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PubblicatoNicomedo Drago Modificato 11 anni fa
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La questione degli embrioni crioconservati all'interno del processo di procreazione medicalmente assistita. Introduzione alle problematiche etiche. Lo statuto dell’embrione. La questione degli embrioni soprannumerari e abbandonati.
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L’inizio della vita Inizio vita: fase controllata e controllabile dalla medicina oggi, molto più che in passato: Tecniche di procreazione medicalmente assistita, formazione degli embrioni in provetta (in laboratorio), manipolabilità e ricerca
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La procreazione medicalmente assistita (pma)
Inseminazione artificiale (Gift) Fecondazione artificiale (Fivet) Tecniche omologhe (gameti della coppia) / eterologhe (gameti di uno o più donatori) Fasi: iperovulazione, raccolta gameti, inseminazione o fecondazione, crioconservazione dei gameti e degli embrioni e loro trasferimento in utero
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Pma Maternità surrogata e vendita dei gameti: proibite in Italia, già dal 1985 Rimangono interrogativi su: sicurezza tecnica e scientifica, liceità etica e giuridica, impatto antropologico e simbolico
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Aspetti problematici della Pma
Lecito il ricorso a queste pratiche? Quali tecniche usare? Chi vi può avere accesso? Esistono limiti d’età, ad esempio? Di salute? Di coppia? Donazione di gameti ed embrioni Congelamento di embrioni Terapia della sterilità: sì o no
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La Legge 40/2004, Norme in materia di procreazione medicalmente assistita
1. Finalità: scelta del “modello terapeutico”, accesso solo per coppie con problemi accertati di sterilità e infertilità 2. Requisiti: coppie maggiorenni, di sesso diverso coniugate o conviventi in età fertile, entrambi viventi
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Legge 40/2004 3. Tutela dell’embrione diritti equivalenti
numero limitato di embrioni (3) con unico e contemporaneo impianto divieto di soppressione e di crioconservazione impossibile revoca della volontà di impianto, dopo la formazione degli embrioni 4. Tecniche permesse: le tecniche omologhe, vietate le tecniche di fecondazione eterologa
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Legge 40/2004 e magistratura La legge è stata sottoposta in questi anni a pesanti mutilazioni tramite l'opera della magistratura che ha indotto la Corte Costituzionale a pronunciarsi sulla costituzionalità o meno di alcune parti. Anche il divieto di embrio-crioconservazione è stato così derogato (sentenza C. Cost. n.151/2009).
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Valutazioni morali sulla Pma
A favore: Prospettiva terapeutica Considerazione degli interessi coinvolti (prospettiva utilitaristica): la Pma è la risposta ad un desiderio legittimo Contratto tra soggetti autonomi nella società (prosp. contrattualistica): riconoscimento di un “diritto al figlio”
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Valutazioni morali sulla Pma
Contro: Si va incontro a manipolazione o distruzione di embrioni Con la Pma si opera un eccessivo “controllo tecnico” sulla nascita e la procreazione Separazione del momento unitivo e di quello procreativo della coppia (posiz. religiosa, cfr. i documenti magisteriali cattolici) Dimensione psicologica investita (questione dell’identità: il concepito, i genitori, …)
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La crioconservazione embrionale: perché?
Bassa percentuale di successi delle tecniche pma e necessità di numerosi tentativi Necessità di iperstimolazione ormonale della donna per procurarsi più uova Pericolo di impiantare in utero un alto numero di embrioni contemporaneamente Differimento nel tempo della gravidanza
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La crioconservazione embrionale: come?
La crioconservazione degli embrioni si compone di due fasi: il congelamento o crioconservazione e lo scongelamento. Nella quasi totalità dei Paesi, gli embrioni sono crioconservati allo stadio di 2-8 cellule (blastomeri), cioè 2-3 giorni dopo l’inseminazione in laboratorio degli ovociti, o allo stadio di blastocisti (32-64 o più blastomeri), cioè 5 g. dopo l’inseminazione
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Congelamento e vitrificazione
* Sino al 2009 l’unica tecnica utilizzata per la crioconservazione degli embrioni era quella del congelamento lento, tecnica in cui gli embrioni sono esposti a concentrazioni crescenti di crioprotettori (sostanze in grado di disidratare le cellule ed evitare la formazione di ghiaccio intra-cellulare) e raffreddati lentamente fino a -196°C.
