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PubblicatoGianfranco Perri Modificato 10 anni fa
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La convenzione dei diritti dell’infanzia
Cos'è? La Convenzione sui diritti dell'infanzia è un documento che contiene 54 articoli tutti tendenti a proteggere i diritti del bambino (dall'inglese CHILD, che in italiano traduciamo di volta in volta con bambino, ragazzo e adolescente). Dovrebbero servire a rendere tutte le persone, ma soprattutto gli adulti, più consapevoli dei diritti dell'infanzia e quindi a facilitarne il rispetto.
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Quando è nata? E' stata approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall'Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176, depositata presso le Nazioni Unite il 5 settembre 1991. Cosa l'ha preceduta? Prima di essa però, a proposito dei diritti dell'uomo, erano già state emanate varie ordinanze: nel 1924 la Società delle Nazioni ha emesso La prima Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo nel 1942 la Lega Internazionale per l'Educazione Nuova ha elaborato la CARTA DELL'INFANZIA nel 1959 l'O.N.U. ha promulgato la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo nel 1989 è infine stata presentata dall'O.N.U. la CONVENZIONE INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL'INFANZIA
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Tutti i bambini del mondo hanno dei diritti
Tutti i bambini del mondo hanno dei diritti. I diritti dei bambini sono stati decisi nel 1989 grazie ad una Convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite un accordo cioè tra numerosi paesi che hanno deciso di obbedire alle stesse leggi per garantire un'infanzia serena a tutti i bambini del mondo.
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Ecco alcuni articoli della Convenzione
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Art. 1 Chi ha meno di 18 anni ha tutti i diritti elencati nella convenzione
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Art. 2 Ogni bambino e ragazzo ha i diritti elencati nella convenzione; non ha importanza il colore della pelle, né il sesso, né la religione, non ha importanza che lingua parla, né se è un disabile, né se è ricco o povero.
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Art. 3 Il Governo e i genitori devono fare quello che è meglio per tutelare il benessere del bambino
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Art. 6 Tutti devono riconoscere che hai il diritto di vivere
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Art. 7 Il bambino ha il diritto di avere un nome, una nazionalità e il diritto di conoscere i tuoi genitori e di venire accudito da loro. Diritto all'identità, al nome “Il fanciullo è registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto a un nome, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori e a essere allevato da essi. Gli stati parti vigilano affinché questi diritti siano attuati […] in particolare nei casi in cui, se ciò non fosse fatto, il fanciullo verrebbe a trovarsi apolide”.
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Art. 9 Il bambino non dovrebbe venire separato dai suoi genitori, a meno che non sia per il suo bene. Se i suoi genitori decidono di vivere separati, il bambino dovrà vivere con uno solo di essi, ma ha il diritto di poter contattare facilmente tutti e due.
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Diritto a rimanere con i genitori
“Gli Stati parti vigilano affinché il fanciullo non sia separato dai suoi genitori contro la loro volontà a meno che le autorità competenti non decidano, sotto riserva di revisione giudiziaria conformemente con le leggi di procedura applicabili, che questa separazione è necessaria nell’interesse preminente del fanciullo. Una decisione in questo senso può essere necessaria in taluni casi particolari, ad esempio quando i genitori maltrattino o trascurino il fanciullo oppure se vivano separati e una decisione debba essere presa riguardo al luogo di residenza del fanciullo […] Gli Stati parti rispettano il diritto del fanciullo separato da entrambi i genitori o da uno di essi di intrattenere regolarmente rapporti personali e contatti diretti con entrambi i genitori, a meno che ciò non sia contrario all’interesse preminente del fanciullo.”
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Art. 10 Se il bambino ed i suoi genitori vivono in due nazioni diverse, hanno il diritto di ritornare assieme e vivere nello stesso posto.
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Art. 11 Nessuno ha il diritto di rapire un bambino, e se ciò accade il governo dovrebbe fare di tutto per liberarlo.
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Diritto ad avere un'opinione
Art Art 12 Art 12 Diritto ad avere un'opinione "Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discernimento il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni del fanciullo essendo debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità..."
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Art. 13 Il bambino ha il il diritto di imparare e di esprimersi per mezzo delle parole, della scrittura, dell'arte e così via, a meno che queste attività non danneggino i diritti degli altri.
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Diritto alla parola “ Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo.”
