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La coarticolazione
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La ‘vera’ produzione dei suoni…
Analizzare i suoni come se fossero prodotti in isolamento ed in maniera statica e’ un’astrazione (necessaria per la descrizione iniziale dell’articolazione dei suoni) In realta’, i suoni non sono entita’ statiche che si susseguono in sequenza
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La produzione dei suoni
Produrre una sillaba richiede solo circa un quinto di secondo. Mentre parliamo muoviamo le labbra, la lingua e la mandibola molto rapidamente Il cervello coordina I movimenti delle labbra, della lingua e della mandibola in modo molto accurato, al punto che i movimenti necessari per ogni vocale e consonante sono prodotti simultaneamente. %
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L’articolazione e’ dinamica
Gli articolatori che sono coinvolti nella produzione dei suoni funzionano secondo schemi temporali precisi (si pensi alle occlusive) Nell’elocuzione (anche di una sola parola), i gesti articolatori coinvolti nella produzione di sequenze di suoni devono essere coordinati (per es., l’apertura e chiusura del velo nella produzione di [mensa] Per l’inerzia degli articolatori, i gesti per suoni diversi si sovrappongono
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La coarticolazione Questo fenomeno e’ noto come coarticolazione
Per effetto della coarticolazione, ogni suono e’ modificato dal suono che precede e segue I suoni possono essere coarticolati all’interno e tra i confini di parola.
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La coarticolazione? (2) Questo fenomeno e’ noto come coarticolazione
Per effetto della coarticolazione, ogni suono e’ modificato dal suono che precede e segue I suoni possono essere coarticolati all’interno e tra i confini di parola.
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La coarticolazione? (3) La coarticolazione assicura che la produzione dei suoni sia continuativa e senza interruzioni. Nello stesso tempo diffonde l’informazione acustica ed aiuta l’ascoltatore a capire cio’ che viene detto La coarticolazione e’ quindi una parte importante del codice linguistico che ci aiuta a comunicare 5 sillabe la secondo.
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Pensiamo ad un esempio Nella produzione di [s] nelle sequenze di [s] + vocale, le labbra sono: arrotondate in anticipazione di [u] in [su] appiattite in anticipazione di [i] in [si] in posizione intermedia in anticipazione di [a] in [sa]
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Un esempio di studi della coarticolazione
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Cos’e’ il palatografo Il palatografo viene utilizzato negli studi sulla coarticolazione Il contatto della lingua con il palato attiva gli elettrodi sul palatografo Il numero e la posizione degli elettrodi attivati nel parlato mi permette di vedere come e dove avviene l’articolazione per la sequenza in esame
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Analisi dei dati ottenuti con il palatografo
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Un esempio di coarticolazione vista per mezzo del palatografo (dal Francese)
Ui = Utterance-initial, IPi = Intonational Phrase-initial (= Ui-medial) APi = Accentual Phrase-initial (= IP-medial) Wi = Word-initial (= AP-medial) Si = Syllable-initial (= W-medial) Differenze in contatto linguopalatale per [n] in Francese in funzione della posizione prosodica.
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Un esempio di coarticolazione vista per mezzo del palatografo (dal Koreano)
Ui = Utterance-initial, IPi = Intonational Phrase-initial (= Ui-medial) APi = Accentual Phrase-initial (= IP-medial) Wi = Word-initial (= AP-medial) Si = Syllable-initial (= W-medial) Differenze in contatto linguopalatale per [n] in Koreano in funzione della posizione prosodica.
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Tipi di coarticolazione
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Direzione dell’influenza dei segmenti
Coarticolazione* preserverativa (in inglese ‘carry-over’) o progressiva: aspetti della produzione di un segmento si sovrappongono o influenzano la produzione del segmento seguente Coarticolazione* anticipatoria o regressiva: aspetti della produzione di un segmento si sovrappongono o influenzano la produzione del segmento precedente. * Nella linguistica tradizonale detta anche assimilazione
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Come si spiegano i fenomeni di coarticolazione?
I movimenti degli organi articolatori per la produzione dei suoni sono programmati a livello cerebrale Si puo’ pensare che, a livello astratto di programmazione motoria, ogni articolatore debba raggiungere una determinata posizione ‘bersaglio’ per ogni fonema. Tale bersaglio (astrazione teorica!) rappresenterebbe l’articolazione ideale per ogni fonema e dipenderebbe dalla fisiologia e l’esperienza linguistica di ogni parlante.
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Come si spiegano i fenomeni di coarticolazione? (2)
Ma nel parlato, i suoni non sono prodotti isolati uno dall’altro. I fonemi si ritrovano in catene sillabiche che fanno parte di parole e poi di frasi. Non ci sono chiari confini acustici o articolatori tra i fonemi, con l’eccezione dei confini di frasi intonative che sono caratterizzati da pause ben identificabili. Nella realta’ I fonemi parte di una sequenza contribuiscono allo stesso bersaglio articolatorio e acustico
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Bersagli articolatori
I fonemi si possono quindi descrivere come posizioni bersaglio con transizioni articolatorie (ed acustiche) tra i bersagli, che condividono le caratteristiche di entrambi I bersagli Es.: transizioni occlusive-vocali Una ‘transizione’ tra due fonemi e’ quindi causata dal movimento degli articolatori per due fonemi bersaglio.
