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Corso teorico-pratico

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Presentazione sul tema: "Corso teorico-pratico"— Transcript della presentazione:

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2 Corso teorico-pratico
per i lavoratori addetti al Pronto Soccorso Aziendale

3 Croce Rossa Italiana Dr. Rodolfo Osti Specialista in:
Chirurgia Generale Chirurgia Pediatrica

4 CRI Collasso Un collasso cardiaco è un cedimento, caratterizzato per lo più da un calo improvviso della pressione sanguigna.  Sintomi Nel caso di un collasso cardiaco l'infortunato diventa pallido e debolissimo, sudato, il polso si indebolisce, la muscolatura si rilascia, le estremità divengono fredde. Solitamente non si ha perdita di coscienza.

5 CRI Collasso Intervento  Bisogna immediatamente consultare un medico e, intanto è bene porre l'infortunato in posizione antishock, coperto, vigilando costantemente sulle funzioni vitali. Gravità Il collasso cardiaco è sempre una manifestazione di un malore di una certa gravità: bisogna subito interpellare un medico o trasportare l'infortunato a un pronto soccorso e prestare attenzione alle funzioni vitali.

6 CRI Posizione Antishock

7 Lipotimia o Svenimento
CRI Lipotimia o Svenimento Cos'è  La lipotimia è il livello meno grave della perdita di coscienza. La causa è una cattiva irrorazione (e quindi ossigenazione) cerebrale per calo della pressione arteriosa. Questo malore può essere prodotto da molteplici fattori: stanchezza e fatica, calore eccessivo, cattiva ossigenazione nell'ambiente, emorragie, ustioni, traumi fisici od emotivi, abbassamento della pressione, ipoglicemia (basso di tasso di zuccheri nel sangue) e così via.

8 Lipotimia o Svenimento
CRI Lipotimia o Svenimento Sintomi La perdita di coscienza talvolta non è completa, il respiro è conservato, il polso è debole e lento, l'infortunato è spesso sudato pallido e ha un senso di freddo. I sintomi premonitori sono un senso di malessere, nausea pallore e capogiro. 

9 Lipotimia o Svenimento
CRI Lipotimia o Svenimento Intervento Porre l'infortunato in posizione antishock, con le gambe innalzate. Liberarlo da indumenti che costringono: slacciare cinture, cravatte o camicie per agevolare la circolazione. E' bene allontanare la folla e fare respirare bene l'infortunato, aerando l'ambiente. Bisogna sempre sorvegliare il battito cardiaco e le funzioni vitali. Di solito in pochi istanti l'infortunato si riprende. Quando ciò avviene è bene lasciarlo sdraiato per un po', impedirgli di alzarsi bruscamente col rischio di un nuovo svenimento, e confortarlo.

10 Lipotimia o Svenimento
CRI Lipotimia o Svenimento NON DARE MAI da bere alcolici! Questa erronea consuetudine, purtroppo ancora oggi diffusa, è altamente controproducente: l'alcol è un vasodilatatore, di conseguenza la sua assunzione induce un abbassamento della pressione e un peggioramento della situazione. Gravità Se l'infortunato si riprende immediatamente non c'è urgenza di ospedalizzare. Tuttavia, poiché le cause che portano alla lipotimia sono molteplici, è bene compiere una visita in pronto soccorso per accertamenti anche se l'infortunato apparentemente si è completamente ripreso.

11 Lipotimia o Svenimento
CRI Lipotimia o Svenimento

12 CRI Perdita di Coscienza
Cos'è  Una perdita di coscienza è la perdita della nozione della propria esistenza e degli oggetti esterni.  Sintomi L'infortunato non parla, non sente, non risponde. A volte reagisce a stimoli dolorosi, per esempio pizzicotti in zone particolarmente sensibili come il capezzolo o il collo.  Ci sono vari livelli di perdita di coscienza: la lipotimia, il coma e la sincope. ATTENZIONE: in queste condizioni il polso e la respirazione possono essere presenti, ma possono anche essersi arrestati.

13 CRI Perdita di Coscienza
Intervento Davanti alla perdita di coscienza bisogna immedia-tamente controllare le funzioni vitali e intervenire di conseguenza ponendo l'infortunato in posizione antishock. 