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Art. 14 Il bambino ha il diritto di pensare quello che vuole e di appartenere alla religione che preferisce. I suoi genitori dovrebbero aiutarlo a distinguere fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
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Art. 15 Hai il diritto di incontrare altre persone, fare amicizia con loro, e fondare delle associazioni, a meno che ciò non danneggi i diritti degli altri.
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Diritto di associazione
art 15 “ 1. Gli Stati parti riconoscono i diritti del fanciullo alla libertà di associazione e alla libertà di riunirsi pacificamente. 2. L’esercizio di tali diritti può essere oggetto unicamente delle limitazioni stabilite dalla legge, necessarie in una società democratica nell’interesse della sicurezza nazionale, della sicurezza o dell’ordine pubblico, oppure per tutelare la sanità o la moralità pubbliche, o i diritti e le libertà altrui."
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Art. 16 Il bambino ha il diritto di avere una vita privata. Per esempio, può tenere un diario che gli altri non hanno il diritto di leggere.
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Diritto alla privacy "1. Nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie o illegali nella sua vita privata, nella sua famiglia, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza, e neppure di affronti illegali al suo onore e alla sua reputazione. 2. Il fanciullo ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o tali affronti."
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Art. 17 Il bambino il diritto di raccogliere informazioni dalle radio, dai giornali, dalle televisioni, dai libri di tutto il mondo. Gli adulti dovrebbero assicurarsi che riceva delle informazioni che può capire.
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Art. 18 I genitori dovrebbero collaborare per allevare il bambino e dovrebbero fare quel che è meglio per lui.
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Diritto ad una crescita serena
Art 18 “Gli stati parti faranno del loro meglio per garantire il riconoscimento del principio secondo il quale entrambi i genitori hanno una responsabilità per quanto riguarda l’educazione del fanciullo e il provvedere al suo sviluppo. La responsabilità di allevare il fanciullo e di provvedere al suo sviluppo incombe innanzitutto sui genitori oppure, se del caso, ai suoi tutori legali i quali devono essere guidati principalmente dall’interesse preminente del fanciullo.”
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Art. 19 Nessuno dovrebbe far del male in nessun modo ad un bambino. Gli adulti dovrebbero assicurarsi che sia protetto da abusi, violenze o negligenze. Nemmeno i genitori hanno il diritto di far del male al proprio figlio.
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Art. 20 Se il bambino non ha i genitori, o se vivere con i suoi genitori è pericoloso per lui , ha il diritto di essere protetto e aiutato in modo speciale.
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Diritto all'affido o all'adozione
“Ogni fanciullo il quale è temporaneamente o definitivamente privato del suo ambiente familiare oppure che non può essere lasciato in tale ambiente nel suo proprio interesse ha diritto a una protezione e ad aiuti speciali dello Stato. Gli stati parti prevedono per questo fanciullo una protezione sostitutiva in conformità con la loro legislazione nazionale dell’affidamento familiare della kofalah di diritto islamico, dell’adozione o, in caso di necessità, nel collocamento in adeguati istituti per l’infanzia. Nell’effettuare una selezione tra queste soluzioni si terrà debitamente conto della necessità di una certa continuità nell’educazione del fanciullo, non che della sua origine etnica, religiosa, culturale e linguistica.”
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Art. 21 Se il bambino deve essere adottato, gli adulti dovrebbero assicurarsi che vengano scelte le soluzioni più vantaggiose per lui.
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Art. 22 Se il bambino è un rifugiato (cioè se deve lasciare al sua nazione perché viverci sarebbero pericoloso per lui ) ha il diritto di essere protetto e aiutato in modo speciale
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Art. 23 Se il bambino è un disabile, fisico o psichico, hai diritto a cure speciali e a un'istruzione speciale, che gli permettano di crescere come gli altri bambini.
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Diritto a cure speciali
"1. Gli Stati parti riconoscono che i fanciulli mentalmente o fisicamente handicappati devono condurre una vita piena e decente, in condizioni che garantiscano la loro dignità, favoriscano la loro autonomia e agevolino una loro attiva partecipazione alla vita della comunità. 2. Gli Stati parti riconoscono il diritto dei fanciulli handicappati di beneficare di cure speciali e incoraggiano e garantiscono, in considerazione delle risorse disponibili, la concessione, dietro richiesta, ai fanciulli handicappati in possesso dei requisiti richiesti, e a coloro i quali ne hanno la custodia, di un aiuto adeguato alle condizioni del fanciullo e alla situazione dei suoi genitori o di coloro ai quali egli è affidato."
