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STILI EDUCATIVI AUTORITARI PERMISSIVI AUTOREVOLI.

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Presentazione sul tema: "STILI EDUCATIVI AUTORITARI PERMISSIVI AUTOREVOLI."— Transcript della presentazione:

1 STILI EDUCATIVI AUTORITARI PERMISSIVI AUTOREVOLI

2 AUTORITARI CHE IMPONE FERMAMENTE E TALVOLTA DURAMENTE LA PROPRIO VOLONTA’ O TENDE AD UNA ESAGERATA AFFERMAZIONE DELLA PROPRIA AUTORITA’

3 PERMISSIVI ATTEGGIAMENTO DI ECCESSIVA E SPESSO DEPLOREVOLE TOLLERANZA NEL CONTESTO EDUCATIVO

4 AUTOREVOLI CHE GODE DI STIMA E CREDITO NOTEVOLE, CHE ISPIRA FIDUCIA

5 AUTOREVOLEZZA DELL’INSEGNANTE
SI FONDA SU TRE REQUISITI: IMPARZIALITA’ SINCERITA’ RESPONSABILITA’ VERSO GLI STUDENTI

6 IMPARZIALITA’ GARANTIRE CHE NELLE RELAZIONI ASIMMETRICHE NON CI SIA UN ESERCIZIO UNILATERALE DEL POTERE

7 SINCERITA’ CIO CHE NELLE RELAZIONI CONSENTE DI RICONOSCERE I PROPRI ERRORI

8 RESPONSABILITA’ E’ IL PRENDERSI CURA DELLO STUDENTE PER QUANTO RIGUARDA L’APPRENDIMENTO, IL SUO BENESSERE PERSONALE, L’ESERCIZIO RESPONSABILE DELLE SCELTE E DEI GIUDIZI.

9 PRECURSORI DELLA VALUTAZIONE A SCUOLA
COME MAI ALCUNI ALUNNI HANNO RISULTATI MOLTO SCADENTI? E CHE COSA SI PUO’ FARE? NEL VENTESIMO SECOLO SI RITENEVA CHE GLI INDIVIDUI AVESSERO UN’INTELLIGENZA DIVERSA L’UNO DALL’ALTRO TEST DI INTELLIGENZA DI BINET E SIMON

10 SIMON E BINET PRESENTARE UNA SERIE DI PROBLEMI E ANALIZZARE LA CAPACITA’ DI SVOLGERE IL COMPITO TENENDO IN CONTO DIVERSE COMPONENTI. “VEDI QUESTA CHIAVE? DEVI UTILIZZARLA PER APRIRE QUELLA PORTA, POI APRI LA PORTA, VEDRAI VICINO ALLA PORTA UNA SCATOLA CHE E’ SU UNA SEDIA; TU DEVI PRENDERE LA SCATOLA E PORTARMELA” A 4 ANNI POCHI SVOLGEVANO IL COMPITO SENZA AIUTO A 5 ANNI CIRCA LA META’ RIUSCIVA A 6 ANNI QUASI TUTTI RIPORTAVANO LA CHIAVE

11 RISULTATI I BAMBINI DI 4 ANNI FURONO CONSIDERATI PRECOCI I BAMBINI DI 6 ANNI CHE NON RIUSCIVANO FURONO CONSIDERATI RITARDATI. I DUE AUTORI AVEVANO COSTRUITO UNO STRUMENTO DI MISURA O MEGLIO UNO STRUMENTO DI CONFRONTO TRA L’ETA’ MENTALE E L’ETA’ CRONOLOGICA.

12 CONCLUSIONI NON FORNIRONO MAI UNA DEFINIZIONE DELLA
INTELLIGENZA NATURALE DISTINTA DALL’ESPERIENZA CULTURALE. SI IPOTIZZO’ L’ESISTENZA DI “PIU’ INTELLIGENZE” “Il nostro esame dell’intelligenza non tiene conto di altri aspetti (attenzione, volontà, tenecia, continuità, docilità, coraggio) aspetti Che giocano un ruolo molto importante nel lavoro scolastico anche Oltre il periodo della scuola; nella vita non si tratta tanto di conflitti Tra intelligenze quanto di uno scontro fra caratteri” (Simon e Binet).

