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PubblicatoLetizia Sartori Modificato 11 anni fa
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Il monitoraggio dei progetti complessi Gabriele Pasqui (DiAP, Politecnico di Milano)
Sprint Centro Nord Gestire i progetti e attuare strategie di autovalutazione e auto-monitoraggio Milano 26 gennaio 2005
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Interpretazioni del monitoraggio
Il monitoraggio come pratica di “sorveglianza” e come analisi dell’efficienza e dell’efficacia Il monitoraggio come condizione di possibilità per la valutazione e la decisione Il monitoraggio come occasione di anticipazione e riformulazione dei problemi Il monitoraggio come possibilità di attivazione di forme di conoscenza-in-uso e di riflessione nel corso dell’azione
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Il monitoraggio dei programmi complessi: i problemi
Monitoraggio di stato e monitoraggio di processo: come possono convivere operativamente Monitoraggio della singola operazione e monitoraggio del programma o progetto nel suo insieme: come costruire indicatori sintetici Monitoraggio centralizzato o “contestuale”: come garantire l’unitarietà delle procedure e insieme valorizzare le specificità Come monitorare il processo e gli esiti dei programmi complessi attraverso l’osservazione dei requisiti specifici: partenariato, integrazione, territorialità,
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Alcune esperienze italiane: PIC Urban
Monitoraggio del PIC Urban: un modello fortemente centralizzato di monitoraggio (ruolo del Comitato di Sorveglianza), basato sui criteri generali di monitoraggio dei Fondi strutturali L’affidamento completo all’esterno dell’attività di monitoraggio: una interpretazione della funzione di monitoraggio tecnica e “proceduralista” I problemi non trattati: osservazione degli imprevisti e degli esiti non attesi, scarso “uso” dell’azione di monitoraggio e dei suoi output Gli spunti del documento sul programma Urban II (CCE, doc. 8b, 2002): riesame delle condizioni di contesto, pertinenza degli indicatori, adeguatezza procedurale, integrazione e partenariato)
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Alcune esperienze italiane: i Patti territoriali
Monitoraggio dei patti: un modello di gestione decentrato e ruolo fondamentale e propulsivo del Soggetto Responsabile del patto Adozione di un approccio flessibile alla costruzione dell’architettura di monitoraggio (anche nella scelta degli indicatori) Alcune esperienze significative (Patto territoriale del Sangone e Patto territoriale del Cadore centrale) sviluppano riflessioni sul monitoraggio degli effetti indiretti e dei meccanismi partenariali
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Lezioni dall’esperienza e questioni aperte
Il processo di costruzione del dispositivo di monitoraggio e le sue modalità attuative: il trade-off tra coerenza-confrontabilità-autonomia e adeguatezza-contestualizzazione; la necessità di far percepire i vantaggio del monitoraggio Monitorare processi e progetti ad elevata complessità: necessità di osservare l’integrazione come esito e la relazione con altri progetti Gli usi possibili dell’attività di monitoraggio: utilizzabilità degli output (socializzazione delle informazioni) e utilizzabilità del processo (partecipazione allargata e costruzione di luoghi di apprendimento collettivo)
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Alcune suggestioni per la costruzione di sistemi di monitoraggio dei PIT
Che cosa (quali “oggetti”) osservare? Osservare congiuntamente le singole operazioni, il progetto come unità d’analisi, le relazioni con altri progetti Chi osserva? Garantire un sistema decentrato di osservazione con il coinvolgimento diretto nella rilevazione di beneficiari finali, attuatori, partner Come osservare? Un processo a gradi diversi di formalizzazione: un modello flessibile con requisiti minimi Con quali finalità osservare? Monitoraggio come pratica non solo analitica ma riflessiva e restituzione agli attori degli esiti dell’attività
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Alcuni temi cruciali Tipologie progettuali – La doppia dimensione dell’osservazione in riferimento alle opere pubbliche, alle azioni in regime d’aiuto, alle attività formative. Possibilità di verifica e anticipazione di eventi-sorpresa e di effetti di sistema Partenariato – Il doppio livello di osservazione: come osservare il partenariato PIT e i partenariati di progetto. Costruzione di modalità di osservazione sistematica dei sistemi concreti di interazione nei partenariati di progetto (analisi dei meccanismi di governance) e osservazione degli effetti di sistema Dimensione territoriale – Due livelli di osservazione: georeferenziazione e articolazione territoriale delle informazioni, osservazione degli scarti rispetto ad una “visione di sfondo” del territorio nelle sue dimensioni morfologiche
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