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Congelamento e vitrificazione
* Negli ultimi due anni, è stata introdotta un’altra tecnica di crioconservazione, chiamata vitrificazione, che impiega concentrazioni molto più elevate di crioprotettori e tempi di raffreddamento molto più rapidi di quelli della tecnica del congelamento lento.
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Una tecnica in rapido sviluppo
* Il primo bambino nato da un embrione ottenuto in laboratorio, crioconservato, scongelato e trasferito in utero risale al * E’ stato stimato che in tutto il mondo i bambini nati da embrioni crioconservati sono, al 2012, circa mezzo milione.
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Quali problemi etici pone la embrio-crioconservazione?
1) molti degli embrioni prodotti sono destinati ad andare perduti: danneggiati dalle tecniche, specie in seconda fase (scongelamento). * Secondo la letteratura, circa il 25% degli embrioni crioconservati allo stadio di 2-8 cellule o di blastocisti non sopravvive allo scongelamento, circa il 50% sopravvive senza subire danni evidenti e circa il 25% sopravvive, ma subisce segni evidenti di danni parziali.
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Quali problemi etici pone la embrio-crioconservazione?
Altri embrioni, dopo l'impianto, verranno poi distrutti intenzionalmente nel grembo materno (embrio-riduzione). Ma questo è già oltre la questione della crioconservazione. 2) La crioconservazione pone anche il problema degli embrioni non utilizzati: la donna può cambiare parere, oppure è riuscita nel suo intento e non gliene servono altri. Che farne? Conservarli (e a spese di chi?)? Distruggerli? Usarli per sperimentazione o farmacopea? Darli in adozione?
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La rinuncia all'embrione
* Secondo la relazione (2010) della Commissione di Studio su Embrioni Crioconservati nei Centri di PMA del Parlamento, le ipotesi di rinuncia all’impianto da parte della madre sono le seguenti: a) impianto inesigibile perché determina un pericolo per la salute della donna; b) impianto ineseguibile quando ritenuto inappropriato o futile in base a esclusivi criteri di perizia medica; c) rinuncia meramente volontaria da parte della donna.
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Quali problemi etici pone la embrio-crioconservazione?
3) La diagnosi pre-impianto. Una volta scongelati e se sopravvivono, gli embrioni sono sottoposti ad una valutazione (embryo-score) circa la loro vitalità/impiantabilità/salute: alcuni vengono scelti, altri scartati. Vi sono diagnosi di tipo osservazionale ed altre invasive. Quali consentire? Le prime non sono sicure, le seconde rischiano di danneggiare l'e. E a quali fini permetterle? Eugenetici (del singolo / dello Stato)? Di vitalità? * Queste manipolazioni realizzate sugli embrioni, rispettano la loro dignità?
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Questo pone però la questione dello statuto ontologico dell’embrione umano
Dibattito non nuovo né recente: nei secoli passati si sono avute dispute sull’animazione e la personalizzazione Quando inizia la vita umana? Quando ci si trova di fronte ad un “essere umano” e quando ad una “persona”? L'embrione che identità ha? È uno di noi?
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La questione dello statuto ontologico dell’embrione umano
* C'è oggi una certa convergenza nel considerare che «sin dalla fase della sua fecondazione qualsiasi ovulo umano deve essere considerato come un embrione umano - ai sensi e per gli effetti dell’art. 6, n. 2, lett. c) della direttiva - dal momento che la fecondazione è tale da dare avvio al processo di sviluppo di un essere umano». Corte di Giustizia dell’Unione Europea, nella sentenza 18 ottobre (O. Brüstle vs Greenpeace etc.). * Ma cos'è un embrione? Che valore ha?
