Alcologia) e/o Associazioni di volontariato Indicatori di processo (il piano prevede in generale) Creazione Osservatorio Regionale Costituzione di un Comitato aziendale per l’Educazione stradale coordinamento Educazione sanitaria membri: U.O. Igiene pubblica, U.O. Pediatria di Comunità, U.O. Medicina legale, U.O. Alcologia- SerT Protocolli di Intesa con i seguenti soggetti: Comuni (Sindaci, Polizia municipale), Assessorato regionale Trasporti, Direzione scolastica regionale, Croce Rossa Italiana, Federazione/Associazioni Scuole Guida, Motorizzazione civile MCTC Prima sessione: interventi di promozione della salute

12 Campania Nuovo intervento
Obiettivo generale Sviluppo di alleanze con la MCTC per la Formazione insegnanti e istruttori di scuola guida (formazione dei formatori, a cascata) Obiettivi specifici Fornire informazioni in materia di “Sicurezza stradale”: norme del codice della strada, comportamenti a rischio- effetti di alcol, droghe, farmaci e guida Target Operatori delle scuole guida Patentandi (soggetti di 18 anni e oltre) Risorse attivabili Coinvolgimento attivo di: Operatori Polizia urbana, Operatori Servizi sanitari (Igiene pubblica, Ser.T – Servizi Alcologia) e/o Associazioni di volontariato Indicatori di processo (il piano prevede in generale) Costituzione Comitato Regionale per la Sicurezza stradale Costituzione di un Gruppo di Lavoro Regionale per l’Educazione stradale coordinamento O.E.R membri: Referenti Aziendali del Progetto Sicurezza stradale, Referenti Regionali: Igiene pubblica, Medicina del Lavoro, Prevenzione e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, Educazione alla salute, Area di Coordinamento 118, Referente Assessorato Trasporti e viabilità Regione Campania, Rappresentante Regionale delle Forze dell’Ordine e dell’Arma dei Carabinieri. Costituzione dei Comitati Aziendali per la Sicurezza stradale delle ASL aderenti Protocolli di Intesa con: Comuni (Sindaci, Polizia municipale), Assessorato regionale Trasporti, Provveditori scolastici, MMG, Federazione/Associazione Scuole Guida, Motorizzazione civile MCTC, Principali testate giornalistiche ed emittenti radiotelevisive locali Prima sessione: interventi di promozione della salute

13 Emilia Romagna Intervento consolidato
Obiettivo specifico G Collaborazione con l’Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza nella campagna di informazione-educazione, volta a favorire la guida sicura, il rispetto dei limiti di velocità, e delle altre disposizioni del codice della strada, nelle scuole e autoscuole rivolta in particolar modo ai: patentandi per motorino (14 anni) patentandi per autoveicolo (18 anni) Azione A Formazione dei formatori: formare i formatori di scuole e autoscuole sui rischi per la salute presenti sulle strade e sull’importanza dei dispositivi di protezione individuale; sono previste nel programma di formazione le modalità con cui comunicare i contenuti Piano operativo Svolgimento dei corsi di formazione per insegnanti di scuola e istruttori di autoscuola Risorse attivabili Servizi di Epidemiologia e Comunicazione dei Dipartimenti di Sanità pubblica Regionali Servizio Pianificatore e Sviluppo dei Servizi Sociali e Socio-Sanitari della Regione Coordinamento tecnico con il compito di individuare i pacchetti informativi/educativi per la formazione formatori e le modalità per l’esecuzione dei corsi per i formatori. AUSL Eseguono i corsi di aggiornamento per i formatori (elaborazione del programma, sviluppo di accordi, attuazione del programma, valutazione risultati e stesura proposta regolamentazione). Altri soggetti coinvolti: Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza, insegnanti di scuole e Autoscuole, Comuni Prima sessione: interventi di promozione della salute

14 Emilia Romagna Intervento consolidato
Azione B Iniziative di prevenzione alcologica: inserire la rete di centri e le iniziative di prevenzione alcologica nei percorsi di formazione dei giovani alla guida sicura Piano operativo Invito agli studenti di scuole e autoscuole a partecipare alle iniziative ed esperienze di prevenzione alcologica previste nella pianificazione territoriale Risorse attivabili Servizio Pianificatore e Sviluppo dei Servizi Sociali e Socio-Sanitari della Regione Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza Coordinamento tecnico con il compito di individuare le modalità di partecipazione degli studenti alle iniziative di prevenzione alcologica previste. Centri di prevenzione alcologica - SerT seguono il percorso educativo Altri soggetti coinvolti: U.O. Epidemiologia e Comunicazione, Dipartimenti di Sanità pubblica, Insegnanti di scuole e Autoscuole, Comuni. Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza (Legge regionale 35/90); Protocollo generale tra Regione e Direzione generale Ufficio scolastico regionale; Accordi con: Aziende, Autoscuole (Unasca, Confedertaai ed ACI), Polizia municipale e Stradale; Accordo quadro tra Osservatorio e Province, Comuni, ASL, ex uffici Motorizzazione, Prefettura. Prima sessione: interventi di promozione della salute

15 Friuli Venezia Giulia Intervento consolidato
Obiettivo generale Promozione di interventi formativi nelle autoscuole (formazione dei formatori, a cascata) Obiettivi specifici Fornire informazioni in materia di “Sicurezza stradale” Target Istruttori di scuola guida Patentandi Risorse attivabili Regia affidata ai Dipartimenti di Prevenzione e/o Servizi per le Tossicodipendenze Indicatori di processo Accordi di programma con Enti e Istituzioni Federazione/Associazione Scuole Guida (Confedertaai) Prima sessione: interventi di promozione della salute

