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PubblicatoJovanni Donato Modificato 11 anni fa
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Piano di gestione individuale dellasma Calvani M Jr Corso SIMRI Roma, febbraio 2003 Azienda Ospedaliera S. Camillo-Forlanini Divisione Pediatrica Ambulatorio Pediatrico-allergologico
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Piano di gestione individuale dellasma Il piano di gestione dellasma costituisce un tentativo di istruire il paziente a modificare il proprio trattamento dellasma, valutando le proprie condizioni cliniche, secondo indicazioni terapeutiche prestabilite. E individuale nel rispetto della variabilità con cui lasma può manifestarsi nei diversi individui, e anche nello stesso individuo in tempi diversi. Nasce dallesigenza di far fronte ad una malattia in grado di manifestarsi con riacutizzazioni spesso ad esordio rapido e imprevedibile.
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Piano di gestione individuale dellasma Per essere applicato è necessario: avere la capacità di valutare le proprie condizioni cliniche e quindi di interpretare correttamente i propri sintomi aver compreso quali farmaci si devono assumere in determinate situazioni cliniche richiede quindi un adeguato processo educativo
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Piano di gestione individuale dellasma Obiettivi: Assumere i farmaci correttamente Conoscere la differenza tra farmaci di pronto soccorso e farmaci di fondo Evitare i fattori scatenanti Controllare lasma riconoscendone i sintomi e se possibile utilizzando misure di flusso Riconoscere i segni suggestivi di peggioramento dellasma e predere gli adeguati provvedimenti Fornire un piano terapeutico personalizzato Fornire le indicazioni per un appropriato ricorso alle cure mediche
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Cochrane Database Syst Rev 2003; (1): CD000326 Educational interventions for asthma in children (Cochrane Review) Obiettivi: determinare la efficacia dei programmi di self management sulla salute dei bambini con asma Criteri di selezione: Trial RCT di self management in bambini (2-18 anni) Risultati: di 45 trial identificati, 32 erano elegibili (3706 bambini). I programmi erano associati a: -moderato miglioramento delle misure di flusso - modesta riduzione nei giorni di assenza scolastica, nei giorni di inattività fisica, negli accessi al pronto soccorso - leffetto è maggiore nei soggetti con asma grave Conclusioni: I programmi educazionali di self management migliorano un ampio range di obiettivi. Quindi tali programmi dovrebbero essere inclusi nella terapia di routine dellasma
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Terapie NON raccomandate nellattacco acuto Uso di sedativi Uso di mucolitici Fisioterapia Iperidratazione Antibiotici
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QUANDO ANDARE AL PRONTO SOCCORSO O CHIEDERE ASSISTENZA MEDICA LA TERAPIA DI URGENZA NON SEMBRA EFFICACE (DOPO 1 ORA) HA DIFFICOLTA A PARLARE CIANOSI (COLORITO GRIGIO-BLUASTRO) DELLE LABBRA E/O DEL LETTO UNGUEALE ALITAMENTO DELLE PINNE NASALI RIENTRAMENTI INTERCOSTALI O AL COLLO HA DIFFICOLTA A CAMMINARE TACHICARDIA
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Fattori di rischio per asma grave n Storia di precedenti attacchi asmatici gravi ad evoluzione rapida n Precedenti ricoveri in Terapia intensiva n Due o più ricoveri per asma nello scorso anno n Tre o più visite al Pronto Soccorso per riacutizzazioni asmatiche nellultimo anno n Uso abituale e/o recente interruzione delluso di steroidi per via sistemica n Aumentato fabbisogno o abuso di broncodilatatori nelle ultime settimane o mesi n Situazione sociale deteriorata n Problemi psicosociali o rifiuto della malattia o della sua gravità
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Posologia dei 2 -agonisti short-acting CRISI LIEVE: Salbutamolo in spray predosato (MDI)+ distanziatore 2-4 puff (1 puff ogni 30-60 sec) ogni 4-6 h per 24-36 h oppure Salbutamolo soluzione per aerosol 0.15 mg/kg fino a un massimo di 5 mg Rapporto dose MDI+distanziatore/aerosol = 1:5 CRISI MODERATA: Salbutamolo in spray predosato (MDI)+ distanziatore fino a 6 puff <25 kg (8 puff 25-35 kg) (10 puff >35 kg) Salbutamolo soluzione per aerosol 0.3 mg/kg fino a un massimo di 5 mg (+ Ipratropio Bromuro 250-125 mcg ogni 6h)
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Agitare la bomboletta tenendola fra pollice ed indice (per miscelare farmaco e propellente) ed applicarla al distanziatore Far respirare più volte, lentamente e profondamente, con la bocca ben adesa al boccaglio, a naso chiuso, (o con la maschera faciale adesa al volto a volume corrente), tenendo il capo lievemente reclinato posteriormente, dopo ogni erogazione di farmaco Eseguire una pausa di almeno 1 minuto tra una somministrazione e la successiva Tecnica di inalazione con i distanziatori
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