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Islamismo.

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Presentazione sul tema: "Islamismo."— Transcript della presentazione:

1 Islamismo

2 Le Principali Divisioni dell'Islam
Sunniti Sciiti Drusi Alauiti Altre sette minori

3 Sunniti La parola sunniti indica i seguaci della sunnah, la tradizione. Secondo i sunniti, nessuno può succedere a Maometto. Il califfo, successore o vicario del profeta, dirige i credenti e amministra gli affari della comunità; viene scelto, mediante il consenso della comunità, tra i membri maschi della tribù dei quràish, alla quale apparteneva Maometto. Non detiene nessun potere soprannaturale. Al sunnismo si richiama all’incirca il 90% dell’intero mondo islamico.

4 La parola sciita deriva da shi’a (partito).
Sciiti La parola sciita deriva da shi’a (partito). Respingono la sunnah e professano dottrine segrete e misteriose. Per gli sciiti può essere imam solo un discendente diretto di Maometto. Essi sono dotati di capacità sovrannaturali, come l’infallibilità e la capacità di compiere miracoli. Gli sciiti si dividono in un gruppo maggioritario (duodecimano o imamita), in uno minoritario (settimano o ismailita) e in uno detto zaydita, con impegni militanti. Dominante in Persia, lo sciismo è maggioritario in Iraq, Libano e Bahrayn. Rappresenta il 9% dei musulmani.

5 Diffusione del Sunnismo e dello Sciismo

6 Hanno origine da un’antica dinastia di califfi sciiti.
Drusi I drusi sono una minoranza etnica che vive nel Libano. Sono generalmente pastori e agricoltori e la loro religione comprende elementi islamici, giudaici e cristiani con l’aggiunta di dottrine ed insegnamenti segreti che conoscono solo gli adepti. Hanno origine da un’antica dinastia di califfi sciiti.

7 Principali norme dei Drusi
Obbligo all’assistenza vicendevole. Astinenza da alcool e fumo. Credo nella trasmigrazione delle anime, considerate in costante cammino verso la purificazione. Celebrazione dei riti al giovedì e in luoghi anonimi. Natura divina dell’imam.

8 Alawiti Gli alawiti compongono una setta minoritaria d’ispirazione sciita, molto simile agli Ismaeliti. Si suddividono in 5 sotto-sette. Non vengono riconosciuti come veri musulmani dalle altre correnti. Sono diffusi soprattutto in Siria.

9 Principali norme degli Alawiti
Alì come incarnazione della divinità della triade divina. Rifiuto ai convertiti e alla pubblicazione dei testi sacri. Ogni alawita ha in sé una parte della luce del creatore che conduce alla salvezza. Permesso di bere vino. Riconoscimento del Natale. Rinascita animale degli infedeli.

10 Sette minori Nusairi, affiliati agli alawiti.
Bahai, derivano dal babismo, fede sorta su elementi imamiti. Le sette minori formano circa l’1% dell’universo islamico.

11 Schema delle divisioni dell'Islam

12 Riti e feste ID AL-FITR (FESTA DELLA FINE DEL DIGIUNO) si celebra al termine del Ramadam; dura un solo giorno e viene trascorsa in famiglia. In questa festa è peccato non mangiare, si regalano doni e tanti dolci. ID AL-KABIR( o ID AL-ADHA) detta del <<sacrificio>>, si celebra il 10 del mese di ZU L-HIJA,l’ultimo del calendario mussulmano. La festa dura 4 giorni, ricorda il sacrificio di Abramo che, al posto del figlio, immolò un montone. Ogni padre uccide un montone che poi viene condiviso con la famiglia e i vicini. CAPODANNO, cioè il primo giorno del mese di Moharram( o Muharram) durante il quale il mussulmano è chiamato a meditare e a raccogliersi nella preghiera per cominciare il nuovo anno in pace e gioia: gioia: perché lo deve aprire con ottimismo e speranza; pace: perché deve riconciliarsi con i suoi vicini e deve fare un gesto di fraternità. FESTA DEI POVERI, detta <<LA DECIMA>> , celebrata il 10 del mese di Moharram , nella quale il mussulmano ricco di mezzi dovrebbe distribuire 1/10 dei suoi risparmi annuali ai poveri. 12 RABI AL-AWALI giorno natale del profeta 15 RAJAB giorno del concepimento del profeta “notte del mistero” 27 RAJAB ascesa al cielo del profeta