16 Friuli Venezia Giulia Nuovo intervento
Obiettivo generale Miglioramento qualità certificazioni di idoneità alla guida: percorsi di formazione per medici addetti (autoscuole) e altro personale autoscuole Target Utenti in occasione del rilascio patente Utenti in occasione del rinnovo patente Risorse attivabili Struttura di riferimento: ARS Coinvolgimento attivo di: Dipartimenti di prevenzione, Servizi Medicina Legale, SerT, Servizi Alcologia, PS e Dipartimento Emergenze, Servizi di Formazione del SSR, Medici certificatori autoscuole, Forze di Polizia e Vigilanza comunale Indicatori di processo Osservatorio per la sicurezza stradale e Consulta regionale (Legge regionale 25/2004); Costituzione di un apposito Gruppo di Lavoro presso l’Agenzia Regionale della Sanità Prima sessione: interventi di promozione della salute

17 Puglia Nuovo intervento
Obiettivo generale Promozione alla sicurezza stradale attraverso interventi educativi ed informativi programmati su più livelli: 1° livello di intervento nelle scuole superiori; 2° livello di intervento con il coinvolgimento delle scuole giuda; 3° livello di intervento con il coinvolgimento della Motorizzazione civile. Obiettivi specifici Intervento formativo, con realizzazione di un corso della durata di una giornata con distribuzione di materiale di supporto ed approfondimento Target Responsabili della didattica nelle scuole guida Risorse attivabili Coinvolgimento attivo di personale esperto e qualificato di: ARES (Agenzia Regionale per i Servizi sanitari) Associazioni di volontariato Rappresentanti scuole guida regionali Indicatori di processo (il piano prevede in generale) Contatti con le Associazione regionali di Categoria Scuole Guida/Accordi Prima sessione: interventi di promozione della salute

18 Piemonte Intervento consolidato
Obiettivo generale Sensibilizzare e informare i patentandi e i patentati sui rischi connessi alla guida sotto l’effetto di alcol e/o sostanze psicoattive legali e illegali; Rafforzare il loro ruolo di “Attori della prevenzione”. Obiettivi specifici Percorso formativo “Alcol, droghe e guida... Riflessioni in corso” rivolto a insegnanti e istruttori di autoscuole, tecnici delle Motorizzazioni Civili Provinciali - D.T.T - operatori ASL e funzionari della Polizia Stradale e Polizia Municipale Piano operativo Svolgimento dei corsi di formazione per insegnanti di scuola e istruttori di autoscuola: Corsi base e corsi di approfondimento (A ciascuno il suo, Straniero al volante) Risorse attivabili Ser.T, Dipartimenti Prevenzione: Servizi Igiene e sanità pubblica – Referenti Promozione salute ed educazione sanitaria (RePES), Polizia Stradale e Municipale, D.T.T. Altri soggetti coinvolti: Associazioni di Categoria delle Autoscuole, UNASCA e CONFEDERTAAI. Indicatori di processo Accordi di programma con: Associazioni di Categoria delle Scuole Guida (UNASCA, CONFEDERTAAI) Piano Regionale Sicurezza stradale promosso dall’Assessorato Trasporti, in sintonia con gli obiettivi e le attività previste dal Piano Regionale Prevenzione Incidenti stradali; Gruppo Regionale di Coordinamento Sicurezza stradale (presenti tutti i rappresentanti delle diverse Agenzie interessate al tema); Consulta regionale sicurezza stradale; Protocolli d’Intesa. Prima sessione: interventi di promozione della salute

19 Sicilia Nuovo intervento
Obiettivo generale Sviluppare un percorso informativo ed educativo sulla sicurezza stradale, sui fattori che incidono sull’incidentalità con particolare riguardo per i comportamenti di rischio (alcol, sostanze d’abuso, farmaci). Obiettivi specifici Percorso di informazione/educazione in materia di “Sicurezza stradale”: norme del codice della strada, comportamenti a rischio - effetti di alcol, droghe, farmaci e guida (formazione dei formatori, formazione a cascata) Target Operatori delle scuole guida Allievi frequentanti autoscuole Risorse attivabili Coinvolgimento attivo di: Operatori Polizia urbana, Operatori Servizi sanitari (igiene pubblica, servizi tossicodipendenze – alcologia) e/o associazioni di volontariato Indicatori di processo (il piano prevede in generale) Costituzione del Gruppo di Lavoro di coordinamento: Osservatorio epidemiologico Servizio Educazione alla salute Dipartimenti di Prevenzione Protocolli di Intesa con i seguenti soggetti: Federazione/Associazione Scuole Guida a livello locale Prima sessione: interventi di promozione della salute

20 Veneto Nuovo intervento
Obiettivo generale Progetto di educazione alla sicurezza stradale con soggetti di età superiore ai 14 anni Obiettivi specifici Proseguimento dell’attività di supporto rivolta agli insegnanti delle scuole superiori per il conseguimento del patentino per il ciclomotore; Diffusione del manuale “Prevenzione degli incidenti stradali: promozione di interventi formativi nelle autoscuole” ISS; Attività di Formazione per insegnanti ed istruttori di autoscuole sul tema “Educazione alla salute e prevenzione incidenti stradali”; Sviluppo rete di agenzie impegnate sul fronte della formazione alla sicurezza stradale nell’ambito di scuole e autoscuole. Indicatori di processo Atto deliberativo d’Intesa regionale tra: Direzione Regionale per la Prevenzione, Direzione Regionale Trasporti e CONFEDERTAAI Programma Regionale di Prevenzione (DGR 5096/98): affida alla Direzione Regionale per la Prevenzione e all’Azienda ULSS 7 di Pieve di Soligo i compiti di direzione strategica e gestione operativa; altri atti deliberativi (DGR 4060/2000, DGR 2096/2002 prorogato al 2004, DGR 943/2005); presso i Dipartimenti di Prevenzione regionali viene identificato un Referente aziendale dei traumi da traffico (Medico di Igiene epidemiologia e sanità pubblica o Medico del Lavoro Prima sessione: interventi di promozione della salute

