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Valori limite di esposizione agli agenti di rischio
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia Corso di MEDICINA DEL LAVORO Valori limite di esposizione agli agenti di rischio
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È impossibile evitare totalmente la presenza di agenti chimici o fisici potenzialmente nocivi per l'uomo. "tutto è veleno, nulla è veleno: soltanto la dose fa il veleno"… Sono biologicamente accettabili esposizioni estremamente basse che possano essere tollerate senza effetto apprezzabile sulla complessiva omeostasi delle funzioni vitali.
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Per i tossici industriali più noti esistono oggi tabelle di concentrazioni massime accettabili negli ambienti di lavoro, genericamente indicate con la sigla MAC (Maximum Allowable Concentration). Le tabelle più conosciute e più utilizzate sono quelle dell’American Conlerence of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH), proposte in base a criteri empirici, annualmente revisionate e riferite ai TLV.
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TLV (Threshold Limit Values) "valori limite di soglia“
“concentrazioni ambientali per le quali si ritiene che quasi tutti i lavoratori possono essere esposti giorno dopo giorno per tutta la vita lavorativa senza effetti dannosi“ (applicabili per soggetti adulti, sani, esposti a questi valori per 8 ore al giorno e per 5 giorni alla settimana) A causa di ampie differenze di sensibilità individuale si ammette che una piccola percentuale possa avere, in queste condizioni, disagio o aggravamento di malattie preésistenti o anche la comparsa di malattie professionali. Limite tollerabile = valore di riferimento che non garantisce una sicurezza assoluta, ma una sicurezza per la maggior parte di individui.
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TLV (Threshold Limit Values)
3 Categorie 1. TLV-TWA: Time Weighed Average Valore limite per tempi lunghi di esposizione = concentrazione media ponderata nel tempo per 8 ore lavorative e 40 ore settimanali alla quale i lavoratori giorno dopo giorno possono essere esposti. 2. TLV-STEL: Short Term Exposure Limit Valore limite per tempi brevi di esposizione = concentrazioni tollerabili per agenti capaci di produrre effetti acuti (irritanti, narcotici ecc.), che sono definite quali valori medi per esposizioni di durata pari a 15 minuti, che non devono mai essere superati anche se la media sulle 8 ore resta contenuta entro il TLV-TWA. 3. TLV-C: Ceiling (“tetto”) Valore limite per tempi brevissimi di esposizione = concentrazioni tollerabili per agenti capaci di produrre effetti acutissimi (potenti irritanti, tossici a effetto rapidamente mortale come l'acido cianidrico), che non devono essere mai superate.
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La lista presuppone un assorbimento esclusivamente per via aerea: le sostanze dotate anche di capacità di penetrazione transcutanea sono indicate con il termine skin (cute). Le concentrazioni atmosferiche sono di norma espresse in valori ponderali per unità di volume (mg/m3) o in valori volumetrici (ppm).
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Limiti dei TLV - appare estremamente difficile definire con esattezza la concentrazione alla quale il singolo lavoratore è effettivamente sottoposto (campionatori personali che vengono applicati agli indumenti del lavoratore per tutta la durata del turno); - l'azione tossica di molte sostanze varia notevolmente a seconda delle condizioni microclimatiche (ad esempio i vapori nitrosi aumentano la tossicità con umidità e temperatura); -l'azione tossica può variare per una sostanza quando altre siano contemporaneamente presenti, per fenomeni di sinergismo (ad esempio polveri e vapori irritanti o miscele di solventi) o per interazioni con altre sostanze di uso non lavorativo (farmaci, alimenti);
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la continua introduzione di nuove sostanze nei cicli lavorativi rende di fatto impossibile un aggiornamento costante della tabella; - per le sostanze cancerogene oppure mutagene, è pressoché impossibile stabilire un valore massimo accettabile: si deve eliminare la sostanza oppure garantire la completa e totale abolizione di ogni contatto con l'organismo umano. Oggi si tende ad ammettere che possa esistere il "rischio zero" anche in situazioni ove non sussista l"'esposizione zero" peraltro utopistica anche nell'ambiente di vita; - i limiti non impediscono che soggetti predisposti vadano incontro a fenomeni di sensibilizzazione e a manifestazioni allergiche, né tanto meno proteggono il sensibilizzato dallo scatenamento di manifestazioni cliniche (asma ecc.).
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In tutti i luoghi di lavoro registrazione della situazione ambientale su registri aggiornabili, definiti registri dei dati ambientali e su libretti personali per ciascun lavoratore che ne riportano e tengono aggiornata la storia relativa ai rischi professionali subiti e alle patologie riscontrate, definiti libretti personali sanitari e di rischio.
