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Piattaforma contrattuale flc – CGIL

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Presentazione sul tema: "Piattaforma contrattuale flc – CGIL"— Transcript della presentazione:

1 Piattaforma contrattuale flc – CGIL 2009 - 2010
CGIL Siracusa Federazione Lavoratori della conoscenza Viale Santa Panagia 207 SR flc Piattaforma contrattuale flc – CGIL Roberto Alosi Segretario provinciale FLC CGIL RELATORE ::::: HOME PAGE FEDERAZIONE LAVORATORI DELLA CONOSCENZA SIRACUSA :: : :: Per le news della scuola di Siracusa e provincia visita il nostro sito 1

2 Consultazione sulla piattaforma per il rinnovo del contratto scuola
Triennio 2 FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017 2

3 Il contesto Gli effetti della crisi economica sull’occupazione, sul precariato, sul lavoro e sui salari Le conseguenze della manovra economica del governo sulla scuola Un quadro normativo complicato che cambia in peggio I difficili rapporti con le altre OOSS I tagli agli organici della scuola hanno prodotto danni enormi alla scuola e all’occupazione. Le iniziative legislative del governo, legge 15/09 e decreto attuativo, se attuate, hanno ricadute pesanti sul contratto con una progressiva rilegificazione, sul comparto della scuola che rischia di essere spaccato ed inglobato con altri, sulle tutele contrattuali ai diritti dei lavoratori fino alla possibile cancellazione delle Rsu, della contrattazione di scuola e dunque degli spazi di democrazia conquistati in questi anni. Pesano gli accordi separati sottoscritti da Cisl e Uil: l’accordo separato sul secondo biennio contrattuale, l’accordo sul modello contrattuale, l’accettazione di fatto della politica dei tagli che non hanno contrastato, le leggi Brunetta non contrastate fino alla proposta truffa di questi giorni sul precariato. La Flc Cgil ha sempre sostenuto e promosso le iniziative di mobilitazione contro i tagli alla scuola. La Flc Cgil continua ad essere al fianchi di chi in questi giorni sta lottando, a partire dei precari che stanno perdendo il posto di lavoro. La Flc Cgil si è sempre battuta e continuerà a battersi in tutti i modi per realizzare ovunque il massimo dell’unità sindacale e per avere il sostegno di tutti i soggetti che hanno a cuore la scuola pubblica e la formazione nel nostro paese (studenti, genitori, associazioni professionali, EE.LL. forze politiche) nella mobilitazione che dovrà essere messa in campo per contrastare le politiche dl Governo. 3 FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017

