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Gli strumenti della vecchia Pac
(Molta) Politica dei mercati a forte contenuto protezionistico: prezzi minimi garantiti, tariffe all’importazione e sussidi (restituzioni) all’esportazione (Poca) Politica delle strutture, cioè di aggiustamento strutturale delle aziende L’enfasi produttivistica e l’intervento sui prezzi fanno della vecchia PAC una versione esemplare del modello di sostegno “accoppiato” (alla quantità prodotta) Tale modello, allora dominante non solo in Europa, perseguiva obiettivi economici e sociali sostenendo il generico status di agricoltore
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Il vecchio modello “accoppiato” della PAC
Un modello che, sulla base della teoria economica tradizionale, è del tutto insoddisfacente sia sul versante dell’efficienza che dell’equità un sostegno indiscriminato e (quindi) iniquo isolamento dal mercato internazionale incentivi alla produzione fuori mercato tassazione implicita dei consumatori (tassazione regressiva dei redditi)
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Il vecchio modello accoppiato della Pac (2)
…ma un modello “efficiente”, e quindi vincente sul “mercato politico”, anche grazie al peso ed alla coesione della lobby agricola Capacità di accontentare una vasta platea di beneficiari (..a chi più, a chi meno, ma a tutti un po’) Semplicità amministrativa (con una sola politica, facile da gestire, si perseguono obiettivi economici e sociali) Costo di bilancio relativamente basso, almeno finché la Comunità è rimasta importatrice netta Scarsa percezione da parte dei consumatori della tassazione dei loro redditi che deriva dal sostegno dei prezzi dei prodotti agricoli
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Crisi della PAC: la dimensione interna
Eccedenze strutturali di produzione Insostenibilità finanziaria (spesa alta e fuori controllo) Squilibri tra settori e contenziosi tra paesi membri Accresciuta sensibilità ambientale e per la salubrità degli alimenti Perdita di “reputazione” della PAC e progressivo tramonto della sua “centralità” nel processo di integrazione europea Allargamento dell’UE
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Crisi della PAC: la dimensione internazionale
Crisi dei mercati agricoli mondiali (anni ’80) CEE da importatrice a esportatrice netta per molti prodotti: maggior costo della PAC (restituzioni all’esportazione) Maggiore percezione da parte dei paesi terzi delle distorsioni indotte dal protezionismo della PAC; in particolare, drastica modifica dell’atteggiamento “benevolo” degli USA Uruguay round del Gatt ( ): pressioni e vincoli espliciti in direzione della liberalizzazione delle politiche agricole
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La riforma della PAC negli anni 80
Strategia riduttiva e difensiva, in base ad un cauto e pragmatico “gradualismo congiunturale”: Non si mette in discussione il tradizionale impianto di obiettivi e strumenti della PAC Più che un “progetto” di cambiamento a lungo termine, si attiva un’azione di breve-medio periodo, per gestire i vincoli che via via emergono.
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La riforma della PAC negli anni ‘80
Strategia riduttiva e difensiva, in base ad un cauto e pragmatico “gradualismo congiunturale”: Il vantaggio è una revisione strisciante della PAC, “col treno in corsa” e senza strappi forti, coerente con il lento metabolismo decisionale dell’UE La principale conseguenza negativa è la complicazione e burocratizzazione della PAC, con la stratificazione e la coesistenza di misure spesso contraddittorie: anziché ridurre gli eccessivi incentivi del sostegno accoppiato, si attivano contro-misure (quote, set-aside, stabilizzatori di bilancio, tasse di corresponsabilità…)
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La riforma MacSharry del 1992
Nel pieno della trattativa Gatt, con una rapidità inconsueta, passa nel 1992 la “riforma MacSharry”, con cui si introducono modifiche importanti: riduzione graduale dei prezzi di intervento (30%) pagamenti compensativi per ettaro e per capo basati su rese storiche (parzialmente “disaccoppiati”) set aside obbligatorio misure di accompagnamento
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La riforma MacSharry (2)
La riforma, anche se limitata a seminativi e carne bovina, è una rottura col gradualismo del passato Per la prima volta si mette in discussione il modello di sostegno “accoppiato”, riducendo i prezzi minimi garantiti e compensando gli agricoltori con pagamenti per ettaro (non legati a quanto producono, ma ancora legati a cosa producono) Ma i pagamenti sono calcolati come compensazione della riduzione dei prezzi, per cui è mantenuto lo status quo sul fronte distributivo: il 20% delle aziende continua a catturare l’80% del sostegno...
