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Il sistema preventivo: una pedagogia alla santità per i giovani?

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Presentazione sul tema: "Il sistema preventivo: una pedagogia alla santità per i giovani?"— Transcript della presentazione:

1 Il sistema preventivo: una pedagogia alla santità per i giovani?
..le tre “s”, … in laetitia

2 Il sistema preventivo: anche una pedagogia della santità?
“Il sistema preventivo” = prevenire non reprimere (1877) “Memorie dell’oratorio” ( ) = onesti cittadini e buoni cristiani  come? = “Lettere da Roma” (1884) •“Giovane provveduto”(1847) = un metodo di vita cristiana •“Vita di Domenico Savio” (1859) = “pedagogia della santità” (don A. Caviglia)

3 santi tutti Don Bosco  nella scia di san Francesco di Sales che duecento anni prima parlava di santità, cioè di una vita cristiana profonda e intensa, per tutti e in tutte le condizioni di vita e in tutti gli stati di vita, non solo per i religiosi (cfr. la Filotea)  Nb. L’ambiguo (adultistico e moralistico della “eroicità delle virtù”) specie per i giovani Don Bosco ha ripensato questo ideale per gli adolescenti e i giovani unificando “sanità, studio, santità” in una educazione integrale di cui Domenico Savio era esempio per giovani e salesiani (cfr. Giovanni Paolo II, Juvenum patris). Il Concilio Vaticano II nella LG, cap. V parla di “vocazione universale alla santità”  il VI = relig. ”Chistifideles Laici, n.16

4 LA FORMULA DELLA SANTITÀ
secondo don Bosco 1) nelle commozioni dell’animo non si conosce la voce del Signore 2) io voleva per prima cosa una costante e moderata allegria 3) essere perseverante nell’adempimento dei suoi doveri di pietà e di studio 4) non mancasse di prendere sempre parte alla ricreazione coi suoi compagni.

5 5) egli voleva far rigide penitenze, passar lunghe ore nella preghiera, le quali cose erangli dal direttore proibite, perché non compatibili colla sua età e sanità e colle sue occupazioni. 6) La prima cosa che gli venne consigliata per farsi santo fu di adoperarsi per guada­gnar anime a Dio…. «Se io potessi guadagnare a Dio tutti i miei compagni, quanto sarei felice!» Intanto non lasciava sfuggire alcuna occasione per dare buoni consigli, avvisar chi avesse detto o fatto cosa contraria alla santa legge di Dio. 7) Progredire nelle virtù (purezza… perché giovanile?) Come espressione di un progredire nella «perfezione»

6 I tratti della santità salesiana
Preventiva = basata sui doni di natura e di grazia (= i talenti e il carisma) di ognuno, del gruppo dell’associazione, della comunità della famiglia salesiana, della chiesa, della cultura, del mondo…

7 2) Popolare = a) per tutti = è nella vocazione-chiamata di tutti alla santità -b)nella vita di tutti giorni realizzando il “Padre nostro” e le sue 7 intenzioni  il comandamento duplice dell’amore =le opere della carità corporali e spirituali

8 3) ragionevole, fattiva, ottimistica = no al male, sì al bene… e farlo bene
 Tess. 5, e Rom 12, 1-21 = vinci il male con il bene  Fil 4,4-9 = discernimento [tutto ciò che è buono] e “via!!! alla grande! “[“go on”] … ) = schierati dalla parte del positivo e attenti al bene, bello, buono, grande e santo che c’è in noi e attorno a noi, nella natura, nel mondo…

9 4) gioiosa = lieti nel Signore (Fil. 3,1; ITess.5,16; Rom.12, 12.15)
 “Giovane provveduto”  “noi qui facciamo consistere la santità… (D. Savio)  “Laetare, bene facere e lasciar cantar le passere (Don Bosco) + “niente ti turbi” (MB VII, 524)...  nello Spirito consolatore e di fortezza, capace aprendosi a Cristo per il bene di andare anche contro corrente ( cfr. il papa Giovanni Paolo II ai giovani a Tor Vergata per il giubileo).

10 5) giovanile • basata sul Vangelo dei piccoli e sulla rivelazione ai piccoli di Gesù e del Padre • si esprime nel linguaggio, nello stile, nelle forme giovani e come loro è generosa, “alla grande”; desiderosa delle “cose grandi”; radicale e straordinaria, «va al massimo!»  rischio di “giovanilismo” e “piccolezza”!

11 6) amorevolmente educativa
• attenta alle “crescite nascoste” ( parabola del seme che cresce) • …e ai doni dello Spirito Santo, che dona freschezza e libertà di spirito • si esempla sul comportamento amorevole di Gesù con i ragazzi (e di Gesù con il Padre). • … e sui modi di Cristo Buon pastore e amico, oltre che maestro dei suoi discepoli ( discorso dell’ultima cena di Gv).

