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PubblicatoRiccardo Aiello Modificato 10 anni fa
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Master Regolazione dell’attività e dei mercati finanziari 29.01.2010
I Confidi Master Regolazione dell’attività e dei mercati finanziari Valerio Lemma –
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Temi di riferimento Problema del costo del credito
Rapporto rischio - spread - tasso Soluzione operativa riveniente dalla prassi Aumento delle garanzie
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Temi di riferimento Rapporto impresa – banca
Complessità del rapporto Gestione dei fondi di sostegno all’economia Problematica degli aiuti di stato Regolazione prudenziale delle banche Basilea II
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I confidi Soggetti dedicati all’attività di garanzia collettiva dei fidi Anni sessanta Merito di credito delle PMI Intervento pubblico per la promozione dell’attività
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L’attività Attività di garanzia Personali e reali
Contratti di trasferimento del rischio Garanzie sintetiche Utilizzo depositi indisponibili
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Evoluzione legislativa
Art. 13, d.l , n. 269 Prima regolamentazione organica D.lgs. 13 agosto 2010, n. 141 Riforma del Titolo V
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Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269 Definizione Confidi Forma
di primo grado e di secondo grado Forma Consorzi con attività esterna Società cooperative Società consortili p.a., a r.l., coop. Attività esclusiva Garanzia collettiva Servizi connessi e strumentali
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Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269 Partecipanti PMI
Imprese di maggiori dimensioni Non divengono consorziati o soci gli enti pubblici e le imprese di maggiori dimensioni che sostengono l’attività attraverso contributi e garanzie
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Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269 Requisiti di capitale
Fondo consortile o capitale sociale > €100’000 (fermi i limiti del c.c.) Quota di partecipazione Superiore a € 250 Inferiore al 20 per cento del fondo o del capitale
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Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269 Patrimonio Netto Superiore a € 250’000
Un quinto deve essere costituito da apporti o avanzi di gestione Divieto di distribuzione degli avanti di gestione
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Art. 13, d.l. 30.9.2003, n. 269 Fondi di garanzia interconsortile
Destinati alla prestazione di controgaranzie o cogaranzie
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Art. 13, d.l , n. 269 Confidi-Banca Esercizio attività bancaria in forma di società cooperativa Esercizio prevalente di attività di garanzia collettiva Confidi-intermediari (106 – 107)
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Confidi e Basilea II Nuovo accordo sul capitale
Nuove regole per la valutazione delle garanzie Metodologia standard IRB base IRB avanzato
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Confidi e Basilea II Metodologia standard - IRB base IRB avanzato:
Tipizzazione delle garanzie Esclusione dei confidi IRB avanzato: Non sono specificate le tipologie di garanzie computabili, né i garanti Possibile apprezzamento dei confidi
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Confidi e Basilea II Soluzione:
Recuperare i Confidi perchè vengono sottoposti a requisiti prudenziali equivalenti a quelli delle banche Confidi-intermediario finanziario (107) Confidi-banca
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Verso Basilea III Migliorare la capacità del sistema bancario di assorbire gli stress economici e finanziari Nuovi requisiti patrimoniali Restrizione del credito Migliorare risk management e governance Nuova valutazione delle garanzie dei confidi Rafforzare la trasparenza e la disclosure nel settore bancario Standardizzazione dei confidi
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Verso Basilea III Introduzione di una visione macroprudenziale
Allineamento della prospettiva di regolazione tra banche e confidi
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Analisi del mercato antecedente alla riforma del 2010
Mercato confidi frammentato e polarizzato Volumi rilevanti rispetto al comparto pmi Buona qualità dei crediti Problema della relazionalità tra confidi e enti pubblici
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Analisi del mercato antecedente alla riforma del 2010
Due prospettive: Conservazione assetto istituzionale previgente Entrata dei confidi nel novero dei soggetti vigilati Esigenze rafforzamento organizzativo e patrimoniale
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La riforma del 2010 Nuovo art. 112 tub Attività esclusiva:
Garanzia collettiva (prevalente) Servizi connessi o strumentali Condizioni della l. 269 del 2003 Vigilanza collegata a requisiti dimensionali
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La riforma del 2010 Obiettivi Separare i confidi minori
Rafforzare requisiti per iscrizione Organismo esterno di controllo sui confidi minori Vigilanza rafforzata sui confidi maggiori Nuovo art. 106 tub con proporzionalità Titolo VI tub (trasparenza e correttezza)
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La riforma del 2010 Attività prevalente nei confronti di consorziati o soci: Garanzie a favore dell’amm.ne finanziaria Gestione di fondi pubblici di agevolazione Stipula contratti con le banche assegnatatie di fondi pubblici
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La riforma del 2010 Organismo per la tenuta dell’elenco dei confidi
Personalità giuridica di diritto privato Componenti nominati dal MEF su proposta della B.I. Disciplinato dal MEF Compiti di gestione dell’elenco e di vigilanza…
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La riforma del 2010 Organismo per la tenuta dell’elenco dei confidi
Vigilanza Poteri sanzionatori (cancellazione dall’elenco) Potere di richiesta alla B.I. la riduzione dell’attività dei confidi per violazione B.I. vigila sull’Organismo
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La riforma del 2010 L’Abi ha suggerito di affidare ai confidi anche il compito di promuovere e collocare servizi e prodotti bancari presso i consorziati e soci Assoconfidi vorrebbe un modello maggiormente sostenibile che: Salvaguardi le peculiarità dei soggetti (legati alle pmi) Semplifichi la normativa di riferimento e gli adempimenti di vigilanza
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Assetti e prospettive dei confidi
Crisi e Confidi: Supporto alle pmi Dalla riduzione del tasso alla concessione del finanziamento Aumento imprese che ricorrono ai confidi Crescita volume garanzie: %; % Contributo al funzionamento del mercato dei capitali
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Sintesi Mancata evoluzione verso la forma bancaria
Problemi legati all’iscrizione nell’elenco dei 107 tub Confidi minori: attività mutualistica Sistema polarizzato
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Conclusioni Trasformazione in intermediari vigilati
Benefici per il sistema: effetti di mitigazione del patrimonio Problematiche di controllo: Ambito di attività Regime dei controlli interni Fenomeno dell’abusivismo
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