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PubblicatoCajetan Rossini Modificato 10 anni fa
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SANGUINAMENTI UNTERINI IN MENOMAUSA E CARCINOMA DELL’ENDOMETRIO
Associazione Medici Scandicci Convegno Scientifico SANGUINAMENTI UNTERINI IN MENOMAUSA E CARCINOMA DELL’ENDOMETRIO Firenze, 16 Dicembre 2006 TERAPIA CHIRURGICA Leonardo Berti U.O. Ginecologia e Ostetricia Nuovo Ospedale San Giovanni di Dio Azienda A.S.L. 10 di Firenze
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Carcinoma endometriale
Terapia chirurgica La chirurgia è la pietra angolare del trattamento del carcinoma dell’endometrio ed è il trattamento di scelta in tutti i casi tranne che per la malattia avanzata
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Carcinoma endometriale
Terapia chirurgica Oggi la tecnica chirurgica è diventata indispensabile sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico, dal momento che la F.I.G.O. nel 1988 ha dettato le nuove linee guida per la corretta stadiazione del carcinoma endometriale, che si fonda su rilievi anatomo chirurgici
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Carcinoma endometriale
Terapia chirurgica La scelta di un trattamento adiuvante può essere proposta solo dopo attenta valutazione dei rilievi anatomo patologici del pezzo operatorio, e quindi derivanti da un completo staging chirurgico
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Stadiazione del carcinoma endometriale
FIGO 1971 Stadio I Il carcinoma è confinato al corpo uterino Stadio IA La lunghezza della cavità uterina è ≤ 8 cm Stadio IB La lunghezza della cavità uterina è > 8 cm I casi allo stadio I dovrebbero essere classificati rispetto al tipo istologico dell’ adenocarcinoma: G1 Carcinomi adenomatosi altamente differenziati G2 Carcinomi adenomatosi differenziati con in parte aree solide G3 Predominanza di aree solide o carcinomi totalmente indifferenziati Stadi II Il carcinoma interessa il corpo e la cervice Stadio III Il carcinoma si estende fuori dal corpo ma non fuori dalla pelvi; può interessare la parete vaginale o il parametrio ma non la vescica o il retto Stadio IV Il carcinoma interessa la vescica o il retto o si estende al di fuori della pelvi
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Stadiazione del carcinoma endometriale
FIGO 1988 Stadio IA (G123) Tumore limitato all’endometrio (M0) Stadio IB L’invasione del miometrio non supera la metà interna (M1) Stadio IC L’invasione supera la metà del miometrio (M2) Stadio IIA Interessamento della cervice, ma limitato alle ghiandole Stadio IIB Invasione dello stroma della cervice Stadio IIIA Il tumore coinvolge la sierosa e/o gli annessi e/o la citologia peritoneale positiva Stadio IIIB Metastasi vaginali Stadio IIIC Metastasi ai linfonodi pelvici e paraortici Stadio IVA Il tumore coinvolge la vescica e/o la mucosa intestinale Stadio IVB Metastasi a distanza inclusi i linfonodi intraaddominali e/o inguinali
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Carcinoma endometriale
Fattori prognostici 1. Tipo istologico 2. Grado di differenziazione istologica 3. Profondità di invasione miometriale 4. Coinvolgimento cervicale 5. Metastasi linfonodali 6. Coinvolgimento degli annessi 7. Invasione vascolare 8. Citologia peritoneale
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Carcinoma endometriale Istotipi e frequenza relativa
Adenocarcinoma endometrioide Secretorio A cellule ciliate Adenocarcinoma con differenziazione squamosa Adenoacantoma Carcinoma adenosquamoso 80% ~10% ~4% Carcininoma sieroso ~1% Carcinoma a cellule chiare Carcinoma mucinoso <1% Carcinoma spinocellulare Carcinoma misto Carcinoma indiffrenziato
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Varianti istologiche Fattori di rischio e caratteristiche cliniche
Tipo 1 (estrogeno-correlato) Tipo 2 (non estrogeno correlato) Istotipo Endometrioide Sieroso papillifero Cell. Chiare Indifferenziato Anovulazione Frequentemente associata Raramente associata Età alla diagnosi Pre/Perimenopausale Postmenopausale Menopausa tardiva Si Endometrio circostante Iperplastico Atrofico Obesità Frequentemente associata Diabete mellito associato Raramente associato Diff. tumorale >80% G1-G2 >60% G3 Invasione miometriale Superficiale Profonda Metastasi linfonodali Rare Frequenti Maturazione p53 Rara Frequente