14 CRI Perdita di Coscienza
ATTENZIONE: non porre l'infortunato in posizione antishock nel caso di una sospetta congestione cerebrale o in caso di ictus. Nel caso di una lipotimia la posizione antishock è sufficiente a far rinvenire dal malore il soggetto che si dovrà successivamente sottoporre a una visita medica. Se ciò non avviene immediatamente, e comunque in tutti gli altri casi, bisogna immediatamente chiamare i soccorsi.  Se si verifica un arresto respiratorio o un arresto cardiaco bisogna procedere senza perdere tempo con la respirazione artificiale ed eventualmente il massaggio cardiaco.

15 CRI Perdita di Coscienza

16 CRI Perdita di Coscienza
ATTENZIONE: in caso di malori o svenimenti, non essendo spesso possibile una diagnosi sul luogo, è bene sempre comportarsi con la massima allerta e chiamare urgentemente i soccorsi. Gravità La perdita di coscienza può essere una momentanea lipotimia, o svenimento, ma il più delle volte si verifica per infortuni molto gravi e richiede un soccorso urgente per condurre il malcapitato all'ospedale.

17 CRI Shock Cos'è  Lo shock è una sindrome dovuta a una diminuzione dell'afflusso di sangue nei tessuti. E' una conseguenza della caduta della pressione arteriosa e si verifica in seguito a numerosi fattori: quando si presenta un'emorragia con conseguente diminuzione del volume del sangue; quando si ha una dilatazione dei vasi (vasodilatazione) e di conseguenza calano la pressione e l'irrorazione sanguigna; quando avviene una diminuzione della gittata cardiaca; può essere anche causato da una grave reazione allergica (shock anafilattico).

18 CRI Shock Sintomi L'infortunato è in uno stato di prostrazione da insufficienza cardiocircolatoria acuta, spesso è in uno stato di confusione mentale, afasia (mancanza di parola), ha freddo, è pallido, può andare incontro a una perdita di coscienza.

19 CRI Shock Intervento Davanti a uno shock è innanzitutto importante individuare ed eliminare la causa: per esempio bloccare un'emorragia, immobilizzare una frattura, tranquillizzare l'infortunato. E' poi fondamentale agevolare la circolazione sanguigna slacciando gli indumenti che costringono, evitare la dispersione del calore mantenendo l'infortunato coperto, porre l'infortunato in posizione antishock: con le gambe alzate rispetto al corpo in modo che il sangue affluisca verso la testa. E' sempre importante in questi casi sorvegliare attentamente le funzioni vitali.

20 CRI Shock ATTENZIONE: NON SOMMINISTRARE MAI alcolici: l'alcol è un vasodilatatore che peggiora la situazione. Gravità Lo shock, una volta instaurato, evolve irreversibilmente verso il coma e porta alla morte. E' bene perciò prevenirlo e bloccarlo immediatamente ponendo l'infortunato in posizione antishock.

21 CRI Shock

22 CRI Shock

23 CRI Sincope Cos'è  E' l'improvvisa e totale perdita di coscienza con arresto del respiro e del cuore. Le cause possono essere molteplici: infarto, gravi traumi, ma anche malattie polmonari o nervose. Sintomi L'infortunato è completamente privo di coscienza, la respirazione e il battito cardiaco si sono arrestati, l'aspetto è pallido, la pelle è pallida, sudaticcia e fredda. Le pupille sono di solito dilatate e non reagiscono alla luce.

24 CRI Sincope Intervento Constatata l'assenza del respiro e del battito cardiaco procedere immediatamente alla respirazione artificiale e al massaggio cardiaco, in attesa dei soccorsi. Gravità La gravità è massima. Dopo pochi minuti dall'avvenuto arresto cardio-respiratorio ha inizio la morte cerebrale che produce danni irreversibili e una rapida morte dell'individuo. 

25 CRI Sincope

26 Colpo Apoplettico – Ictus
CRI Colpo Apoplettico – Ictus Cos'è  Il colpo apoplettico, ictus o apoplessia cerebrale, è causato da un'interruzione dell'afflusso di sangue in una zona del cervello, che può avvenire per un'emorragia e la rottura di un vaso o per un trombo, un'occlusione di un vaso per un coagulo di sangue.