4 I “macigni” che pesano sul rinnovo dei contratti
L’ Intesa separata sul modello contrattuale che ha portato a piattaforme separate Il “decreto Brunetta” I “lavori in corso” sul federalismo La mancata copertura finanziaria rispetto allo stesso indice IPCA (nel DPEF si prevede solo l’indennità di vacanza contrattuale per il 2010 e nulla per il 2011 e 2012). Con l’intesa separata si è data una delega in bianco al Governo sulle risorse da destinare al contratto, l’indice IPCA (depurato dagli effetti energetici sul costo della vita) che sostituisce l’indice di inflazione programmata, stabilisce nel triennio un aumento del 5,9 % ( 1,8% nel 2010, 2,2% nel 2011, 1,9%,nel 2012), riduce sistematicamente i salari, si applica solo al salario tabellare e non alla massa salariale totale come fatto fino ad oggi, il recupero dello scarto tra inflazione prevista ed inflazione reale si effettua nel triennio successivo e non all’interno dei 3 anni di riferimento. Nulla si prevede per il salario accessorio, né risorse aggiuntive per la valorizzazione del personale. Tutto ciò era previsto nella piattaforma unitaria Cgil, Cisl e Uil mentre nell’accordo sottoscritto non c’è nulla. Il decreto Brunetta modifica pesantemente i comparti di contrattazione, divide i lavoratori all’interno dello stesso comparto, riduce il ruolo e le materie del contratto nazionale, riduce il ruolo della contrattazione integrativa. Su orario, produttività, carriera, provvedimenti disciplinari decide il Ministro e non più il contratto. Si vuole senza alcune ragione il rinvio dell’elezione delle RSU, ma sappiamo bene che dopo il rinvio c’è la loro abrogazione. Il ministro Brunetta ha affermato di recente che non è lui a volerlo, ma che sono Cil, Uil e Snals a chiederlo! E’ rimasto fermo a prima dell’estate e si è pure dimenticato che questi sindacati ai primi di settembre hanno sottoscritto all’Aran il calendario per le elezioni sul rinnovo delle RSU: si vota dal 1 al 3 dicembre prossimo. Rispetto alla discussione in atto sul federalismo non è chiaro se ci sarà una competenze delle regioni non solo nella distribuzione degli organici, ma anche nell’organizzazione del lavoro (cosiddetta dipendenza organica dallo Stato e funzionale dalle Regioni). Nel DPEF e presumibilmente nella legge finanziaria non si prevede nulla per il rinnovo dei contratti, nemmeno quanto sottoscritto dal Governo nell’accordo separato sull’indice IPCA (+ 5.9% di aumenti). Per il 2010 si fa riferimento solo all’indennità di vacanza contrattuale, che non è nemmeno prevista nell’intesa separata. Il governo non rispetta nemmeno quanto sottoscrive con gli altri appena qualche mese fa. Per la FLC Cgil va superato l’indice IPCA, serve chiarezza sulle risorse, servono risorse aggiuntive, va riaffermata la centralità della contrattazione e del contratto nazionale, i lavoratori vanno consultati in ciascuna delle fasi di rinnovo del contratto. FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017

5 Le priorità La scelta del nostro Direttivo Nazionale e della segreteria è stata quella di selezionare gli obiettivi per rendere evidenti gli interventi prioritari e ribadire la centralità del contratto e l’unitarietà dei comparti. Questi obiettivi sono già stati comunicati all’Aran come linee rivendicative nel mese di luglio, nella lettera con cui abbiamo disdettato il contratto in vigore chiedendo l’apertura del tavolo negoziale per il rinnovo del contratto per il triennio Non si tratta di una piattaforma puramente difensiva. In questo senso vi sono alcune proposte innovative ( valorizzazione, struttura della retribuzione, etc..) che mirano a tutelare i diritti dei lavoratori e nel contempo produrre un cambiamento qualitativo nella scuola. Questi sono 6 punti importanti, ma non certo esaustivi, delle tante questioni che vogliamo affrontare con il rinnovo del contratto. Non a caso, nella lettera inviata all’Aran, ci siamo già riservati di integrare questi 6 punti al termine della consultazione dei lavoratori sulla nostra piattaforma, cosa che faremo a fine ottobre al termine della tornata di assemblee che stiamo facendo nelle scuole. 5 FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017