13 La Pratica Religiosa La professione di fede La preghiera L'elemosina Il digiuno Il pellegrinaggio

14 Professione di fede (Shahada)
Primo e fondamentale pilastro dell’Islam è <<Non c’è Dio all’infuori di Allah, e Maometto è il suo profeta>> Questa professione di fede viene fatta più volte al giorno.

15 Preghiera (Salat) Fatta 5 volte al giorno e indica che cosa significa per l’islam essere << sottomessi a Dio>> La preghiera ha due atteggiamenti caratteristici: il sottomettersi a Dio =“Eccomi davanti a te: il tuo servo è pronto” La prostrazione =“Sono nulla davanti a te”

16 Elemosina (Zakat) Ogni mussulmano ha l’obbligo dell’ elemosina.
destinata ai poveri e ai bisogni della moschea.

17 Digiuno (Saum) Viene praticato nel mese del Ramadam, dall’aurora al tramonto, e consiste nell’astensione completa da ogni cibo e bevanda. Per l’immigrato mussulmano è il momento per valorizzare e ritrovare le proprie tradizioni culturali.

18 Pellegrinaggio (Haji)
Il pellegrinaggio a La Mecca,la prima città santa dell’islam. Il pellegrinaggio è un grande momento di vita collettiva e di coesione per l’islam e si svolge dal 7 al 13 dell’ultimo mese dell’anno mussulmano.

19 Cristianesimo e Islam

20 Elementi comuni: Monoteiste
Dio all’origine di tutte le varie forme di vita Dio guida i popoli verso l’amore e la giustizia

21 Elementi differenti Gesù :figlio di Dio per i cristiani, il penultimo profeta per i mussulmani ; Modo di interpretare la famiglia; La separazione tra Stato e religione; Rapporto con la società.

22 Odio, fanatismo e terrorismo
In questo contesto, e proprio qui , in questa terra, aperta all’incontro e al dialogo, di fronte a un’assemblea così qualificata, desidero riaffermare il rispetto della Chiesa cattolica per l’islam, l’autentico islam: l’islam che prega, che sa farsi solidale con chi è nel bisogno. Memori degli errori del passato anche recente, tutti i credenti devono unire i loro sforzi, affinché mai Dio sia fatto ostaggio delle ambizioni degli uomini. L’odio, il fanatismo e il terrorismo profanano il nome di Dio e sfigurano l’autentica immagine dell’uomo. Giovanni Paolo II

23 Integralismo e fondamentalismo
Voi terroristi ci ricordate alcune cose importanti che, nel dramma quotidiano, rischiamo di dimenticare. Non si può difendere una causa giusta con metodi sporchi. Il fine non giustifica indiscriminatamente tutti i mezzi. Cedere a questi meccanismi significa preparare un futuro d’inferno. Non mescoliamo Dio ai nostri umani conflitti. Lasciamo a Dio il compito di essere Dio e non consideriamoci con troppa faciloneria suoi inviati o esecutori del suo braccio. Il giudizio non è cosa che ci compete La verità è complessa,e troppo spesso è ridotta a un aspetto solo della realtà. Soprattutto, riscopriamo l’evidenza di un messaggio che viene dalla nostra fede: senza il rispetto per la persona umana, nessun progetto morale, sociale, politico o religioso può ottenere la nostra adesione. Riconosciamo in ogni persona l’opera e il richiamo di Dio. Pierre Claverie, vescovo cattolico assassinato dai terroristi

24 Cesaro Gianluca Donzella Giusy Giada Rossetti Elisa
Classe II F Anno 2005/2006


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