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PubblicatoGiovanni Cozzi Modificato 10 anni fa
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Le famiglie toscane fra crisi e prospettive incerte Assemblea Legacoop Abitanti Toscana Firenze, 29 settembre 2011 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi
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Dentro la ripresa … non ancora fuori dalla crisi Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali (luglio 2011) La ripresa in corso è di debole intensità: la crescita attesa per il prossimo quinquennio (+0,9% m. a.) è inferiore alla già modesta dinamica pre-crisi (+1,2% m. a. 2000-2007) ed a quella delle aree più sviluppate del Paese
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Le cooperative di abitazione stanno incontrando maggiori difficoltà delle altre … Fonte: Osservatorio Regionale sulla Cooperazione, Le imprese cooperative nel sistema economico della Toscana. Quinto Rapporto Il ciclo delledilizia è stato favorevole fino al 2006, con una crescita del valore aggiunto del 22,9% rispetto al 2000 Successivamente è cominciata una fase di forte contrazione (valore agg. -19,6% nel 2012 rispetto al 2006), con un crollo delle transazioni nel settore residenziale (nel 2010 -27,4% rispetto al 2006)
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… ed anche le prospettive appaiono meno favorevoli … Fonte: Osservatorio Regionale sulla Cooperazione, Le imprese cooperative nel sistema economico della Toscana. Quinto Rapporto
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… confermando una riduzione numerica dopo la precedente fase di espansione Fonte: elaborazioni su dati Registro Imprese Le cooperative di abitazione iscritte allAlbo delle Cooperative sono passate dalle 778 del febbraio 2008 alle 715 del marzo 2011, con una riduzione pari all8,1% (contro il +10,7% del totale cooperative)
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Una ripresa senza occupazione: ovvero, alla ricerca della produttività perduta Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali (luglio 2011) lento riassorbimento delle persone in cerca di occupazione fenomeni di scoraggiamento sotto il profilo della partecipazione attiva al mercato del lavoro: disoccupazione ufficiale … e disoccupazione nascosta
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La domanda di lavoro: meno giovani, più precari Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior crescente incertezza del contesto economico e necessità per le imprese di contenere i rischi: ricerca di profili con maggiore esperienza e/o con contratti meno vincolanti disoccupazione giovanile al 23,1% nel 2010, NEET +17,9% rispetto al 2009
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La situazione delle famiglie: encefalogramma piatto per reddito e consumi Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali (luglio 2011) Var. % 2010 su 2000: pil pro-capite -2,8% consumi pro-capite -2,7% A rischio il livello di benessere raggiunto?
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Limpatto della crisi sulle famiglie: effetti percepiti e strategie di aggiustamento Fonte: Censis, Rapporto sulla Toscana (2011) Le famiglie hanno cercato di salvaguardare i propri livelli di consumo e di benessere, riducendo la propensione al risparmio: ciò configura la necessità di ritagliare -per il futuro- nuovi spazi per il risparmio, per ricostituire livelli di autotutela economica che la crisi ha intaccato
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Crescono le diseguaglianze ed il numero di famiglie in difficoltà Fonte: Istat, La povertà in Italia (2011) Con laumento verificatosi nel 2008, lindicatore di povertà relativa registrato in Toscana ha raggiunto il livello del Nord Italia ed avvicinato quello del Centro La regione resta comunque sensibilmente al di sotto dei valori medi nazionali (11%), collocandosi al sesto posto fra le regioni italiane per minore incidenza del fenomeno
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Reddito, patrimonio immobiliare e situazioni a rischio abitativo Fonte: Elaborazioni IRES Toscana su dati del modello 730/2010 presentati presso i CAAF CGIL Unanalisi su un campione di famiglie toscane su microdati fiscali rivela lesistenza di un nucleo non trascurabile di situazioni a rischio abitativo (assenza di prima casa di proprietà e bassi livelli reddituali)
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Il mercato delle locazioni: aumento generalizzato dei canoni Fonte: Cinti E., Guagnini M., Mussida C., Il mercato delle locazioni residenziali in Italia nellultimo decennio (2011) Canoni di locazione per comune capoluogo di provincia Variazione % media annua 1996-2003 2004-2010
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Il potere dacquisto delle famiglie sul mercato delle locazioni si sta contraendo Fonte: Cinti E., Guagnini M., Mussida C., Il mercato delle locazioni residenziali in Italia nellultimo decennio (2011) Mq di unabitazione locabile con il 30% di unannualità di reddito familiare Variazione % media annua 1999-2009 In Toscana, facendo riferimento ai soli comuni capoluogo, levoluzione del potere locatorio delle famiglie è diminuito più che altrove nel periodo 1999-2009 La riduzione è stata particolarmente accentuata, in particolare, a FI-SI-LI-LU-MS Unica eccezione, nel quadro delle province toscane, è PT, dove lindicatore si attesta su livelli comunque bassi in termini assoluti
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Cresce il numero degli sfratti emessi rispetto al numero di famiglie residenti Fonte: Ministero dell'Interno, Gli sfratti in Italia (2011) Nel corso dellultimo decennio è progressivamente peggiorato il rapporto fra sfratti emessi e numero di famiglie residenti Il miglioramento del 2010 ha consentito di recuperare solo in parte il brusco deterioramento del 2009 La Toscana presenta un livello dellindicatore peggiore rispetto alla media nazionale
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La regione ha saputo mettere in campo una notevole tenuta rispetto agli impatti che la crisi finanziaria, produttiva, occupazionale poteva avere sul sociale. […] Il modello sociale toscano, che tradizionalmente è stato in grado di produrre più equità rispetto a quello delle altre regioni italiane, ha mostrato quella capacità reattiva di cui cera bisogno di fronte al gonfiarsi improvviso della domanda di protezione sociale. La buona tenuta del modello sociale toscano nella crisi non esclude dallorizzonte del prossimo futuro il rischio di una pericolosa frattura sociale, una specie di crepa nel cuore della società toscana che rischia pericolosamente di ampliarsi. Censis (2011), Rapporto sulla Toscana, pp. 12-13 Considerazioni conclusive: a rischio il modello sociale toscano?
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Per lungo tempo ci siamo cullati nellillusione di vivere in una Toscana felix, confortati dal fatto che tutti gli studi sul benessere ponevano la regione nella parte alta della graduatoria nazionale. Un rallentamento prolungato del PIL, anche se incidesse solo marginalmente sul benessere di oggi, può frenare il processo di accumulazione, impedendo lincremento degli stock da cui dipenderà il benessere futuro. la necessità di invertire la spirale perversa del debito pubblico -fino ad ora, più debito pubblico per sostenere i consumi a scapito degli investimenti -in futuro, meno debito pubblico con una quota crescente delle minori risorse disponibili destinate agli investimenti per rilanciare la crescita Occorrerebbe cioè accettare lidea di un impoverimento per alcuni versi ineluttabile, ma che potrebbe non essere duraturo se i sacrifici venissero indirizzati verso il recupero della competitività perduta. Stefano Casini Benvenuti, Lillusione perduta, in Confindustria Toscana (2011), Toscana cambia passo! Considerazioni conclusive: verso un impoverimento della Toscana felix?
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Considerazioni conclusive: politiche sociali vs. politiche per la crescita? Fonte: Rosina A. (2011), Aiutare i giovani a guardare lontano, www.neodemos.it I paesi in cui si dà più spazio e importanza allinnovazione sono anche quelli in cui i giovani si trovano ad essere maggiormente incentivati a diventare autonomi […] E sono, incidentalmente, anche i paesi che crescono di più.
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GRAZIE PER LATTENZIONE riccardo.perugi@tos.camcom.it
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