6 Salario fondamentale Aumenti del 9,3% nel triennio , recupero entro triennio il divario tra con l’inflazione reale Eliminazione del primo gradone, restano ferme le altre posizioni economiche Aumenti contrattuali su 3 fasce Avvio del percorso verso il ruolo unico docente Salario fondamentale: una proposta seria e credibile. Aumento del 9,3% così costruito: 7,3%: quota di incremento relativa all’ultimo biennio 2006/7 sottoscritto unitariamente, proiettata nel triennio 2%: produttività e carichi di lavoro L’incremento del 9,3% dovrà essere calcolato su tutta la massa salariale ( tutte le voci che costituiscono lo stipendio quindi anche le accessorie fisse e ricorrenti) e dovrà prevedere un meccanismo per il recupero dell’inflazione reale all’interno dei tre anni di valenza contrattuale. Eliminazione del primo gradone: C’è un’emergenza per i salari più bassi (collaboratori scolastici, assistenti e precari - vedi art. 90 del Ccnl). Esigenza di semplificazione della struttura retributiva Per questo si propone l’abolizione della prima posizione stipendiale con inquadramento automatico di tutti nella seconda. Effetti positivi per i più giovani, per i precari compresi i supplenti temporanei. Aumenti contrattuali su tre fasce: per rispondere a questa emergenza e per valorizzare le posizioni con maggiore addensamento di personale, si propone di calcolare gli aumenti sulle tre fasce stipendiali più significative: : 0-14, 15-27, oltre 28 anni di anzianità. Ruolo unico docente: infine si propone di avviare un percorso che porti, nel tempo, verso il ruolo unico docente visto che le differenze del passato sui titoli di accesso non ci sono più e pertanto non si giustificano più le differenze sugli incrementi salariali. Proponiamo di distribuire gli aumenti contrattuali senza distinzione tra docenti della scuola primaria e della scuola secondaria, ferme restando le retribuzioni in atto. La nostra è una proposta credibile, seria, praticabile a differenza di chi propone sulla carta il ruolo unico docente da subito, ben sapendo che modificare ed equiparare l’attuale divario sul trattamento fondamentale è impraticabile per l’entità delle risorse che sarebbe necessaria. NB: tra gli obiettivi generali che ci poniamo come CGIL vi è anche la revisione delle aliquote Irpef. E’ insostenibile una pressione fiscale del 38% su uno stipendio annuo lordo appena superiore a 28 mila euro lordi. Inoltre, questo significa che per la maggior parte dei lavoratori della scuola, dall’assistente amministrativo al docente, lavorare qualche ora in più (progetti, straordinari, sostituzioni) non comporta entrate significative perché vengono erose dal fisco. FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017

7 Ulteriori richieste salariali
La FLC Cgil, inoltre, chiede: aumenti del 9,3% sulle risorse per i compensi delle attività aggiuntive/intensificazioni in relazione al POF un sistema di benefit. Risorse dedicate alla valorizzazione docente e Ata L’aumento dei carichi di lavoro legittimano la richiesta di più risorse sia sul salario fondamentale che su quello accessorio. Un analogo aumento (9,3%) deve essere calcolato per il Fondo di istituto, compresi i fondi per l’indennità di turno notturno, festivo, bilinguismo/trilinguismo e l’intensificazione, svolte dal personale in rapporto al Piano dell’offerta formativa. Inoltre è necessario definire un sistema di benefit: copertura assicurativa per incidenti derivanti durante la prestazione lavorativa, l’attribuzione dei buoni pasto nel caso di rientri pomeridiani, una card per spese di formazione, acquisto PC, ingresso ai musei e un rimborso spese di viaggio forfetario per chi lavora su più sedi. L’incremento medio derivante da queste voci di dovrebbe aggirare sui 210 euro (NB: il calcolo è stato fatto sulla massa salariale riferita all’anno 2008). Le risorse per la valorizzazione professionale devono essere aggiuntive e specificatamente individuate. FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017

8 Salario accessorio: stabilità e trasparenza
Inglobare Rpd, Cia e indennità del Dsga nello stipendio Attribuire i fondi contrattuali (ore gruppo sportivo, funzioni strumentali, incarichi specifici e aree a rischio) con parametri nazionali oggettivi legati alla complessità di scuola Vogliamo stabilizzare il salario accessorio a carattere fisso e ricorrente, anche per sottrarlo alle ritenute sulla malattia introdotte dalla legge Brunetta. Per tale ragione proponiamo l’inglobamento della retribuzione professionale docente, del compenso individuale accessorio del personale ATA e dell'indennità del DSGA dal salario accessorio a quello fondamentale L’utilizzo delle risorse contrattuali, ivi comprese quelle destinate alla valorizzazione del personale, non vanno decise dall’Amministrazione (vedi decreto Brunetta e d.d.l. Aprea) ma dalla contrattazione nei luoghi di lavoro. Per questo va difeso sia il ruolo della contrattazione che il ruolo delle RSU. Chi oggi parla di rinvio del rinnovo delle RSU nella scuola in realtà punta solo alla loro abrogazione (vedi d.d.l. Aprea sulla scuola). Con il nuovo contratto vanno introdotte norme di maggior trasparenza nell’uso delle risorse e maggiore semplificazione nelle modalità di assegnazione alle scuole. 8 FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017

