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PubblicatoCarlotta Poggi Modificato 11 anni fa
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LE INTOLLERANZE Le intolleranze sono molto di moda e purtroppo una parte della medicina convenzionale le sopravvaluta. Infatti oggi: -Nessuno sa cosa sono, -Sono note scientificamente l'intolleranza al glutine e quella al lattosio; alcune allergie vengono scambiate per intolleranze, -I test anti-intolleranza non funzionano, -Il 90% delle presunte intolleranze sono intolleranze di secondo livello o false intolleranze.
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Nessuno sa cosa sono Le spiegazioni che danno i fautori delle intolleranze sono di una genericità assoluta, senza termini scientifici precisi. L'intolleranza alimentare invece agisce in relazione alla quantità di alimenti non tollerati ingeriti e con un fenomeno di accumulo di cosiddette "tossine" nell'organismo. L'intolleranza alimentare non è esattamente un'allergia, ma può mantenere in piedi un'allergia vera e propria. L'intolleranza alimentare è sempre dose-dipendente ed è determinata da molecole particolari farmacologicamente attive presenti negli alimenti, oppure conseguente ad un disturbo della digestione o dell'assorbimento dei principali costituenti alimentari. Infatti dire che si è intolleranti a un cibo è un'approsimazione scientifica inaccettabile; perchè non è mai l'alimento che può causare intolleranza, ma una molecola contenuta nel cibo. Come ad esempio: i broccoli sono uguali ma alcune varietà contengono sostanze che altri non contengono.
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Le intolleranze note Sono quelle al glutine e al lattosio
Le intolleranze note Sono quelle al glutine e al lattosio. Per esempio per intolleranza al glutine, la diagnosi di celiachia si effettua mediante dosaggi sierologici: gli AGA e gli EMA. Recentemente è stato messo a punto un nuovo test per il dosaggio di anticorpi di classe IgA, gli anti-transglutaminasi. I test non funzionano A prescindere dal tipo di test e dalla spiegazione che gli si dà, si dovrebbe cominciare ad indagare le centinaia di sostanze contenute nel cibo.
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Le false intolleranze Il concetto di intolleranza ha successo perchè: -Promette di risolvere tante fastidiose patologie in modo semplicistico, -E’ comunque supportato da terapeuti che, con la loro preparazione, possono facilmente dare spiegazione a chi è dotato di scarso spirito critico. -Eliminando una serie di cibi, molti soggetti stanno effettivamente meglio. Il concetto di intolleranza di secondo livello: non è una patologia, ma è un sintomo di una patologia. E c’è molta differenza fra malattia e sintomo! L’intolleranza all’alimento non è cioè la causa del problema, ma una delle conseguenze; quindi è preferibile rimuovere la causa e costruirsi un corpo forte e sano piuttosto che fuggire ed eliminare tutta una serie di alimenti che il nostro corpo non sa gestire. Le cause delle intolleranze di secondo livello sono: -Disturbi dell’apparato digerente: in genere lievi, senza che possano esserci sintomi particolarmente appariscenti nei casi non gravi.
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Soluzione: indagare con un gastroenterologo
Soluzione: indagare con un gastroenterologo. -Disturbi emotivi: Ansia, depressione, stress o una situazione psicologica non ottimale si ripercuotono immancabilmente nella gestione dei cibi. Non a caso molti “intolleranti” riferiscono che alcune volte riescono a “digerire” un certo alimento e altre volte no. Soluzione: cercare un maggiore equilibrio di vita. -Scorretto stile di vita: chi ha una cattiva alimentazione, è sedentario e in genere ha una visione troppo soft dell’esistenza è sicuramente predisposto a una cattiva gestione dei cibi. Chiedetevi: intolleranza alla vita? Nel 1900 la vita media degli italiani era di 43 anni, oggi è quasi raddoppiata infatti i progressi della medicina convenzionale hanno permesso di salvare molte giovani vite che in altri tempi non ce l’avrebbero fatta.
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E LE VERE INTOLLERANZE? Non si può escludere che in futuro si troveranno altre sostanze che possano causare intolleranze, anche se la percentuale della popolazione con vere intolleranze risulterà sempre piccola. Chi pensa di essere un vero intollerante, può cercare di scoprire qualcosa con test basati soprattutto sulla pratica, ma razionali.
