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PubblicatoFilomena Elia Modificato 11 anni fa
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Sismicità. Caratteristiche e peculiarità del nostro territorio.
MATERIALE ad USO INTERNO Sismicità. Caratteristiche e peculiarità del nostro territorio. Regione Lombardia, Provincia di BRESCIA. 9 e 15 Gennaio 2008 a cura di Romano Camassi Simone Marzorati Nave (BS), 15 gennaio 2008
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di sismicità (scala nazionale e locale)…
Quando parliamo di RISCHIO SISMICO parliamo anzitutto di “terremoto” e di sismicità… quindi parliamo di terremoti, di sismicità (scala nazionale e locale)… per poi capire che cosa è il RISCHIO, …e SE e COME lo si RIDUCE
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Sismicità recente: i terremoti sono localizzati principalmente lungo i margini delle placche continentali.
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Sismicità recente: i terremoti sono localizzati soprattutto al contatto fra la placca africana, quella europea e la microplacca adriatica.
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Il motore dei terremoti: la tettonica globale
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Lo scontro tra la placca Eurasiatica e quella Africana
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La struttura delle Alpi
N S sezione
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La subduzione della placca Euroasiatica
Margine Europeo
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I sovrascorrimenti delle Alpi Meridionali al di sotto del territorio bresciano
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La superficie del territorio bresciano
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Il terremoto è… … innanzitutto un fenomeno geologico
… legato all’attività di diversi tipi di faglie
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Lo studio dei terremoti attraverso dati strumentali
Magnitudo Richter … sulla base della differenza dei tempi di arrivo delle onde P ed S registrati da piu’ sismografi, possiamo calcolare l'epicentro del terremoto. Il sismogramma è la traccia disegnata dal sismografo durante il terremoto … o n d e P ( p r i m a ) S s c u f l 2 L'oscillazione più ampia registrata dal sismogramma ci indica invece qual è stata l'energia del terremoto, chiamata magnitudo.
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La sismicità recente dal 1981 al [CSI, 2005] [Bollettino sismico CNT + INGVMI] ML >5
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La sismicità recente dal 1981 al 2007 nell’area del Garda
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SEQUENZA SISMICA EVENTO DEL GARDA 2004
RETE TEMPORANEA INGV-CNT IN AREA EPICENTRALE: rilevate circa 150 scosse di assestamento nel corso del mese successivo al Terremoto
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RETE SISMICA NAZIONALE CENTRALIZZATA www.ingv.it
Sala sismica del CENTRO NAZIONALE TERREMOTI DI ROMA La Rete Sismica Nazionale è costituita da circa 250 stazioni è ha il compito di garantire il monitoraggio in tempo reale del territorio nazionale, a fini di ricerca e di protezione civile.
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RETE ACCELEROMETRICA DELL’ITALIA SETTENTRIONALE
( A seguito del terremoto del Garda del 24 novembre 2004, la Sezione di Milano dell’INGV ha realizzato una rete di monitoraggio densa RETE NAZIONALE ROMA RETE INGV MILANO
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Intensità MCS Lo studio dei terremoti attraverso dati storici
Gli storici studiano i terremoti del passato in base a testimonianze scritte come documenti, cronache, lettere, contratti […] ma anche in base a testimonianze visive come quadri, affreschi, ecc. Gli effetti descritti vengono confrontati con quelli previsti nelle scale macrosismiche per i vari gradi di intensità. Si stima cosi’ l’intensita’ del terremoto nelle varie localita’. La scala macrosismica piu’ semplice tra quelle utilizzate in Europa, e’ la Mercalli Cancani Sieberg (MCS)
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La simicità delle diverse aree del territorio nazionale è studiata da numerose discipline: dalla geologia alla simologia strumentale, dalla paleosismologia alla geodesia, ecc. Gran parte del patrimonio di conoscenze deriva dalla sismologia storica, un ramo della sismologia che studia i terremoti del passato. La sismologia storica lavora con i metodi propri della ricerca storica quantitativa, così come la storia economica e la storia del clima,e può contare sul vasto patrimonio documentario e storiografico italiano. Irpinia, 1980 Friuli, 1976
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Cataloghi parametrici e Banche Dati
La sistematizzazione delle informazioni raccolte dalla sismologia storica consente di compilare “cataloghi di terremoti”, che sono l’ingrediente principale per le stime di pericolosità sismica.