9 Contrattazione integrativa e autonomia
Maggiori vincoli per l’amministrazione sulla prestazione lavorativa e diritti sindacali: una tempistica più stringente in relazione al piano delle attività. contrattare la destinazione e l’uso di tutte le risorse per il salario del personale un tetto massimo di accesso al salario accessorio e al lavoro aggiuntivo consolidare il ruolo delle RSU con regole chiare sulla validità del contratto di istituto Va riaffermato il ruolo della contrattazione di scuola e consolidato il ruolo della RSU e dunque la democrazia nei luoghi di lavoro, a fronte di provvedimenti legislativi che puntano verso un’altra direzione ingessando nei fatti la contrattazione con la predefinizione dei criteri relativi agli incentivi e puntano a scorporare alcuni profili, dividendo il personale. Crediamo che questa scelta non parli all’unitarietà del lavoro nelle singole sedi e non contribuisca a migliorare l’efficienza nell’organizzazione del lavoro. Abbiamo inoltre sottolineato come il rafforzamento della contrattazione è finalizzato anche a fornire migliori servizi all’utenza particolare dei nostri comparti. Si deve semplificare il lavoro delle RSU, evitando per quanto possibile il lavoro inutile, la ripetitività della contrattazione su alcune materie che possono trovare una regolazione pluriennale (ad es. sui diritti sindacali, sui criteri di assegnazione del personale alle varie sedi, sulla sicurezza, …). Occorre preveder un tetto omogeneo a livello nazionale per l’accesso alle attività aggiuntive e dunque anche al salario accessorio. Le funzioni organizzative o di staff vanno retribuite con fondi diversi dal Fondo di istituto. 9 FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017

10 La valorizzazione professionale docenti
I punti fermi della nostra proposta Regole e procedure si decidono col Ccnl Risorse aggiuntive rispetto a quelle richieste per il salario fondamentale e per il FIS Individuazione di criteri oggettivi che misurino l’impegno nel contesto lavorativo (formazione, impegno orario..) La formazione quale sostegno alla professione Con il contratto si vuole riaffermare la centralità della contrattazione su questa materia. Per avviare un percorso di valorizzazione professionale sono necessarie risorse aggiuntive e dedicate. No a quanto previsto sia nel decreto Brunetta che nel d.d.l. Aprea sulla carriera dei docenti (vedi slide seguente). Per la Flc Cgil occorre ripartire dalle posizioni e dagli accordi unitari sottoscritti in questi anni, a partire dal documento congiunto Aran – Miur – Sindacati del 2004 ex art. 22 Ccnl/03, dall’Intesa sulla conoscenza del giugno 2007 e tenendo anche conto di ciò che è già stato unitariamente sottoscritto nel contratto in vigore: vedi artt. 24, 31 e 88 del Ccnl/07. Occorre quindi definire una serie di parametri oggettivi per misurare l’impegno nel contesto lavorativo. Per quanto riguarda il tema della valutazione, riteniamo debba essere incentrata sul team educativo escludendo l’idea di un sistema di valutazione legato solo alla performance individuale o alla performance dell’amministrazione di appartenenza. La formazione deve costituire il pilastro su cui basare l’ipotesi di valorizzazione: a questo proposito vanno rivendicate risorse specificamente destinate, il cui utilizzo va stabilito per contratto. Inoltre vanno introdotte norme contrattuali per finalizzare la formazione del personale per particolari situazioni o per articolare la funzione docente a situazioni nuove o problematiche (processi di integrazione e azioni di continuità e di orientamento scolastico e professionale per immigrati, abbandono, disagio sociale). Infine ribadiamo la necessità che, a fronte di modifiche ordinamentali e/o strutturali, l’amministrazione scolastica debba necessariamente definire percorsi formativi ad hoc per tutto il personale 10 FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017

