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PubblicatoValeria Rostagno Modificato 10 anni fa
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© 2010 - CEFRIEL Alcune API di base nel JDK J2SE Docente: Gabriele Lombardi lombardi@dsi.unimi.it
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© 2010 - CEFRIEL Sommario SLIDECONTENUTO java.lang.** Features del linguaggio.. nel linguaggio stesso! java.io.* Streams e Input/Output. java.nio.** Un nuovo strumento per lI/O. java.util.* Un tour dei tool. java.beans.* Cosa sono i fagionlini (magici)? java.lang.reflect.* Manipolare la struttura interna degli oggetti. java.applet.* Codice attivo lato client web… senza JavaScript!
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© 2010 - CEFRIEL Classi base Tipi di dato builtin (e boxed): –stringhe.. gestione particolare; –boxed-types: * extends Number (e non solo). Concetti e interfacce: –command-pattern con Runnable; –iterators con Iterable; –eccezioni con la classe Throwable; –Comparable, Cloneable, … Processi e thread: –gestione dei thread (Thread); –gestione dei progessi (Process); –il runtime della JVM (Runtime); –problemi di concorrenza. Class, ClassLoader e Compiler: –un minimo di reflection si usa sempre! Containers & Iterators true0.1 Text2 Elaborazione 1Elaborazione 2 Thread principale fork join Thread principale
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© 2010 - CEFRIEL IO e streams Stream come astrazione per lIO: –uno stream è un canale di Input oppure Output; –supporta uninterfaccia indipendente dal behavior; –può essere composto con altri stream; –permette la scrittura/lettura di dati binari. Reader e Writer: –sono lastrazione specifica per il testo; –permettono di lavorare con un minimo di formattazione; –permettono di gestire lencoding. stream dati stream storage Testo Writer storage Proviamoli!!! vedere 02_BaseAPIs\IO con: Streams: esempi base Serializables: esempio di serializzazione
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© 2010 - CEFRIEL NIO: destinazione efficienza! Esempio di problemi di efficienza: –si consideri lo stack TCP/IP … –… problemi di copia ripetuta dei dati nei buffer. Soluzione: –metafora del carrellino e della miniera; –miniere in fila, carrellino ribaltabile; –passaggio di riferimenti al posto della copia dei dati. Altre utili funzionalità: –encoding/decoding dei dati (testo); –viste multiple di un buffer; –giochiamoci un po! vedere 02_BaseAPIs\NIONostre con: esempio di utilizzo di view-buffers vedere 02_BaseAPIs\Altre\NIO con: esempi vari by Sun Microsystems
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© 2010 - CEFRIEL java.uti.*: Collections Algoritmi + strutture dati = programmi: –problema: astrarre (e fornire) gli strumenti per manipolare le strutture dati più comuni: collezioni, liste, code, insiemi, mappe, … Collection, List, Queue, Set, Map, … –problema: scegliere limplementazione desiderata: ad esempio, scegliere una lista: –LinkedList, Stack, Vector, ArrayList,CopyOnWriteArrayList; scegliere una mappa: –HashMap, Hashtable, IdentityHashMap, LinkedHashMap, TreeMap, WeakHashMap, ConcurrentHashMap, EnumMap. Navigare in una Collection? –Iterator, ListIterator, Enumeration. Altre classi interessanti: –Properties, StringTokenizer, Arrays, Collections, Abstract*. vedere 02_BaseAPIs\ Collections con: esempi con Set, Stack, List; esempio di utilizzo degli iteratori
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© 2010 - CEFRIEL java.util.*: gestire tempo e formattazione Classi di gestione del tempo: –tipi temporali: Date, TimeZone, SimpleTimeZone; –strumenti per lavorare con i giorni: Calendar, GregorianCalendar. Classi per schedulare operazioni: –Timer, TimerTask. Classi per la formattazione di testo: –Formatter, Scanner; Classi per linternazionalizzazione: –Locale, ResourceBundle; –si veda java.text.*. Proviamoli!!! vedere 02_BaseAPIs\ Timers con: uso classe Timer uso classe Date
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© 2010 - CEFRIEL java.util.** java.util.prefs.* –strumenti per laccesso a semplici file di configurazione contenenti preferenze di esecuzione; –formati supportati: classico e XML. java.util.logging.* –strumenti per la generazione e gestione di messaggi di log. java.util.concurrent.* –strumenti per affrontare problematiche di concorrenza. java.util.zip/jar.* –creazione/analisi di file compressi. java.util.regex.* –espressioni regolari Perl-like. java.text.* –analisi/generazione di messaggi di testo formattato.
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© 2010 - CEFRIEL JavaBeans JavaBeans: –semplici POJO con: costruttore di default: –senza parametri affinché possano essere istanziati; proprietà: –rappresentate da metodi getter e setter; –una proprietà prop deve avere: »un getter public type getProp(); se è read; »un setter public void setProp(type val); se è write; –rappresentano: entità reali a cui sono associate proprietà; –possono essere gestiti: tramite le API contenute in java.beans.*; –vengono utilizzati: per moltissimi scopi (essendo generali); per la descrizione di entità grafiche in Swing; per la definizione di Entity beans (in JPA).
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© 2010 - CEFRIEL java.applet.* Cosa sono: –estensioni della classe java.applet.Applet; –componenti grafiche inseribili ovunque … … non solo in una pagina web!!! –(infatti estendono java.awt.Panel) –applicazioni da embeddare in altre applicazioni. A cosa servono: –per essere incluse in unaltra applicazione … … come un browser! Si usano ancora? –poco e quasi no; –limitate per problemi di sicurezza! Vediamo qualche esempio già pronto! vedere 02_BaseAPIs\Altre\Applet
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© 2010 - CEFRIEL java.lang.reflect.* Scopo: –permettere a codice scritto in Java di manipolare entità semantiche del linguaggio stesso: classi, metodi, attributi, … –fornisce uno strumento di meta-programmazione formidabile e fondamentale … e usatissimo in pratica! Caratteristiche: –flessibilissimo … entro il possibile (Generics?); –non particolarmente efficiente: meno rispetto al codice nativo; non drammatico … ma da non usare per applicazioni di tipo real-time o time-critical. Vediamo qualche esempio già pronto! vedere 02_BaseAPIs\Reflection con: uso della reflection; esempio giocattolo di astrazione di entity persistenti utilizzo massiccio di collections (Map)
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© 2010 - CEFRIEL Esempi già esistenti Consiglio vivamente di: –analizzare degli esempi già esistenti: cercare di identificare i pattern e le decisioni architetturali importanti; isolare le singole collaborazioni per poterle analizzare separatamente (anche come codice); –provare a sviluppare dei propri esempi complessi: partire dallidea generale e spezzarla in sottoproblemi; identificarne una parte relativamente piccola; descrivere in UML i casi duso della parte; identificare le classi che entrano in gioco e le loro collaborazioni; scegliere una collaborazione alla volta ed implementarla creando o modificando le classi implicate (refactoring, si veda Fowler). Guardare ad esempio: –02_BaseAPIs\Altre\SimulationEngine framework di simulazione di apparati (non completo); –02_BaseAPIs\Altre\DMS framework di gestione documantale (beta-version); –doc. in UML tramite ArgoUML o Visio: guardare nella cartella Docs; scaricare ed installare ArgoUML, è open-source. scaricare il visualizzatore Visio gratuito.
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