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PubblicatoGiulietta Miceli Modificato 10 anni fa
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Semantica per formule di un linguaggio proposizionale p.9 della dispensa
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Per stabilire la verità di una formula proposizionale, fissiamo innanzitutto il fatto che accettiamo di avere solo due possibili valori di verità: il vero e il falso (si dice che la nostra logica proposizionale è bivalente)
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Poi definiamo lattribuzione del valore di verità ad una formula per gradi, a partire dalle formule più semplici (le atomiche, costituite dalla sola lettera proposizionale P, Q, R…) fino a quelle sempre più complesse (che contengono uno o più connettivi).
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Si parte, quindi, assegnando valori di verità alle formule atomiche. Tale assegnamento è libero: non ha nessun carattere di necessità.
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Se si vuole usare una terminologia matematica, questo atto di assegnamento può essere rappresentato come una funzione (cioè unoperazione) che va dallinsieme delle formule atomiche allinsieme dei valori di verità, in quanto è unoperazione che, ricevendo in entrata formule atomiche, dà in uscita il verdetto, cioè il valore di verità di ciascuna (che, appunto, è preso dallinsieme dei due valori, vero/falso).
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Per rappresentare tutto ciò con una scrittura simbolica, chiamiamo: V lassegnamento, L linsieme delle formule atomiche, 2 linsieme dei due valori vero e falso (non storcete il naso: 2 è un simbolo come un altro, che può essere utilizzato come nome di un insieme – perché no?- specialmente se linsieme contiene due sole cose!)
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Il vero e il falso possono essere rappresentati, ciascuno, con V e F, oppure con T (true) e F, oppure con 1 e 0.
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Quindi, quanto appena detto a proposito dellassegnamento dei valori di verità alle formule atomiche può essere scritto così:
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V: L 2 che esprime il fatto che la funzione V prende in entrata formule atomiche e dà in uscita un valore di verità (I due punti dopo la V stanno a significare, appunto, che si sta per esplicitare come lavora quella funzione con quel nome)
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La scritta 2:= {1,0} è la definizione dellinsieme che ha come nome 2. Si tratta, appunto, dellinsieme che contiene i due membri 1 e 0 che vengono utilizzati per rappresentare il vero e il falso (:= è un simbolo che significa che si sta per definire il simbolo scritto alla sua sinistra)
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Una volta assegnato il valore di verità alle formule atomiche, il valore delle formule composte resta fissato automaticamente sulla base delle tavole di verità per i connettivi, che sono state date alle pp. 7 e 8.
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Quelle tavole possono anche essere espresse in maniera abbreviata come segue:
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Tavola di verità della negazione A ¬A 10 01
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Può essere espressa come: V( ¬A) := 1-V(A) che significa che: [V ( ¬A )] lassegnamento di valore di verità a ¬A [:= ] è definito con loperazione 1-V(A), cioè togliendo a 1 il valore di verità di A
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Infatti Osservando la tabella, vediamo che: Se V(A) è 1, (cioè, se nella colonna di sinistra cè il valore 1), Allora V( ¬A ) è 1-1, cioè 0 (cioè, nella colonna di destra cè valore 0).
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Se V(A) è 0, (cioè, se nella colonna di sinistra cè il valore 0), V( ¬A ) è 1-0, cioè 1 (cioè, nella colonna di destra cè valore 1).
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Tavola di verità della disgiunzione AB A B 111 101 011 000
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può essere espressa come: V( A B) := max (V(A), V(B)) che significa che: V( A B) lassegnamento di valore di verità a A B [:= ] è definito con loperazione che sceglie max (V(A), V(B)), cioè il maggiore tra i valori di verità attribuiti, volta per volta, ad A e a B:
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Infatti, Osservando la tabella, vediamo che: alla prima riga, dove abbiamo come valore di A (cioè come V(A)) 1 e come valore di B (cioè come V(B)) ancora 1, abbiamo come valore di A B (cioè come V(A B)) 1, che è il massimo tra 1 e 1.
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alla seconda riga, dove abbiamo come valore di A (cioè come V(A)) 1 e come valore di B (cioè come V(B)) 0, abbiamo come valore di A B (cioè come V(A B)) 1, che è il massimo tra 1 e 0.
