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PubblicatoAntonietta Festa Modificato 11 anni fa
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La dirigenza pubblica
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I dirigenti pubblici e la loro genesi Il provvedimento istitutivo è il d.p.r. n. 748 del 1972: La RATIO della riforma è di separare lalta burocrazia dalle altre categorie di personale: si tratta dei funzionari amministrativi di vertice, titolari degli uffici di livello più elevato.
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La disciplina della dirigenza come crocevia dei rapporti fra politica e amministrazione Il doppio ruolo del dirigente: - come datore di lavoro - come lavoratore subordinato La disciplina definisce il rapporto fra le due sfere funzionali: -il dirigente come esecutore e controllore - il dirigente come esecutore controllato
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Il problema della distribuzione dei poteri Se prevale il rapporto gerarchico fra dirigenza e organo politico, ciò favorisce il controllo politico; Se vi è una effettiva separazione delle rispettive competenze, ciò limita gli effetti della politicizzazione a vantaggio della imparzialità.
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Prima della riforma: il rapporto gerarchico La competenza dellorgano politico comprendeva anche quella degli uffici amministrativi. Il Ministro, per esempio, aveva poteri generali di indirizzo e gestione dellattività del Ministero.
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Dopo la riforma: la separazione dei ruoli Lorgano politico svolge attività di indirizzo e coordinamento, laddove la funzione gestionale- amministrativa spetta al dirigente.
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Riferimenti normativi per la dirigenza dello Stato D.lgs 165/2001 (alcune disposizioni del Capo I e lintero Capo II) CCNL dirigenza area 1
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Il rapporto politica - amministrazione: lindirizzo politico-amministrativo (art. 4, co. 1, d. lgs. n. 165/2001) Le funzioni di indirizzo politico sono esercitate dagli organi di governo: -decisione sugli atti normativi e adozione degli atti di indirizzo -definiscono obiettivi, priorità, piani, programmi e direttive generali -individuano le risorse umane, materiali ed economiche e le ripartiscono fra gli uffici dirigenziali generali
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Le funzioni e responsabilità dirigenziali (art. 4, co. 2, d. lgs. n. 165/2001) Ai dirigenti spetta l'adozione degli atti e provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano l'amministrazione verso l'esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Essi sono responsabili in via esclusiva dell'attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati. Tali attribuzioni possono essere derogate soltanto espressamente e ad opera di specifiche disposizioni legislative (art. 4, co. 3)
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Il potere di organizzazione (art. 5 del d.lgs 165/2001) Comma 1 : Le amministrazioni pubbliche assumono ogni determinazione organizzativa al fine di assicurare lattuazione dei principi di cui allart. 2 comma 1 e la rispondenza al pubblico interesse dellazione amministrativa (macro organizzazione) con le capacità ed i poteri del privato datore di lavoro, fatta salva la sola informazione ai sindacati, ove prevista nei contratti collettivi. Rientrano in particolare nellesercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la gestione delle risorse umane nel rispetto del principio di pari opportunità nonché la direzione, lorganizzazione del lavoro nellambito degli ufficiComma 2: Nellambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui allart. 2 comma 1, le determinazioni per lorganizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con le capacità ed i poteri del privato datore di lavoro, fatta salva la sola informazione ai sindacati, ove prevista nei contratti collettivi. Rientrano in particolare nellesercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la gestione delle risorse umane nel rispetto del principio di pari opportunità nonché la direzione, lorganizzazione del lavoro nellambito degli uffici (micro organizzazione)
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Il collegamento fra politica e amministrazione: il controllo (art. 5, comma 3) Le c.d. funzioni di controllo: a)Gli atti di indirizzo: sono adottati dallorgano politico b)Gli atti di micro amministrazione: sono adottati dal dirigente c)Il perseguimento dei risultati definiti nellatto di indirizzo: è sottoposto a forme di controllo interno
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Art. 14, comma 3, d. lgs. n. 165/2001 Il Ministro non può revocare, riformare, riservare o avocare a sé o altrimenti adottare provvedimenti o atti di competenza dei dirigenti. In caso di inerzia o ritardo fissa un termine perentorio entro il quale il dirigente adotta gli atti o provvedimenti o in caso di grave inosservanza delle direttive generali con pregiudizio per linteresse pubblico, il ministro nomina un commissario ad acta.