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La questione dello statuto ontologico dell’embrione umano
È la questione centrale. Quando inizia la vita umana? Quando si ha un essere umano e quando si ha una “persona”? Sono comuni tre prospettive di risposta: 1. Tesi del concepimento 2. Tesi del 14° giorno 3. Tesi posticipative
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1. Tesi del concepimento Argomento biologico-genetico: dalla fecondazione si sviluppa una sequenza esistenziale che procede in modo autonomo (vale a dire non necessitante di ulteriori attivazioni), autogovernata, continua e auto-coordinata Principio di Precauzione: nel dubbio, si deve propendere positivamente per il fatto che l’embrione sia già un essere umano Argomento di potenzialità: l’embrione è un essere umano potenziale
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2. Tesi del 14° giorno Totipotenzialità: questa caratteristica viene persa solo a questo stadio dello sviluppo Impianto: è questo il limite temporale ultimo perché avvenga l’annidamento in utero Stria primitiva: a questo punto dello sviluppo compare la stria primitiva, primo accenno del sistema nervoso
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3. Tesi posticipative Criterio strutturale: sviluppo in due fasi
Sufficiente organizzazione corporea Strutture cerebrali: ci dev’essere lo sviluppo delle strutture cerebrali superiori, che inizia con l’8ª settimana Autocoscienza
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Comprensioni religiose in merito allo statuto dell’embrione umano
Religione ebraica: l’embrione non ha status morale fino al momento dell’impianto in utero (fino a 40 giorni gli embrioni sono “come l’acqua” e non sono ritenuti titolari di diritti) Religione islamica: l’embrione è degno di rispetto e protezione sin dal concepimento; diventa però persona solo al 4°mese di gestazione (riceve l’anima immortale)
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Comprensioni religiose in merito allo statuto dell’embrione umano
Chiesa ortodossa occidentale: la religione non ammette procedure a rischio per l’embrione Chiesa protestante: esistono orientamenti diversi, a favore o contro l’intervento sull’embrione Chiesa cattolica: orientamento a favore del riconoscimento di status morale all’embrione sin dal concepimento
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Comprensioni religiose in merito allo statuto dell’embrione umano
Buddismo: la vita non “inizia”, perché continua - l’inizio di una nuova vita individuale è parte del processo biocosmico continuo (tutela di ogni nuova vita, perchè ha un suo proprio karma) Induismo: inizio della vita è il concepimento, determinato da un insieme di fattori (genitori, alimentazione, scelta del tempo giusto, Io interiore). Unica cosmologia per vita umana e il resto del creato (ammessa donazione di gameti)
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Quali problemi etici pone la embrio-crioconservazione?
4) La valutazione (embryo-score) non è sicura: i danni cellulari non sono sempre facilmente documentabili. Utilizzare la tecnica di crioconservazione per la PMA, perciò, aumenta il rischio di gravidanze di nascituri con danni biologici.
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Uno sguardo sugli embrioni crioconservati depositati nelle “banche” dei Centri PMA italiani
È attualmente in discussione in Parlamento, in apposta Commissione di studio, cosa fare di tali embrioni. Vengono valutate diverse opzioni possibili: Conservarli fino a che non si ritengano più evolutivi (quali criteri?)? E a spese di chi? Oppure distruggerli “quando non servono più”? Usarli per sperimentazione? Oppure darli all'industria per la produzione di farmaci e vaccini? Darli in adozione?
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Continuare a conservare?
* E' quello che si fa oggi in Italia, in attesa che venga trovata una risposta alla domanda “che farne”? * la crioconservazione degli embrioni “abbandonati” può essere interrotta soltanto ove ne venga accertata la morte, che tuttavia neanche il decorso del tempo segna con certezza. Tale verifica, allo stato della tecnica, può così attuarsi solo con lo scongelamento dell’embrione, che tuttavia – non potendosi operare il ricongelamento – diverrebbe in molti casi proprio la causa della morte.
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Continuare a conservare?
* Per quanto tempo? Secondo studi prospettici su mammiferi, si ritiene che la crioconservazione perdurante anche per centinaia di anni non influenzerebbe le cellule embrionali (Fertil Steril 2010;93:109). Alcune prime ricerche su embrioni umani hanno dato risultati contrastanti, sia evidenziando una correlazione diretta tra durata della crioconservazione e morte delle cellule embrionali (Fertil Steril 1987;48:107) sia viceversa (J In Vitro Fert Embryo Transf 1988;5:301).
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Continuare a conservare?
* Una recente review su embrioni umani crioconservati dal 1986 al 2007 – dallo stadio di zigote a 3 giorni dopo la fecondazione - non ha evidenziato effetti significativi della durata sulla sopravvivenza embrionale dopo scongelamento e su altri parametri come l’incidenza delle gravidanze cliniche, degli aborti, degli impianti e dei nati vivi (Fertil Steril 2010;93:109). * Ciò escluderebbe il “criterio convenzionale”
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Darli per sperimentazione?