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Art. 24 Il bambino ha il diritto di godere di una buona salute. Ciò significa che dovrebbe ricevere cure mediche e farmaci quando è malato Gli adulti dovrebbero fare di tutto per evitare che i bambini si ammalino, in primo luogo nutrendoli e prendendosi cura di essi.
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Diritto alla salute “Gli stati parti riconoscono il diritto del minore di godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione. Essi si sforzano di garantire che nessun minore sia privato del diritto di avere accesso a tali servizi”.
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Diritto al cibo art 27 “Gli stati parti riconoscono il diritto di ogni fanciullo a un livello di vita sufficiente per consentire il suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale. Spetta ai genitori o ad altre persone che hanno l’affidamento del fanciullo la responsabilità fondamentale di assicurare, entro ai limiti delle loro possibilità e dei loro mezzi finanziari, le condizioni di vita necessarie allo sviluppo del fanciullo. Gli stati parti adottano adeguati provvedimenti, in considerazione delle condizioni nazionali e compatibilmente con i loro mezzi, per aiutare i genitori e altre persone aventi la custodia del fanciullo ad attuare questo diritto e offrono, se del caso, un’assistenza materiale e programmi di sostegno, in particolare per quanto riguarda l’alimentazione, il vestiario e l’alloggio.”
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Art. 27 Il bambino ha il diritto ad uno standard di vita sufficientemente buono. Ciò significa che i suoi genitori hanno l'obbligo di assicurargli cibo, vestiti, un alloggio, etc. Se i suoi genitori non possono permettersi queste cose, il governo dovrebbe aiutarli.
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Art. 28 Il bambino ha il diritto di ricevere un'istruzione. Deve ricevere gratuitamente un'istruzione di base fino a 15 anni e dovrebbe poter andare a scuola fino a 18 anni.
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Diritto all'istruzione
“Gli stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione, e in particolare, al fine di garantire l’esercizio di tale diritto in misura sempre maggiore e in base all’uguaglianza delle possibilità: A) rendono l’insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti; B) Incoraggiano l’organizzazione di varie forme di insegnamento secondario, sia generale che professionale; C) Garantiscono a tutti l’accesso all’insegnamento superiore con ogni mezzo appropriato; D) fanno in modo che l’informazione e l’orientamento scolastico e professionale siano aperte e accessibili a ogni fanciullo; E) adottano misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola.
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Art. 29 Lo scopo dell’ istruzione del bambino è di sviluppare al meglio la sua personalità, i suoi talenti e le sue capacità mentali e fisiche. L'istruzione dovrebbe anche prepararlo a vivere in maniera responsabile e pacifica, in una società libera, nel rispetto dei diritti degli altri, e nel rispetto dell'ambiente.
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Art. 30 Se il bambino appartiene ad una minoranza ha il diritto di mantenere la sua cultura, professare la sua religione e parlare la sua lingua.
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Diritto alla propria cultura
"Negli Stati in cui esistono minoranze etniche, religiose o linguistiche oppure persone di origine autoctona, un fanciullo autoctono o che appartiene a una di tali minoranze non può essere privato del diritto di avere una propria vita culturale, di professare e di praticare la propria religione o di far uso della propria lingua insieme agli altri membri del suo gruppo."
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Diritto al gioco-svago
Art 31 “1. Gli stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. 2. Gli stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l'organizzazione in condizione di uguaglianza, di mesi appropriati di divertimento e di attività ricreativa , artistiche e culturali."
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Art. 32 Hai il diritto di essere protetto dal lavorare in posti o in condizioni che possano danneggiare la tua salute o impedire la tua istruzione. Se il tuo lavoro produce un guadagno dovresti essere pagato in modo adeguato.
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No al lavoro minorile “Gli stati parti riconoscono il diritto del fanciullo di essere protetto contro lo sfruttamento economico e di non essere costretto ad alcun lavoro che comporti rischi o sia suscettibile di porre a repentaglio la sua educazione o di nuocere alla sua salute o al suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale o sociale. Gli stati parti adattano misure legislative, amministrative, sociali ed educative per garantire l’applicazione del presente articolo. A tal fine: A) Stabiliscono un’età minima oppure un età minima di ammissione all’impegno. B) Prevedono un’adeguata regolamentazione degli orari di lavoro e delle condizioni d’impegno. C) Prevede pene e altre sanzioni appropriate per garantire l’attuazione effettiva del presente articolo.”