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Artt. 15 e 23 d. lgs. n. 165/2001 La dirigenza è articolata in un ruolo articolato in due fasce: a)Prima fascia b)Seconda fascia
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Il reclutamento dei dirigenti di seconda fascia Art. 28 del d. lgs 165/2001 1) Accesso per concorso per esami 2) Accesso mediante corso – concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola superiore della p.a. Linquadramento nel ruolo della dirigenza avviene con contratto di lavoro a tempo indeterminato, salvo nei casi espressamente previsti.
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Ammissione al concorso Laurea. Almeno 5 anni di servizio o, se in possesso del dottorato di ricerca o del diploma di specializzazione, almeno 3 anni di servizio in posizioni funzionali per le quali è richiesto il diploma di laurea. Il legislatore prevede inoltre una serie di equiparazioni.
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Ammissione al corso – concorso Soggetti muniti di laurea nonché di uno dei seguenti titoli: a) Laurea specialistica b) Diploma di specializzazione c) Dottorato di ricerca o altro titolo post universitario Dipendenti di ruolo delle p.a. muniti di laurea, con almeno 5 anni di servizio svolti in posizioni funzionali per laccesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea Dipendenti di strutture private muniti di diploma di laurea con almeno 5 anni di servizio
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Svolgimento del corso – concorso Corso di durata di 12 mesi Semestre di applicazione presso una pubblica amministrazione Esame – concorso finale Ai partecipanti al corso che non siano già dipendenti pubblici è concessa una borsa di studio
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Il reclutamento dei dirigenti di prima fascia: la novità introdotta dalla Riforma Brunetta Lart. 28-bis prevede il reclutamento per lassunzione di dirigenti di prima fascia, da attivare annualmente sulla base della disponibilità di posti lasciati liberi per la cessazione dal servizio: -50% dei posti mediante concorso pubblico per titoli ed esami a chi ha 5 anni di servizio nei ruoli dirigenziali; i vincitori passeranno un periodo di formazione obbligatoria anche presso organismi amministrativi europei o internazionali. -La metà del 50% può essere attribuita mediante contratti a tempo determinato di durata non superiori a tre anni a soggetti particolarmente qualificati sempre mediante concorso.
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Per il restante 50%: opera il vecchio meccanismo di transizione dalla 2^ alla 1^ fascia Art. 23: il dirigente di seconda fascia transita nella prima qualora ricopra incarichi di direzione di uffici dirigenziali generali o equivalenti per un periodo non inferiore a cinque anni (prima del d. lgs. n. 150/09 erano tre), senza essere incorso in profili di responsabilità dirigenziale.
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Le funzioni dirigenziali a)Il primo livello: la titolarità di strutture sovraordinate agli uffici dirigenziali generali: per es. segretario generale di un ministero; direzione di strutture articolate in uffici dirigenziali generali, come nel caso del capo di dipartimento; b)Il secondo livello: la titolarità di uffici dirigenziali generali (svolge le funzioni ex art. 16 d. lgs. n. 165/01); c) Il terzo livello: titolarità di uffici dirigenziali non generali (svolge le funzioni ex art. 17, d. lgs. n. 165/01). Dirigenti di 1^ fascia: possono avere la titolarità di funzioni di tutti e tre i livelli. *** Dirigenti di 2^ fascia: in linea di principio, possono avere la titolarità delle funzioni di terzo livello.