21 Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali
In 3 Regioni è dubbia l’attivazione degli interventi di prevenzione incidenti dovuti al consumo di alcol, sostanze psicoattive legali/illegali Si Non chiaro No Prima sessione: interventi di promozione della salute

22 Lazio Intervento consolidato
Obiettivo generale Attivazione di programmi di promozione della salute e di prevenzione degli incidenti stradali nella popolazione in generale, in ambito scolastico, nelle autoscuole e su gruppi a rischio Obiettivi specifici Target Assicurare la promozione della salute attraverso la realizzazione di interventi educativi/informativi/formativi, coinvolgendo le strutture più idonee tra cui: le autoscuole… Formazione dei formatori (insegnanti e istruttori di autoscuole, altri operatori di Enti impegnati a promuovere la sicurezza stradale) Popolazione giovanile (allievi di autoscuole, giovani partecipanti ai corsi per il conseguimento del patentino per la guida di motoveicoli Risorse attivabili Coinvolgimento vari Enti (Ministeri, ISS, Regione, ASP, Province, Comuni, Aziende sanitarie locali) con competenze specifiche su argomenti correlati alla sicurezza stradale Prima sessione: interventi di promozione della salute

23 Lombardia Intervento consolidato
Intervento ASL Città di Milano Percorso formativo “Alcol, droghe e guida”, condotto dal Coordinamento Attività prevenzione specifica del Dipartimento Dipendenze, rivolto ai titolari e agli istruttori delle scuole guida cittadine Intervento ASL Varese Formazione degli istruttori autoscuole della Provincia: in particolare iniziative formative specifiche su danni derivanti dall’uso di alcolici e stupefacenti durante la guida; tecniche di comunicazione Risorse attivabili Operatori del Dipartimento delle Dipendenze Indicatori di processo Accordi di programma e piano di collaborazione con: Amministrazione Provinciale Associazioni e Consorzi Scuole Guida “Linee guida per la prevenzione degli infortuni da traffico autoveicolare” (Decreto del Direttore Generale Sanità n 7616/2002); tutte le 15 ASL della Lombardia hanno adottato le Linee guida con nomina di un referente (all’interno del Servizio Medicina Preventiva di Comunità del Dipartimento di Prevenzione); ASL di Varese ha istituito un Gruppo di Lavoro provinciale interdisciplinare per la prevenzione degli infortuni da traffico. Prima sessione: interventi di promozione della salute

24 Sardegna Nuovo intervento
Obiettivo generale Progettazione e sperimentazione di nuovi programmi di addestramento, attraverso percorsi informatici di auto-apprendimento e corsi di guida sicura e professionale con qualificazione certificata Obiettivi specifici Interazione tra CUMA e CRS4 (Centro Ricerca Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna) per l’ideazione e la progettazione di modelli simulativi di apprendimento e addestramento alla guida veicolare; Ricerca di partnership con le Autoscuole locali, le Associazioni di categoria e le Scuole di guida sicura, perché collaborino all’iniziativa mettendo a disposizione competenze e risorse; Collaborazione con l’ANIA perché ipotizzi promozioni e sconti sulle polizze RC auto a chi frequenta tali corsi certificati. Prima sessione: interventi di promozione della salute

25 Discussione e confronto
su quanto scritto, attuato e previsto nelle realtà regionali Prima sessione: interventi di promozione della salute

26 Piani Regionali di Sorveglianza e Prevenzione Incidenti Stradali
Costruzione di Piani Locali di Prevenzione Prima sessione: interventi di promozione della salute

27 Costruzione di piani locali di prevenzione Strategia
Individuazione referenti regionali Formazione attiva referenti regionali Tutoraggio e assistenza tecnica ai referenti regionali e agli operatori coinvolti nelle attività di avvio e di sviluppo degli interventi di prevenzione Prima sessione: interventi di promozione della salute

28 Costruzione di piani locali di prevenzione Obiettivi
Progettare e organizzare interventi di promozione della salute per la prevenzione degli incidenti stradali dovuti alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze psicoattive Sensibilizzare e informare i patentandi, neopatentati e guidatori a rischio sui rischi connessi alla guida sotto l’effetto di sostanze psicoattive Prima sessione: interventi di promozione della salute

29 Costruzione di piani locali di prevenzione Obiettivi specifici
Individuare “moltiplicatori dell'azione preventiva” Sensibilizzare e informare i “moltiplicatori dell’azione preventiva” Favorire l'individuazione di strategie comunicative e modalità didattiche adeguate Fornire conoscenze di base per lo sviluppo delle attività di valutazione delle strategie e degli interventi attivati Prima sessione: interventi di promozione della salute

