La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

I MODELLI ATOMICI John Dalton (1808) Joseph John THOMSON (1903)

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "I MODELLI ATOMICI John Dalton (1808) Joseph John THOMSON (1903)"— Transcript della presentazione:

1 I MODELLI ATOMICI John Dalton (1808) Joseph John THOMSON (1903)
Ernest RUTHERFORD (1911) Niels Henrik BOHR (1913)

2 Perché è importante conoscere la
struttura dell’atomo? Per comprendere e prevedere le proprietà chimiche degli elementi Come è possibile ottenere informazioni sulla struttura atomica? In base al comportamento macroscopico della materia

3 Modello di J. Dalton (1808) NO
la materia costituita da particelle piccolissime indivisibili = ATOMI (Democrito 400 a.C.); gli atomi di uno stesso elemento sono uguali; gli atomi di elementi diversi, hanno massa e proprietà diverse; Le trasformazioni chimiche avvengono tra atomi interi; Atomi diversi possono combinarsi tra loro in rapporti diversi. L’atomo è indivisibile ? NO

4 SCOPERTA delle PARTICELLE SUBATOMICHE ce ne sono molte altre ancora…
Le particelle fondamentali: ELETTRONE: 1897 (Thomson) PROTONE: 1900 (Goldstein, Wien, Thomson) NEUTRONE: 1932 (Chadwick) MA… ce ne sono molte altre ancora…

5 Utilizzo di tubi inventati da W. Crookes:
tubi di vetro due lamine metalliche (elettrodi) CATODO è NEGATIVO (-) ANODO è POSITIVO (+) generatore di elettricità (passaggio di corrente) gas pompa a vuoto (per creare il vuoto o abbassare la pressione del gas)

6 RAGGI CATODICI Passaggio di corrente
Bagliore caratteristico del tipo di gas Fascio di raggi provenienti dal CATODO A pressione bassissima (10-6 atm) luminescenza verde sul vetro RAGGI CATODICI

7 COMPORTAMENTO DEI RAGGI CATODICI
Creano ombra Muovono palette

8 COMPORTAMENTO DEI RAGGI CATODICI
Sono deviati verso la piastra positiva

9 RAGGI CATODICI: caratteristiche
ombra croce di Malta  movimento di un mulinello  deviazione verso una piastra caricata positivamente  Si propagano in linea retta Sono dotati di una certa massa Hanno carica elettrica negativa Non dipendono dal tipo di metallo costituente il catodo né dal tipo di gas utilizzato Come vennero chiamati?

10 ESPERIMENTO di THOMSON (1897) q/m = -1,76·108 coulomb/grammi
sottopose raggi catodici a campo elettrico e magnetico misurò la deviazione che i raggi subivano determinò così il valore del RAPPORTO tra la carica e la massa delle particelle costituenti i raggi catodici (q/m) q/m = -1,76·108 coulomb/grammi ottenne sempre lo stesso valore indipendentemente dalla natura del catodo e del gas utilizzato sono particelle fondamentali della materia ELETTRONI

11 Tubo a raggi catodici di Thomson
per misurare il rapporto carica/massa dell’elettrone 1 effetto della sola alta tensione (linea retta) 2 effetto del magnete (curvatura verso il basso) 3 effetto di piastre (curvatura verso la piastra positiva)

12 RAGGI ANODICI o RAGGI CANALE
IL PROTONE La materia in genere è elettricamente neutra IPOTESI Se ci sono particelle elettricamente NEGATIVE ci saranno anche particelle elettricamente POSITIVE!! PROVE SPERIMENTALI RAGGI ANODICI o RAGGI CANALE

13 E. Goldstein: utilizzò tubi di scarica con CATODO FORATO ricoprì le pareti del tubo dietro al catodo con sostanza contenente fosforo notò che la parete del tubo dietro al catodo diventava fluorescente RAGGI ANODICI

14 Che cosa succedeva nel tubo di Golstein?

15 PROTONE W.Wien e Thomson: particelle cariche positivamente
misurazione rapporto carica/massa: la massa delle particelle non era costante, ma variava in funzione del gas introdotto la massa più piccola si trovò nel caso del gas H2 (1836 volte > rispetto alla massa degli elettroni) Particella fondamentale della materia PROTONE dal greco proteios = di primaria importanza

16 MODELLO ATOMICO di THOMSON (1903)
ATOMO = sfera omogenea massa e carica positiva distribuite uniformemente corpuscoli di carica negativa in moto inseriti all’interno in modo omogeneo Elettroni: uvetta semi ANGURIA PANETTONE

17 Scoperta della RADIOATTIVITÀ
Studi sulla STRUTTURA ATOMICA Scoperta della RADIOATTIVITÀ influenzati da Henri Becquerel (1896): sali di Uranio erano in grado di impressionare lastre fotografiche -Raggi uranici Pierre e Marie Curie (1898) fenomeno dei raggi uranici riguardava anche altri elementi –Torio scoprono un nuovo elemento -Polonio dalla pechblenda (minerale dell’Uranio) ottengono un nuovo elemento -Radio radioattività