27 Colpo Apoplettico – Ictus
CRI Colpo Apoplettico – Ictus Sintomi L'ictus può presentarsi in modo improvviso, spesso con perdita di coscienza e caduta a terra dell'infortunato, o può essere preceduto da segni premonitori come un pesante mal di testa, un senso di vertigini, formicolii, perdita delle forze, pesantezza degli arti. Chi ne viene colpito può perdere coscienza, presenta una respirazione rumorosa e irregolare, afasia (difficoltà o impossibilità di parlare), viso arrossato, spesso con una fisionomia alterata, vomito.

28 Colpo Apoplettico – Ictus
CRI Colpo Apoplettico – Ictus Sintomi (segue) Uno dei sintomi più evidenti è la perdita di sensibilità e di motilità da un lato del corpo - emiparesi o emiplegia -. Se l'emiparesi colpisce il lato sinistro del corpo è segno che la lesione ha interessato la zona destra del cervello e viceversa. Può tuttavia capitare una lesione bilaterale che si ripercuote su entrambi i lati del corpo.

29 Colpo Apoplettico – Ictus
CRI Colpo Apoplettico – Ictus Intervento In caso di ictus bisogna chiamare i soccorsi e condurre l'infortunato in ospedale. Intanto è bene tenerlo sdraiato, ma con il capo sollevato, in modo che il sangue non affluisca al cervello a peggiorare l'emorragia o l'ingorgo. In attesa dei soccorsi è consigliabile slacciare gli indumenti che costringono per agevolare la circolazione del sangue e applicare degli impacchi freddi sul capo, per evitare l'eccessiva affluenza di sangue.

30 Colpo Apoplettico – Ictus
CRI Colpo Apoplettico – Ictus Intervento (segue) Se il paziente è cosciente, per riconoscere un ictus è utile afferrargli entrambe le mani e chiedergli che le stringa con forza. Una delle due mani, quella dalla parte colpita da emiplegia, sarà molto più debole o inerme. Se l'infortunato è incosciente, controllare le funzioni vitali. Solitamente è molto facile riconoscere la presenza della respirazione che è molto rumorosa e talvolta si ode un sonoro russare.

31 Colpo Apoplettico – Ictus
CRI Colpo Apoplettico – Ictus Gravità La gravità dell'ictus dipende dalla parte del cervello che viene lesa. In generale è bene intervenire molto rapidamente.

32 Colpo Apoplettico – Ictus
CRI Colpo Apoplettico – Ictus

33 CRI Coma Cos'è  Lo stato comatoso è caratterizzato da una perdita totale e prolungata della coscienza. La respirazione e il battito cardiaco sono invece presenti. Le cause possono essere molteplici: trauma cranico, emorragia cerebrale, trombosi, disturbi metabolici ed endocrini (coma epatico, coma diabetico, ipoglicemico, endocrino), infezioni come meningiti, e ancora intossicazioni come nel caso del coma etilico o quello da avvelenamento.

34 CRI Coma Sintomi L'infortunato si presenta incosciente, come avvolto in un profondo sonno da cui non si riesce a svegliare. La motilità e la reazione al dolore - per esempio un pizzicotto - nel caso di un coma profondo sono completamente assenti, mentre in una forma di coma leggero si ha reattività al dolore ma non vi è motilità. Nel coma vigile si ha anche una certa motilità. Talvolta l'infortunato russa profondamente.

35 CRI Coma Intervento Verificato lo stato comatoso è necessario chiamare immediatamente i soccorsi. Nell'attesa è bene porre l'infortunato in posizione di sicurezza, slacciare gli indumenti stretti (cravatte reggiseni, busti, cinture, camicie...), coprirlo e controllare costantemente che le funzioni vitali siano presenti. Gravità La gravità del coma dipende dalle cause. In ogni caso l'infortunato deve essere trasportato in ospedale con la massima urgenza.

36 CRI Coma

37 CRI

38 CRI Arresto Cardiaco Cos'è  L'arresto cardiaco è la cessazione dell'attività del muscolo cardiaco che può avvenire per molteplici cause. Per quanto riguarda il primo soccorso, il rischio di un arresto cardiaco è frequente nel caso di infarto, folgorazione, asfissia e shock. Sintomi Quando il cuore cessa di battere la persona è incosciente, la respirazione e il polso sono assenti, la colorazione della pelle è pallida, le labbra e le unghie possono essere cianotiche (violacee), le pupille in breve si dilatano, divengono fisse, non reagiscono alla luce.