30 Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili
Strategie e contesti favorevoli Educare alla salute significa stimolare la partecipazione attiva del cittadino al miglioramento della propria vita e di quella della sua comunità mediante la riduzione di quei comportamenti che possono indurre malattie e/o disabilità. Educare significa anche insegnare a ciascun soggetto a “sfruttare”, secondo la propria cultura, tutte le (sue) risorse fisiche, mentali, sociali e politiche. Prima sessione: interventi di promozione della salute

31 Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili
“...relazioni fra le persone - reti sociali e regole di reciprocità e mutua fiducia che ne derivano” Prima sessione: interventi di promozione della salute

32 Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili
Reti sociali Un insieme di legami tra attori sociali Per individuare le reti sociali è necessario identificare due elementi: gli attori sociali i legami sociali ossia i flussi di risorse tra gli attori Le reti sociali producono idee, scambi, sostegno sociale, inclusione Prima sessione: interventi di promozione della salute

33 Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili
Attori sociali Gli attori sociali sono gli “altri” nei quali ci imbattiamo nelle nostre relazioni di interazione. Possono essere persone, gruppi, organizzazioni oppure istituzioni che possiamo riconoscere come rilevanti per gli obiettivi del progetto Occorre analizzare gli attori sociali riconosciuti come rilevanti e non come semplici riceventi Prima sessione: interventi di promozione della salute

34 Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili
Attori sociali Incorporare la diversità dinamica, non standardizzata, suppone uno spostamento sostanziale del concetto di partecipazione. Implica passare dall’intendere la partecipazione come prescrizione/ricetta di qualcosa di definito come buono che qualcuno deve fare/sapere, alla partecipazione come forma che considera l’altro come altro e non come strumento per. Si tratta di riprendere saperi, interessi e attese dei gruppi coinvolti per prevedere, nella strategia, azioni in grado di assumere le logiche in gioco Prima sessione: interventi di promozione della salute

35 Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili
I processi inclusivi sono processi in cui si cerca di giungere a un risultato condiviso includendo un ampio numero di soggetti interessati a un determinato problema e facendoli partecipare alle scelte. Principali caratteristiche: delimitazione/precisazione della popolazione di riferimento dell’intervento (target) individuazione dei temi realmente percepiti e vissuti come importanti dalla popolazione superamento della tradizionale tendenza di affidare ad esperti la definizione delle priorità nell’ambito della salute Prima sessione: interventi di promozione della salute

36 Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili
Processi inclusivi Soggetti coinvolti: non è possibile coinvolgere tutti i cittadini persone rappresentative di tutti gli interessi e i punti di vista persone motivate e interessate gruppi già attivi sul territorio Prima sessione: interventi di promozione della salute

37 Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili
Ogni componente della comunità locale può contribuire al miglioramento e alla promozione della salute. Ciò significa perseguire: lo sviluppo dell’autonomia e della competenza del cittadino di fronte alla propria salute l’identificazione dei ruoli e delle responsabilità delle diverse istituzioni e dei diversi soggetti sociali Prima sessione: interventi di promozione della salute

38 Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili
Partecipazione di tutti gli attori interessati con un percorso di coinvolgimento e di responsabilizzazione. Cittadinanza attiva Ruolo di primo piano ai cittadini nello sviluppo di una migliore qualità di vita individuale e sociale Prima sessione: interventi di promozione della salute

39 Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili
I progetti basati sull’approccio di comunità coinvolgono più sistemi utilizzano diverse metodologie Gli elementi imprescindibili di questi interventi sono: l’individuazione dei fattori che aumentano i rischi di uso/abuso di sostanze, per contrastarli l’individuazione dei fattori che contrastano i rischi di uso/abuso di sostanze, per sostenerli e potenziarli il coinvolgimento degli attori locali che potenzialmente possono giocare un ruolo importante nella riduzione/potenziamento di tali rischi o fattori protettivi e svolgere quindi una funzione preventiva; essi sono: i giovani, gli adulti, le famiglie, i media e le istituzioni del territorio quali, ad esempio, la scuola, la chiesa, le forze dell’ordine Prima sessione: interventi di promozione della salute

40 Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili
Lo sviluppo di comunità si focalizza sulle risorse presenti nella comunità coinvolgendo i suoi membri nella definizione del problema, nella progettazione e nella realizzazione dell’intervento affinché sviluppino competenze e “un senso di comunità” che permettano loro di gestire e controllare un processo di cambiamento. L’assunto di base è che tale cambiamento possa essere tanto più efficace quanto più riesce a coinvolgere i cittadini nella propria determinazione. Prima sessione: interventi di promozione della salute

41 Costruzione di piani locali di prevenzione Risorse attivabili
Implicazioni per i professionisti della salute I professionisti sanitari devono: facilitare la crescita di condizioni di autonomia della persone responsabilizzare le persone verso stili di vita sani per sé e per gli altri cooperare con altri settori produttivi che influenzano le condizioni di salute favorire l’assunzione di nuovi impegni sociali per la salute della comunità co-costruire un sistema e un ambiente di vita sostenibile e compatibile Prima sessione: interventi di promozione della salute

42 Discussione Prima sessione: interventi di promozione della salute

43 Regia e tavolo di coordinamento regionale
Seconda sessione Sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori Regia e tavolo di coordinamento regionale Moltiplicatori dell’azione preventiva Modelli organizzativi

44 Regia e tavolo di coordinamento regionale
Moltiplicatori dell’azione preventiva Modelli organizzativi Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

45 Regia e tavolo di coordinamento regionale Regia
Referenti: dei Dipartimenti di prevenzione/sanità pubblica delle Aree di promozione salute dei Dipartimenti/servizi dipendenze Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