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Il suo nome è Rina. Ha 13 anni
Il suo nome è Rina. Ha 13 anni. Porta ai piedi vecchie scarpe da ginnastica. In testa, un grande cappello di paglia. Sotto un cielo scuro, tra un tanfo incredibile, Rina smista tra i rifiuti della discarica N. 27 di Phnom–Penh, in Cambogia. Una nube di mosche sorvola i cumuli di immondizie. Vicino a lei, un gruppo di bambini, i più piccoli di soli 5 anni, rovistano tra rifiuti di plastica, vetro, piombo. Consegneranno tutto ai ferrivecchi che controllano il lavoro nelle vicinanze. Per una giornata avranno poco più di 1000 lire.
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Art. 33 Il bambino ha il diritto di essere protetto dalle droghe e dalle attività illegali volte a produrre e spacciare droghe.
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Art. 34 Il bambino ha il diritto di essere protetto dagli abusi sessuali. Ciò significa che nessuno può fare nulla al tuo corpo contro la tua volontà; per esempio, nessuno può toccarti o scattarti foto o farti dire cose che non vuoi dire.
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Art. 35 A nessuno è permesso rapirti o venderti.
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Diritto a non essere sfruttati
"Gli Stati parti adottano ogni adeguato provvedimento a livello nazionale, bilaterale e multilaterale per impedire il rapimento, la vendita o la tratta di fanciulli per qualunque fine e sotto qualsiasi forma."
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Art. 37 Anche se fai qualcosa di sbagliato, a nessuno è permesso punirti in una maniera che ti umili o ti ferisca gravemente. Non dovresti mai essere rinchiuso in prigione, se non come rimedio estremo; e se vieni messo in prigione hai diritto ad attenzioni speciali e a visite regolari della tua famiglia.
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Diritto alla tutela "Gli Stati parti vigilano affinché: a) nessun fanciullo sia sottoposto a tortura o a pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti. Né la pena capitale né l’imprigionamento a vita senza possibilità di rilascio devono essere decretati per reati commessi da persone di età inferiore a diciotto anni;..."
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Art 38 No alla guerra “1. Gli Stati parti si impegnano a rispettare e a far rispettare le regole del diritto umanitario internazionale loro applicabili in caso di conflitto armato, e la cui protezione si estende ai fanciulli. 2. Gli Stati parti adottano ogni misura possibile a livello pratico per vigilare che le persone che non hanno raggiunto l'età di quindici anni non partecipino direttamente alle ostilità. 3. Gli Stati parti si astengono dall'arruolare nelle loro forze armate ogni persona che non ha raggiunto l'età di 15 anni. Nel reclutare persone aventi più di 15 anni ma meno di 18, gli Stati parti si sforzano di arruolare con precedenza gli anziani. 4. In conformità con l'obbligo che spetta loro in virtù del diritto umanitario internazionale di proteggere la popolazione civile in caso di conflitto armato, gli stati parti adottano ogni misura possibile a livello pratico affinché i fanciulli coinvolti in conflitti armati possano beneficiare di cure e di protezione."
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Art. 40 Il bambino ha il diritto di difendersi se è stato accusato di aver commesso un crimine. La polizia e gli avvocati e i giudici in aula dovrebbero trattarlo con rispetto e assicurarsi che capisca quello che sta succedendo.
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Art. 42 Tutti dovrebbero sapere che esiste questa convenzione. Il bambino ha il diritto di sapere quali sono i suoi diritti, e anche gli adulti dovrebbero conoscerli.
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Diritto alla divulgazione
"Gli Stati parti si impegnano a far largamente conoscere i principi e le disposizioni della presente Convenzione, con mezzi attivi e adeguati sia agli adulti che ai fanciulli."
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Ogni bambino che nasce è un inno alla vita!
La vita è un'opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è una ricchezza, conservala. La vita è amore, godine. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è promessa, adempila. La vita è tristezza, superala. La vita è un inno, cantalo. La vita è una lotta, vivila. La vita è una gioia, gustala. La vita è una croce, abbracciala. La vita è un'avventura, rischiala. La vita è pace, costruiscila. La vita è felicità, meritala. La vita è vita, difendila. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
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