13 MOLTE DEFINIZIONE DI INTELLIGENZA
NEISSER (1979) PARLA DI INTELLIGENZA SCOLASTICA VS INTELLIGENZA DELLA VITA QUOTIDIANA STENBERG (2000) DISTINGUE TRA INTELLIGENZA ACCADEMICA O SCOLASTICA E INTELLIGENZA PRATICA O UNA TERZA FORMA CHIAMATA “SAGGEZZA” GARDNER (1993) INDIVIDUA 7 FORME DI INTELLIGENZA CHE SI SVILUPPEREBBE ATTRAVERSO PERCORSI DISTINTI E IN ETA’ DISTINTE

14 FUNZIONE DELLA VALUTAZIONE SCOLASTICA
VALUTARE SIGNIFICA RACCOGLIERE INFORMAZIONI ALLOSCOPO DI ACCERTARE SE GLI OBIETTIVI DI UN CORSO DI STUDI SONO STATI RAGGIUNTI

15 TIPI DI VALUTAZIONE VALUTAZIONE SOMMATIVA VALUTAZIONE FORMATIVA

16 VALUTAZIONE SOMMATIVA
HA LO SCOPO DI FORNIRE UN BILANCIO (LA SITUAZIONE, LO STATO DELLE CONOSCENZE DELL’ALUNNO) E CONSENTIRE UNA DECISIONE (PROMOZIONE, BOCCIATURA, DIPLOMA FINALE)

17 VALUTAZIONE SOMMATIVA
PRODUCE CONSEGUENZE AL TERMINE DELLA CARRIERA DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI SI CONCRETIZZA NELLA PRODUZIONE DI VOTI O DI GIUDIZI

18 VALUTAZIONE FORMATIVA
HA COME SCOPO QUELLO DI AIUTARE L’ALUNNO AFFINCHE’ EGLI POSSA RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO DI APPRENDIMENTO PREFISSATO.

19 VALUTAZIONE DELLE ESPERIENZE QUOTIDIANE
DIVERSE SITUAZIONI DIDATTICHE DAI COMPITI PROPOSTI AGLI ALUNNI E DAI COMPORTAMENTI SIA NEI CONFRONTI DI ADULTI E COMPAGNI SIA NEI CONFRONTI DELLO STUDIO VERO E PROPRIO.

20 COMPORTAMENTO VALUTATIVO DEGLI INSEGNANTI
MATERIE FORTI: SI TRATTA DEI GIUDIZI ESPRESSI SULLA MATEMATICA, SULLA LETTURA, SULL’ESPRESSIONE ORALE E SCRITTA; FORMAZIONE: GIUDIZI ESPRESSI SULL’EDUCAZIONE MORALE E CIVILE E SULL’EDUCAZIONE FISICA; METODO: GIUDIZI ESPRESSI SULLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA DELLA SCUOLA E SUL METODO DI LAVORO.

21 ATTO DI VALUTARE L’atto di valutare è dunque un’attività sociocognitiva, governata da ciò che il valutatore “ha già nella testa”; si tratta del risultato dovuto all’influenza reciproca di richieste istituzionali, di caratteristiche della situazione nella quale il valutatore deve esprimere la propria valutazione di caratteristiche attribuite all’alunno da valutare.(Carugati, Selleri, 2001)

22 VALUTAZIONE LA VALUTAZIONE SUL SUCCESSO O L’INSUCCESSO SCOLASTICO, E’ INFLUENZATO DA VARIABILI IDEOLOGICHE E DI STATUS. DEVE ESSERE COLLOCATA ALL’INTERNO DI UN PROCESSO PIU’ GENERALE DI DINAMICHE SOCIOPSICOLOGICHE DELLE SPIEGAZIONI DEI FENOMENI E DEI COMPORTAMENTI SOCIALI.


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