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Problemi aperti dopo la riforma Mac Sharry
Problemi di bilancio necessità di controllo della spesa agricola squilibri finanziari tra contribuzione ed entrate degli stati membri Necessità di riequilibrio tra intervento sui mercati e misure di sviluppo rurale (Conferenza di Cork) Allargamento ai PECO Necessità di rispondere alla domanda di maggiore attenzione verso l’ambiente, la salubrità e le qualità degli alimenti Più in generale, all’inizio degli anni ‘90, matura la consapevolezza del tramonto della vecchia PAC e della necessità di definire un nuovo “patto” tra agricoltura e società
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Agenda 2000 (Luglio 1997) Agenda 2000 è un documento di riflessione di ampio respiro sulle sfide poste dal processo di allargamento ai PECO In essa la riforma della Pac è inserita nel più generale contesto della revisione dell’impianto complessivo delle politiche dell’UE. Per l’agricoltura, il documento del Luglio 1997 ha un duplice scopo: definire la direttrice di bilancio ed il sistema di vincoli scrivere gli obiettivi ed i principi di fondo della nuova PAC, per incassare su di essi un consenso politico di massima
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Agenda 2000: i nuovi obiettivi della Pac
Esplicito riconoscimento del tramonto degli obiettivi tradizionali della PAC (quelli dei Trattati di Roma e di Maastricht…) La nuova “parola d’ordine” è la valorizzazione della multifunzionalità dell’agricoltura: Aumento della competitività, a difesa delle quote di mercato mondiale dell’agricoltura europea Sostegno all’occupazione ed al reddito nel quadro di strategie di sviluppo rurale Maggiore attenzione alle questione agroambientale Maggiore attenzione al ruolo di produzione di “beni pubblici” Maggiore attenzione a qualità e salubrità degli alimenti
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Agenda 2000: i nuovi strumenti della Pac
“Approfondimento” dell’approccio varato nel 1992 (maggiore orientamento al mercato e “disaccoppiamento” del sostegno) Riduzione sensibile dei prezzi minimi garantiti, ad una soglia di “rete di sicurezza” “Modulazione” del sostegno disaccoppiato Cross-compliance (eco-condizionalità) Approccio contrattuale
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AGENDA 2000: questioni finanziarie
Conferma della “disciplina di bilancio” per il periodo L’ammontare di risorse proprie rimane fissato a non più dell’1,27% del PIL dell’UE. La “linea direttrice” della spesa agricola del FEOGA-Garanzia viene confermata, insieme al suo tasso di crescita (74% del tasso di crescita del PIL dell’UE) Al netto, ciò assicura il mantenimento della “vecchia” spesa agricola in termini monetari
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La trattativa (vertice di Berlino, marzo 1999)
Il problema principale era l’aumento che la riforma avrebbe prodotto nello squilibrio finanziario tra stati membri Germania e Olanda avrebbero “pagato” in misura più che proporzionale l’aumento dei pagamenti diretti della PAC, aggravando la loro posizione di deficit La Commissione ha proposto un cofinanziamento (25%) degli aiuti diretti della PAC e la loro degressività (riduzione del 3% annuo, con una franchigia) La Francia si è opposta al cofinanziamento, agitando (strumentalmente) lo spettro della rinazionalizzazione. La lobby agricola si è opposta alla degressività.
