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PubblicatoModesto Cavallaro Modificato 11 anni fa
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Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività
Università degli Studi di Trieste Dottorato di ricerca in Medicina materno infantile, Pediatria dello sviluppo e dell’educazione, Perinatologia Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività Effetti dell’ADHD sulla percezione di sé e sulla relazione con gli altri Maddalena Vulcani Cinzia Scheriani Aldo Skabar
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Obiettivi della ricerca:
Valutare gli effetti dell’ADHD sulla percezione di sé e sulla relazione con gli altri In particolare ho analizzato: l’autostima le relazioni interpersonali Verificare nel gruppo di ragazzi con ADHD come evolvono nel tempo l’autostima e la percezione della propria competenza sociale (retest a distanza di un anno)
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Soggetti: gruppo sperimentale: 14 ragazzi con diagnosi di ADHD
gruppo di controllo: 45 ragazzi Totale: 59 ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo grado, di età compresa tra i 10 e i 15 anni (età media = 12,5 anni) Il campione iniziale del gruppo di controllo era costituito da 93 soggetti, di cui 45 maschi e 48 femmine. Per confrontare i due gruppi, poiché nel gruppo di ragazzi con ADHD era stata reclutata solo una femmina, entrambi i gruppi sono stati ristretti alla popolazione maschile.
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Strumenti di misurazione:
TMA – Valutazione multidimensionale dell’autostima Autostima globale Autostima scolastica SDQ - Questionario sulle capacità e sulle difficoltà Difficoltà di relazione Prosocialità CBCL - Child Behaviour Checklist Competenza nella socialità Problemi sociali
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TMA - Valori mediani in ogni scala
Cut off = 85 Autostima media Autostima negativa Mediana autostima globale Gruppo ADHD = 88 Mediana autostima globale Gruppo di controllo = 99
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TEST TMA – Valutazione dell’autostima globale
GRUPPO DI CONTROLLO TEST TMA – Valutazione dell’autostima globale GRUPPO ADHD
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TEST TMA – Valutazione dell’autostima scolastica
GRUPPO DI CONTROLLO GRUPPO ADHD
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SDQ - Scala “Rapporti problematici con i pari”
GRUPPO DI CONTROLLO GRUPPO ADHD Confronto delle mediane Tra i due gruppi c’è una differenza statisticamente significativa (Fisher's exact Test = 0,002 per p < 0,05)
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Tra i due gruppi non c’è alcuna differenza nella scala prosocialità
SDQ - Scala “Prosocialità” Confronto delle mediane La prosocialità è la tendenza a far ricorso ad azioni che si contraddistinguono per gli effetti benefici che producono negli altri. Appartiene alla sfera delle abitudini, alle modalità usuali di interazione sociale. Tra i due gruppi non c’è alcuna differenza nella scala prosocialità
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Confronto delle mediane
CBCL - Scala delle competenze sociali COMPETENZE SOCIALI Gruppo ADHD: Clinical range Gruppo di controllo: Normal range Confronto delle mediane Normal range Tra i due gruppi c’è una differenza statisticamente significativa (Fisher's exact Test = 0,002 per p < 0,05) COMPETENZE TOTALI Gruppo ADHD: Clinical range Gruppo di controllo: Normal range Clinical range
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Syndrome Scales: confronto mediane
Clinical range Normal range Mediana problemi sociali Gruppo ADHD = 4,5 Mediana problemi sociali Gruppo di controllo = 2
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Nel gruppo ADHD il 35,7% dei ragazzi ritiene di avere problemi sociali
Nel gruppo di controllo il 4,4% dei ragazzi ritiene di avere problemi sociali Nel gruppo ADHD il 35,7% dei ragazzi ritiene di avere problemi sociali Gruppo di controllo Gruppo ADHD Tra i due gruppi c’è una differenza statisticamente significativa (Fisher's exact Test = per p < 0.05)
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Retest sui soggetti con ADHD
Sono state utilizzate le stesse modalità di somministrazione dei questionari del primo test. Campione costituito da 13 ragazzi dei 14 iniziali. Età media del gruppo = 14,3 anni. Nel corso dell’anno i ragazzi sono stati sottoposti ad una terapia farmacologica personalizzata, ma non hanno beneficiato di alcun training mirato sull’autostima e sulle relazioni sociali.