39 CRI Arresto Cardiaco Intervento Bisogna agire con la massima tempestività: dopo 3 o 4 min. dall'arresto cardiaco i danni al cervello sono irreversibili. E' necessario chiamare i soccorsi urgentemente spiegando la situazione affinché arrivino pronti e preparati per un intervento rapido ed efficace. In attesa dei soccorsi bisogna procedere al massaggio cardiaco e alla respirazione artificiale. In questo modo l'infortunato viene tenuto in vita meccanicamente sino all'arrivo in ospedale. Gravità La gravità è massima: dopo pochi minuti che il cuore si è fermato ha inizio la morte cerebrale.

40 CRI Diagnosi di ACC

41 Segni di allarme dell’attacco cardiaco
CRI Arresto Cardiaco Segni di allarme dell’attacco cardiaco Dolore o peso retrosternale Possibile irradiazione del dolore a: braccio sinistro, spalle, epigastrio, mandibola Altri sintomi: sudorazione, nausea e dispnea Insorgenza: sotto sforzo, stress emotivo o anche a riposo

42 CRI Arresto Cardiaco

43 CRI Angina Cos'è  L'Angina pectoris è un dolore toracico dovuto a un restringimento temporaneo dei vasi coronarici. Le coronarie, restringendosi, provocano una diminuzione dell'apporto di sangue al cuore (ischemia).  Sintomi L'infortunato è oppresso da un dolore più o meno intenso allo sterno che si può irradiare sulla sinistra alla spalla, al braccio o al collo. La durata dell'attacco è solitamente di pochi minuti. L'infortunato è pallido, suda freddo, è ansioso, ha difficoltà respiratorie.

44 CRI Angina Intervento ATTENZIONE: i sintomi dell'angina sono molto simili a quelli dell'infarto cardiaco: in mancanza di una diagnosi precisa è necessario chiamare i soccorsi immediatamente. In attesa dei soccorsi, bisogna cercare di tranquillizzare e confortare l'infortunato e impedire che si muova: ogni movimento o sforzo richiede infatti un maggiore afflusso di sangue. Il paziente va adagiato in posizione semiseduta, in questo modo la respirazione è favorita. Inoltre, è bene tenere sempre sotto controllo le funzioni vitali: polso e respirazione.

45 CRI Angina Intervento (segue)
E' utile informarsi se il paziente ha già manifestato in passato episodi analoghi. Se infatti è cardiopatico è probabile che possieda delle compresse di Trinitrina o Carvasin. Questi farmaci, che di solito non hanno particolari controindicazioni, provocano una vasodilatazione delle coronarie che facilita l'apporto sanguigno al muscolo cardiaco. L'assunzione della pastiglia avviene ponendola spezzata sotto la lingua.

46 CRI Angina ATTENZIONE: solo un medico può prescrivere e somministrare dei farmaci. Se il paziente è cardiopatico e possiede questo tipo di farmaco può perciò assumerlo, altrimenti è consigliabile sentire il parere di un medico anche in caso di emergenza. Gravità L'attacco di angina è passeggero, tuttavia, essendo molto simile all'infarto nella sua manifestazione esteriore, in mancanza di controlli e di una diagnosi precisa è bene intervenire in modo molto tempestivo e considerare il paziente un potenziale infartuato.

47 CRI Infarto Cardiaco

48 CRI Infarto Cardiaco Cos'è
L'infarto cardiaco è dovuto alla chiusura o all'ostruzione delle arterie coronarie che irrorano il cuore attraverso il sangue. La zona del tessuto cardiaco che non viene più irrorata dall'ossigeno presente nel sangue va incontro a una rapida necrosi (morte) con perdita definitiva delle funzioni.

49 CRI Infarto Cardiaco Sintomi
Dolore toracico molto intenso localizzato sullo sterno, spesso irradiato sulla parte sinistra: al braccio, alla spalla, alla schiena e al collo. Il paziente avverte un forte senso di costrizione sul torace, è pallido, ha un senso di angoscia, difficoltà nella respirazione, sudorazione fredda, alterazioni del battito cardiaco e del polso.