11 La valorizzazione docenti
Riconoscere il lavoro d’aula, individuando un mix di crediti che tengano conto di esperienza, formazione, didattica innovativa, affidandone la verifica ad un comitato interno a ciascuna scuola eletto dal collegio. Valorizzare gli impegni orari e gli incarichi aggiuntivi: orario potenziato - figure di sistema - esclusività della prestazione. Dare importanza al diverso contesto lavorativo (modello aree a rischio/forte processo migratorio). . Valorizzazione legata all’impegno orario e agli incarichi aggiuntivi. Questa ipotesi prevede l’individuazione di alcune figure di sistema in ogni singola scuola (lo schema di riferimento potrebbe essere quello delle funzioni strumentali) con compiti organizzativi e di coordinamento didattico, prevedendo per esse un orario potenziato. La loro retribuzione non deve gravare sul fondo di istituto ma con risorse ad hoc, questo in particolare per i collaboratori del dirigente scolastico. Valorizzazione del lavoro d’aula. Occorre individuare un mix di crediti, secondo criteri definiti a livello di contrattazione nazionale, che tenga insieme esperienza, formazione e didattica innovativa, affidandone la verifica all’attuale comitato interno di valutazione, eletto dal collegio dei docenti. Valorizzare il contesto lavorativo. Questa pista di lavoro prende a riferimento una rivisitazione dell’istituto delle aree a rischio e a forte processo migratorio distinguendo i due istituti e prevedendo un consistente aumento di risorse rispetto alle attuali. La contrattazione nazionale dovrà, quindi, definire i criteri generali per la individuazione delle aree a forte processo migratorio e a rischio, gli obiettivi generali da perseguire nei progetti, i criteri di assegnazione dell’organico al fine di assicurare la stabilità del personale. La contrattazione regionale definirà i criteri di individuazione delle singole scuole, i criteri di assegnazione delle risorse per attuare i progetti ed i sistemi di rilevazione dei risultati. In tutti e tre i casi esaminati va comunque previsto un obbligo minimo di permanenza nella scuola di servizio. Va tenuto conto inoltre di quanto già previsto dall’attuale Contratto di lavoro in tema di ricerca e innovazione (artt. 31 e 88). La valorizzazione professionale e i relativi crediti formativi e/o professionali potrebbero costituire la base per determinare, dopo una certa anzianità di servizio, un’accelerazione nella percorrenza delle fasce retributive. 11 FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017

12 Valorizzazione docenti: gerarchia e rigidità nella proposta di legge Aprea
NB: solo ai docenti esperti e senior possono essere conferiti incarichi ulteriori rispetto all’insegnamento, per esigenze connesse con l’attuazione dell’autonomia scolastica. Il contingente massimo per ciascuno dei livelli, esperto e senior viene stabilito con decreto dal Miur e Mef (sic!) quindi legato solo alle compatibilità economiche Il passaggio da ordinario ad esperto avviene a seguito di formazione e concorso Il passaggio da iniziale a ordinario avviene a seguito di selezione per titoli La via legislativa (decreto Brunetta e Pdl Aprea) non è idonea a riconoscere la complessità di un lavoro fondato sulla didattica ed è basata su di una impostazione gerarchica all’interno di profili sostanzialmente unitari. Lo schema rappresenta sinteticamente quanto contenuto nel Pdl Aprea. E’ evidente che questa ipotesi ha una impostazione gerarchica e i passaggi ai livelli più alti del percorso di carriera sono riservati a pochi e fortemente condizionati dalle disponibilità economiche. Docenti precari