46 Regia e tavolo di coordinamento regionale Tavolo di coordinamento
Servizi socio-sanitari: sert/dipendenze patologiche, alcologia, psicologia, medicina legale, 118, educazione alla salute, farmacisti, medici certificatori autoscuole… Associazioni di volontariato (ass. vittime della strada, ass. alcolisti, ecc.) Associazioni di categoria delle autoscuole Forze dell’Ordine (Polizia Stradale, Carabinieri) Polizia Locale Enti gestori di piste di guida sicura Motorizzazione civile DTT Assessorato trasporti regionali e provinciali Province Comuni Comunità montane Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

47 Regia e tavolo di coordinamento regionale
Moltiplicatori dell’azione preventiva Modelli organizzativi Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

48 Moltiplicatori dell’azione preventiva
Insegnanti e istruttori di autoscuola Tecnici della motorizzazione civile (DTT) Istruttori di piste di guida sicura Personale delle Forze dell’Ordine Operatori delle Aziende Sanitarie Locali Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

49 Moltiplicatori dell’azione preventiva
Lavorare per lo sviluppo di moltiplicatori dell’azione preventiva, significa operare secondo un approccio di Sviluppo di Comunità: porre attenzione alle determinanti ambientali del comportamento pensare che è possibile raggiungere gli obiettivi di prevenzione migliorando il contesto interpersonale e organizzativo di appartenenza di un individuo (famiglia, scuola o luogo di lavoro, quartiere, città ecc.) andare oltre l’approccio educativo individuale e promuovere la partecipazione di tutta la comunità e delle sue istituzioni per risolvere il problema dell’uso e abuso di alcol e droghe sapere che i progetti basati sull’approccio di comunità sono tra i più efficaci Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

50 Moltiplicatori dell’azione preventiva
Lo sviluppo delle competenze e della forza di una comunità (empowerment) si realizza attraverso: il coinvolgimento sia dei sistemi formali e strutturati sia di quelli informali e cioè di quelle aggregazioni umane spontanee che si compongono di tutti coloro che possono e vogliono contribuire attivamente a migliorare la qualità della vita del proprio contesto Il coinvolgimento, l’accompagnamento e la formazione di soggetti disponibili a contribuire alla crescita della propria comunità nell’ambito dell’attività che svolgono (per esempio insegnanti, istruttori di scuole guida, sindacalisti, ecc.) In questi termini tali soggetti possono assumere il ruolo di moltiplicatori dell’azione preventiva. Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

51 Moltiplicatori dell’azione preventiva
Coinvolgimento, partecipazione, senso di appartenenza e responsabilità Gli effetti moltiplicatori possono realizzarsi in tutti quei luoghi e quelle occasioni in cui gli individui operano e si relazionano (scuola, aggregazioni giovanili, famiglia, luoghi di lavoro, associazionismo, scuole guida …) evidenziando così i vantaggi insiti nel garantire una sinergia di risorse tecniche e volontarie, pubbliche e private Per promuovere il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei membri della comunità, è necessario stimolare nei singoli cittadini un senso di appartenenza e un sentimento di responsabilità che li motivi ad agire in prima persona e li faccia sentire attori e promotori del cambiamento sociale Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

52 Moltiplicatori dell’azione preventiva
Suggerimenti strategici Definire e presentare con chiarezza gli obiettivi generali che si intendono raggiungere con il Piano locale di intervento Organizzare momenti formativi più o meno strutturati, che possano fornire indicazioni e strumenti che consentano ai moltiplicatori dell’azione preventiva di rivestire tale ruolo con maggiore consapevolezza e competenza e soprattutto in sintonia con il disegno strategico regionale ipotizzato Garantire - con continuità - un servizio di supporto (anche a distanza) che permetta ai moltiplicatori di avere un interlocutore competente e stabile cui rivolgersi in caso di dubbi-difficoltà ecc. Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

53 Regia e tavolo di coordinamento regionale
Moltiplicatori dell’azione preventiva Modelli organizzativi Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

54 Modelli organizzativi
La pianificazione è il nostro principale alleato. Pianificare è “prevedere razionalmente le azioni da sviluppare in funzione delle risorse disponibili e degli obiettivi che si desidera raggiungere per generare le trasformazioni desiderate”. É il mezzo più idoneo per prendere decisioni di politiche sociali perchè: facilita la concertazione con gli attori sociali ed economici ancor prima della definizione di misure concrete   favorisce la comunicazione e la partecipazione dà un ordine alle decisioni da prendere   permette una migliore implementazione delle decisioni prese Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

55 Modelli organizzativi
Da dove cominciare? Per iniziare è importante: creare un tavolo di coordinamento condividere finalità, obiettivi generali e obiettivi specifici, target di riferimento ecc. (= strategia) definire approcci metodologici e strumenti di intervento definire il cronogramma di lavoro Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

56 Modelli organizzativi
La programmazione Per portare avanti gli obiettivi condivisi è necessario disporre di un piano di lavoro e di un programma delle attività. Si tratta di: identificare e definire le priorità definire programmi, attività e azioni definire atti formali: delibere, protocolli di intesa, convenzioni… Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

57 Lavoro di gruppo Individuazione di modalità operative
e di soggetti da coinvolgere Seconda sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

58 Organizzazione formazione Contenuti corsi di formazione
Terza sessione Sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori Organizzazione formazione Contenuti corsi di formazione