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AGENDA 2000: le decisioni finali
Di fronte ai veti incrociati, la scelta è stata quella di imporre un tetto di spesa più stringente alla riforma della PAC, tagliando i pezzi più “costosi” della riforma e attenuandone la carica innovativa: rinvio dell’applicazione della riforma delle politiche per i prodotti-lattiero-caseari (e dei pagamenti compensativi che essa prevedeva) minore riduzione dei prezzi d’intervento di seminativi e carne bovina (e, conseguentemente, minori pagamenti compensativi) Accantonamento di misure di controllo della spesa e della sua distribuzione
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AGENDA 2000: giudizio d’insieme
Buona riforma in termini di nuovi obiettivi e nuovi principi; deludente sul versante degli strumenti: si mantengono intatti pezzi consistenti della vecchia PAC non si chiariscono le ambiguità di alcuni strumenti non si attivano strumenti nuovi, se non a livello molto sperimentale scarsa carica riformatrice e passo indietro rispetto alle proposte iniziali asimmetria tra le diverse OCM E’ comunque una riforma “provvisoria” (in previsione di una Mid-term review)
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Le tappe della progressiva riforma della PAC
1979: quote alla produzione per lo zucchero 1984: quote alla produzione per il latte 1988: “stabilizzatori automatici di bilancio” (sin qui contenimento della spesa, dal 1992 riorientamento dei prezzi al mercato e disaccoppiamento del sostegno) 1992: riforma MacSharry 1999: Agenda 2000 2003: riforma Fischler (revisione di medio termine di Agenda 2000)
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Le prime applicazioni di Agenda 2000 e la revisione di medio-termine
Il Commissario per l’agricoltura dell’UE, Fischler, presenterà nel corso del 2002 le proposte di revisioni da apportare ad Agenda 2000 sulla base anche dei risultati delle discussioni già avviate nei singoli Stati membri. Il commissario insiste nel chiedere una diminuzione degli aiuti (degressività) o il trasferimento allo Sviluppo rurale di parte dei fondi per gli aiuti diretti tramite la modulazione obbligatoria, anche nell’attuale periodo di programmazione.
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Le prime proposte di revisione di medio-termine di Agenda 2000
Le tappe Un primo documento di “Revisione intermedia della politica agricola comunitaria” COM(2002) 394 è del Luglio La Commissione nel gennaio 2003 presenta nuove proposte con numerose novità rispetto alle proposte precedenti. La MTR verrà definitivamente approvata nel giugno 2003
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Le proposte di revisione di medio-termine della PAC
Le novità della revisione a medio termine del 2003 – Gennaio 2003 (MTR-Mead Term Review) Disaccoppiamento (decoupling) o pagamento unico per azienda Condizionalità ecologica (cross-compliance) AUDIT o sistema di consulenza aziendale Decrescenza (degression) e modulazione la riforma di alcune OCM
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Regolamenti orizzontali
I regolamenti orizzontali riguardano: la condizionalità ambientale (cross compliance) la modulazione degli aiuti in base a criteri legati all’occupazione l’utilizzazione da parte degli Stati Membri dei risparmi derivanti dall’applicazione delle due norme precedenti per misure ambientali
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Disaccoppiamento (decoupling)
Il disaccoppiamento o pagamento unico per azienda (PUA) viene introdotto per rendere l’aiuto al reddito delle aziende indipendente dalla produzione. L’aiuto unico al reddito aziendale viene calcolato sulla base di un importo di riferimento che copre parte degli aiuti diretti in vigore per i seminativi, le carni bovine, i prodotti lattiero-caseari, gli ovini e i caprini, le patate da fecola, i legumi da granella, il riso, le sementi e i foraggi essiccati. Il periodo da prendere a riferimento è il triennio Il pagamento unico per azienda verrà suddiviso in diritti all’aiuto che potranno essere trasferiti, con o senza i terreni, ad altri conduttori di aziende all’interno di uno stesso Stato membro.