50 CRI Infarto Cardiaco

51 CRI Infarto Cardiaco Intervento Chiamare immediatamente i soccorsi e, nel frattempo, cercare di tranquillizzare l'infortunato, evitargli ogni minimo sforzo che richiede un ulteriore afflusso sanguigno. Mantenere il cardiopatico in posizione semiseduta, per agevolare la respirazione, e controllare attentamente e costantemente le funzioni vitali: respiro e pulsazioni. Se si ha a disposizione dell'ossigeno è bene somministralo.  Se il paziente ha un arresto cardiaco procedere immediatamente alla rianimazione artificiale. .

52 CRI Infarto Cardiaco Gravità
In assenza di controlli e di apposite apparecchiature mediche è difficile capire la gravità dell'attacco cardiaco. E' perciò necessario agire con la massima tempestività, ogni minuto può essere in questo caso molto prezioso. .

53 CRI Asfissia Cos'è  L'asfissia è un arresto o un'insufficienza della respirazione. Insorge per una mancanza o una carenza di ossigeno. Le cause possono essere molteplici: l'ostruzione delle vie respiratorie da parte di corpi estranei che soffocano l'infortunato, per esempio alimenti, ma anche dentiere (in caso di malore o incidente) o vomito (nel caso l'infortunato sia incosciente). Tra le altre cause meccaniche si possono per esempio ricordare l'acqua (in caso di annegamento), terra o neve (in caso di frane e valanghe), lacci e corde (in caso di impiccagione), lingua capovolta (in caso di incoscienza).

54 CRI Asfissia Cos'è (segue)
Una persona, inoltre, può soffocare e andare incontro all'asfissia anche perché l'ambiente non è sufficientemente ossigenato, per la presenza di gas tossici come l'ossido di carbonio emesso dalle stufe, per le fughe di gas, per i fumi durante un incendio. Infine, l'alterazione della respirazione e addirittura la paralisi dei muscoli respiratori può avvenire in caso di insufficienze cardiache o polmonari, ma anche in caso di traumi cranici o toracici, e soprattutto in caso di avvelenamento da farmaci, overdose, folgorazione, tetano.

55 CRI Asfissia Sintomi In caso di asfissia l'infortunato presenta delle evidenti difficoltà di respirazione. Non necessariamente è privo di coscienza. Se c'è ostruzione delle vie aeree per cause meccaniche avrà un colorito violaceo, soprattutto sulle labbra. In caso di intossicazione da ossido di carbonio, invece, il colorito sarà rosso ciliegia. Se l'infortunato è incosciente ed è sopraggiunto un arresto respiratorio, dopo pochi minuti sopraggiungerà anche l'arresto cardiaco: in tal caso il colorito della pelle sarà bianco livido.

56 CRI Asfissia Intervento Poiché le cause di asfissia sono molteplici, innanzitutto bisogna individuare il problema. Nel caso di difficoltà respiratorie dovute a patologie polmonari o cardiache (per esempio edema polmonare o infarto) è bene chiamare i soccorsi, tranquillizzare l'infortunato, evitare che compia movimenti, tenerlo in posizione semiseduta. Se si ha a disposizione dell'ossigeno è bene somministrarlo. In caso di asfissia per cause meccaniche bisogna immediatamente rimuovere ciò che impedisce la respirazione, utilizzando per esempio la manovra di Heimlich o le altre tecniche per la rimozione dei corpi estranei, a seconda del caso.

57 CRI Asfissia Intervento (segue)
Se l'infortunato è in un ambiente mal ossigenato, è necessario portarlo immediatamente all'aria aperta o spalancare le finestre. In questo caso il soccorritore dovrà fare attenzione a non rimanere a sua volta asfissiato: per esempio in caso di fughe di gas tossici. Bisogna fare attenzione soprattutto all'ossido di carbonio (inodore), la cui presenza non è perciò evidente: l'asfittico in questo caso ha un colorito rosso ciliegia.

58 CRI Asfissia Intervento (segue)
Se l'asfittico non è cosciente, bisogna immediatamente verificare la presenza della respirazione. Per far ciò è sufficiente appoggiare una mano sul torace e una sull'addome per percepire sollevamenti e, contemporaneamente, si può avvicinare l'orecchio alla bocca dell'infortunato per avvertire il passaggio dell'aria. In alternativa si può posizionare vicino al naso e alla bocca dell'infortunato uno specchietto o un vetro per vedere se si appanna; meglio ancora, procedere con la manovra di G.A.S. (Guardo Ascolto Sento).