59 Organizzazione formazione Contenuti corsi di formazione
Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

60 Organizzazione formazione Destinatari
Insegnanti e istruttori di autoscuola Tecnici della motorizzazione civile (DTT) Istruttori di piste di guida sicura Personale delle Forze dell’Ordine Operatori delle Aziende Sanitarie Locali Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

61 Organizzazione formazione
Corsi 8/9 ore di aula suddivise in 2/3 incontri Docenti Educatore/formatore Psicologo Medico Luogo Sede di autoscuola o consorzio Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

62 Organizzazione formazione Contenuti corsi di formazione
Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

63 Organizzazione formazione Contenuti corsi di formazione
Le sostanze psicoattive e la guida La comunicazione con target diversi Aspetti didattici Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

64 Contenuti Le sostanze psicoattive e la guida
Alcuni dati L’alcol procura: 40% degli incidenti stradali 5 - 10% dei ricoveri ospedalieri più del 5% delle pensioni di invalidità più di 25 milioni di giornate lavorative perse ogni anno persone morte ogni anno Costi Più di 5 miliardi di euro all’anno Più tutti i costi sostenuti dalle famiglie e la compromissione dei rapporti personali e familiari che non ha prezzo Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

65 Contenuti Le sostanze psicoattive e la guida
Alcol e incidenti stradali 50% degli incidenti stradali gravi e mortali sono dovuti all’alcol Più gli incidenti sono gravi, maggiore è la presenza di alcol A parità di alcol consumato i rischi sono maggiori per i più giovani alcol farmaci o alcol droghe aumento esponenziale dei rischi + Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

66 Contenuti Le sostanze psicoattive e la guida
1.490 morti e feriti tra i 18 e i 29 anni Ogni anno incidenti 5.500 morti feriti Ogni giorno 616 incidenti 15 morti 860 feriti 2002 2003 2004 2005 Incidenti Morti 6.739 6.065 5.625 5.426 Feriti Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

67 Contenuti Le sostanze psicoattive e la guida
Gli incidenti stradali in Italia L’indice di mortalità degli incidenti notturni è il doppio della media nazionale Gli incidenti del venerdì e sabato notte sono il 44% del totale degli incidenti notturni, i morti sono il 45%, i feriti il 47% Gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte nei giovani di età compresa tra i 15 e i 35 anni Venerdì e sabato notte incidenti feriti 829 morti Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

68 Contenuti Le sostanze psicoattive e la guida
Percezione del problema Centralità del problema e della sua gravità per i ragazzi: “Sì, il discorso è che, comunque sia, la cosa brutta dell'alcol e delle droghe è che tu sai di essere offuscato... quindi stai molto più attento. Però il brutto è che tu pensi di essere attento, però ti sfuggono parecchie cose...” Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

69 Contenuti Le sostanze psicoattive e la guida
Meccanismi di controllo preventivo 1 Persone del gruppo che si offrono volontariamente di non bere o di non assumere altre sostanze psicoattive 2 Autocontrollo del guidatore o del proprietario dell’auto: “Bevo sempre birra, quando non devo guidare, quando guido lascio stare” 3 Controllo dissuasivo dei membri del gruppo sul proprietario dell’auto: “…se hanno bevuto troppo o fatto uso di altre sostanze, danno la macchina all'amico oppure, sono loro i primi che non se la sentono di guidare…” Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

70 Contenuti Le sostanze psicoattive e la guida
Meccanismi di controllo a posteriori Far guidare chi è sobrio (o non ha fatto uso di droghe) o è meno ubriaco o rinunciare al passaggio in auto: “Sì, sono scesa e mi sono salvata la vita… Ho detto che mi dava fastidio la guida e sono scesa... Non ho problemi a dire, se vedo uno che beve e guida... a dire: scendo” Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

71 Contenuti Le sostanze psicoattive e la guida
Ruolo dei moltiplicatori dell’azione preventiva Non avere un ruolo educativo istituzionale (a differenza di genitori e insegnanti) spesso agevola il dialogo e l’ascolto Essere punti di riferimento e interlocutori credibili Offrire comportamenti coerenti con le richieste rivolte all’utente della strada Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

72 Contenuti La comunicazione con target diversi
La formazione Deriva da formare e letteralmente significa “dare forma” a un nuovo modo di essere. Trasmettere da un individuo ad un altro una serie di conoscenze ed esperienze per “formare” un nuovo modo di agire e di pensare. Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

73 Contenuti La comunicazione con target diversi
Su cosa agisce la formazione Il sapere: l’individuo impara e sviluppa nuove conoscenze, cioè nozioni, dati e concetti Il saper fare: il soggetto migliora e potenzia le sue capacità/abilità di pensiero e comportamento, gli insegnamenti acquisiti vengono messi in pratica Il saper essere: opinioni, sentimenti, valori, comportamenti e intenzioni sono ridefiniti e riformulati Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

74 Contenuti La comunicazione con target diversi
Formazione e sviluppo Nel corso degli ultimi decenni sono emerse nuove prospettive scientifiche di studio che hanno ampliato il concetto di sviluppo e quello di persona. Lo sviluppo viene concepito: lungo il ciclo di vita; sono possibili modifiche delle traiettorie dello sviluppo intraprese; l’adolescenza è una fase di transizione importante ma non l’unica non come processo lineare: i percorsi di sviluppo sono fortemente individualizzati e differenziati, frutto dell’interazione tra l’individuo e il suo contesto come azione nel contesto: l’individuo interagisce con un contesto che gli offre limiti e restrizioni insieme a opportunità e risorse Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

