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LE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI
Selettività, universalismo, indici di valutazione.
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Una prima definizione di assistenza
Programmi, categoriali e non, atti a garantire un livello minimo di risorse ad individui privi di mezzi economici adeguati o in condizioni di bisogno manifesto (handicap fisici o psichici, non autosufficienza dovuta all’età avanzata, ecc.). Programmi che, pur assomigliando a delle assicurazioni sociali, sono subordinati alla prova dei mezzi e perseguono finalità distributive sia in senso orizzontale che verticale.
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Obiettivi dell’assistenza
Pari opportunità tra i cittadini. Avversione all’esclusione sociale Attenuazione della disuguaglianza distributiva Tutela della famiglia Politiche demografiche Tutela delle fasce svantaggiate.
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L’articolazione di un programma di assistenza
CRITERI DI ELEGGIBILITA': 1-individuazione della categoria di soggetti meritevoli di tutela 2-definizione delle procedure di accertamento delle caratteristiche non monetarie CRITERI DI ASSEGNAZIONE: 3-specificazione delle variabili monetarie da cui dipende il diritto del potenziale beneficiario 4-calcolo dell'entità del beneficio 5-monitoraggio e verifica del grado di partecipazione Fase : TARGETING (influisce su spesa e platea) Fase 4+5: SELECTIVITY (influisce solo su soglie monetarie e importi)
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Universalismo / Categorialità
Programmi CATEGORIALI: erogazione del beneficio se appartenenti alle categorie “meritevoli”. Possono essere UNIVERSALI o SELETTIVI (presenza o meno del means test). Programmi UNIVERSALI in senso assoluto: nessuna prova dei mezzi e nessuna categoria: trasferimento di eguale importo per tutti i cittadini.
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Misure di efficienza Y B C E Z D Y1 A Y0 P P0 %FAM
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Indici di Beckerman Vertical Expenditure efficiency (VEE): quota spesa che va alle famiglie che erano povere prima del trasferimento: (A+B)/(A+B+C). Poverty reduction efficiency (PRE): quota spesa che consente ai poveri di raggiungere (senza sorpassarla) la poverty line: A/(A+B+C). Spillover: eccesso di spesa rispetto al necessario per azzerare la povertà: B/(A+B). Poverty gap efficiency (PGE): misura la riduzione della povertà prima e dopo il programma: A/(A+D).
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Target efficiency dei principali istituti assistenziali in Italia nel 1995 (valori %).
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Vantaggi e limiti della selettività
Efficienza nella lotta alla povertà Sostenibilità finanziaria Importanza della redistribuzione interpersonale adattamento a contesti sociali in continuo mutamento. Privacy, stigma, coesione sociale. Entità della spesa Azzardo morale e trappola della disoccupazione Trappola della povertà Falsi negativi e falsi positivi
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Vantaggi e limiti dell’universalismo
Semplificazione amministrativa Affermazione dei diritti di cittadinanza Riduzione della trappola della povertà Maggiore mobilità occupazionale Aumento della spesa pubblica e della tassazione sui redditi medio alti Disincentivi all’accumulazione di capitale umano
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