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I PACEMAKER DEL CLIMA TERRESTRE
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CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE
Il clima attuale sembra controllato dalla CO2, che però è una forzante “second stage”: varia nel tempo, ma solo in funzione di altri processi (vulcanismo, respirazione, fotosintesi, etc.). Questo non spiega la ciclicità climatica documentata nelle curve isotopiche! Attenzione: abbiamo sempre escluso una variabilità delle forzanti primarie, come l’insolazione: S0=1.350 W/m2 e Seff=1.000 W/m.
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CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE
Scenario con S0 e Seff variabili nel tempo: possibili ipotesi - variazione periodica dell’emissione di RE dal Sole (S0); - variazione periodica nell’albedo totale della Terra (per Seff); - variabilità nella geometria del sistema Terra-Sole-Luna (Seff).
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D EMISSIONE DI RE L’attività del Sole è irregolare, con cicli ad alta frequenza (11 e 22 anni) che creano macchie solari (solar spots), alcune a T più alte (faculae), altre più basse (maculae). La variazione (DS0) è però <<1%. Cicli solari più lunghi non sembrano influenzare il sistema climatico.
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D EMISSIONE DI RE La correlazione fra cicli solari e TTerra esiste: DTTerra = f(DS0) = ~0.03 °C, ma potrebbe essere solo un phase locking. Tuttavia, eventi come il Minimo di Maunder sono molto sospetti.
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LA TEORIA MILANKOVIANA
La teoria di Milankovitch si basa sul lavoro di Adhemar e Croll (1842, 1664), i primi a correlare i cicli glaciale/interglaciale con i parametri orbitali terrestri. Milutin Milankovič TEORIA ASTRONOMICA DEL CLIMA, validata solo dagli anni ’70: le variazioni nella configurazione orbitale del sistema Terra-Sole-Luna potrebbero provocare cambiamenti climatici a scala globale.
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LE FORZANTI ORBITALI La configurazione orbitale del sistema Terra-Sole è principalmente controllata da: ECCENTRICITÀ dell’orbita di rivoluzione terrestre OBLIQUITÀ dell’asse di rotazione terrestre PRECESSIONE degli equinozi
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ALTRE FORZANTI ORBITALI
PERIODICITA’ DELL’ORBITA LUNARE prec=8 yr, interferenza con l’eclittica=18 yr INCLINAZIONE DEL PIANO DELL’ECLITTICA ca. 70 kyr INTERAZIONE CON LA FASCIA DEGLI ASTEROIDI > 400 kyr VARIAZIONI “LUNGHE” DELL’ORBITA TERRESTRE sino a 2.5 Myr
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ECCENTRICITA’ (e) Orbita terrestre con e=0 e e=0.5 perielio afelio
Periodi: 95 kyr 125 kyr 413 kyr “grande eccentricità” “piccola eccentricità” Orbita terrestre con e=0 e e=0.5
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PRECESSIONE (p) Cambiamento della direzione dell’asse di rotazione terrestre rispetto alle stelle fisse. Movimento giroscopico, controllato da interazioni con Luna e Sole. Per interferenze con altri corpi celesti, p “normale” (26 kyr) viene “compressa” in cicli più brevi (da 24 a 19 kyr). Importante: Δp ha grandi effetti alle basse latitudini, meno alle alte. Perchè? Periodi: 19 kyr “precessione corta” 22,24 kyr “precessione lunga”
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OBLIQUITA’ (T) L’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto al piano della eclittica (TILT) varia fra 22 e 24.5°. Un ciclo completo avviene in 41 kyr. Importante: T è determinante alle ALTE LATITUDINI: al crescere di T, l’insolazione alle HL aumenta. Controllo sull’albedo anche in termini di angolo di incidenza. Periodo: 41 kyr
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~20 kyr ~40 kyr ~100 kyr 400 kyr 400 kyr 400 kyr
(Media del mese di giugno, 65°N) Soluzioni parametriche modulate (Laskar, 2004) e insolazione per l’ultimo milione d’anni. La curva dell’insolazione evidenzia la gerarchia “annidata” dei parametri orbitali.
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INSOLAZIONE E CICLI CLIMATICI
Per verificare in modo empirico la validità della teoria di Milankovitch, possiamo confrontare i trend dell’insolazione con la curva degli isotopi stabili dell’ossigeno (proxy del clima globale). Se le due serie combaciano, possiamo validare questa correlazione. Per questo scopo utilizziamo un metodo statistico automatizzato.