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Gli incarichi di funzioni dirigenziali : come vengono conferiti e a chi (art. 19 d. lgs. n. 165/2001) a) Presso strutture sovraordinate agli uffici dirigenziali generali: con d.p.r., previa deliberazione del CDM, su proposta del Ministro competente (dirigente di prima fascia) b) Presso strutture di direzione generale: con dpcm, su proposta del Ministro competente (dirigenti di prima fascia o anche di seconda fascia però entro la percentuale del 70% della relativa dotazione) C) Presso strutture dirigenziali semplici: dal dirigente dellufficio di livello dirigenziali generale (dirigente di prima o seconda fascia)
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I criteri per il conferimento degli incarichi (art. 19 comma 1) In relazione alla natura di ciascun incarico dirigenziale, si tiene conto, in relazione alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi prefissati e della complessità della struttura interessata 1)delle attitudini e delle capacità professionali del singolo dirigente, dei risultati conseguiti in precedenza e della relativa valutazione, delle competenze organizzative e delle eventuali esperienze di direzione in settore privato o pubblico, anche maturate allestero.
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I criteri per il conferimento degli incarichi (segue) 2) L'amministrazione rende conoscibili, anche mediante pubblicazione di apposito avviso sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella dotazione organica ed i criteri di scelta; acquisisce le disponibilità dei dirigenti interessati e le valuta.
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I criteri per il conferimento degli incarichi (segue) 3) Gli incarichi dirigenziali possono essere revocati esclusivamente nei casi e con le modalità di cui all'articolo 21, comma 1, secondo periodo (vedi dopo). L'amministrazione che, in dipendenza dei processi di riorganizzazione ovvero alla scadenza, in assenza di una valutazione negativa, non intende confermare l'incarico conferito al dirigente, è tenuta a darne idonea e motivata comunicazione al dirigente stesso con un preavviso congruo, prospettando i posti disponibili per un nuovo incarico.
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Il connubio provvedimento - contratto al provvedimento di conferimento dellincarico accede un contratto individuale con cui è definito il corrispondente trattamento economico…
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Il trattamento economico a)Retribuzione base; b)Retribuzione di posizione (voce accessoria collegata al livello di responsabilità attribuito); c)Retribuzione di risultato (voce accessoria dipendente dai risultati conseguiti, dopo la Riforma Brunetta, non inferiore al 30% della retribuzione complessiva del dirigente, al netto della RIA.
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La retribuzione collegata al risultato dopo il d. lgs. 150/09 La parte della retribuzione collegata al raggiungimento dei risultati della prestazione non può essere corrisposta al dirigente responsabile qualora l'amministrazione di appartenenza, decorso il periodo transitorio di sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 150/09, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, non abbia predisposto il sistema di valutazione di cui al Titolo II del citato decreto legislativo
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Le regole relative agli incarichi di funzioni dirigenziali a) La durata: è compresa fra un minimo di 3 anni e un massimo di 5 anni. In caso di primo conferimento ad un dirigente della 2^ fascia di un incarico di ufficio dirigenziale generale, la durata è pari a tre anni. b) Sono rinnovabili. c) Non si applica lart. 2103 cod. civ. in caso di conferimento e passaggio ad incarichi diversi.
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La delega di funzioni dirigenziali non generali Ai sensi dellart. 17, comma 1-bis, i dirigenti, per specifiche e comprovate ragioni di servizio, possono delegare per un periodo di tempo determinato, con atto scritto e motivato, alcune competenze ……..a dipendenti che ricoprano le posizioni funzionali più elevate nellambito degli uffici ad essi affidati. Non si applica in ogni caso lart. 2103 cod. civ.
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Gli incarichi di funzioni dirigenziali a soggetti esterni allamministrazione Gli incarichi c.d. a contratto: possono essere conferiti, fornendone esplicita motivazione, entro il limite del 10% della dotazione organica dei dirigenti appartenenti alla prima fascia dei ruoli e dell8% della dotazione organica di quelli appartenenti alla seconda fascia a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dellamministrazione che abbiano i requisiti indicati dallart. 19, comma 6.