18 Individuati 3 tipi di radiazioni
RAGGI : particelle di carica 2+ (atomi di elio senza elettroni); attraversano sottilissime lamine metalliche RAGGI : elettroni molto veloci; attraversano sottili lamine di piombo (0,005 – 0,3 mm) RAGGI : radiazioni elettromagnetiche; attraversano pareti di piombo di alcuni cm

19 Esperimento di RUTHERFORD e collaboratori (Hans GEIGER e Ernest MARSDEN) -1911-

20 ESPERIMENTO di RUTHERFORD
& C. OSSERVAZIONI Gran parte delle particelle  attraversava la lamina Alcune particelle venivano deviate Altre rimbalzavano indietro SORPRESA!! “…era quasi altrettanto incredibile di un proiettile di cannone che, sparato contro un foglio di carta, rimbalzasse e tornasse indietro a colpirvi”

21 COMPORTAMENTO PARTICELLE  confronto tra i due modelli
THOMSON RUTHERFORD

22 ESPERIMENTO di RUTHERFORD  NUOVO MODELLO ATOMICO
CONCLUSIONI dell’ ESPERIMENTO di RUTHERFORD e collaboratori Atomo non omogeneo Tutta la massa e la carica positiva dell’atomo concentrate in un nocciolo piccolissimo = NUCLEO (diametro 104 – 105 volte più piccolo dell’intero atomo) Gli elettroni occupano lo spazio attorno al nucleo L’ATOMO, PRATICAMENTE, È VUOTO !  NUOVO MODELLO ATOMICO

23 MODELLO ATOMICO di RUTHERFORD
Atomo = SISTEMA “PLANETARIO” Nucleo = SOLE Elettroni = PIANETI

24 IL NEUTRONE RUTHERFORD valutò il numero di cariche positive (dalla modalità di deviazione delle particelle ) = n° protoni n°protoni * massa del protone = massa nucleare   ½ massa reale  ipotesi: esistenza nel nucleo di altre particelle senza carica elettrica ma con una massa simile al protone CHADWICK (1932): bombardamento di berillio con particelle   emissione di particelle molto penetranti e non deviate da campi elettrici  elettricamente neutre NEUTRONI

25 Carica elettrica (Coulomb)
Massa (Kg) Massa relativa Carica elettrica (Coulomb) Carica relativa Elettrone 9,109·10-31 -1,602·10-19 -1 Protone 1,673·10-27 1 +1,602·10-19 +1 Neutrone 1,675·10-27 Nucleo: Protoni e Neutroni Esterno: Elettroni

26 PROBLEMI del MODELLO PLANETARIO
Le particelle cariche sono sottoposte a Forza coulombiana q1, q2: cariche r: distanza e- fermo cade sul nucleo (per la forza attrattiva) e- in movimento Forza centripeta coulombiana m: massa v: velocità r: distanza Forza centrifuga

27 Forze in gioco nel modello atomico di Rutherford

28 Secondo le leggi dell’elettromagnetismo l’e-, muovendosi lungo orbite circolari dovrebbe emettere ENERGIA in relazione al quadrato della sua velocità Energia emessa (persa) Rallentamento del moto dell’ e- L’e- non riesce a reagire alla F centripeta Cade sul nucleo

29 Come risolvere questo problema? Elaborazione di una nuova Fisica
Secondo le leggi della fisica classica newtoniana… gli e- precipiterebbero sul nucleo L’atomo si annullerebbe! Ma… ciò non si verifica!! Come risolvere questo problema? Elaborazione di una nuova Fisica

30 Altro punto dolente del modello di Rutherford:
Non riusciva a spiegare gli spettri di emissione e di assorbimento delle sostanze Cosa sono gli spettri? Bisogna aprire una parentesi sulle ONDE

31 Un’onda è una perturbazione che si propaga senza trasporto di materia
Che cosa sono le ONDE? Un’onda è una perturbazione che si propaga senza trasporto di materia onde del mare, onde di una corda tesa, onde circolari formate da sasso lanciato in H20 Le onde (o radiazioni) elettromagnetiche sono formate da oscillazioni dei campi elettrici e magnetici, perpendicolari tra loro e alla direzione di propagazione dell’onda

32 Frequenza: () si misura in Hertz
Lunghezza d’onda: () distanza tra due creste (o valli) consecutive Frequenza: () si misura in Hertz numero di oscillazioni che avvengono nell’unità di tempo (1 secondo) Periodo: (T) È l’inverso della frequenza; è il tempo impiegato per compiere un’oscillazione completa Velocità: (v) rapporto tra  e T Ampiezza: (A) altezza di un picco

33 Onde con  diversa e quindi con diversa  Onde con stessa , ma diversa A

34 SPETTRO ELETTROMAGNETICO
Insieme delle frequenze (o delle lunghezze d’onda) che può assumere una radiazione elettromagnetica