75 Contenuti La comunicazione con target diversi
Il concetto di persona Una nuova prospettiva: olistica: in tutte le sue dimensioni interazionista: in rapporto al suo contesto costruttivista: con un ruolo attivo nei diversi processi La prospettiva olistica considera la persona nelle diverse dimensioni: cognitiva, emotiva e relazionale. Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

76 Contenuti La comunicazione con target diversi
Dimensione cognitiva Meccanismi e processi a carico della sfera mentale: conoscenza dei processi metacognitivi (attenzione, percezione, memoria) influenza delle esperienze pregresse: confronto tra “teorie soggettive” e dati scientifici ed epidemiologici smascheramento di processi attribuzionali difensivi e autoassolutori dinamiche tipiche dei diversi target (es. adolescenti: centratura sul presente, difficoltà di anticipazione) Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

77 Contenuti La comunicazione con target diversi
Dimensione emotiva Variabili legate alle emozioni e ai vissuti: strategie di coping livelli di autoefficacia e autostima meccanismi autoregolatori dinamiche specifiche per i diversi target Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

78 Contenuti La comunicazione con target diversi
Dimensione relazionale Variabili legate alle relazioni sociali del microsistema e del macrosistema: aspettative del contesto dimensione del supporto: rete sociale dimensione del controllo dinamiche specifiche per i diversi target Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

79 Contenuti La comunicazione con target diversi
La gestione del processo formativo Perché possa essere efficace è necessario presidiare i seguenti aspetti: 1 analisi dei bisogni specifici dell’aula (target, motivazioni, risorse) 2 il ruolo del formatore 3 le dinamiche d’aula 4 i processi comunicativi 5 la metodologia didattica Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

80 Contenuti La comunicazione con target diversi
Formare gli adulti Apprendono con più efficacia se … riconoscono che hanno delle carenze e dei bisogni da recuperare: gli obiettivi e i vantaggi dell’apprendimento devono essere chiari per soddisfare le loro richieste la formazione è centrata sulla vita reale: capire e imparare è tanto più efficace, quando l’intera persona si sente coinvolta si riescono a superare le barriere di pregiudizi che fanno resistenza all’apprendimento l’adulto viene considerato come persona responsabile e autonoma: nel rapporto istruttore-allievo egli richiede un ruolo attivo e partecipativo Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

81 Contenuti La comunicazione con target diversi
Formare i giovani Apprendono con più efficacia se … si adotta uno stile autorevole e non uno lassista o autoritario li si incoraggia e motiva nel raggiungere gli obiettivi, valorizzando le loro risorse e potenzialità si utilizza un linguaggio semplice evitando termini complessi che annoiano e allontanano si comunica in modo dinamico e interattivo con immagini e filmati per mantenere alto il livello di attenzione e la motivazione all’ascolto si favorisce il dialogo e il confronto tra gli allievi, stimolando la partecipazione dell’aula si crea un clima confortevole disponendo lo spazio in modo che tutti siano coinvolti si discute di problemi concreti Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

82 Contenuti La comunicazione con target diversi
Il ruolo del formatore Ha il ruolo dell’animatore/conduttore e dovrebbe: intuire i bisogni, gli interessi e l’esigenze della classe conoscere e applicare le teorie dell’apprendimento utilizzando adeguate metodologie didattiche avere doti relazionali e capacità comunicative per gestire l’aula: conflitti, incomprensioni ed emozioni del gruppo Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

83 Contenuti La comunicazione con target diversi
Gestione dell’aula La formazione opera sugli individui attraverso il gruppo che quindi deve essere gestito. È importante quindi: creare gruppi non troppo numerosi ( persone) disporre i partecipanti in forma circolare per promuovere il confronto all’interno del gruppo dare importanza a tutti i partecipanti, senza escludere nessuno favorire un buon clima nel gruppo evitando situazioni di conflitto distruttivo motivare all’apprendimento: trovare le modalità e le metodologie più appropriate per motivare le persone e indurle al “cambiamento” Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

84 Contenuti La comunicazione con target diversi
I processi comunicativi La formazione è veicolata dalla comunicazione che deve essere gestita adeguatamente sia negli aspetti verbali che non-verbali. Centralità dell’allievo: impostare la lezione sugli “individui che imparano” più che sulle “cose da imparare” Contestualizzare l’informazione Focalizzare gli argomenti e gli obiettivi Individuare il target Scegliere la forma e il linguaggio idoneo Pianificare i tempi della lezione Scegliere il mezzo Osservare i feedback verbali e non verbali dell’aula Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

85 Contenuti Aspetti didattici
I processi comunicativi L’apprendimento può essere facilitato attraverso l’utilizzo di metodologie didattiche, diverse dalla lezione frontale, che permettono un livello maggiore di: motivazione: centratura sull’allievo e sul fare interazione tra i partecipanti esperienza diretta: focus su fatti e dati concreti attivazione sensoriale: utilizzano tutti i canali (visivo, uditivo, motorio) Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

86 Contenuti Aspetti didattici
Le principali tecniche didattiche che possono essere usate in aula per favorire il processo formativo sono: brainstorming studio di casi o situazioni stimolo role-playing video Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

87 Contenuti Aspetti didattici
Brainstorming È un termine inglese, che letteralmente significa “tempesta cerebrale”, indica un pensiero creativo, un flusso di idee slegato da regole predefinite È una tecnica di lavoro di gruppo, che si basa sul principio per cui i pensieri si concatenano uno dopo l’altro, in quanto i commenti dei partecipanti stimolano una sorta di reazione a catena delle idee Molto usato sia per avere una traccia e gestire il dibattito in aula, sia per trovare più soluzioni alternative ai problemi, sia per introdurre argomenti di “lezione” L’obiettivo è di raccogliere svariate opinioni relative a un determinato tema in un arco di tempo limitato, minuti Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

