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Storia dell’architettura III
Anno accademico Università degli studi di Parma Facoltà di Architettura Corso di Laurea triennale in Disegno Industriale d'Architettura e Tecniche dell’edilizia Corso di Storia dell’architettura III Prof. Sergio Bettini
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Leonardo da Vinci, L’uomo vitruviano (il canone delle proporzioni secondo Vitruvio). Venezia, Gallerie dell’Accademia Parimenti il centro in mezzo al corpo per natura è l’ombelico. E infatti se un uomo fosse collocato supino con le mani e i piedi distesi e il centro del compasso fosse puntato nell’ombelico di questi, descrivendo una circonferenza le dita di entrambe le mani e dei piedi saranno toccate dalla linea. Analogamente come la forma della circonferenza viene istitutita nel corpo, così si rinviene in esso il disegno di un quadrato. Infatti se si misura dalle piante dei piedi alla sommità del capo e tale misura è riferita alle mani distese, si trova che pure la larghezza è come l’altezza, come le aree che sono quadrate regolari … (Vitruvio, De architectura, III, 1, 3)
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Maso Finiguerra, Il giovane che vuole essere architetto, 1455 ca
Maso Finiguerra, Il giovane che vuole essere architetto, 1455 ca. Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, 115F in basso: “Vo essere uno buono disegnatore e deventare uno buono architettore”
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Capitello con muratori, Abbazia Sainte-Foy Conques, Francia, XII sec.
Botteghe, da: De Sphaera, Biblioteca Estense, Modena
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Muratore che cade dal tetto di una casa in costruzione, XVI sec
Muratore che cade dal tetto di una casa in costruzione, XVI sec. (datato 1545)
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Masaccio e Filippino Lippi, La resurrezione del figlio Teofilo e san Pietro in cattedra, , Affresco 232x597 cm. Firenze, S. Maria del Carmine, cappella Brancacci, parete sinistra. Nel gruppo di sinistra si riconoscono a destra Filippo Brunelleschi, al centro Leon Battista Alberti, dietro Masaccio e il più piccolo Masolino
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Ricostruzione M. Tafuri, in: Giulio Romano, Milano, Electa, p. 46.
Tiziano Vecellio, Ritratto di Giulio Romano, olio su tela 108x87 cm, già nella coll. Marcos. Ricostruzione M. Tafuri, in: Giulio Romano, Milano, Electa, p. 46.
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Capitello corinzio, Idea universale di architettura
Paolo Caliari detto il Veronese, Ritratto di Vincenzo Scamozzi, olio su tela, 93,3 x 81,7 cm. Denver Art Museum.
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Villa Capra detta La Rotonda, Vicenza.
Villa Barbaro, Maser (Treviso). A. Palladio, Quattro libri dell’architettura, 1570. Villa Capra detta La Rotonda, Vicenza. A. Palladio, Quattro libri dell’architettura, 1570.
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A. da Sangallo il Giovane, modello per S. Pietro
A. da Sangallo il Giovane, modello per S. Pietro. Vaticano, Fabbrica di S. Pietro Domenico Cresti da Passignano, Michelangelo presenta a a Paolo IV il modello per S. Pietro, FI, Casa Buonarroti
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Giuliano da Sangallo (da Ciriaco d’Ancona), S. Sofia a Costantinopoli
Giuliano da Sangallo (da Ciriaco d’Ancona), S. Sofia a Costantinopoli. Biblioteca Apostolica Vaticana
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D. Bramante, Tempietto di S. Pietro in Montorio.
Bramante, Tempietto di S. Pietro in Montorio. Da: S. Serlio, Il terzo libro … antiquità di Roma, Venezia 1540. D. Bramante, Tempietto di S. Pietro in Montorio.
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Battistero di S. Giovanni, Firenze
Battistero di S. Giovanni, Firenze. L’esterno (rivestimento XI-XIII sec).
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S. Miniato al Monte, Firenze. Facciata iniziata nel XII sec
S. Miniato al Monte, Firenze. Facciata iniziata nel XII sec. e conclusa all'inizio del XIII.
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A. Palladio, Tempietto alle Foci del Clitumno, Trevi (Spoleto)
Tempietto alle Foci del Clitumno (Spoleto), IV°-VII° sec.