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Monitoraggio biologico: IBE
Il monitoraggio biologico consiste nella misura di idonei indicatori biologici in campioni organici prelevati sul lavoratore in periodi di tempo stabiliti. Nel monitoraggio biologico i valori guida sono definiti Indici Biologici di Esposizione ( IBE). Gli IBE rappresentano i livelli degli indicatori che, con elevata probabilità, possono ritrovarsi in campioni prelevati da lavoratori sani esposti a livelli di concentrazione prossimi al TLV.
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Utilità pratica delle concentrazioni massime biologiche:
- costituiscono un indice globale di esposizione effettiva, sintetizzando in un unico dato la situazione derivante dall'ingresso del tossico nell'organismo per la via respiratoria, per la via digerente ed eventualmente per la via cutanea, e inoltre l'assorbimento complessivo del tossico in relazione agli spostamenti dell'individuo nell'ambiente di lavoro. con il rilievo di dati biologici si valuta la risposta individuale alla sostanza in questione, quando vengono considerate certe componenti metaboliche. i valori limite biologici di soglia tendono a misurare quella che si definisce dose interna dei tossici: questa è la dose realmente correlata con gli effetti biologici e può essere notevolmente diversa dalla dose assorbita in un certo periodo di tempo, essendo la risultante di diversi fattori che tendono ad aumentarla o diminuirla.
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Valori limite biologici
MAC biologici o massime concentrazioni biologiche accettabili) “massimo livello di una sostanza tossica o di un suo prodotto di metabolismo, oppure di una componente organica dipendente dalla azione della sostanza considerata, che, dosata nel sangue o nell'urina o comunque in campioni biologici (aria espirata), sia ancora compatibile con un normale stato di salute". Lavoratori esposti a piombo: 1. dosaggio del piombo, come fumi o vapori nell'atmosfera dell'ambiente di lavoro 2. dosaggio del piombo nel sangue o del piombo eliminato con le urine, oppure la ricerca nelle urine o nel sangue di composti originati dall'azione del tossico sull'organismo Lavoratori esposti a benzolo 1. controllare l'eliminazione urinaria di fenolo, originato dalla trasformazione metabolica del benzolo inalato.
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Indicatori di Dose Determinazione della concentrazione ematica del tossico. Tali indici di dose si definiscono anche indici di assorbimento o dose interna, in quanto riflettono la presenza del tossico nell'organismo.
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Indicatori di effetto Quando si misurino indicatori derivanti dall'azione del tossico, come ad esempio livelli di attività enzimatiche modificate dal tossico, o alterazioni della crasi ematica, o incrementi prodotti dal tossico di sostanze anche di norma presenti nell'organismo, si ottengono indicatori di effetto.
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Limiti degli indicatori biologici
- il tempo trascorso dall'esposizione è importante specie per tossici a rapido metabolismo. Alcuni solventi e i loro metaboliti divengono non-dosabili entro poche ore dalla cessazione dell'esposizione (ad esempio toluene e xilene hanno un'emivita biologica corrispondente a 4-5 ore); - l'accumulo nei siti di deposito dei tossici, quali i metalli, può essere responsabile di bassi livelli ematici e urinari (ad esempio la piombemia scende a valori vicini alla norma dopo qualche settimana dalla cessata esposizione al metallo che rimane tuttavia immagazzinato nei tessuti); la sensibilità dei metodi non è talora sufficientemente elevata; condizioni non dipendenti dall'intossicazione possono condurre a risultati falsamente positivi (ad esempio incremento della protoporfirina IX eritrocitaria anche nelle anemie sideropeniche oltre che nell'intossicazione da piombo).
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Sorveglianza sanitaria e monitoraggio biologico
La sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti a potenziali agenti di rischio è prevista dalla legge e consiste nelle Visite preventive e periodiche Visite preventive Controlli pre-assunzione oppure prima del cambio di mansione, rivolti ad accertare l'idoneità al lavoro specifico. I1 medico deve conoscere la mansione per poter adeguatamente "mirare" l'accertamento sanitario. Scopo della visita preventiva è di tutelare il lavoratore nei confronti di compiti verso i quali egli non sia idoneo e dai quali possano derivargli danni. Visite periodiche Controlli medici trimestrali, semestrali o annuali previsti dalla legge per ben definiti rischi, per valutare la permanenza dell'idoneità allo svolgimento della mansione.
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Sorveglianza sanitaria e monitoraggio biologico
La visita medica, deve essere integrata dalla ricerca degli indicatori biologici specifici per la mansione (indicatori di dose e/o di effetto specifici per tossici definiti). Il monitoraggio biologico permette diagnosi precoci di eccessiva esposizione o di danno preclinico. Dati lievemente abnormi per un singolo individuo devono essere letti anche in ragione degli altri dati ottenuti dall’intero gruppo esposto allo stesso tipo di rischio professionale e utilizzati per orientare adeguatamente le misure di prevenzione ambientale
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