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PubblicatoJemma Pasini Modificato 10 anni fa
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In Europa, molti medici non sono sensibili ai problemi posti dalle neoplasie professionali e, più in generale,m non lo sono al tema del legame tra la salute e le condizioni di lavoro. Si rende necessaria una formazione complementare. I punti chiave sono la ricostruzione sistematica della carriera professionale, la ricerca dei periodi di esposizione a cancerogeni sul luogo di lavoro, la conoscenza delle modalità di denuncia dei tumori professionali, come pure linteresse individuale, famigliare e collettivo al riconoscimento. Newletters BTS giugno 2003
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Sono stati individuati circa 350 cancerogeni di tipo chimico, fisico e biologico presenti nei luoghi di lavoro, responsabili di tumori a carico del polmone, vescica, pelle, sistema linfatico etc; tra i più noti lamianto, il benzene, il cromo….. Stando ad alcune ricerche il 21% dei lavoratori dipendenti dellUE è esposto a sostanze con effetti cancerogeni riconosciuti o sospettati.
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4 milioni di esposti a cancerogeni in Italia 240.000 nuove diagnosi di neoplasia nel 2007 Dal 4 al 10% attribuibili ad esposizione professionale Da 6.000 a 15.000 decessi annui attribuibili ad esposizione lavorativa
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LAgenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha recentemente ricordato che: 1) un quinto dei lavoratori dipendenti dellUE, vale a dire 32 milioni di persone, si trova esposto ad agenti cancerogeni; 2) il 22% dei lavoratori inala fumi e vapori per almeno un quarto dellorario di lavoro compresi solventi organici, polveri di legno e fumi delle saldature mentre il 16% maneggia o è contatto per periodi di tempo analoghi direttamente o tramite superfici e processi di produzione contaminati; 3) due terzi dei 30.000 prodotti chimici più comunemente impiegati nellUE non sono stati sottoposti ad esami tossicologici completi e sistematici.
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Indagine Eurostat malattie professionali riconosciute nellanno 2001 in 12 paesi membri Mesotelioma1168 Tumore maligno del polmone 208 208 Tumore maligno della vescica 56 56 Tumore maligno delle cavità nasali e dei seni paranasali 44 44 Leucemie 11 11 Tumore maligno del laringe 7 Tumore maligno della pelle 5 Totale1499 Dati pubblicati ottobre 2004 bollettino Eurostat 15/2004
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Per i quattro tipi di tumore professionale più frequenti, gli agenti causali sono stati individuati in: Mesotelioma: amianto 98%, non noto o dubbio 2%; Tumore maligno del polmone: amianto 51%, non noto o dubbio 37%, cromo 3%, idrocarburi 2%, vari 7%; Tumore maligno della vescica: non noto 54%, ammine aromatiche 23%, i restanti casi sono stati riconosciuti in base al prodotto industriale in quanto tale (vernici, coloranti, materiali plastici etc); Tumore maligno delle fosse nasali e dei seni paranasali: polveri di legno 80%, prodotti animali 14%, non noto 7%.
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I casi riconosciuti in Europa si attestano, nei diversi Paesi dellUnione, fra il 5 ed il 12% delleffettivo stimato e che è pari al 4% del totale dei casi. In Francia l83% dei casi riconosciuti è da esposizione allamianto con percentuali analoghe nei diversi paesi, il Belgio con il 70% è quello che registra la percentuale inferiore.
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Malattie professionali denunciate nel periodo 2003 - 2007 20032004200520062007 Italia 23.91 1 25.12 3 24.99 5 24.88 1 26.47 3 Neoplasie da asbesto 687720784846721 Neoplasie polveri legno 2724212724 Neoplasie polvere cuoio 1011161511 Tumori non tabellati 616710922861839
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E' obbligatorio per ogni medico, che ne riconosca l'esistenza, la denuncia delle malattie professionali, che saranno indicate in un elenco da approvarsi con decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale di concerto con quello per la sanità, sentito il Consiglio superiore di sanità. La denuncia deve essere fatta all'ispettorato del lavoro competente per territorio, il quale ne trasmette copia all'Ufficio del medico provinciale. Art. 139 T.U.1124/65
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Lart. 139 pone a carico di ogni medico che ne riconosca o ne sospetti lesistenza lobbligo della denuncia delle malattie professionali allAzienda Sanitaria Locale competente per territorio, da non confondere con la denuncia cui è obbligato il datore di lavoro. Si tratta di denunciare non soltanto le malattie professionali per le quali esiste lassicurazione obbligatoria ma anche altre, di cui allelenco aggiornato nellaprile u.s.
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Questa denuncia non ha fini assicurativi ed il suo inoltro ai Servizi di medicina preventiva e di igiene del lavoro dellAzienda ASL ha lo scopo di programmare ed effettuare le attività di prevenzione nel territorio onde individuare tempestivamente i fattori di nocività ed adottare le misure necessarie alla tutela della salute dei lavoratori. Il presupposto di tale elenco è di essere una sorta di anticamera della lista delle malattie professionali per cui vige la presunzione legale di origine.
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DENUNCIA - REFERTO DI SOSPETTA MALATTIA PROFESSIONALE Chiunque nellesercizio della propria attività sanitaria CHI QUANDO Abbia il sospetto di una malattia di origine professionale COSA Compila la denuncia - art. 10 D.Lgs. 38/2000 Compila il referto - art. 365 c.p Compila primo certificato di malattia professionale art. 51 T.U. assicurazione obbligatoria INF. LAV. E M.PROF.
