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L’età di Filippo II e di Elisabetta
Unità 15
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Filippo II Filippo II: il suo lungo regno ( ) riassume un’epoca Cauto e riflessivo, assiduamente laborioso (“re prudente”): queste sue doti contribuiscono però a rendere poco dinamico il governo spagnolo
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Sposta la corte a Madrid, un piccolo villaggio castigliano al centro della penisola iberica.
Lì fa costruire la sua sede, il palazzo-monastero dell’Escorial
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Lo stato spagnolo: economia
Dopo il 1560 cominciano ad affluire in Spagna grossi quantitativi d’oro e d’argento, provenienti dalle miniere del Perù e del Messico Queste risorse avrebbero potuto se ben investite assicurare un benessere duraturo: ma l’arretratezza economica e agricola, insieme al pregiudizio delle classi dirigenti contro le attività imprenditoriali non permettono che questo avvenga Se grazie all’afflusso di ricchezza la Spagna può assurgere al ruolo di potenza mondiale, questo provoca altresì l’aumento dei prezzi Inoltre a causa dell’arretratezza del sistema produttivo spagnolo la domanda doveva essere dirotta verso i mercati esteri, arricchendoli. Paradosso: per tre volte Filippo II deve dichiarare bancarotta
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Le colonie Le colonie non potevano commerciare con i paesi stranieri né tra loro: i traffici dovevano passare per Siviglia e gran parte delle merci era sottoposta a monopolio regio Ma la povertà del sistema produttivo spagnolo era tale da non riuscire a soddisfare le esigenze delle colonie: il contrabbando raggiunge dimensioni gigantesche * Un impero colossale era difficilmente governabile, perché la tecnologia dell’epoca non era adeguata al controllo degli spazi estesi
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Lotta contro i turchi Nel Mediterraneo continua lo scontro fra Impero ottomano e Regno di Spagna La lotta si consuma anche sul terreno della pirateria: una pratica “trasversale” (esistono i pirati barbareschi, con base ad Algeri e quelli ponentini, con base a Livorno), che coinvolge chiunque si mette per mare. Accanto ad una pirateria irregolare, c’è la corsa, una forma in qualche modo riconosciuta e utilizzata dalle potenze in guerra per danneggiarsi reciprocamente
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1570: Selim II occupa il possedimento veneziano di Cipro
Sorge la Lega Santa contro i turchi, grazie alla mediazione di papa Pio V: comprendeva oltre la pontefice Spagna e Venezia (la Francia, da sempre in buoni rapporti con i turchi, sta a guardare) È armata una flotta al comando di Giovanni d’Austria, fratello naturale di Filippo II
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La battaglia di Lepanto
7 ottobre 1571: grazie alla superiorità nell’artiglieria della Lega Santa e alle pessime condizioni della flotta turca il gigantesco scontro si risolve con la vittoria della Lega. Questa vittoria dimostra come i turchi possono essere sconfitti in un grande scontro frontale Ma i turchi ricostruiscono in tempi brevi la flotta e firmano una pace separata con i veneziani, che si rassegnano alla perdita di Cipro Dopo Lepanto i Turchi preferiscono spostare le loro mire verso la Persia
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La guerra dei Paesi Bassi
1580: Filippo II sale sul trono portoghese, unificando sotto il suo dominio la penisola iberica (suo nipote, Sebastiano di Braganza, re del Portogallo, aveva perso la vita attaccando temerariamente il potente sultanato del Marocco) Firma dell’armistizio tra spagnoli e turchi La Spagna è nelle condizioni ideali per riaffermare il suo potere nei suoi possedimenti dei Paesi Bassi (Olanda, Belgio, Lussemburgo, parte della Francia settentrionale)