13 Carichi di lavoro: docenti
Fissare un limite massimo all’orario di lavoro e alle attività funzionali (orario spezzato/rientri pomeridiani, formazione cattedre con un numero di classi spropositato) Stabilire un termine perentorio per la chiamata dei supplenti Individuare un orario minimo (entro le 80 ore) dedicate alla formazione. Oltre tale limite scatta la retribuzione Impedire, nella primaria, l’utilizzo delle 2 ore di programmazione per le lezioni frontali Garantire le ore di compresenza nella scuola dell’infanzia da anche per attività di programmazione Per i docenti in part-time o con più scuole vanno trovate soluzioni più eque rispetto all’attuale normativa. I tagli previsti dalla legge 133/08 e dai successivi provvedimenti (Regolamenti e legge 169/08) hanno determinato un aggravio dei carichi di lavoro. Con queste proposte la FLC Cgil si prefigge di introdurre da un lato maggiori elementi di flessibilità nell’organizzazione e programmazione delle attività funzionali, ma dall’altro anche maggiori tutele e regole negli obblighi di servizio. Nella scuola primaria va rafforzato il valore delle due ore di programmazione per evitare che siano “stornate” per fare fronte a esigenze di supplenza, vista la scomparsa di tutte le ore di contemporaneità. Lo stesso principio vale per la scuola secondaria nel caso di compresenza di più insegnanti (sostegno e teorico-pratici). Nella scuola dell’infanzia, ferme restando le 25 ore di attività didattica, è necessario che una quota non inferiore alle 2-4 ore settimanali sia salvaguardata contrattualmente come ore di compresenza. La formazione, che chiaramente deve risultare un obbligo per i docenti se prevista nel piano approvato dal collegio docenti, va riconosciuta, se comporta impegni orari eccedenti la quota complessiva delle 80 ore annue di attività funzionale dovuta con il salario fondamentale e retribuita con il salario accessorio. In presenza di rapporto part-time, cattedra orario su più scuole, supplenza su spezzone orario, le attività funzionali eccedenti la quota oraria di servizio nella scuola, pur obbligatorie, vadano retribuite. 13 FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017

14 Carichi di lavoro: Ata Individuare un limite, che adesso non c’è, per il lavoro straordinario, l’intensificazione e per il recupero dei riposi compensativi. Maggiori vincoli sull’orario giornaliero continuativo e maggiore chiarezza sul calcolo delle ferie quando il servizio settimanale è su 5 giorni. Più tutele per il personale con contratto a tempo determinato (ferie, permessi, orario). I tagli del personale hanno determinato un aggravio dei carichi di lavoro, per questa ragione il contratto deve regolare tutti quegli aspetti dell’orario di lavoro che oggi non lo sono con puntualità, al fine di impedire forzature e violazioni negli obblighi di servizio. FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017

15 Precariato Parità di trattamento economico (ex art. 90 Ccnl/07) e maggiori tutele contrattuali Ricostruzione di carriera anche per i precari (in coerenza con la vertenza promossa dalla FLC) Abolizione del primo gradone (con inserimento nella seconda fascia retributiva attuale che va da 3 a 9 anni) Migliorare il trattamento per malattia, permessi, formazione, etc.. Individuare un limite oltre il quale è obbligatorio chiamare il supplente Regolare e disciplinare contrattualmente il personale che a vario titolo lavora nelle nostre scuole Sul versante del precariato, fermo restando il nostro impegno sul versante della stabilizzazione, obiettivo sottoscritto con il Governo nell’intesa sulla conoscenza, per la Flc Cgil vanno mantenuti tutti gli impegni già presi nella piattaforma unitaria del 2007 e sottoscritti nel contratto 29 novembre 2007 all’art. 90. Occorre dare un risposta forte al personale precario con una equiparazione economica oltre che normativa. A questo proposito la proposta della ricostruzione di carriera è coerente con la vertenza avviata due anni fa dalla FLC. Oltre a ciò l’abolizione del primo gradone stipendiale rappresenta un’ipotesi che “parla” a tutti i precari compresi i temporanei. Occorre estendere la durata del contratto di lavoro a tempo determinato fino al 31 agosto, nei casi in cui il posto sia libero per tutto l’anno. Inoltre occorre disciplinare contrattualmente il personale che a vario titolo lavora nelle nostre scuole. Infatti, sono in aumento di contratti atipici per funzioni identiche a quelle svolte dal personale con rapporto a tempo determinato. 15 FLC Cgil Centro Nazionale 27 marzo 2017


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