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INTERCULTURA CENTRI TERRITORIALI

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Presentazione sul tema: "INTERCULTURA CENTRI TERRITORIALI"— Transcript della presentazione:

1 INTERCULTURA CENTRI TERRITORIALI
Dirigente Scolastico dott. Rodolfo Apostoli

2 CTI 1 Calcinato presso l’ Istituto Comprensivo
CTI 2 Manerbio presso la Direzione Didattica CTI 3 Chiari presso la Direzione Didattica CTI 4 Vobarno presso l’ Istituto Comprensivo CTI 5 Lumezzane presso l’ Istituto Comprensivo V.Bachelet CTI 6 Esine presso l’ Istituto Comprensivo CTI 7 Brescia presso il 2° Istituto Comprensivo CTI 8 Brescia presso il 4° Circolo CTI 9 Brescia presso l’11° Circolo

3 chiari scuola capofila
CTI 3 chiari scuola capofila

4 Trenzano Direzione Didattica
Chiari Direzione Didattica Palazzolo S/Oglio Direzione Didattica Castrezzato Direzione Didattica Rudiano Direzione Didattica

5 Cologne Istituto Comprensivo
Adro Istituto Comprensivo Capriolo Istituto Comprensivo Palazzolo S/Oglio Istituto Comprensivo Rovato Istituto Comprensivo Ome Istituto Comprensivo Coccaglio Istituto Comprensivo Erbusco Istituto Comprensivo Iseo Istituto Comprensivo Passirano Istituto Comprensivo Pontoglio Istituto Comprensivo

6 Castelcovati SCUOLA MEDIA STATALE
CENTRI TERRITORIALI INTERCULTURA Castelcovati SCUOLA MEDIA STATALE Chiari SCUOLA MEDIA STATALE Trenzano SCUOLA MEDIA STATALE

7 DIFFICILE FAR RIENTRARE IN UNA DEFINIZIONE
LA TIPOLOGIA COMPOSTA E COMPLESSA DELL’ALUNNO MIGRANTE STRANIERO EXTRACOMUNITARIO DELLE FAMIGLIE ITALIANE DI ORIGINE STRANIERA STRANIERE CON RESIDENZA IN ITALIA NON REGOLARI

8 NE RISULTA UNA TIPOLOGIA DI ALUNNI
VARIEGATA E DIFFERENZIATA Nati e residenti in Italia, con cittadinanza straniera Residenti in Italia, di recente immigrazione Cittadini Italiani con famiglia di origine straniera Adottati da famiglie italiane IN TUTTE QUESTE SITUAZIONI ETNICHE SOCIALI E CULTURALI DIVERSE LA SCUOLA SI PONE IL PROBLEMA Di un inserimento in un contesto strutturato finalizzato all’istruzione/educazione

9 LA SCUOLA SI FA CARICO IN PRIMA ISTANZA
DELLA CONOSCENZA DELLA LINGUA COME STRUMENTO DI COMUNICAZIONE PER L’APPRENDIMENTO PER LA COSTRUZIONE DELLE RELAZIONI È chiaramente una semplificazione del problema che rischia di prendere in considerazione solo chi non conosce la lingua Italiana indipendentemente dal contesto Sociale, Culturale e Familiare dell’alunno. Ma è anche l’unico punto concreto e reale da cui partire

10 OBIETTIVO ACCOGLIENZA CONVIVENZA INSERIMENTO INTEGRAZIONE
La prima domanda che ci poniamo è: In questo contesto, quali sono le competenze della scuola? A quale degli obiettivi deve rispondere? In che modo? Fino a che punto?

11 Modelli per l’accoglienza
La “classe” di accoglienza Modelli per l’accoglienza La “classe normale” Operatori esterni Mediatori culturali Le risorse utilizzate Insegnanti aggiunti Ore aggiuntive Intervento individuale Affiancamento in classe Le modalità: Gruppo di recupero Collaborazione con la famiglia

12 OBIETTIVO: ALFABETIZZAZIONE Insegnamento dell’italiano come L2
per facilitare il percorso di apprendimento GLI INTERVENTI COINVOLGONO COLLEGI DEI DOCENTI CONSIGLI DI CIRCOLO aggiornamento Assegnazione delle risorse Definizione obiettivi persone sussidi fondi Per la predisposizione dei progetti

13 CONCLUSIONE L’immigrazione ha rappresentato negli anni precedenti
UNA SITUAZIONE DI PROVVISORIETA’ ed è stata affrontata come situazione di emergenza Ora si può parlare DI SITUAZIONE STABILIZZATA ma gli interventi sembrano ancora rispondere ad un contesto di emergenza E’ necessario passare ad una fase DI ISTITUZIONALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO

14 PROBLEMI APERTI MODALITA’ DI ISCRIZIONE ALLA CLASSE
COMUNICAZIONE CON LA FAMIGLIA INSERIMENTO TARDIVO L’ITALIANO COME L2 LA STRUTTURA RIGIDA DEL MODELLO SCOLASTICO Pone problemi e crea difficoltà ogni volta che si verificano inserimenti “fuori schema” Difficile diventa l’individualizzazione, la personalizzazione dei percorsi

15 LA CREAZIONE DI UN CONTESTO FLESSIBILE
COMPORTA NECESSARIAMENTE UNA REVISIONE NEI CRITERI Di assegnazione del personale: necessario tornare all’organico funzionale definito sulla situazione degli istituti Di organizzazione della scuola: classi, interclasse, classe aperta, senza classi ecc Di ridefinizione dei curricula con percorsi differenziati e contestualizzati Di revisione delle metodologie nuove condizioni di apprendimento esigono nuovi modelli di insegnamento


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