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TMA - Valori mediani in ogni scala
Autostima media Autostima negativa
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TEST TMA – Valutazione dell’autostima scolastica
Confronto delle mediane I e II test Percentuali nei livelli di autostima La mediana dell’autostima scolastica rimane inferiore al cut off (= 85) Il 77% dei ragazzi ha un’autostima scolastica negativa
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Confronto delle mediane I e II test
SDQ - Scala “Rapporti problematici con i pari” Percentuali di ragazzi con difficoltà di rapporti interpersonali nel II test Confronto delle mediane I e II test Livello di difficoltà Eseguendo il Test statistico di Wilcoxon risulta che tra i risultati ottenuti nei due tempi non c’è una differenza statisticamente significativa (Sig.= 0,106 per p < 0,05)
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Confronto delle mediane I e II test
CBCL - Scala delle competenze sociali Confronto delle mediane I e II test COMPETENZE SOCIALI I test: Clinical range II test: Normal range COMPETENZE TOTALI I test : Clinical range II test: Clinical range Livello di competenza PEGGIORA LA COMPETENZA SCOLASTICA
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Syndrome Scales: confronto mediane
Livello di difficoltà
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Conclusioni: Tra i due gruppi c’è una differenza significativa nella percentuale di ragazzi con problemi sociali. Nel retest sono stati rilevati dei miglioramenti nel gruppo ADHD, ma le differenze con il primo test non sono significative. L’autostima dei ragazzi con ADHD risulta minore di quella del gruppo di controllo; la differenza risulta significativa soprattutto nella scala “scuola”. Nel retest l’autostima scolastica peggiora e permane la scala con il punteggio più basso (è negativa nel 77 % dei ragazzi).
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I ragazzi con ADHD non hanno effettivamente mutato la valutazione di sé stessi e delle loro performance scolastiche. Il senso di mancanza di valore personale è un sentimento appreso: può sicuramente essere migliorato Necessità di adottare un approccio multimodale nel trattamento: Intervento farmacologico + Terapia cognitivo comportamentale + Parent training + Consulenza sistematica agli insegnanti
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Limite della ricerca: esiguità del campione ADHD, ristretto alla popolazione maschile tra i 10 e i 15 anni. Punti di forza della ricerca: nuova linea di approccio al problema dell’ADHD attraverso la somministrazione di questionari self report a ragazzi con questo disturbo. La ricerca si situa all’interno delle più recenti prospettive sull’ADHD, che considerano fondamentale nel trattamento di questo disturbo un training sulla motivazione, sulle capacità emozionali e relazionali dell’individuo (Miranda, 2011).
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La valutazione dell'autostima non è parte integrante dei protocolli di diagnosi e di follow up dei bambini con ADHD in terapia, essa rappresenta tuttavia un indicatore indiretto molto sensibile delle necessità percepite dal paziente. Un’indagine di questo tipo ed in particolare l’utilizzo del retest possono essere strumenti utili per individuare ulteriori interventi sui singoli bambini con ADHD. Sarebbe necessario individuare e proporre test di più agevole compilazione e decodifica.
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≠ ≠ Ulteriori sviluppi:
Impostare futuri interventi psicologici e didattico educativi orientati ad aumentare l’autostima personale e a migliorare la qualità delle relazioni interpersonali dei ragazzi con ADHD, che possano prevenire i comportamenti a rischio e l’insuccesso scolastico. Ragazzi trattati farmacologicamente Ragazzi che abbiano beneficiato di un altro tipo di intervento ≠ Autostima e relazioni sociali nei soggetti con ADHD + Disturbo Oppositivo Provocatorio Autostima e relazioni sociali nei soggetti con ADHD ≠
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GRAZIE
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