12 7) «familiare» • crescere in pienezza di vita “insieme”, “comunitariamente”: sulla base di valori, idee e missione condivisi e vissuti; pur nella realtà che la comunità, “mea maxima penitentia” • in spirito di famiglia (semplicità nei rapporti; accoglienza, andare incontro all’altro, ascoltare, accompagnare, correggere, non condannare; pazienza, attesa, senso dei tempi lunghi della crescita, dei ritmi e delle caratteristiche dell’altro, anche se “non mi piacciono”…).  = spirito dell’ Oratorio!

13 8) ecclesiale • pur attenta alle movenze del tempo e dei giovani e dell’adulto cristiano della famiglia salesiana,  ma “sentire” sempre con la Chiesa e con il Papa (cfr. don Bosco… Cost. 13) • Con la Chiesa del Concilio (GS), attivamente responsabile del mondo e della Chiesa, santa e peccatrice, sempre da riformare e bisognosa di conversione, ma seconda a nessuno nella carità e nella ricerca della pace.

14 9) “cristica” • la “regola di vita” vivente è Gesù Cristo e il suo Vangelo, annunciato e proclamato dalla Chiesa, vivente ieri oggi e sempre, nello Spirito santo, nella Chiesa, nel mondo e nella storia; • conosciuto, “esperito” e goduto nell’Eucaristia->1a colonna della devoz. salesiana • praticato nella carità e nella confessione/conversione/formazione > 1col •scoperto presente «in don Bosco» che donò la sua vita ai giovani” (cfr. Cost. 196), Vangelo/Cristo incarnato, e “padre, maestro e amico” dei giovani.

15 10) “mariana” • la devozione alla Madonna è un punto forte (> 2a “colonna”) della avventura educativa salesiana. •“Maria Immacolata e Ausiliatrice ci educa alla pienezza della donazione al Signore e ci infonde coraggio nel servizio dei fratelli... • «Essa è modello di preghiera e di carità pastorale, maestra di sapienza e guida della nostra Famiglia. Contempliamo e imitiamo la sua fede, la sollecitudine per i bisognosi, la fedeltà nell’ora della croce e la gioia per le meraviglie operate dal Padre» (Cost. n. 92)

16 Avvisi per educatori 1. Il coraggio (cfr. la “parresia” di san Paolo) di “volare alto”, come don Bosco che non aveva paura di parlare e stimolare alla santità. 2. fede nella vita, nella vita dei giovani, vita che si celebra nella liturgia della Chiesa, nella “eucaristia” vivace e piena del giovani e che si vive nella liturgia della vita : condividendo i loro problemi e sofferenze, attese e gioie, invocando per essi la luce e la forza dello Spirito: “Qui con voi mi trovo bene, è proprio la mia vita stare con voi” (MB IV,654).

17 3. scoprire il dono, il seme, i talenti, il carisma di ognuno, del gruppo, della comunità, “scoprire i frutti dello Spirito (Gal 5, 22) nella vita degli uomini, specialmente dei giovani (Cost. 95). 4. Trasformare dono e risorse in PROGETTO: - orientare = presentando modelli, idee, progetti; - offrire esperienze forti = preghiera, ascolto della “Parola”, celebrazioni, feste, ritiri, campi scuola, esercizi spirituali - concretizzare in “opere di bene”: servizio “umile”, quotidiano nelle piccole cose... - promuovere amicizia, solidarietà, cooperazione nello studio e nell’apprendimento... - compartecipazione a opere di volontariato missionario... - partecipare a iniziative civili e ecclesiali.....

18 5. Stimolare prese di posizione e “decisioni” di vita (verso un impegno vocazionale, civile e ecclesiale, laico, consacrato, sacerdotale... 6. Accompagnare, consolare, rinforzare, incoraggiare, nelle forme e occasioni più svariate e in particolare con forme di direzione spirituale 7. Sostenere e aiutare l’inserimento dei giovani nel mondo adulto, nella attuazione delle decisioni di vita prese 8. educandosi e crescendo nella santità, educando e facendo crescere nella santità

19 Lavoro di approfondimento:
Sulla base del Capitolo X (e primo capoverso del cap.XI) della vita di Domenico Savio, (pp ); di Michele Magone (capitolo III, pp ) Francesco Besucco (specie cap.XVI e XVII, pp ) discutere («ragionare» su: se o fino a che punto tale santità è applicabile ai giovani d’oggi? C’è una santità per i giovani d’oggi? se bisogna educativamente graduare e differenziare secondo i contesti, le storie personali, le personalità e le prospettive di vita personale… Cosa è a applicabile di questo modello di santità in contesto religiosi «altri» o in contesti radicalmente laicizzati? In quest’ultimo caso ci si può accontentare ad una vita morale «alta», ad una vita «spirituale» interiormente profonda?...


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