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Le regole in materia di incarichi di funzioni dirigenziali ai dirigenti a contratto La durata: -3 anni per incarichi di primo e secondo livello -5 anni per incarichi di terzo livello Se lincarico è attribuito a un dipendente della P.A., questi è collocato in aspettativa senza assegni per la durata dellincarico
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Gli incarichi di funzioni dirigenziali: problema Tutti i dirigenti di ruolo hanno diritto ad un incarico
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La giurisprudenza che ha disconosciuto il diritto allincarico Trib. S. Maria Capua Vetere, ordinanza 12 ottobre 2000: linserimento nel ruolo, con lassunzione della qualifica dirigenziale, non determina affatto lautomatico insorgere di un diritto allincarico.
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La giurisprudenza che ha riconosciuto il diritto allincarico Tribunale di Belluno, ordinanza 22 maggio 2002: Dalle disposizioni di legge e dalla normativa collettiva in materia di rapporto di lavoro di natura dirigenziale nel settore pubblico si desume che il dirigente pubblico ha diritto ad un incarico.
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La soluzione fornita dalla legge n. 145 del 2002, che ha modificato lart. 19, comma 10 I dirigenti ai quali non sia affidata la titolarità di uffici dirigenziali svolgono, su richiesta degli organi di vertice delle amministrazioni che ne abbiano interesse, funzioni ispettive, di consulenza, studio e ricerca o altri incarichi specifici previsti dallordinamento
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La giurisprudenza più recente: il diritto al risarcimento del danno per omessa valutazione ai fini del conferimento Corte di Cassazione 26 novembre 2008, n. 28274: la p.a. deve esercitare il suo potere alla stregua di un datore di lavoro, attenendosi alle regole legali e ai principi di correttezza e buona fede pertanto, la p.a. deve attivarsi nel valutare la posizione del singolo dirigente ai fini del conferimento dellincarico o di altra funzione (studio, consulenza), esternando le ragioni di diniego tale omissione fa insorgere nel dirigente il diritto al risarcimento del danno patito.
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La responsabilità dirigenziale/disciplinare del dirigente (art. 21 d. lgs. comma 1, prima parte, d. lgs. n. 165 del 2001) Addebiti: Mancato raggiungimento degli obiettivi, accertato attraverso i sistemi di valutazione predisposti dal d. lgs. 150/09 Inosservanza delle direttive Conseguenze: 1)Impossibilità di rinnovo; 2)A seconda della gravità dei casi, revoca dellincarico con collocazione a disposizione dei ruoli 3)Recesso dal rapporto Procedura: 1)Previa contestazione 2)Nel rispetto del principio del contraddittorio
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Art. 22 D. lgs. 165/2001 I provvedimenti di cui allart. 21 comma 1 sono adottati sentito il parere del Comitato dei Garanti (prima si diceva previo il parere conforme).
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Art. 22 D. lgs. 165/2001 Cosè il Comitato dei Garanti e come funziona: Il Comitato dei garanti è composto da: - un consigliere della Corte dei conti, designato dal suo Presidente, -da quattro componenti designati rispettivamente, uno dal Presidente della Commissione per la valutazione, la trasparenza e lintegrita' delle amministrazioni pubbliche, uno dal Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, scelto tra un esperto scelto tra soggetti con specifica qualificazione ed esperienza nei settori dell'organizzazione amministrativa e del lavoro pubblico e due scelti tra dirigenti di uffici dirigenziali generali estratti a sorte fra coloro che hanno presentato la propria candidatura. Il parere del Comitato dei garanti viene reso entro il termine di quarantacinque giorni dalla richiesta; decorso inutilmente tale termine si prescinde dal parere.
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Il c.d. Spoil system: lart. 19, comma 8, d. lgs. n. 165 del 2001 Gli incarichi conferiti con d.p.r. (strutture sovraordinate agli uffici dirigenziali generali) cessano decorsi novanta giorni dal voto sulla fiducia al Governo.
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