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Forti terremoti in Europa (M≥5.5) [ BEECD]
I terremoti maggiori avvengono tutti lungo il margine di collisione fra la placca africana e quella euroasiatica In colore la magnitudo, calcolata per gli eventi non strumentali in base agli effetti
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Terremoti in Italia sopra la soglia del danno [CPTI]
Grandezza del simbolo proporzionale alla magnitudo, approssimativa rappresentazione in pianta del volume di roccia coinvolto dalla rottura. ~ 1000 anni ~2500 terremoti
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I terremoti storici della Lombardia [CPTI, 2004]
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Le massime intensità macrosismiche osservate
Una rappresentazione complessiva delle informazioni sugli effetti dei terremoti che nel passato hanno colpito il territorio è la carta delle massime intensità osservate nei comuni italiani (espressa secondo i gradi della scala MCS), che fornisce anche una prima immagine- semplificata - della pericolosità sismica. Carta consultabile in internet all’indirizzo
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Dati e mappe interrogabili:
Due scosse di terremoto, la prima il mattino e la seconda la sera, causarono danni e panico nella città di Brescia. Gli eventi furono con buona probabilità risentiti anche a Milano, mentre non si hanno informazioni su effetti in altre località. I danni più gravi si ebbero a Brescia Dati e mappe interrogabili:
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Dati e mappe interrogabili:
Terremoto molto complesso avendo interessato con elevate intensità aree italiane, austriache e tedesche. In Italia, la zona caratterizzata dalle intensità più elevate (fino al IX-X grado) comprende Verona e alcune altre località vicine; intensità minori (VIII grado) si ebbero in vari centri abitati della fascia pedeappenninica emiliana. Furono colpite da gravi danni Verona e Ronco all'Adige (VR), da danni minori Piacenza, Cremona e Parma. Dati e mappe interrogabili:
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Dati e mappe interrogabili:
Questo terremoto, attestato solo da fonti tarde e quindi abbastanza dubbio, produsse danni generici nella città di Brescia. Dati e mappe interrogabili:
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Il terremoto interessò con notevoli intensità buona parte della provincia di Brescia ed ebbe probabilmente origine nell'area compresa tra Brescia stessa e la costa sud-orientale del lago di Garda.I danni più gravi si verificarono a Brescia ed in altri centri abitati minori dell'episcopato bresciano, di cui però le fonti non precisano il nome.
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Anno Domini MCCXXII destructe fuerunt fovee civitatis Imole a Bononiensibus et Faventinis, et porte eiusdem civitatis portate fuerunt in civitatem Bononie. Et in eodem anno in nativitate domini nostri Iesu Christi fuit maximus terremotus in civitate Regina, predicante domno Nicholao Regino episcopo in maiori ecclesia sancte Marie. Et fuit iste terremotus per totam Lombardiam et Tusciam. Et appellatus fuit terremotus Brixie specialiter, quia plus viguit ibi, ita quod egressi Brixienses de civitate morabantur extra in papilionibus, ne edificia caderent super eos. Et plures domus turres et castra Brixiensium corruerunt ex illo terremotu. Et ita erant Brixienses assuefacti ex illo terremotu, quod, quando cadebat pynaculum alicuius turris vel domus, aspiciebant et cum clamore ridebant. Unde quidam versibus ita dixit: Mille ducentis atque viginti, Christe, duobus, / Postquam sumpsisti carnem, currentibus annis / Talia fecisti miracula, rex bendicte: / Stella comis variis Augusti fine refulsit. / Septembris pluvia vites submersit et uvas / Destruxitque domos fluvii de more rapacis. / Lunaque passa fuit eclypsim mense Novembris. / Christe natalis media quasi luce diei / Terra dedit gemitus rugiens tremitque frequenter; / Tecta cadunt, urbes quassantur, templa ruerunt, / Examines dominos fecerunt menia multos. / Brixia precipue pressit ruinosa colonos; / Flumina nutarunt cursum repentia fontes. Solita erat mater mea michi referre, quod tempore istius magni terremotus iacebam in cunabulis, et ipsa accepit duas sorores meas, sub qualibet ascella unam - erant enim parvule -, et me