35 Scomposizione della LUCE BIANCA nelle sue componenti
attraverso un prisma ottico di vetro SONO I COLORI DELL’ARCOBALENO! violetto, indaco, azzurro, verde, giallo, arancio, rosso I COLORI sono associati a precisi valori di FREQUENZE nella PORZIONE VISIBILE dello spettro elettromagnetico

36 SPETTRO di EMISSIONE CONTINUO: si forma da corpi incandescenti (solidi, liquidi e gas ad alta pressione) successione di zone colorate sfumanti con gradualità l’una nell’altra A RIGHE: gas a bassa p, sottoposto ad alta T o a scarica elettrica  righe colorate su sfondo nero caratteristico per ogni elemento gassoso o reso gassoso  identificazione SPETTRO di ASSORBIMENTO A RIGHE: gas tra sorgente di luce e fenditura  righe nere su sfondo continuo

37

38 Spettro continuo di luce bianca Esempio: SODIO Spettro di EMISSIONE Spettro di ASSORBIMENTO

39 Gli spettri di emissione si rivelavano composti da righe ben distinte
 le transizioni di energia di un atomo dovevano avvenire in modo discontinuo secondo quantità discrete e non mediante una variazione graduale e continua (modello di Rutherford)

40 QUANTIZZAZIONE DELL’ENERGIA
(Max PLANCK 1900) Si interessò del CORPO NERO (oggetto che emette radiazioni che dipendono solo dalla temperatura alla quale si trova) L’energia non è emessa e assorbita in modo continuo, ma per piccolissime quantità finite, non frazionabili, discontinue  QUANTI o FOTONI L’ energia di una radiazione è proporzionale alla sua frequenza h= costante di Planck (6,625·10-34 J*s)

41 BOHR (fisico danese): NUOVO MODELLO ATOMICO
Studiò lo spettro di emissione dell’elemento più semplice, l’IDROGENO 4 righe nel visibile (arancio, blu, blu-violetto, violetto) Utilizzò il concetto di quantizzazione dell’energia introdotto da Planck NUOVO MODELLO ATOMICO

42 MODELLO ATOMICO di BOHR (1913)
Ammette l’inadeguatezza della elettrodinamica classica a descrivere il comportamento dei sistemi atomici. Si basa su 2 postulati I: (sullo stato stazionario) Negli atomi gli elettroni non irradiano energia perché si muovono lungo orbite circolari ben determinate, ORBITE STAZIONARIE, a ciascuna delle quali corrisponde una definita quantità di energia, LIVELLO ENERGETICO II: (sullo stato eccitato) Si verificano emissioni di energia (rad.elettromagnetiche) solo quando un e- passa da un livello energetico iniziale a uno finale ad energia inferiore

43 Assorbimento di energia
Emissione di energia

44 calcolò i raggi delle orbite dell’e- dell’idrogeno dove a0 = 0,5291 Å
Bohr: calcolò i raggi delle orbite dell’e- dell’idrogeno dove a0 = 0,5291 Å calcolò energia dell’e- r = a0 n2 K = costante combinata (massa e carica e-, h) n = numero intero positivo cercò di estendere il modello ad atomi poli-elettronici definì il numero massimo di livelli energetici possibili 7, indicati con lettere maiuscole (K,L,M,N,O,P,Q)

45 ASSORBIMENTO ED EMISSIONE DI ENERGIA NELL’ATOMO DI IDROGENO
Per n=1  valore di energia più basso (più negativo)  prima orbita  distanza minima dal nucleo  l’e- non cade sul nucleo! Per n>1 (2,3,4,…)  l’energia aumenta (meno negativa)

46 Modello atomico di Bohr
Successo  previsione frequenza righe spettrali dell’idrogeno (un solo e-) Fallimento non adatto a spiegare il comportamento di atomi con più e- (interazioni) MERITO: Molte nuove idee (numero quantico, livelli discreti di energia, salti quantici tra livelli) importanti per lo sviluppo di una nuova teoria  meccanica quantistica

47 LIVELLI ENERGETICI DELL’ATOMO DI H
In seguito ad opportuna eccitazione di una numerosa popolazione di atomi, i livelli energetici risulteranno statisticamente tutti popolati. Il ritorno graduale al livello fondamentale, anche mediante ritorni a livelli intermedi eccitati, produce lo spettro a righe caratteristico dell'atomo di idrogeno. Con uno spettroscopio ottico sarà possibile vedere solo le righe derivanti dal ritorno al primo livello energetico eccitato (n=2) e che ricadono nel visibile (serie di Balmer).

48 SERIE SPETTROSCOPICHE DELL’H
Le osservazioni sperimentali erano quanto mai soddisfacenti. La posizione delle righe osservate con la strumentazione allora esistente era perfettamente in accordo con il modello atomico proposto da Bohr. Spettro a righe nella zona visibile per l'idrogeno (serie di Balmer) posto su due righe per motivi di spazio orizzontale

49 SAGGI ALLA FIAMMA


Scaricare ppt "I MODELLI ATOMICI John Dalton (1808) Joseph John THOMSON (1903)"

Presentazioni simili


Annunci Google