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PubblicatoPierina Garofalo Modificato 11 anni fa
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REGIONE LOMBARDIA Nuovi metodi per le politiche locali di welfare 9 MARZO 2006 Davide Sironi ( DG Famiglia e Solidarietà Sociale)
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I temi del dibattito politico culturale: Governare le risposte al bisogno al livello più vicino alla persona Sostenere la capacità degli organismi sociali nel rispondere ai bisogni Aumentare efficacia/efficienza delle risposte attraverso economie di scala e processi di programmazione e gestione associata
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2000/2001 Riforma costituzionale e federalismo legge quadro sui servizi sociali I Piani di Zona 2000/2001 Riforma costituzionale e federalismo: La materia dei servizi sociali e di competenza di Regioni (indirizzo/programmazione) e Comuni (Amministrazione/gestione) La legge nazionale 328/00 legge quadro sui servizi sociali introduce uno strumento nuovo per governare organizzare e costruire i servizi: I Piani di Zona
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Lombardia: 9.246.796 ab. 1546 Comuni Più del 70 % dei comuni lombardi ha una popolazione inferiore a 5000 abitanti Milano : 1.256.211 Ab Pedesina : 31 Ab. Dal 2002 i comuni si sono associati in 98 Piani di Zona Gli ambiti territoriali dei Piani di zona coincidono con i distretti sociosanitari
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Partecipazione della Comunità: Tavoli del III SETTORE Rappresentanza Politica Assemblea dei Sindaci PIANO DI ZONA Organismi Tecnico amministrativi Ufficio di Piano + Tavoli Tecnici Tavoli Tecnici
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IL PIANO DI ZONA E un documento di programmazione……...Ma soprattutto: E un luogo dove la comunità riflette sui bisogni sociali e individua delle risposte Attraverso il PdZ e le sue strutture le amministrazioni producono ed erogano servizi (direttamente o acquistandole da altri enti)
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strumento giuridico che legittima il piano di zona contratto tra le P.A. coinvolte che le impegna a realizzare quanto stabilito dal Piano di Zona ACCORDO DI PROGRAMMA
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Le CARATTERISTICHE dellaccordo di programma Sottoscrizione da parte di TUTTI i Comuni del distretto Individua –Finalità dellAccordo di Programma in coerenza con il Piano di Zona –Impegni dei Firmatari –Risorse economiche –Modalità organizzative e operative per lattuazione del piano –Ente Capofila
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Cosa CONSENTE lAccordo di Programma Razionalizzazione dei servizi Economie di scala Possibilità per i cittadini di uno stesso ambito di avere le stesse possibilità di accesso ai servizi, definendo uguali criteri per Comuni vicini
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Come la Regione Lombardia ha INCENTIVATO la programmazione associata Indicando come titolari della programmazione non i singoli Comuni ma i Comuni dellambito distrettuale Destinando le risorse assegnate dallo Stato per la realizzazione degli interventi sociali agli Enti Capofila dellaccordo di programma e non ai Comuni singoli Indicando la costituzione di fondi di solidarietà tra Comuni
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Quali CONDIZIONI consentono di perseguire lobiettivo di un governo del sistema in forma associata: Amministratori motivati e sensibili al tema dello sviluppo locale Distribuzione delle risorse maggiormente indirizzate alle gestioni comuni Sistema di monitoraggio e verifica dei risultati degli impegni assunti
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I PROBLEMI riscontrati nellesperienza lombarda Appartenenze politiche diverse Enfatizzazione del bisogno di visibilità (Comuni più grandi) Rischio di delega (Comuni piu piccoli) Difficoltà a distinguere governo da gestione
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I RISULTATI ottenuti Presenza del servizio sociale professionale e del segretariato sociale in pressochè tutti i comuni Percorso di riflessione sulla possibiltà di differenziazione delle risposte e sui sistemi di qualità dei servizi
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