88 Contenuti Aspetti didattici
Lo studio di casi o situazioni stimolo Consiste nell’analizzare situazioni tipo che affrontiamo ogni giorno o che si possono presentare nella vita reale Lo scopo è di ragionare su come reagire e intervenire di fronte a fatti complessi La scelta del caso deve essere appropriata all’argomento della lezione e agli obiettivi educativi preposti. L’esempio deve sembrare un’esperienza possibile e vicina ai destinatari, al fine di stimolare la discussione tra i partecipanti e dare spunti di riflessione Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

89 Contenuti Aspetti didattici
Il role-playing o gioco di ruolo Consiste nel mettere in scena una situazione possibile, partendo da un fatto già avvenuto o che può accadere Alcuni partecipanti assumono il ruolo degli attori e altri degli osservatori Il formatore è il conduttore del gioco, assegna le parti e guida la discussione finale I protagonisti devono improvvisare, perché non ci sono copioni e ci sono solo delle tracce sul comportamento che i personaggi devono tenere Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

90 Contenuti Aspetti didattici
Video L’utilizzo di filmati nei percorsi di formazione è un’attività didattica molto usata sia con i giovani sia con gli adulti Situazioni stimolo raccontate da immagini e suoni (hanno il vantaggio di essere coinvolgenti e di stimolare la riflessione anche su tematiche che hanno una forte valenza emotiva, poiché le persone si possono rispecchiare nei filmati e nei personaggi) Terza sessione: sviluppo e gestione delle attività di formazione per formatori

91 Quarta sessione Strumenti
Quaderno per il formatore Pen Drive Protocollo operativo, slide del corso, testi di approfondimento, strumenti per la valutazione Cd-rom “Alcol, droghe, guida. Gioca e impara” Con supporti didattici: A nanna con furore, Alcol Test, La ruota del rischio, Pillole Didattiche DVD “Alcol, droghe, guida. Video” Proposta Blog

92 La valutazione nella promozione della salute Metodi Strumenti
Quinta sessione Strategie di valutazione La valutazione nella promozione della salute Metodi Strumenti

93 La valutazione nella promozione
della salute Metodi Strumenti

94 La valutazione nella promozione della salute
Descrivere “che cosa sia accaduto” in termini di effetti previsti e non previsti, desiderabili o meno in seguito alla realizzazione di interventi predisposti per ottenere un cambiamento sociale. Quinta sessione: strategie di valutazione

95 La valutazione nella promozione della salute
Una buona pianificazione prevede anche la definizione degli strumenti di controllo e verifica intermedi e finali per valutare il raggiungimento dei risultati obiettivo e l’impatto sulla collettività. Scegliere gli indicatori giusti per conoscere cosa e come è cambiato. Quinta sessione: strategie di valutazione

96 La valutazione nella promozione della salute Metodi Strumenti
Quinta sessione: strategie di valutazione

97 Metodi Metodi quantitativi Metodi qualitativi
L’analisi statistica attribuisce allo studio un carattere oggettivo e le informazioni sono acquisite in modo standardizzato con strumenti adeguati (quantità). Metodi qualitativi Sono maggiormente rilevati i modi con cui gli individui rappresentano se stessi e gli eventi che li riguardano, senza preoccupazione per la generalizzabilità dei risultati, quanto piuttosto per la possibilità di stabilire tipologie di comportamento (varietà). Quinta sessione: strategie di valutazione

98 Approccio quantitativo Approccio qualitativo
Metodi Approcci di indagine Approccio quantitativo Approccio qualitativo Il ricercatore Ampia divisione del lavoro, rapporti gerarchici nell’équipe di ricerca La divisione del lavoro è infrequente Numero dei casi Elevato e rappresentativo Poco elevato Logica della ricerca Deduttiva Induttiva Procedura di analisi dei dati Impiego di statistica Carattere informale delle procedure di analisi dei dati Fase del processo di ricerca più delicata Analisi dei dati Raccolta dei dati Articolazione delle fasi di ricerca Rigida Flessibile Forma di argomentazione delle conclusioni Formale, numerica Narrativa Modello cui si ispirano le conclusioni Produzione di serie Arte Quinta sessione: strategie di valutazione

99 Metodi Valutazione quantitativa Valutazione qualitativa questionari
moduli-registri di programmi di lavoro analisi di banche dati indicatori di salute e di comportamenti Valutazione qualitativa focus group intervista in profondità interviste semi strutturate diario tecniche di consenso forum o gruppo di discussione Quinta sessione: strategie di valutazione

100 La valutazione nella promozione della salute Metodi Strumenti
Quinta sessione: strategie di valutazione

101 Strumenti Monitoraggio periodico dei seguenti indicatori di processo:
attività gruppo o tavolo di lavoro e del livello di partecipazione numero di corsi di formazione attivati a livello regionale numero e tipologia partecipanti ai corsi di formazione gradimento corso di formazione (questionario) incontro di valutazione (focus group) con alcuni partecipanti ai corsi tempo dedicato in aula alla guida sotto l’effetto di sostanze psicoattive, modalità didattiche, numero di allievi raggiunti (griglia di rilevazione insegnanti) livello di conoscenze sui rischi legati ai temi alcol, droga e guida (questionario rivolto ai partecipanti ai corsi in autoscuola) Quinta sessione: strategie di valutazione

102 Sesta sessione Sintesi


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