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Possiamo rappresentarci una sequenza di fonemi…
Come una sequenza di gesti che si sovrappongono nel tempo C V C Fonte: Alexei Kochetov, Contrast in Phonology, University of Toronto, May 3-5, 2002
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“undershoot” (sottospecificazione)
La sottospecificazione avviene quando non l’articolatore non ha abbastanza tempo per raggiungere la sua posizione bersaglio. Puo’ verificarsi sia per le vocali che per le consonanti. Un caso tipico e’ rappresentato da una vocale atona bassa tra due occlusive alveolari o velari.
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Rappresentazione schematica
C V C Fonte: Alexei Kochetov, Contrast in Phonology, University of Toronto, May 3-5, 2002
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Sillabe e coarticolazione
La coarticulazione e’ piu’ forte all’interno di una sillaba che attraverso confini sillabici. Cio’ prova l’esistenza della sillaba come unita’ fondamentale di organizzazione articolatoria. Le vocali influenzano l’articolazione delle consonanti e delle vocali adiacenti Le consonanti influenzano l’articolazione delle vocali e dlel consonanti adiacenti. Adattato da
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Vocali, consonanti e coarticolazione
Alcuni suoni sono piu’ resistenti alla coarticolazione di altri. Hanno un effetto sulla coarticolazione: differenze di durata dei fonemi, differenze nel tipo di articolazione, numero di fonemi della lingua. Adattato da
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Effetto delle differenze di durata
Le vocali lunghe sono piu’ resistenti alla sottospecificazione poiche’ c’e’ piu’ tempo per gli articolatori di raggiungere il loro bersaglio Le vocali toniche e accentate sono piu’ resistenti perche’ sono piu’ lunghe La schwa non viene realizzata come un bersaglio definito poiche’ solitamente e’ molto breve e quindi molto debole alla coarticolazione Es. Processi di riduzione vocalica in inglese Adattato da
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Effetto delle differenze nel tipo di articolazione
La coarticolazione e’ massima quando c’e’ il massimo di movimento articolatorio tra fonemi. Poiche’ la maggior parte delle consonanti ha e’ prodotta con una posizione della lingua alta, le vocali alte sono meno coarticolate con queste consonanti, mentre le vocali basse lo sono di piu’, in quanto richiedono un maggior movimento coarticolatorio Le vocali basse, atone e brevi sono quindi piu’ soggette a fenomeni di undershoot. Es. Ingl. ‘police’ pronunciata [p(ǝ)lice] Adattato da
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Effetto del numero di fonemi
Gli effetti della coarticolazione sono bloccati o ridotti quando possono dar luogo a confusione percettiva. E’ possibilie che si verifichi un problema di percezione quando in una data lingua ci sono molti fonemi in una certa classe. La coarticolazione diminuendo la distanza articolatoria tra i fonemi ne diminuisce la distintivita’. Tuttavia, nelle lingue in cui molti fonemi ‘affollano’ uno spazio articolatorio, e’ necessario che la loro produzione sia accurata. Adattato da
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Vocali, consonanti e ‘spazi’ articolatori
La coarticolazione delle vocali avviene maggiormente nelle lingue con pochi fonemi vocalici (per esempio, tre e meno vocali fonologiche). In tali lingue, per effetto della coarticolazione, le vocali vengono modificate abbastanza liberamente sia nell’altezza che nel grado di anteriorita’/posteriorita’. Le consonanti coarticolano maggiormente quando non vi sono molti luoghi di articolazione distintivi, cio’ non e’ possibile quando ci sono piu’ luoghi di articolazione distintivi. Es.: l’Arabo distingue tra occlusive velari e uvulari e quindi la realizzazione di queste consonanti deve essere piuttosto precisa. Adattato da
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Alcuni esempi di coarticolazione nasale
Il contesto consonante nasale + consonante fricativa sorda e’ un caso di transizione difficile, soggetto a forte coarticolazione
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Variability in Northern Italian 1) Clear Nasal C before Fricative
Acoustic wavef. Oral flow Nasal peak Nasal flow b a n f i Nasal C
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Variability in Northern Italian 2) Disruption of Nasal C by Fricative
Acoustic wavef. Nasal C Oral flow Nasalized V + Nasal C Nasal peak Nasal flow k o t e n s io n e Nasal C
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Variability in Northern Italian 3) Nasalized V no Nasal C
Acoustic wavef. Oral flow Nasalized V No Nasal C Nasal peak Nasal flow s ĩ S e n Nasalized V No Nasal C
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Variability in Central Italian 1) Clear Nasal C in _Fric context
Acoustic wavef. Oral cavity opens Oral flow Velum closes Nasal C Nasal flow t i n s i d ia Nasal C
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Variability in Central Italian 2) Stop Epenthesis?
20 ms silence Acoustic wavef. Oral flow Nasal flow Nasal C d a n s ε lm Nasal C
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Variability in American English 1) Clear Nasal C in _Fric context
Acoustic wavef. Oral cavity opens Oral flow Velum closes Nasal flow Nasal C i n s ε k t Nasal C
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Variability in American English 2) Stop epenthesis
Acoustic wavef. 36 ms silence Oral cavity opens Oral flow Nasal flow Velum closes Nasal C æ n s er
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