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Carcinoma endometriale
Patogenesi In base alla patogenesi il carcinoma dell’endometrio viene distinto in due categorie, una correlata agli estrogeni e una indipendente Il carcinoma estrogeno correlato (tipo 1) 80% Insorgenza preferenziale in età pre o perimenopausale Associazione con un’esposizione eccessiva a estrogeni esogeni (terapia ormonale sostitutiva non bilanciata) o endogeni Prognosi di solito favorevole (Sop.a 5 aa 85%) Il carcinoma non estrogeno correlato (tipo 2) 20% Non è associato con l’esposizione ad estrogeni E’ tipico dell’età postmenopausale Ha una prognosi sfavorevole (Sop.a 5 aa 58%)
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Carcinoma endometriale
Fattori prognostici Metastasi linfonodali Tipo istologico: In presenza di istotipi aggressivi (siero papilliferi, cellule chiare) il rischio di coinvolgimento dei linfonodi lombo aortici aumenta Grado di differenziazione istologica: Sopravvivenza a 5 aa: 81% G1 - 74% G2 – 50% G3 Profondità dell’invasione miometriale: deve essere sempre accompagnata dalla misurazione dello spessore miometriale totale (M0, M1, M2)
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Carcinoma endometriale Metastasi linfonodali
Fattori prognostici Metastasi linfonodali Differenziazione tumorale G1 G2 G3 N+ 19/611 (3%) 62/681 (9%) 78/336 (23%) Infiltrazione miometriale M0 M1 M2 1/100 (1%) 37/508 (7%) 77/244 (32%) Revisione della letteratura
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Carcinoma endometriale
Fattori prognostici Metastasi annessiali: presenti nel 5% del I stadio, la loro presenza condiziona la positività di metastasi linfonodali Interessamento degli spazi linfoghiandolari: nei tumori con LVSI l’incidenza di metastasi linfonodali raggiunge il 38% contro il 4% Citologia peritoneale: Segno di malattia extrapelvica
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Carcinoma endometriale
Vie di diffusione Continuità Il tumore può estendersi verso il miometrio, la cervice, verso le tube, la vagina L’estensione verso il parametrio, la vescica ed il retto è rara Il coinvolgimento della cervice condiziona significativamente il rischio di metastasi linfonodali (assente N+ 11%, presente N+ 42%) La diffusione alla vagina è una evenienza alquanto rara all’esordio di malattia, frequente viceversa in caso di recidiva Diffusione per impianto libero Elementi cellulari distaccatisi dal tumore si possono disseminare nel lume tubarico e quindi nella cavità peritoneale La citologia peritoneale (liquido libero o di lavaggio) è positiva nel 7% circa delle pazienti con tumore confinato all’utero
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Carcinoma endometriale
Vie di diffusione Diffusione per via linfatica Una revisione della letteratura basata su più di 1200 donne ha dimostrato che i linfonodi sono la principale sede di diffusione La diffusione viene primariamente a livello dei linfonodi pelvici e solo successivamente aortici Metastasi isolate ai linfonodi lomboaortici sono rare (0.5-3%), ma il rischio aumenta in caso di positività dei linfonodi pelvici (38-52%) In presenza di istotipi aggressivi (siero-papilliferi, cellule chiare) il rischio di coinvolgimento dei linfonodi aortici aumenta più di 3 volte (dal 5 al 18%) Diffusione per via ematica La diffusione per via ematica a fegato, polmoni e scheletro non è frequente ed è tardiva, caratteristica della fase terminale
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Carcinoma endometriale
Vie di diffusione Polmoni, fegato, cervello, ossa Linfonodi paraortici Peritoneo Linfonodi iliaci interni ed esterni otturatori Linfonodi inguinali Diffusione linfatica Diretta Diffusione ematogena
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Carcinoma endometriale
Stadiazione preoperatoria ECO PELVICA TV ISTEROSCOPIA CON BIOPSIA O RCU Malattia apparentemente localizzata al C.U. RM Malattia con sospetta estensione oltre il C.U. TC-RM CISTOSCOPIA RETTOSCOPIA
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RISONANZA MAGNETICA Accuratezza, sensibilità e specificità della Risonanza Magnetica Nucleare nel carcinoma dell’endometrio Accuratezza Sensibilità Specificità Infiltrazione miometriale 93% 80% 100% Infiltrazione cervicale 33%