in cuna dimisso cucurrit ad domum patris et matris et fratrum suorum. Timebat enim, ut dicebat, ne baptisterium super eam caderet, quia ibi iuxta erat domus mea. Et ex hoc non ita clare diligebam eam, quia plus debebat curare de me masculo quam de filiabus. Sed ipsa dicebat, quod aptiores erant sibi ad portandum, cum essent grandiuscule. Traduzione L’anno del Signore 1222 furono distrutte le mura della città di Imola dai Bolognesi e dai Faentini e le porte di quella città furono trasportate nella città di Bologna. E nello stesso anno nella natività del nostro Signore Gesù Cristo ci fu un grandissimo terremoto nella città di Reggio, mentre Nicola vescovo di Reggio predicava nella chiesa maggiore di S.Maria. E questo terremoto fu per tutta la Lombardia e la Toscana. E specialmente fu chiamato terremoto di Brescia, perché qui ebbe più forza, tanto che i Bresciani usciti dalla città dimoravano fuori nelle tende, affinché gli edifici non cadessero sopra di loro. E molte case, torri, castelli dei Bresciani crollarono per quel terremoto. E i Bresciani si erano così abituati a quel terremoto che, quando il pinnacolo di qualche torre o casa cadeva, guardavano e ridevano clamorosamente. Onde uno disse queste cose in versi. Correnti gli anni milleduecentoventidue, o Cristo, dopo che prendesti corpo, facesti tali miracoli, o re benedetto: una stella cometa brillò al termine di agosto. In settembre la pioggia sommerse viti e uva e distrusse case come fosse un fiume travolgente. E la luna subì un’eclisse nel mese di novembre. Nel Natale del Signore quasi a metà luce del giorno la terra emise un gemito ruggente e tremò frequentemente; i tetti caddero, le città si squassarono, e i templi rovinarono, le mura resero esanimi molti uomini Brescia rovinosa soprattutto oppresse gli abitanti. I fiumi all’improvviso mutarono il corso alle sorgenti. Mia madre soleva riferirmi che al tempo di questo terremoto giacevo nella culla e lei stessa prese due mie sorelle, una sotto l’ascella - erano infatti piccole - e abbandonato me nella culla corse alla casa di suo padre e sua madre e dei suoi fratelli. Infatti temeva, come diceva, che il battistero cadesse sopra di lei poiché la mia casa era lì vicino. E per questo motivo non l’amavo così apertamente, perché doveva curarsi più di me maschio che delle figlie. Ma lei diceva, che loro erano più adatte da portare con sé, essendo già grandicelle. <p.586> Anno Domini MCCXXIII domnus Henricus Advocatus de Cremona potestas Parme fuit. Et hoc anno in introitu sui regiminis fuit terremotus magnus in nativitate Domini, qui a posteris ad memoriam frequenter reducitur. TRADUZIONE L’anno del Signore 1223 [1222, stile nativ.] - Enrico, avvocato di Cremona, fu podestà di Parma. E in quest’anno all’entrata del suo regime ci fu un terremoto grande nella natività del Signore, che frequentemente fu richiamato alla memoria dai posteri." [Salimbene de Adam, Cronica ( )]
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Questo terremoto causò danni abbastanza gravi a Montecchio (ove si ebbero alcune vittime) e Albino; fu molto sensibile anche a Bergamo e Brescia.
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Questo terremoto produsse danni diffusi, ma non gravi, a Brescia e Castenedolo, e fu molto forte, ma senza produrre danni, a Desenzano e Cremona..
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Il terremoto danneggiò gravemente la località di Soncino (BS) e una decina di località vicine delle attuali province di Brescia, Bergamo e Cremona. Fu avvertito in un'area estesa, delimitata a nord da Zurigo, a ovest da Torino, a sud-ovest da Genova e a nord-est da Vicenza.
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Questo terremoto causò danni leggeri, ma diffusi, in alcune località della sponda occidentale del lago di Garda, in particolare a Salò, Vobarno, Provaglio Val Sabbia e gardone Riviera. Danni leggeri si ebbero anche a Brescia.
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Il terremoto causò danni nell'area compresa tra Brescia e Iseo
Il terremoto causò danni nell'area compresa tra Brescia e Iseo. Si trattò di caduta di camini e pezzi di cornicione, nonché lesioni ad alcuni edifici. L'evento fu risentito fortemente in Lombardia e in tutta l'Italia settentrionale, dal Piemonte al Trentino. I danni più gravi si ebbero a Chiari e Iseo (BS).