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F. Di Giorgio, Dinocrate (da Vitruvio)
Dinocrate, architetto orgoglioso delle proprie idee e della propria ingegnosità, quando Alessandro prese il potere, partì dalla Macedonia alla volta dell'esercito desideroso dei favori regi. Egli dalla patria portava lettere di presentazione di congiunti e amici per gli alti ufficiali e i dignatari, per avere più facile accesso al re, ed essendo stato accolto da costoro con cortesia chiese di essere introdotto il più presto possibile da Alessandro. Pur avendoglielo promesso, aspettavano indugiavano aspettando il momento propizio. Pertanto Dinocrate ritenendosi raggirato da costoro cercò in se stesso l'aiuto. Poiché era assai alto, di aspetto gradevole, assai notevole per beltà e dignità del portamento; pertanto fidando in questi doni di natura lasciò i vestiti nell'alloggio, si unse completamente il corpo di olio, si coronò il capo con una fronda di pioppo, coprì con un vello leonino l'omero sinistro, e impugnando con la destra una clava (evidente riferimento a Ercole) si diresse verso il tribunale dove il re amministrava la giustizia. Avendo la visione singolare attratto gli sguardi della gente, Alessandro lo notò. Rimirandone la beltà comandò che gli fosse fatto largo per avvicinarsi, e gli chiese chi fosse. Ma quegli disse: "Dinocrate, architetto macedone, e porto a te idee e progetti degni della tua fama. E infati ho dato al monte Athos la forma di una statua virile, sulla cui mano sinistra ho disegnato mura urbiche dal circuito molto ampio e sulla destra una patera che raccogliesse l'acqua di tutti i fiumi che si trovavano in quel monte, così da essere riversata di lì in mare". Alessandro essendo alettato dal tipo di progetto subito chiese, se intorno vi fossero campi che potessero nutrire tale cittadinanza con produzioni di granaglie. Avendo assodato che ciò non era possibile se non con trasporti per mare, disse: "Dinocrate, apprezzo l'originale disegno del progetto e me ne rallegro, ma ritenendo che il piacere di chi deducesse una colonia in quel luogo in quel luogo verrebbe biasimato. Poiché come un neonato senza il latte della nutrice non può nutrirsi né essere portato ai momenti successivi della vita che cresce, così una città senza campi e l'arrivo dei loro frutti entro le mura non può crescere né senza abbondanza di cibo avere gran numero di abitanti né senza mezzi mantenere il popolo. Pertanto pur ritenendo apprezzabile il progetto, così credo sia da respingere la scelta del luogo; voglio inoltre che tu sia con me, poiché mi avvarrò del tuo operato". Dinocrate seguì Alessando in Egitto e qui sovraintese per lui alla costruzione di Alessandria. E chiude Vitruvio: Così Dinocrate avvalendosi dell'aspetto e del portamento dignitoso del proprio corpo pervenne a tale fama. A me invece, o imperatore, la natura non assegnò un corpo alto, l'età ha deformato il viso, le malattie hanno indebolito le forze. Pertanto poiché sono privo di queste risorse, otterrò i tuoi favori, come spero, grazie agli aiuti del mio sapere e agli scritti. Vitruvio, libro II, prefazione, 1-4. F. Di Giorgio, Dinocrate (da Vitruvio)
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A. Del Sarto, Giovanni Paolo Rucellai
Piero della Francesca, Federigo da Montefeltro. Firenze, Uffizi
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Cristoforo Foppa detto Caradosso (. ), Medaglia di fondazione di S
Cristoforo Foppa detto Caradosso (?), Medaglia di fondazione di S. Pietro, Milano, Civiche Raccolte Archeologiche
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D. Bramante, Palazzo Caprini. Anonimo dis., London, RIBA.
Giulio Romano, Palazzo Te, Mantova
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Pienza - in alto: veduta aerea - in basso a sx: Il Duomo e il Palazzo Piccolomini - in basso a dx: pianta degli interventi quattrocenteschi
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