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DENUNCIA - REFERTO DI SOSPETTA MALATTIA PROFESSIONALE INAIL Unità Operativa di Prevenzione e Sicurezza Amb. Lav. Direzione Provinciale del Lavoro Copia al lavoratore DENUNCIA viene inviata Autorità Giudiziaria con dicitura REFERTO ai sensi art 365 c.p. REFERTO viene inviato, ad esclusione dei casi di esenzione * DENUNCIA - REFERTO La denuncia con la dicitura ed i requisiti formali previsti per il referto * es. esporre il soggetto a procedimento penale (es. datore di lavoro, artigiano in proprio, …)
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PRIMO CERTIFICATO DI SOSPETTA MALATTIA PROFESSIONALE - Il TERMINE (15 giorni) di consegna al datore di lavoro - Notizie e significato sul termine PRESCRIZIONE - Ruolo dei PATRONATI PRIMO CERTIFICATO viene consegnato al lavoratore con le informazioni su: DENUNCIA - REFERTO - PRIMO CERTIFICATO E possibile in un atto unico solo se il lavoratore, opportunamente informato, autorizza il medico a redigere un unico documento ed inviarlo a tutti i soggetti previsti
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TABELLA DELLE MALATTIE PROFESSIONALI NELLINDUSTRIA (Allegato n. 4 del D.P.R. 30-6-1965, n. 1124 come modificato dal D.P.R. 13-4-1994, n. 336) 2ArsenicoCarcinoma del polmone, epitelioma cutaneo 3BerillioCarcinoma del polmone 4CadmioCarcinoma del polmone 5CromoCarcinoma del polmone, carcinoma dei seni paranasali; carcinoma delle cavità nasali 8Nichel – leghe e compostiCarcinoma del polmone. Carcinoma delle cavità nasali, carcinoma dei seni paranasali 29Malattie causate da n.esano e altri idrocarburi alifatici lineari e ciclici Tumori del sistema emolinfopoietico (butadiene e miscele che lo contengono 32Malattie causate da idrocarburi aromatici mononucleari Leucemia mieloide (prevalentemente mieloblastica) 33Malattie causate dalla esposizione a idrocarburi policiclici aromatici 34Malattie causate dal cloruro di vinileAngiosarcoma epatico 39Malattie causate da ammine aromatiche e derivatiTumori della vescica
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Malattie neoplastiche causate dalla esposizione per la produzione di alcool isopropilico Tumori delle cavità nasali, tumori dei seni paranasali Malattie causate da eteri e loro derivatiTumori del sistema emolinfopoietico Malattie da asbestoMesotelioma pleurico Mesotelioma pericardico Mesotelioma della tunica vaginale e del testicolo Carcinoma polmonare Malattie da erioniteMesotelioma pleurico Mesotelioma peritoneale Malattie neoplastiche causate da polveri di legno duro Tumori delle cavità nasali Tumori dei seni paranasali Malattie neoplastiche causate da polveri di cuoio Tumori delle cavità nasali Tumori dei seni paranasali Malattie causate da radiazioni ionizzantiTumori solidi Tumori del sistema emolinfopoietico Malattie causate dalle radiazioni U.V. comprese le radiazioni solari Epiteliomi cutanei delle sedi fotoesposte
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La direttiva europea indica: Elenco delle malattie sicuramente professionali; Elenco delle malattie di sospetta origine professionale (che dovrebbero formare oggetto di dichiarazione e che potrebbero essere in futuro inserite nellelenco 1°). Il D.M: 27 aprile 2004 e successiva modificazione suddivide le malattie in tre gruppi: Malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità; Malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità, Malattie la cui origine lavorativa è possibile
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MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI DECRETO 14 gennaio 2008 Elenco delle malattie per le quali e' obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell'art. 139 del testo unico, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni e integrazioni.
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Si definiscono professionali i tumori nella cui genesi ha agito, come causa o concausa, lattività lavorativa con esposizione a cancerogeni. Il rapporto causale è sostenuto dallevidenza epidemiologica di un eccesso di casi di cancro in un determinato gruppo di lavoratori rispetto ai casi attesi.
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Per le malattie multifattoriali: La causa non è mai certa Ci accontentiamo di una associazione statistica sufficiente Ci si affida al concetto di ragionevole certezza Fondamentale è il ruolo dellepidemiologia
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Altre normative di tutela delle neoplasie professionali: 1)Causa di servizio per i dipendenti pubblici con collegate prestazioni dellequo indennizzo e della pensione previlegiata; 2)Normativa sui lavori usuranti; 3)Benefici pensionistici per gli esposti ad amianto legge 257/92 e successive modificazioni
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Limpegno nellevidenziazione delle malattie da lavoro è costante, anche perché si basa sulla convinzione che è certamente importante il diritto allindennizzo del lavoratore che ha perso il bene salute perché ha lavorato, ma che ancora di più è importante che si parta dallevidenziazione della malattia da lavoro per risolvere il problema e, quindi, far si che vi siano sempre meno lavoratori che possano ammalarsi Limpegno nellevidenziazione delle malattie da lavoro è costante, anche perché si basa sulla convinzione che è certamente importante il diritto allindennizzo del lavoratore che ha perso il bene salute perché ha lavorato, ma che ancora di più è importante che si parta dallevidenziazione della malattia da lavoro per risolvere il problema e, quindi, far si che vi siano sempre meno lavoratori che possano ammalarsi
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