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alla terza riga, dove abbiamo come valore di A (cioè come V(A)) 0 e come valore di B (cioè come V(B)) 1, abbiamo come valore di A B (cioè come V(A B)) 1, che è il massimo tra 0 e 1.
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alla quarta riga, dove abbiamo come valore di A (cioè come V(A)) 0 e come valore di B (cioè come V(B)) ancora 0, abbiamo come valore di A B (cioè come V(A B)) 0, che è il massimo tra 0 e 0.
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Tavola di verità della congiunzione AB A B 111 100 010 000
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può essere espressa come V( A B) := min (V(A), V(B)) che significa che: V( A B) lassegnamento di valore di verità a A B [:= ] è definito con loperazione che sceglie min(V(A), V(B)), cioè il minimo tra i valori di verità attribuiti, volta per volta, ad A e a B:
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Infatti Osservando la tabella, vediamo che: alla prima riga, dove abbiamo come valore di A (cioè come V(A)) 1 e come valore di B (cioè come V(B)) ancora 1, abbiamo come valore di A B (cioè come V(A B)) 1, che è il minimo tra 1 e 1.
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alla seconda riga, dove abbiamo come valore di A (cioè come V(A)) 1 e come valore di B (cioè come V(B)) 0, abbiamo come valore di A B (cioè come V(A B)) 0, che è il minimo tra 1 e 0.
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alla terza riga, dove abbiamo come valore di A (cioè come V(A)) 0 e come valore di B (cioè come V(B)) 1, abbiamo come valore di A B (cioè come V(A B)) 0, che è il minimo tra 0 e 1.
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alla quarta riga, dove abbiamo come valore di A (cioè come V(A)) 0 e come valore di B (cioè come V(B)) ancora 0, abbiamo come valore di A B (cioè come V(A B)) 0, che è il minimo tra 0 e 0.
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Tavola di verità dellimplicazione AB A B 111 100 011 001
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può essere espressa come V( A B) := max (1-V(A), V(B)) che significa che: V( A B) lassegnamento di valore di verità a A B [:= ] è definito con loperazione che sceglie max (1-V(A), V(B)) cioè il massimo tra : (1-V(A)), ossia ciò che si ottiene sottraendo da 1 il valore di verità di A e V(B) il valore di verità di B.
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Infatti Osservando la tabella, vediamo che: alla prima riga, dove abbiamo come valore di A (cioè come V(A)) 1 e come valore di B (cioè come V(B)) ancora 1, abbiamo come valore di A B (cioè come V(A B)) 1, che è il massimo tra: 1-V(A) [cioè 1-1], che è 0 e V(B) che è 1.
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alla seconda riga, dove abbiamo come valore di A (cioè come V(A)) 1 e come valore di B (cioè come V(B)) 0, abbiamo come valore di A B (cioè come V(A B)) 0, che è il massimo tra: 1-V(A) [cioè 1-1], che è 0 e V(B) che è 0.
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alla terza riga, dove abbiamo come valore di A (cioè come V(A)) 0 e come valore di B (cioè come V(B)) 1, abbiamo come valore di A B (cioè come V(A B)) 1, che è il massimo tra: 1-V(A) [cioè 1-0], che è 1 e V(B) che è 1.
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alla quarta riga, dove abbiamo come valore di A (cioè come V(A)) 0 e come valore di B (cioè come V(B)) ancora 0, abbiamo come valore di A B (cioè come V(A B)) 1, che è il massimo tra: 1-V(A) [cioè 1-0], che è 1 e V(B) che è 0.
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Tavola di verità della biimplicazione AB A B 111 100 010 001
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Per cui si capisce subito che: V (A B)=1 se e solo se V(A)=V(B). Infatti, il valore di verità di è 1 solo alla prima e ultima riga, dove, rispettivamente, A e B hanno entrambi valore 1 e valore 0.
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Ultime definizioni A questo punto, si possono introdurre le seguenti definizioni relative ad una formula A: 1) è una TAUTOLOGIA (o VERITA LOGICA) se risulta VERA secondo OGNI ASSEGNAMENTO di verità; 2) è una CONTRADDIZIONE (o è REFUTABILE) se risulta FALSA secondo OGNI ASSEGNAMENTO di verità;
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3) è SODDISFACIBILE se e solo se è vera per almeno un assegnamento.
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