59 CRI Asfissia Intervento (segue)
Se il paziente respira è necessario tenerlo sotto controllo e, in attesa dei soccorsi, metterlo in una posizione che favorisca la respirazione. E' sufficiente adagiarlo sulla schiena (attenzione che non abbia politraumi però!) e mettere la testa in posizione iperestesa: questa manovra impedisce il soffocamento per il rovesciamento della lingua.  E' importante inoltre verificare che le vie aeree non siano ostruite da dentiere, alimenti o altro: in tal caso, con l'ausilio di un fazzoletto, basta rimuovere manualmente ciò che provoca l'ostruzione.

60 CRI Asfissia Intervento (segue)
E' consigliabile inoltre slacciare gli indumenti (cravatte, busti, cinture, reggiseni...) che possono rendere difficoltosa la respirazione. Se il paziente non respira, dopo aver controllato che non ci siano ostruzioni meccaniche delle vie aeree bisogna procedere immediatamente alla respirazione artificiale, in attesa dei soccorsi, facendo molta attenzione al polso cardiaco. In caso di arresto cardiaco bisognerà procedere anche al massaggio cardiaco.

61 CRI Asfissia Gravità Il nostro corpo non è in grado di resistere a lungo senza respirare. In caso di arresto respiratorio ci sono solo pochi minuti prima che sopraggiunga l'arresto cardiaco e, successivamente, la morte cerebrale. E' perciò importante chiamare i soccorsi e agire con la massima tempestività. 

62 CRI Asfissia

63 CRI Diagnosi di ACC

64 CRI Edema Polmonare Cos'è
Trasporto per le scale con l'ausilio di una sedia Cos'è  L'edema polmonare è una sorta di annegamento dei polmoni causato dall'eccessivo passaggio di liquido sieroso dai capillari sanguigni agli alveoli che vengono così riempiti di liquido e non sono più in grado di svolgere la loro attività respiratoria.

65 CRI Edema Polmonare Trasporto per le scale con l'ausilio di una sedia Sintomi L'edema polmonare si manifesta frequentemente di notte. Il paziente si sveglia improvvisamente con enormi difficoltà di respirazione (dispnea), è agitato, si sente soffocare e chiede ossigeno. Il respiro è rumoroso, si ode un gorgoglio causato dalla presenza di liquido negli alveoli polmonari. Il paziente si mette seduto, per meglio respirare, non deve sdraiarsi, perché aumenta il senso di soffocamento. Il polso è debole; può comparire una schiuma rosa biancastra alla bocca. Il volto è solitamente pallido o cianotico; l'individuo è sudato e le estremità sono fredde.

66 CRI Edema Polmonare Trasporto per le scale con l'ausilio di una sedia Intervento E' necessario raggiungere al più presto l'ospedale. Il soggetto va mantenuto in posizione semiseduta, per agevolare la respirazione. Bisogna cercare di tranquillizzarlo, controllare costantemente le funzioni vitali ed evitare che compia movimenti.  Se è presente dell'ossigeno bisogna somministrarlo a dosaggi molto alti. Gravità L'evoluzione dell'edema polmonare è molto rapida da 1\2 ora a 2 ore. E' perciò necessario ospedalizzare l'infortunato con la massima urgenza, prima che muoia per asfissia.

67 CRI Edema Polmonare Trasporto per le scale con l'ausilio di una sedia

68 CRI Colpo di Calore Cos'è  Il colpo di calore si verifica in ambienti molto caldi, umidi e poco ventilati. In queste condizioni la sudorazione, che serve a raffreddare il corpo e a disperdere la temperatura, può non avvenire, in quanto l'eccessiva umidità ne impedisce l'evaporazione. Sintomi Intensa sete, cute molto calda, volto arrossato, respiro affannoso, torpore e shock.

69 CRI Colpo di Calore Intervento  E' necessario condurre immediatamente l'infortunato in un luogo fresco, ventilarlo, raffreddarlo con impacchi di acqua fresca ma non troppo fredda, e tenere sotto controllo respirazione e polso. E' consigliabile fargli bere qualcosa di fresco, ma assolutamente non alcolico. Gravità Se la temperatura è particolarmente elevata è bene consultare un medico o condurre l'infortunato in un pronto soccorso.