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PERIODOGRAMMI Analisi spettrale che permette di evidenziare e “pesare” (per frequenza e intensità) i segnali iterativi contenuti in una determinata serie di dati. Il metodo è basato su una Trasformata di Fourier, che “devolve” la funzione iniziale (=segnale) in funzioni elementari (sinusoidali).
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PERIODOGRAMMI I metodi sono differenti. Usiamo il PERIODOGRAMMA DI LOMB, che restituisce in forma semplice le frequenze caratteristiche (x) e l’intensità spettrale (y) di una serie-dati. Attenzione: il metodo non tiene conto della variabilità dei segnali nel tempo/spazio “appiattimento” dei segnali in un’unica frequenza.
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mer sab Esempio 1: Sia n il numero di ore dedicato allo studio dello studente s, misurato giornalmente per un anno (qui un dettaglio, media a 3 punti). Si osserva che il massimo (relativo) cade il mercoledì, mentre i valori scendono al minimo nei weekend e durante l’estate (2 mesi).
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Esempio 1 Nel periodogramma compare un picco molto forte ( supera di gran lunga il limite di confidenza del 95%, banda rossa) a f= Ricordiamo che f=1/p, quindi p=7. Dato che l’unità di misura è il giorno, si dimostra che lo studio di s, misurato su periodi brevi (1 anno), varia SOLO con recorsività settimanale; la pausa estiva non compare in quanto NON CICLICA (1 evento/anno).
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Esempio 2: Misuriamo n di s per 3 anni. La pausa estiva, quando s non studia per due mesi, è quindi ripetuta 3 volte. Nel periodogramma compare un secondo picco a f= Dato che f=1/p, risulta che p=365. Si dimostra che lo studio di s, misurato su tempi lunghi (3 anni), varia con cadenza sia settimanale che annuale. Purtroppo, in geologia non conosciamo in anticipo il significato dei dati!
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LE WAVELET Metodo più “potente” che mantiene le serie-dati in successione: permette di evidenziare le variazioni di intensità e frequenza del segnale nel tempo. L’interpretazione dei risultati è tuttavia MOLTO complessa, anche su serie-dati note.
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A ? n1 = 2.8 p = 7 settimana n2 = 8.5 p = 365 anno ESTATE n1
Esempio 3: utilizziamo ancora la nostra serie-dati (3 anni = 1095 giorni: asse X, i). Per ricavare le periodicità si applica la formula p=2n, dove n = Y. Quindi: n1 = 2.8 p = 7 settimana n2 = 8.5 p = 365 anno
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ISOTOPI STABILI DELL’OSSIGENO
DATI STRUMENTALI: ISOTOPI STABILI DELL’OSSIGENO
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LR04 d18O Benthic Stack - Gli ultimi 5.3 Myr
LOMB a 2 serie dati (t + d18O) LR04 d18O Benthic Stack - Gli ultimi 5.3 Myr L’analisi spettrale mostra picchi significativi. Attenzione: il picco a x = ~0 non conta (è autocorrelazione). Per “tradurre” i valori in periodicità, si ricordi che p=1/f.
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p=1/f (attenzione alle unità di misura
p=1/f (attenzione alle unità di misura! Nei dati, t era espresso come kyr) f (E) = ca p = ca. 100 kyr “piccola” ECCENTRICITA’ (103 kyr) f (O) = ca p = ca. 40 kyr OBLIQUITA’ (41 kyr) f (P) = ca p = ca. 23 kyr PRECESSIONE (19, 21 e 23 kyr)
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E’ quindi facile evidenziare le ciclicità, se i loro periodi cadono entro bande note (es. cicli orbitali). E’ invece problematico quando compaiono frequenze inattese, come armoniche o frequenze di interferenza (es., cicli di 11 o 35 kyr). L’analisi spettrale è utile per verificare la coerenza fra i dati sperimentali (es. isotopi) e le forzanti (es. insolazione), ossia i rapporti causa-effetto. Ricordate: possiamo definire un rapporto causa-effetto SOLO se si riconoscono, sia nella soluzione della forzante che nel dato strumentale, le stesse frequenze significative. INDAGHIAMO UN INTERVALLO DI TEMPO BREVE, MA BEN DOCUMENTATO E SIGNIFICATIVO: L’ULTIMO MILIONE DI ANNI
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Record del d18O, bentonici (running average a 3 punti)
Time (Ma) Record del d18O, bentonici (running average a 3 punti) Notate che gli spessori sono già trasformati in tempo: il gioco è molto più facile!