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Condizionalità ecologica
Sarà introdotta subordinando l’erogazione degli aiuti al rispetto di norme ambientali e misure per la salute e benessere degli animali, ma anche norme per la sicurezza delle condizioni di lavoro e della qualità degli alimenti. Le misure sulla condizionalità ambientale sono state associate al disaccoppiamento per evitare l’abbandono dei terreni ed i conseguenti problemi ambientali, con l’obbligo quindi di mantenere tutti i terreni in buone condizioni agronomiche. Sono previste sanzioni sotto forma di riduzione del premio unico (dal 10 al 100%) per gli agricoltori che non rispettano tali norme.
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AUDIT aziendale Sarà obbligatorio all’interno dei requisiti di condizionalità ed è un servizio che fornirà consulenza agli agricoltori su come applicare le norme e gli esempi di buona prassi nel processo produttivo. E’ previsto l’utilizzo di inventari e la contabilità dei flussi produttivi in relazione ad ambiente, sicurezza alimentare e benessere animale. Inizialmente verrà introdotto solamente per i produttori che ricevono pagamenti diretti per oltre euro o con un fatturato di oltre euro e per gli altri su base volontaria.
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Decrescenza e Modulazione
Verranno applicate in modo differenziato per le aziende a partire dal 2006. Le aziende con meno di euro di aiuti diretti sono esentate dalla decrescenza (continuano a percepire gli aiuti nella stessa misura precedente). Le aziende con aiuti diretti da a euro si ha una riduzione complessiva dell’aiuto dall’1% nel 2006 fino ad un massimo del 12,5% nel 2012. Per la aziende con oltre euro di aiuti diretti la riduzione percentuale ha una progressione maggiore passando dall’1% al 19% sempre dal 2006 al 2012 Nelle proposte di Luglio 2002 la decrescenza partiva dal 2004 con una riduzione degli aiuti diretti del 3% all’anno fino ad un massimo del 20%. Inoltre, si prevedeva un massimale di aiuti pari a euro per azienda che scompare nella proposta attuale.
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Decrescenza e Modulazione
Revisione di medio termine della Pac (2003): decrescenza e modulazione: riduzione dei pagamenti diretti(%) 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Decrescenza Riduzione degli aiuti per le aziende secondo le varie fasce di aiuti(%) Da 1 a € 0% Da a € 1% 3% 7,5% 9% 10,5% 12% 12,5% Oltre € 4% 14% 16% 18% 19% Modulazione % dei pagamenti diretti destinati allo sviluppo rurale (%) 2% 5% 6% % dei pagamenti diretti destinati al finanziamento dei mercati (%)o 4,5% 5,5% 6,5% 10% 11% 13% Fonte: Commissione europea, COM(2003) 23 def. Nelle proposte di Luglio 2002 la decrescenza partiva dal 2004 con una riduzione degli aiuti diretti del 3% all’anno fino ad un massimo del 20%. Inoltre, si prevedeva un massimale di aiuti pari a euro per azienda che scompare nella proposta attuale.
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Decrescenza e Modulazione
Revisione di medio termine della Pac (2003): destinazione dei fondi risparmiati con la riduzione dei pagamenti diretti ANNI 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Riduzione degli aiuti diretti (Milioni di €) 228 751 2.030 2.420 2.810 3.200 3.343 - allo Sviluppo rurale 475 741 988 1.234 1.481 - ai mercatiagricoli 276 1.289 1.432 1.576 1.719 1.862 Nelle proposte di Luglio 2002 la decrescenza partiva dal 2004 con una riduzione degli aiuti diretti del 3% all’anno fino ad un massimo del 20%. Inoltre, si prevedeva un massimale di aiuti pari a euro per azienda che scompare nella proposta attuale.
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Le proposte definitive della Riforma a Medio Termine della PAC - Giugno 2003
Le maggiori novità rispetto al documento del Gennaio 2003: Disaccoppiamento parziale, alcuni elementi verranno mantenuti accoppiati per evitare l’abbandono di alcune produzioni Riduzione dei pagamenti diretti tramite la modulazione (cade la degressività): -Avrà inizio nel 2005 a un tasso del 3%, del 4% nel 2006 e del 5% dal 2007 in poi. -Un punto % rimane al paese da cui proviene (ad ogni paese viene restituito almeno l’80% dei suoi fondi di modulazione)
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