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PubblicatoTiziana Romeo Modificato 10 anni fa
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Movimento, istituzione, élite: il caso Reggio Calabria Levento di rottura degli equilibri preesistenti è dato da una innovazione istituzionale: la nascita delle regioni e la conseguente formalizzazione dei capoluoghi regionali (innovazione dallesterno; in contrasto con gli interessi della città; priva di strategie di accompagnamento credibili) Il movimento come discontinuità con un sistema che fondava la sua legittimità su: a)Potere clientelare essenzialmente centrato su figure di notabili b)Sistema partitico capace di aggregare interessi particolaristici sotto il grande manto dellappartenenza ideologica
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Il movimento di rivolta frantuma entrambi questi pilastri del sistema politico ma è incapace di creare un nuovo soggetto abilitato alla gestione del potere e della rappresentanza degli interessi E una rivolta acefala che travolge, nel corso del suo svolgimento, tutti coloro che volta per volta tentano di cavalcarla e, quando la leadership del movimento sembra stabilmente assunta dal MSI, la stessa protesta muore Una rivolta antisistema che non trova alleanze e forza in sé adeguate a superare le fratture che evidenzia Da una parte la leadership che egemonizza il movimento radicalizza il conflitto con le istituzioni; dallaltro lato le istituzioni si dimostreranno incapaci a condurre unefficace opera di mediazione
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Nelle elezioni immediatamente successive alla rivolta, le politiche del 1972, nella città di Reggio si registra il più alto tasso di partecipazione al voto (91,1%) e di voti validi (88,3%). E un voto di protesta che premia il MSI. Ma alle elezioni successive questo voto di protesta viene riassorbito da DC e PSI. La partecipazione elettorale diminuisce progressivamente e nel 1994 il voto valido espresso è di solo il 67,9%.
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Il movimento muore perché soffocato dalla repressione poliziesca, ma muore soprattutto perché si mostra incapace di generare esperienze autonome e durature di presenza sociale Lidentità forte del movimento, la regginità, pur permanendo si trasforma, diventa una sorta di riferimento mitico, tanto indiscutibile quanto inadatto a concretizzare un punto di mediazione tra interessi individuali ed interessi collettivi
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I diversi modi della partecipazione politica Le modalità concrete di aggregazione e ricomposizione del tessuto sociale possono racchiudersi in tre forme idealtipiche: a) manipolazione (condivisione di strategie ed azioni fondate sulla manipolazione: illegalità, delinquenza, mafia, clientelismo, comitati daffari, ecc.) b) parcellizzazione (espansioni di relazioni di tipo comunitario o associativo) c) innovazione (movimenti sociali) Queste tre tipologie hanno in comune il punto di partenza dichiarato: la negazione di legittimità ed efficienza delle istituzioni esistenti
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La carenza di élites in grado di ordinare e governare il cambiamento ha determinato la crisi sociale della città di Reggio Calabria A Reggio Calabria più che di élites creative, sono individuabili élites di potere. Con laggravante che le élites del potere reggino non sono state élites pubbliche e, come tali, necessitanti di un rapporto e di una verifica con la popolazione locale, ma sono state élites occulte, fondate su appartenenze ed interessi personalistici. Le élites occulte svolgono un ruolo diametralmente opposto a quelle pubbliche, un compito di diseducazione alla partecipazione democratica, alla partecipazione pubblica
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