* In Italia, per ora, la L.40/2004 vieta la soppressione degli embrioni e qualsiasi sperimentazione consentendo “la ricerca clinica e sperimentale a condizione che si perseguano finalità esclusivamente terapeutiche e diagnostiche ad essa collegate volte alla tutela della salute e allo sviluppo dell’embrione stesso” (art.13). Esistono però proposte di legge in tal senso.
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Dare in adozione (APN)? * Anche questo pone questioni etiche. Gli embrioni, infatti, non sono orfani: hanno un padre e una madre... * In Italia attualmente è proibita l'eterologa: potrebbe essere un modo per aggirare l'ostacolo. * È difficile stabilire quando un embrione sia “abbandonato” e perciò adottabile. * Secondo alcuni è una pratica che incoraggia la produzione di embrioni in vista dell'adozione
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Dare in adozione (APN)? * D'altra parte, gli embrioni – frutto delle tecniche di fecondazione artificiale – sono stati pensati per essere chiamati alla vita. * Sono vite umane che meritano rispetto e tutela fin dal loro inizio. * Anche se i genitori sono viventi, hanno in certo senso abbandonato l'embrione al suo destino, perciò si potrebbe considerare adottabile...
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Il pensiero della Chiesa sull'APN
* Nell’Istruzione Dignitatis Personae della Congregazione della Dottrina della Fede, pubblicata l’8 settembre 2008 e approvata da Benedetto XVI nell’udienza concessa il 20 giugno al Card. William Levada, Prefetto della Congregazione, il problema degli embrioni congelati e in stato di abbandono, depositati e conservati in apposite “banche”, viene affrontato nel § 19.
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Il pensiero della Chiesa sull'APN
* La proposta dell’adozione per la nascita viene valutata lodevole nelle intenzioni di rispetto e di difesa della vita umana, ma non condivisibile, perché darebbe vita a una pratica di maternità surrogata e andrebbe quindi incontro alle stesse difficoltà di principio con cui questa pratica si scontra.
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Il pensiero della Chiesa sull'APN
* In realtà, l’Istruzione non percepisce una significativa distinzione tra l’ipotesi della maternità surrogata, motivata dal desiderio di una donna di mettere ad ogni costo al mondo un figlio, fino a favorirne la procreazione in provetta, e l’ipotesi dell’adozione per la nascita, nella quale l’elemento prevalente nella coppia (o nella donna) non è il desiderio procreativo, ma il desiderio di dare comunque la possibilità di nascere a un embrione già concepito, ma condannato a una crioconservazione sine die.
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Il pensiero della Chiesa sull'APN
* Dove l’Istruzione coglie perfettamente nel segno è quando, nel prosieguo del § 19, sottolinea come il congelamento degli embrioni determini una situazione di ingiustizia di fatto irreparabile. * Non esiste una via di uscita moralmente lecita per il destino umano delle migliaia e migliaia di embrioni crioconservati, perché la stessa adozione per la nascita, ove venisse accettata come extrema ratio, non costituirebbe, come già si è detto, una soluzione ordinaria, ma al più occasionale, provvidenziale solo alcuni, degli e. congelati.
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( Angelo VESCOVI, intervista all’ESPRESSO n. 34 , 2004 )
“ A ME, SCIENZIATO ILLUMINISTA, LA RAGIONE DICE DUE COSE: CHE GLI EMBRIONI SONO ESSERI UMANI E CHE CREARLI PER DISTRUGGERLI E’ UNA SCONFITTA …. E QUANDO SI AFFERMA CHE NON C’ E’ ALTERNATIVA , E CHE QUESTO CURERA’ MALATTIE TERRIBILI, E’ UNA SCIOCCHEZZA ……… LA SCIENZA DEVE ASSOGGETTARSI AGLI STESSI LIMITI CHE LA SOCIETA’ CIVILE IMPONE A SE STESSA, ALTRIMENTI E’ BARBARIE” ( Angelo VESCOVI, intervista all’ESPRESSO n. 34 , 2004 )
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AUTONOMIA DELLA SCIENZA
“L’autonomia delle scienze finisce là dove la retta coscienza dello scienziato riconosce il male, il male del metodo, dell’esito, dell’effetto…. e trova il coraggio di rinunciare a ciò che è metodologicamente possibile, ma eticamente biasimevole” Giovanni Paolo II – 30/08/2001
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