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p=1/f (ultimo milione di anni, completo)
Xx P1 p=1/f (ultimo milione di anni, completo) E1 = 1/8norm (My) = 125 kyr ECCENTRICITA’ E2 = 1/11norm (My) = 90 kyr ECCENTRICITA’ Xx = 1/18norm (My) = 55 kyr < 95% confidence (armonica) O1 = 1/25norm (My) = 40 kyr OBLIQUITA’ P1 = 1/43norm (My) = 23 kyr PRECESSIONE << 95% confidence
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E1 E2 O1 Xx P1 p=1/f : da 1.0 a 0.6 Ma E1 = 1/8norm (My) = 125 kyr ECCENTRICITA’ E2 = 1/12norm (My) = 90 kyr ECCENTRICITA’ Xx = 1/18norm (My) = 55 kyr < 95% confidence (armonica) O1 = 1/24norm (My) = 41 kyr OBLIQUITA’ P1 = 1/41norm (My) = 24 kyr PRECESSIONE << 95% confidence
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p=1/f : ultimi 600 kyr E2 O1 E1 Xx P1 E1 = virtualmente assente
E2 = 1/11norm (My) = 90 kyr XX = 1/18norm (My) = 55 kyr << 95% confidence (armonica) O1 = 1/25norm (My) = 40 kyr P1 = 1/43norm (My) = 23 kyr << 95% confidence
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p=1/f : ultimi 400 kyr E2 O1 Xx P1 E1 E1 = assente
E2 = 1/10norm (My) = 100 kyr XX = bifida << 95% confidence (armonica) O1 = 1/25norm (My) = 40 kyr P1 = 1/44norm (My) = 23 kyr << 95% confidence
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RIEPILOGO d18O Durante l’ultimo Myr, le ciclicità principali nella curva del d18O sono relative a periodi di ca. 100 e 40 kyr. Nella banda della precessione (ca. 20 kyr) il picco è molto debole, anche se cresce nel tempo. Conclusione suggerita dai dati: le variazioni di volume delle calotte glaciali e, quindi, del clima sono controllate da forzanti con frequenze nella banda della “piccola” eccentricità e dell’obliquità. L’effetto della precessione è trascurabile. Figure: Spettro del d18O fra 1 e 0.6 Ma Spettro del d18O fra 0.6 e 0.4 Ma Spettro del d18O fra 0.4 Ma e l’attuale a b c
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FORZANTE: L’INSOLAZIONE
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Soluzione delle curve di insolazione parametrica e totale a 65°N
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p=1/f: INSOLAZIONE, ultimo Myr completo
p5 a,b p6 p4 p1 p2 p3 1 Myr p=1/f: INSOLAZIONE, ultimo Myr completo p1 , p2 = ECCENTRICITA’: assenti!!! p3 = assente p4 = 1/25norm (My) = 40 kyr OBLIQUITA’ P5 a,b = (1/43 + 1/46)norm (My) = kyr PRECESSIONE “LUNGA” p6 = 1/52norm (My) = 19 kyr PRECESSIONE “CORTA”
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p=1/f : da 1.0 a 0.6 Ma p5 a,b p6 p4 p1 p2 p3 p1 , p2 = assenti!!!
p3 = assente p4 = 1/24norm (My) = 41 kyr P5 a,b = (1/41 + 1/46)norm (My) = kyr p6 = 1/53norm (My) = 19 kyr
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p=1/f : ultimi 600 kyr p5 a,b p6 p4 p1 p2 p3 p1 , p2 = assenti!!!
p3 = assente p4 = 1/25norm (My) = 40 kyr P5 a,b = (1/43 + 1/46)norm (My) = kyr p6 = 1/52norm (My) = 19 kyr
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p=1/f : ultimi 400 kyr p5 p4 p6 p1 p2 p3 p1 , p2 = assenti!!!
p3 = assente p4 = 1/25norm (My) = 40 kyr P5 = 1/43 norm (My) = 23 kyr p6 = 1/52norm (My) = 19 kyr
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RIEPILOGO INSOLAZIONE
Durante l’ultimo Myr, le ciclicità principali nella curva dell’insolazione sono relative a periodi di ca. 40 e 20 kyr. Nella banda della “piccola” eccentricità (ca. 100 kyr) non si riconosce MAI alcun picco. Conclusione suggerita dai dati: obliquità e precessione sono le uniche forzanti orbitali in grado di influenzare il clima terrestre: l’eccentricità non ha alcun effetto. Figure: Spettro del d18O fra 1 e 0.6 Ma Spettro del d18O fra 0.6 e 0.4 Ma Spettro del d18O fra 0.4 Ma e l’attuale
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