70 CRI Colpo di Calore

71 CRI Colpo di Sole Cos'è  Il colpo di Sole è causato da un'eccessiva esposizione al Sole che provoca un aumento di temperatura e una vasodilatazione che conduce a uno stato di shock. Sintomi Cefalea e vertigini, sudorazione, nausea, offuscamento della vista, aumento della temperatura, shock.

72 CRI Colpo di Sole Intervento Per prima cosa è necessario porre l'infortunato all'ombra, in un luogo arieggiato, e rinfrescargli il capo con impacchi umidi o acqua fresca ma non troppo fredda. Il paziente va condotto all'ospedale con urgenza. Gravità Il colpo di Sole è più pericoloso del colpo di calore e può richiedere anche un trattamento medico della massima urgenza.

73 CRI Colpo di Sole

74 CRI Convulsioni Cos'è  Le convulsioni, o attacchi parossistici, consistono in un susseguirsi di movimenti e di contrazioni involontari che possono interessare tutta la muscolatura o una parte, per esempio gli arti. Sintomi Durante una crisi convulsiva l'infortunato può presentare o meno perdita di coscienza.

75 CRI Convulsioni Intervento Davanti a una crisi convulsiva è bene adagiare l'infortunato su un letto, supino o su un fianco, cercando di impedire che si ferisca durante i movimenti, slacciando gli indumenti che possono costringere e facendo attenzione che le vie aeree non siano ostruite dalla lingua, da secrezioni o da altro. Le crisi convulsive sono tipiche dell'epilessia, ma possono essere causate anche da altri fattori. Un'eccessiva febbre per esempio (iperpiressia), soprattutto nei bambini molto piccoli, può scatenare degli attacchi parossistici. In questo caso è consigliabile porre impacchi freddi sulla testa per abbassare rapidamente la temperatura.

76 CRI Convulsioni Gravità  E' sempre consigliabile consultare immediatamente un medico. Se la crisi persiste o è molto violenta è meglio chiamare i soccorsi.

77 CRI Convulsioni

78 CRI Emorragia Cos'è  Un'emorragia è una fuoriuscita del sangue dai suoi vasi. A seconda se il sangue si riversa all'interno o all'esterno del corpo si ha un'emorragia interna o esterna (vedi anche emorragia esteriorizzata). Se la fuoriuscita del sangue avviene da un'arteria si ha un'emorragia arteriosa, altrimenti può essere venosa o capillare secondo i vasi interessati. Poiché arterie e vene scorrono vicine, il più delle volte le emorragie sono miste.

79 CRI Emorragia Cos'è (segue)
Un'emorragia esteriorizzata si ha quando il sangue, raccolto in una cavità interna del corpo, defluisce attraverso gli orifizi naturali. La più comune è l'epistassi, che consiste nella fuoriuscita di sangue dal naso. Ci sono poi emottisi, ematemesi, ematuria, metrorragia, otorragia, melena.

80 CRI Emorragia Sintomi Variano secondo il tipo di emorragia esteriorizzata. Intervento Dipende dal tipo di emorragia esteriorizzata. Gravità Varia a seconda del tipo di emorragia esteriorizzata.

81 CRI Emorragia

82 CRI Emorragia Sintomi Le emorragie capillari interessano i vasi sottocutanei e superficiali. In questo caso il sangue fuoriesce a gocce intorno alla lesione. Se non c'è lacerazione della cute compare un ematoma (sangue raccolto sotto l'epidermide) mentre sulla cute compare l'ecchimosi, una chiazza che inizialmente è di colore rosso poi, col tempo, diviene violacea e infine gialla prima di scomparire. Le emorragie venose sono riconoscibili perché il sangue che fuoriesce è di colore scuro e fluisce lentamente e in modo continuo e uniforme lungo i bordi della ferita.

83 CRI Emorragia Sintomi (segue)
Nelle emorragie arteriose, invece, il sangue è di colore rosso vivo e fuoriesce a fiotti a intervalli in sincronia con il battito cardiaco.  Il più delle volte, però, un trauma o una ferita producono emorragie miste, visto che le vene e le arterie scorrono molto vicine. Le emorragie interne, infine, sono meno evidenti. Possono essere causate da traumi o da patologie. I sintomi, di solito, consistono in pallore, estremità fredde e violacee, stato di agitazione, polso rapido e poco percettibile, respirazione rapida e superficiale. Talvolta possono comparire offuscamenti alla vista, sete violenta, ronzio alle orecchie.