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La sponda occidentale del lago di Garda fu interessata da un forte terremoto; sulla opposta sponda veronese danni lievi si verificarono a Garda. Danni lievi si verificarono anche a Brescia. Il terremoto fu avvertito in una vasta area comprendente la Lombardia, il Piemonte, il Veneto e alcune località liguri e toscane. I danni maggiori furono limitati a Salò e ad alcune località vicine.
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L'evento principale di questa lunga e drammatica sequenza avvenne il 6 maggio 1976 e colpì la media valle del Tagliamento, ove si ebbero danni gravissimi in numerose località delle provincie di Pordenone e Udine, 965 morti e circa feriti. L'evento del 6 maggio fu seguito da numerose repliche, particolarmente nel settembre successivo: il giorno 11 una forte scossa produsse qualche ulteriore danno e la mattina del 15 una nuova violentissima scossa, di magnitudo comparabile a quella del 6 maggio, produsse danni gravi e alcune vittime.
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Il 24 novembre 2004 alle 23.59, una scossa di Ml 5.2
Terremoto del Area epicentrale Lago di Garda Studio Bernardini et al., 2005 (BERAL005) Il 24 novembre 2004 alle 23.59, una scossa di Ml 5.2 ha interessato la provincia di Brescia ed è stata localizzata fra i comuni di Vobarno, Salò, Gardone Riviera e Toscolano Maderno. L'evento è stato avvertito in un'area molto vasta, dalla Lombardia al Veneto, in Piemonte, Liguria, Trentino, Emilia-Romagna e Toscana. La scossa principale è stata seguita da piccole repliche, non avvertite dalla popolazione. Danni moderati si sono avuti a Salò e parte della Val Sabbia, comprese alcune frazioni di Preseglie e Sabbio Chiese (Clibbio e Pompegnino); quelli più rilevanti hanno riguardato edilizia in muratura in cattivo stato di manutenzione, oppure soggetta di recente a interventi che ne hanno elevato la vulnerabilità sismica.
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Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/
La storia sismica osservata, e cioè l’insieme degli effetti di risentimento o danneggiamento effettivamente documentati per una determinata località, ci dice che caratteristiche ha la sismicità di quell’area e, intuitivamente, quanto rappresentativa è la storia che conosciamo. Dati e mappe interrogabili:
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La storia sismica osservata di BRESCIA è lunga, ma forse incompleta
La storia sismica osservata di BRESCIA è lunga, ma forse incompleta. Gli effetti più gravi sono documentati per terremoti molto antichi. Negli ultimi 3 secoli non sono documentati effetti superiori al VII° grado della scala MCS
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Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/
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Dati e mappe interrogabili: http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/
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Rete accelerometrica Italia Settentrionale
Riferimenti bibliografici e selezione di pagine web di riferimento Baratta M., I terremoti d'Italia. Saggio di storia geografia e bibliografia sismica italiana, Torino 1901 (Rista. FORNI, Sala Bolognese), 951 pp. Camassi R. and Stucchi M., NT4.1.1, un catalogo parametrico di terremoti di area italiana al di sopra della soglia del danno, GNDT, Milano, 95 pp. InterNet: Monachesi G. and Stucchi M., DOM4.1, un database di osservazioni macrosismiche di terremoti di area italiana al di sopra della soglia del danno, GNDT, Rapporto interno, Milano-Macerata InterNet: Postpischl D. , Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980, Quaderni della Ricerca Scientifica, 114, 2B, Bologna 1985, 239 pp. Boschi, E., Guidoboni, M., Ferrari, G., Mariotti, D., Valensise, G. and Gasperini, P. (Eds) [2000] Catalogue of strong Italian Earthquakes from 461 B.C. to Ann. Geof., 43 (4), Working Group CPTI; Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani, versione 2004 (CPTI04), INGV, Bologna. InterNet: Home Page INGV: MAPPE E DATI CONSULTABILI E SCARICABILI: Rete accelerometrica Italia Settentrionale Cataloghi sismici online: Database storico-macrosismico online: Lista di links sismologici di tutto il mondo: Carta di pericolosità del territorio nazionale Carta delle Intensità massime osservate sul territorio nazionale
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