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PubblicatoRodolfo Barone Modificato 10 anni fa
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Health Search Istituto di ricerca della Società Italiana di Medicina Generale
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PROCEDURE DI SELF AUDIT DEI RICERCATORI E DI VALUTAZIONE DELL AFFIDABILITÀ E DELLA VALIDITÀ DEL DATABASE Gerardo Medea - resp. nazionale SIMG area metabolica Fabio Samani - resp. nazionale SIMG area ricerca
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Studi di affidabilità Svolti per verificare la completezza e laccuratezza dei dati rilevati, attraverso confronti interni tra gli archivi del database: allinterno dello stesso medico (intra- operatore) e tra differenti medici di HS (inter- operatore)
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Studi di validità Svolti per valutare la rappresentatività della popolazione esaminata dai medici HS rispetto alla popolazione generale italiana, mediante confronti tra i dati: del database HS e quelli provenienti da altre fonti, definiti a priori come dati di riferimento.
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Procedure di self audit Attivate dai singoli ricercatori sui propri archivi al fine di migliorare la qualità della registrazione dei propri dati.
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Identificazione e definizione mediante codifica ICD9 dei pazienti affetti da Diabete Mellito negli archivi personali dei ricercatori, ai fini del miglioramento della qualità del dato di prevalenza nel Database HS Per tutti i ricercatori: mediante procedura di selezione dei possibili diabetici presenti nei propri archivi, ai fini dellidentificazione e della conseguente attribuzione di codifica ICD9 per i diabetici veri; Su base volontaria: mediante procedure più sofisticate di self audit.
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OBIETTIVI 1/3 identificare i possibili diabetici nellarchivio individuale dei ricercatori al fine di consentirne la verifica della certezza diagnostica per i casi già codificati ICD9 e la valutazione dellipotesi diagnostica per i casi non codificati definire i casi riconosciuti come diabetici veri confermando o attribuendo la codifica ICD9 e correggendo uneventuale codifica precedentemente attribuita in maniera impropria
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OBIETTIVI 2/3 migliorare la prevalenza del diabete negli archivi dei ricercatori e - di conseguenza - nel database centrale di HS disporre di un dato di prevalenza attendibile, sia negli archivi individuali dei singoli ricercatori che nel database centrale di HS, da confrontare con altre banche dati per una sua validazione
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OBIETTIVI 3/3 testare uno strumento informatico per self audit e per successivi progetti di disease management valutare limpatto sul dato di prevalenza dei nuovi criteri diagnostici proposti da OMS e ADA
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INDICATORI DI RISULTATO delle procedure di self audit % di incremento delle codifiche ICD9 tra 250.0 e 250.9 negli archivi dei ricercatori dato di prevalenza per il diabete mellito negli archivi dei ricercatori confrontato con i dati di prevalenza comunemente riportati in letteratura
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Procedura di estrazione di possibili diabetici non codificati probl. non cod.: almeno 1 registrazione contenente il termine diab o mellit accert.: almeno 2 registrazioni contenenti il termine glicemia e risultati tra 126 e 500 accert.: almeno 1 registrazione contenente il termine glicemia e risultati tra 200 e 500 accert.: almeno 1 registrazione contenente il termine emoglobina glicata terapie: almeno 2 registrazioni con ATC A10 esenzioni: almeno una registrazione contenente il termine diabete mellito
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RISULTATI 1/3 61 ricercatori di HS partecipanti, su base volontaria, alle procedure di self audit; 85.292 assistiti in carico, di cui: –3.761 precedentemente definiti diabetici con codifica ICD9 (prevalenza = 4,41%);
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RISULTATI 2/3 per 21 ricercatori il n. di diabetici codificati è calato dopo la procedura di audit, per altri 8 è rimasto invariato; in 32 casi è aumentato; complessivamente i casi di diabete codificato sono aumentati di 97 unità (+ 2,58% rispetto il dato precedente); diabetici codificati ICD9 dopo le procedure di audit: 3.858 (prevalenza = 4,52%, contro 4,41%);
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RISULTATI 3/3 range di prevalenza individuale: 1,96% - 7,56% (SD ±1,23); numero di nuovi casi definibili diabetici secondo i nuovi criteri OMS-AMA: 282 (incremento di prevalenza: +0,37%).
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CONCLUSIONI 1/2 la bassa media di incremento delle codifiche ICD9 per diabete mellito negli archivi individuali dei ricercatori (0,11%) dimostrerebbe una buona precisione diagnostica già prima delle procedure di audit il calo del n. di diabetici codificati evidenziato in 1/3 dei ricercatori può significare una attuale migliore definizione diagnostica (per probabile precedente erronea attribuzione di codifica ICD9) la prevalenza del diabete mellito evidenziata dal campione (dato pre: 4,41%, post: 4,52%) appare comunque confrontabile (o addirittura superiore) con i dati della letteratura
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CONCLUSIONI 2/2 i nuovi criteri diagnostici: –non sembrano spostare di molto il dato di prevalenza –suggeriscono piuttosto la necessità di strategie di case finding nella popolazione a rischio; le procedure di self audit, supportate da strumenti informatici dedicati: –sembrano di fondamentale importanza per gli studi di affidabilità e di validità del campione –permettono un coinvolgimento attivo dei ricercatori –costituiscono di per sé unattività di ricerca ed un utile elemento di riflessione
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