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PubblicatoDafne Lanza Modificato 10 anni fa
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Le avanguardie novecentesche: simbolismo, espressionismo, surrealismo
Si tratta ora di mettersi all'opera, leggendo le fonti e stendendo i vari capitoli della relazione. Per aiutarti, ecco una traccia per ogni capitolo della scaletta che nel corso del lavoro potrà essere progressivamente perfezionata sulla base degli elementi che a mano a mano emergeranno, per arrivare gradualmente a trasformarsi nell'indice finale del tuo elaborato. Ogni capitolo potrebbe arrivare a costituire una diapositiva o più diapositive della tua presentazione. Per la realizzazione di una presentazione multimediale con PowerPoint consulta la "Guida al Multimediale".
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L’interruzione della continuità con la tradizione rappresentata dalla pittura simbolista
L’oggetto di questo capitolo è l’individuazione delle caratteristiche salienti del progetto di rinnovamento pittorico perseguito, a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento, dalla corrente simbolista nell’ambito delle arti figurative. Puoi sottolineare come il simbolismo, per quanto caratterizzato da una produzione artistica molto varia e diversificata dal punto di vista stilistico, mirava a porsi come alternativa alle tendenze di matrice positivista e impressionista. L’opera d’arte era condotta a dare veste simbolica alla soggettività dell’artista e in particolare ai suoi stati d’animo più profondi e comunque sfuggenti al controllo razionale della coscienza. Per questo primo capitolo potrai usare il tuo manuale di storia dell’arte, far riferimento al § 4.6 del saggio introduttivo e a Hofmann, Arte nel XX secolo.
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La nuova prospettiva artistica espressionista
Oggetto di questo capitolo è l’illustrazione delle differenze intercorrenti tra questo movimento e il simbolismo, consistenti soprattutto nel fatto che contrariamente al simbolismo, l’espressionismo non voleva alludere, accennare, ma esprimere compiutamente, anzi urlare le proprie verità. In particolare, ti conviene sottolineare come l’espressionismo avesse accentuato potentemente il ruolo del soggetto, le sue emozioni, la sua interiorità e come avesse avvertito il fascino di un’espressione decisa e diretta delle manifestazioni più sfuggevoli e irrazionali della coscienza. Da ultimo, puoi precisare come l’espressionismo austriaco – rappresentato in particolare dalle figure di Egon Schiele e di Oskar Kokoschka – fosse, dei diversi rami dell’espressionismo europeo, quello più orientato a dare forma espressiva immediata alle esperienze emotive legate all’inconscio. Per questo capitolo ti sarà utile il tuo manuale di storia dell’arte e il § 4.6 del saggio introduttivo.
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Il surrealismo e la sua valorizzazione dell’inconscio
In quest’ultima parte del lavoro, che rappresenta il punto più importante in rapporto all’ipotesi di partenza, si tratta di illustrare le ragioni in base alle quali il surrealismo ha attribuito così grande importanza alla teoria freudiana dell’inconscio. Ti conviene segnalare come nel clima di sperimentazione che caratterizza questo e altri protagonisti delle avanguardie novecentesche, il tema dell’inconscio rappresenti sia il punto di convergenza e di caratterizzazione dei lavori degli artisti surrealisti (nel campo della pittura, del romanzo e della produzione cinematografica), sia un elemento di importante differenziazione rispetto ad altre avanguardie, quali il dadaismo e il futurismo. Sarà inoltre opportuno ricordare come, in primo luogo, il Manifesto del surrealismo di Breton (1924) abbia esplicitamente indicato nella teoria freudiana dell’inconscio il tema centrale della ricerca stilistica ed espressiva surrealista, e come, in
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Il surrealismo e la sua valorizzazione dell’inconscio
secondo luogo, il surrealismo abbia fatto leva sull’esigenza di dare espressione "automatica" ai moti pulsionali profondi della coscienza e sulla necessità di attribuire all’irrazionale il valore di guida del lavoro artistico. Per questo capitolo ti servirai dei tuoi manuali, del § 4.3, 4.4 e 4.5 del saggio introduttivo e delle note introduttive alle pitture surrealiste riprodotte nel presente volume (Doc. 46, 47, 48 e 50). Ti sarà utile anche la consultazione di Waldberg, Surrealismo.
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L’equilibrio tra la l’identità culturale nazionale e l’ideale di una cittadinanza internazionale
In questo capitolo dovrai mostrare come il discorso dei nuovi nazionalismi può essere argomentato verso esiti diversi. Secondo un certo punto di vista il concetto di nazione può infatti rivelarsi ancora cruciale nel dare una risposta al bisogno di identità e di solidarietà che appare sempre più importante nelle democrazie contemporanee. Infatti, è indiscutibile che le tradizioni nazionali costituiscano ancora l’ambiente simbolico principale in cui si forma il cittadino, che matura e vive all’interno di una certa storia, parla generalmente nella lingua in cui pensa, e si forma in una data cultura. Il comportamento del cittadino richiesto dalla democrazia, che comprende aspetti come la virtù civica, la lealtà istituzionale, l’attenzione per l’altro e la tolleranza, si forma in un contesto nazionale che non può essere ignorato. In tale contesto, i dati socio-antropologici non possono non influire sui valori politici della cittadinanza democratica, di per sé universali e privi di identità nazionale.
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L’equilibrio tra la l’identità culturale nazionale e l’ideale di una cittadinanza internazionale
Si tratta allora di trovare una forma di istituzione in cui i valori sottesi ai due aspetti della cittadinanza possano integrarsi in un sistema politico, trovando un equilibrio. Per stendere questo capitolo puoi valerti di: il tuo manuale di storia, il Tema 4 (par. 4.4 ) del saggio.
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