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I Paesi Bassi si suddividevano in 17 province governate da assemblee (“Stati”) provinciali: tutto il territorio è invece amministrato da un parlamento comune, gli “Stati generali”. La loro autonomia risale al particolarismo delle città medievali: gli abitanti ne erano gelosi e mal sopportavano la presenza spagnola. Motivi di attrito: Fiscali: pesante fiscalismo spagnolo Politici: ingerenze pesanti del governatore spagnolo Religiosi: calvinismo (equazione straniero = cattolico); Filippo II pretendeva l’applicazione delle risoluzioni del Concilio di Trento
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1566: in molti centri scoppia la rivolta delle masse popolari, che si rendono responsabili di violenze contro i cattolici Filippo II invia il suo miglior generale, il duca d’Alba, che agisce con il massimo rigore Nasce un comune sentimento di solidarietà contro lo straniero che permette alle province di superare le loro divisioni: la presenza spagnola si percepisce come un’offesa alla patria. I rivoltosi prendono il nome di pezzenti (come aveva voluto schernirli il duca) Al loro capo si mette il più ricco nobile del paese, Guglielmo d’Orange, stratega di grande abilità
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1572: Guglielmo d’Orange è nominato dai ribelli governatore delle province del Nord (a maggioranza calvinista). Protette dai corsari e dagli acquitrini che gli abitanti avevano provocato aprendo le dighe, sono irrecuperabili per gli spagnoli. Le province del Sud (a maggioranza cattolica) invece restano sotto il loro controllo 1576: Unione di Gand. Il saccheggio di Anversa da parte dei soldati spagnoli, esasperati per la mancanza di paga, accelera il processo di unione fra province del Nord e quelle del Sud Solo l’abilità (vittorie militari e rispetto per le autonomie) del nuovo governatore spagnolo Alessandro Farnese riesce a recuperare alla Spagna le province meridionali, provocando lo scioglimento dell’Unione di Gand 1579: Spaccatura Unione di Utrecht (poi Repubblica delle 7 Province Unite): protestante Unione di Arras: cattolica
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* Quello che si era dimostrato nella Rivolta dei Paesi Bassi è la stretta interconnessione fra dissensi in materia di fede e conflitti generati da interessi di tutt’altro genere
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L’Inghilterra 1553:Dopo la morte del giovane Edoardo VI, sul trono sale Maria la Cattolica (figlia di Enrico VIII e Caterina d’Aragona) Per intervenire nella linea di successione al trono inglese i sovrani di Spagna e Francia organizzano due matrimoni: 1554: Carlo V organizza le nozze fra Maria la Cattolica e suo figlio, il futuro Filippo II 1558: Enrico II, re di Francia (figlio di Francesco I), fa allora sposare suo figlio, il futuro Francesco II, con la principessa ereditaria di Scozia, Maria Stuart Si prospettano due assi: - SPAGNA INGHILTERRA FRANCIA SCOZIA Maria la Cattolica muore dopo pochi anni di regno in cui cerca di reintrodurre la religione cattolica
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Elisabetta 1558: sale al trono Elisabetta, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena Filippo II non contesta la sua successione (era figlia di genitori scomunicati) perché l’avente diritto al trono dopo Elisabetta era Maria Stuart, regina di Scozia e moglie del re di Francia Per scongiurare questa eventualità Filippo II, rimasto vedovo, la chiese in moglie Elisabetta rifiuta: sa di non poter avere figli e preferisce non associare nessuno al trono Abile e astuta Elisabetta regna per quasi mezzo secolo, avviando l’Inghilterra al ruolo di potenza di prima grandezza Cerca di non fomentare conflitti religiosi, ma orienta il paese verso il protestantesimo (osteggiando le frange più estreme del calvinismo, i puritani)
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Maria Stuart 1561: Maria Stuart sale al trono di Scozia. Suo marito Francesco II di Francia muore a 17 anni. Questa si avvicina allora a Filippo II di Spagna, instaurando un difficile rapporto con i suoi sudditi, calvinisti rigorosi 1567: Quando Maria sposa Lord Bothwell, accusato di essere l’assassino del suo secondo marito Lord Darnley, si mette contro tutto il popolo e i lords protestanti. È costretta ad abdicare a favore del figlio Giacomo e a riparare in Inghilterra dalla sua principale nemica Elisabetta, che la rinchiude in una prigione dorata.