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LE INTOLLERANZE ALIMENTARI
Le intolleranze alimentari sono le “allergie non allergiche”. Questa definizione risale al 1991, quando l’allergologo Kaplan presentò un suo articolo in cui descriveva l’esistenza di stati allergici che non era possibile correlare alle immunoglobuline E (IgE). Quindi primo punto da comprendere che allergie tradizionali e intolleranze alimentari non sono la stessa cosa. Se una sostanza verso la quale si è intolleranti raggiunge il nostro organismo le difese vengono distolte dai loro normali compiti per far fronte all’aggressore; in tal modo si crea una diminuzione delle difese immunitarie generali.
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INTOLLERANZE E PATOLOGIE Poiché le intolleranze alimentari sono responsabili di una minor difesa dell’organismo, alcune patologie potrebbero essere significativamente interessate: riniti, asma, congiuntiviti, dermatiti, dermatosi, eczemi, psoriasi e coliti. Ciò che è importante notare è che la relazione fra patologia e intolleranza è probabilistica nel senso che la patologia può dipendere dall’intolleranza, non dipende necessariamente da essa.
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I TEST PER L’INTOLLERANZA Esistono diversi test che promettono di rivelare le intolleranze alimentari. E’ importante distinguerli fra: -Test non convenzionali, -Test validabili convenzionalmente. I primi non hanno basi scientifiche, ma si basano su concetti generici molto discutibili che tendono a dare di un fenomeno una determinata spiegazione fra le tante possibili. Non sono mai sottoposti a test di validazione su campioni di popolazione molto numerosi, anzi chi li promuove evita questa verifiche. I secondi sono molto recenti e sono la risposta della scienza ufficiale al dilagare di test non scientifici. Negli ultimi anni sono nati alcuni test che, partendo da una spiegazione dell’intolleranza, si prefiggono di rilevarla.
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LE ALLERGIE L’allergia è la condizione in cui un individuo manifesta una più o meno intensa reazione immunitaria contro particolari antigeni, ossia contro sostanze con i quali è venuto precedentemente a contatto e contro cui ha sviluppato anticorpi. La risposta allergica appare anomala poiché in essa, il sistema immunitario sembra avere perso la tolleranza, ovvero la capacità di non reagire, contro agenti che in condizioni di normalità non risultano nocivi. Le sostanze contenenti potenziali allergeni sono molto numerose. Alcune tra le più comuni sono: gli acari, la polvere, il polline, le uova, i molluschi, gli antibiotici e gli altri farmaci, alcuni metalli. I soggetti allergici sono generalmente sensibili a più di un allergene; nel corso della propria vita possono sviluppare ipersensibilità nuove, come pure perdere la sensibilità a sostanze cui in precedenza erano allergici. In genere, le allergie fanno la loro prima comparsa durante l’infanzia, l’adolescenza o l’inizio dell’età adulta, ma questo non esclude che esse possano svilupparsi anche in soggetti adulti.
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I SINTOMI I sintomi delle forme allergiche dipendono essenzialmente dalla zona colpita: il raffreddore da fieno che si concentra per lo più nel naso ed è caratterizzato da starnuti e rinite; l’asma coinvolge le vie respiratorie e causa spasmi della muscolatura liscia dei piccoli bronchi, che provocano una difficoltà respiratoria caratterizzata da tosse e sibili; il prurito e l’orticaria sono generalmente reazioni a carico della cute. La malattia da siero è una reazione allergica che generalmente si esaurisce nel giro di qualche giorno e solo raramente può provocare gravissime complicazioni tra le quali lo shock anafilattico, caratterizzato da un’improvvisa caduta della pressione sanguigna ed edema delle mucose respiratorie, che, se non tempestivamente curato con corticosteroidi e adrenalina, conduce spesso alla morte
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DIAGNOSI E TERAPIA Per effettuare una diagnosi corretta delle allergie, è necessario scoprire la particolare sostanza o il gruppo di sostanze a cui il paziente è ipersensibile. Spesso è possibile prevenire la reazione, semplicemente evitando il contatto con lo specifico allergene; questa strategia è, tuttavia, impraticabile quando gli allergeni sono sostanze estremamente disperse come la polvere e il polline. Quando l’allergene è sconosciuto o l’allergia è causata da molti allergeni diversi, le manifestazioni della reazione allergica possono essere controllate con farmaci come gli antistaminici o, nei casi più gravi, i corticosteroidi.
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