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TAC La TAC viene eseguita nel caso si pensi ci possa essere una estensione della malattia oltre il corpo uterino Permette una migliore visualizzazione delle catene linfonodali pelviche e lomboaortiche
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Carcinoma endometriale
Terapia chirurgica
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Carcinoma endometriale tipo 1
Le pazienti devono essere sottoposte a: laparotomia washing peritoneale con esame citologico isterectomia totale extrafasciale annessiectomia bilaterale eventuale exeresi di linfonodi pelvici e lomboaortici
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Carcinoma endometriale tipo 1
In pazienti non operabili per via addominale: grande obesità patologie associate età avanzata Colpoisterectomia totale con annessiectomia bilaterale Eventuale linfoadenectomia pelvica con tecnica di Mitra o laparoscopica
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Carcinoma endometriale tipo 2
Le pazienti devono essere sottoposte a: laparotomia washing peritoneale con esame citologico isterectomia totale con asportazione di colletto vaginale ed annessiectomia bilaterale stadiazione chirurgica intensiva - exeresi di linfonodi pelvici e lomboaortici - omentectomia - biopsie peritoneali multiple In presenza di malattia peritoneale macroscopica, è indicata, quando possibile, una citoriduzione chirurgica
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Carcinoma endometriale
Terapia chirurgica Modulazione della chirurgia in base ai fattori prognostici acquisiti durante l’intervento chirurgico (grado di differenziazione,infiltrazione miometriale,positività linfonodale) La valutazione istologica intraoperatoria della differenziazione e dell’infiltrazione miometriale mediante EIE può raggiungere valori di accuratezza dell’89%-96% (istologo dedicato) Con l’utilizzo combinato della diagnostica preoperatoria e intraoperatoria la probabilità di sottostimare il potenziale metastatico è inferiore al 10%, in caso di sottostima è possibile recuperare effettuando la radioterapia
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Carcinoma endometriale
Terapia chirurgica Tumore a basso rischio di malattia extrauterina Tumore ad elevato rischio di malattia extrauterina Isterectomia extrafasciale Annessiectomia bilaterale Isterectomia extrafasciale oppure radicale tipo II Annessiectomia bilaterale Linfoadenectomia pelvica eventualmente aortica
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Carcinoma endometriale
Indicazioni alla linfadenectomia e sua estensione Categoria pazienti Indicazione alla lfnd Estensione della lfnd Gruppi linfonodali da asportare I stadio clinico M0 oppure M1/G1-G2 NO - I stadio clinico G3/M1 oppure M2 SI Pelvica Iliaci esterni Otturatori sup. Iliaci comuni II stadio clinico Metastasi linfonodali pelviche o annessiali Istotipi aggressivi e Aortica Pre e paracavali Pre e paraaortici intercavoaortici
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Carcinoma endometriale
Il ruolo della linfadenectomia Nel trattamento del carcinoma endometriale la linfadenectomia può essere eseguita a scopo diagnostico (stadiazione, prognosi) o terapeutico Lo stato linfonodale rappresenta il fattore prognostico più importante (sop. a 5 aa 87.4% nel I stadio e del 51.1% nel IIIC), e condiziona la scelta di eventuali terapie adiuvanti La sensibilità e l’accuratezza del sampling linfonodale è bassa (sottostima o sovrastima della malattia) L’asportazione sistematica dei gruppi linfonodali più coinvolti permette una maggiore accuratezza con riduzione a parità di risultati terapeutici sia dei costi che della morbosità legata ai trattamenti adiuvanti
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Carcinoma endometriale
Il ruolo della linfadenectomia Non esistono al momento sicure evidenze che la linfadenectomia abbia un valore terapeutico Solo il risultato degli studi randomizzati in corso a livello nazionale (ILIADE-LINCE) ed internazionale (MEDICAL RESEARCH COUNCIL) potranno fornire una risposta scientificamente adeguata
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