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L’Inghilterra elisabettiana
L’Inghilterra, paragonata a Francia o Spagna era ancora un potenza di secondo ordine: l’apparato per la riscossione dei tributi era inefficente, la flotta poco competitiva. Elisabetta intraprende una politica di modernizzazione: riunisce a corte la nobiltà per tenerla sotto controllo, incentiva la lavorazione della lana e l’industria del ferro
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I corsari inglesi e le nuove vie commerciali
Le risorse inglesi erano alimentate anche in modo spregiudicato attraverso le ruberie delle navi corsare: Elisabetta non appoggiava solo “ufficialmente” queste imprese Questi avventurieri erano anche esploratori: Walter Raleigh sbarca in America con dei coloni e chiama quella terra Virginia, in onore di Elisabetta. L’Inghilterra assume un ruolo di primo piano nelle vie di navigazione mondiali: mano a mano si costituiscono diverse compagnie commerciali, l’ultima delle quali, quella delle Indie orientali sarà destinata ad un grande avvenire Francis Drake, corsaro
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La guerra tra Spagna e Inghilterra
L’ennesima congiura di Maria Stuart porta Elisabetta ad acconsentire alla richiesta dei più: condanna Maria al patibolo, fatto senza precedenti: la guerra con la Spagna dopo questo gesto era inevitabile 1588: Filippo II invia l’Invincibile Armata: 130 navi, uomini (e altri in stanza nei Paesi Bassi pronti ad intervenire sotto la guida di Alessandro Farnese ), pezzi di artiglieria Si combatte una delle più grandi battaglie navali della storia, la prima ad essere interamente combattuta con l’artiglieria I pesanti galeoni spagnoli contro le agili navi inglesi, l’artiglieria adatta al tiro ravvicinato contro i cannoni a lunga gittata inglesi: una violenta tempesta decima l’Invicibile armata priva di porti dove attraccare. Solo 56 navi fanno ritorno in Spagna Sebastiano Ricci Alessandro Farnese assiste alla distruzione dell'Invincibile Armada, 1687
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Le guerre di religione in Francia
Alla morte di Francesco II (marito di Maria Stuart) il trono passa al decenne Carlo IX. La reggenza viene assunta dalla madre Caterina dei Medici. La situazione sociale e politica in Francia era molto tesa: gli ugonotti (calvinisti francesi) erano diventati un milione. Anche la corte era spaccata in due fazioni: quella cattolica faceva capo ai Guisa, quella protestante ai Coligny 1562: i Guisa sventano un colpo di stato da parte degli ugonotti. Scoppia la guerra civile: nel 1572 il popolo di Parigi si scaglia contro gli ugonotti nella notte di San Bartolomeo
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1574: sale al trono Enrico III (d’Angiò, fazione cattolica)
Si continuano a fronteggiare le due fazioni: Enrico di Borbone (nuova guida della fazione protestante) e Enrico di Guisa (fazione cattolica, appoggiata dagli spagnoli) Dopo la sconfitta dell’Invincibile armata Enrico III fa uccidere Enrico di Guisa, alleandosi con Enrico di Borbone 1589: Enrico III viene ucciso. designa come successore Enrico di Borbone con la condizione che egli si converta al cattolicesimo. Questi diviene re col nome di Enrico IV. La legittimità della successione viene contestata: un esercito comandato da Alessandro Farnese scende dai Paesi Bassi per unirsi alle forze cattoliche. 1593: Enrico IV abiura il calvinismo e si proclama cattolico. Il suo trono viene riconosciuto.
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Editto di Nantes 1598: Pace di Vervins tra Francia e Spagna
Ugonotti e cattolici hanno gli stessi diritti politici, piena libertà di praticare il loro culto, accesso alle cariche pubbliche e 100 piazzeforti nel paese Enrico IV
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