84 CRI Emorragia Intervento
Le emorragie capillari sono le meno gravi. Per curare l'ematoma è sufficiente porre una borsa del ghiaccio sulla parte per provocare una vasocostrizione. In caso di lacerazione della cute è utile sciacquare con acqua fredda e raffreddare con ghiaccio. Se la zona contusa è un arto è consigliabile sollevarlo più in alto del corpo per far diminuire l'emorragia, tamponare con una benda sterile e infine fasciare dopo aver disinfettato la ferita con acqua ossigenata.

85 CRI Emorragia Intervento (segue)
Le emorragie venose si possono arginare, dopo una buona disinfezione, ponendo sulla ferita una garza sterile e o un fazzoletto pulito e tamponando. Può anche essere utile applicare una fasciatura di sostegno al tampone. Questa non deve essere troppo stretta: non si deve arrestare la circolazione. Anche in questo caso, se la parte interessata è un arto, si può alzarlo al di sopra del corpo per far diminuire l'afflusso di sangue.

86 CRI Emorragia Intervento (segue)
Nel caso di emorragie arteriose l'intervento deve essere tempestivo perché la quantità di sangue è di solito molto elevata rispetto alle emorragie venose. Se l'emorragia non è molto abbondante è sufficiente tamponarla con una garza sterile o un fazzoletto pulito, dopo aver disinfettato la parte. Se invece interessa grossi vasi è necessario evitare che l'infortunato muoia dissanguato attuando delle compressioni sulle arterie a monte della ferita. 

87 CRI Emorragia

88 CRI Emorragia Il laccio emostatico va usato solo nei casi più gravi e di assoluta necessità: per esempio davanti a un'amputazione o a una sindrome da schiacciamento. Davanti al sospetto di un'emorragia interna, infine, bisogna porre l'infortunato in posizione antishock, coprirlo e chiamare urgentemente i soccorsi.

89 CRI Emorragia Gravità La gravità di un'emorragia dipende dalla quantità di sangue che fuoriesce. In caso di lesioni ad importanti arterie c'è il rischio di entrare rapidamente in stato di shock e di morire dissanguati: è perciò importante arginare l'emorragia in modo tempestivo e chiamare i soccorsi. Anche nel caso delle emorragie interne non bisogna perdere tempo e recarsi urgentemente al pronto soccorso.

90 CRI Ferita Cos'è  Una ferita è un'interruzione della continuità della cute o delle mucose con danneggiamento dei tessuti sottostanti.  Viene definita ferita superficiale se interessa solo i primi strati della cute, profonda se interessa muscoli, ossa o organi interni, penetrante se l'azione traumatica raggiunge cavità anatomiche come l'addome o il torace. Le ferite vengono anche distinte e classificate a seconda di come si presentano.

91 Classificazione delle ferite
CRI Ferita Classificazione delle ferite Si ha un'abrasione quando un corpo tagliente danneggia o asporta i primi strati della cute. Un'escoriazione è dovuta invece a corpi contundenti irregolari, come le ferite da strisciamento, che possono presentare schegge di legno, terriccio e altre piccole particelle che devono essere rimosse. Le ferite da punta, dovute a spilli, chiodi, schegge o altro, sono quelle che penetrano nella cute perpendicolarmente. 

92 Classificazione delle ferite (segue)
CRI Ferita Classificazione delle ferite (segue) Le ferite da taglio sono provocate da vetri, coltelli e lamine.  Le ferite lacere avvengono per strappamento della cute.  Le ferite lacero contuse sono infine provocate da botte o contusioni che includono una lacerazione della pelle ma anche la presenza di ematomi e ecchimosi.

93 CRI Ferita Intervento Di fronte a una ferita bisogna operare in ambiente il più possibile sterile ed osservare tutte le norme di igiene e disinfezione. Nello stesso tempo il soccorritore deve prestare attenzione anche alla propria salute. Il sangue è un potenziale veicolo per la trasmissione di numerose malattie: è necessario proteggersi dal contatto diretto col sangue mediante l'uso di appositi guanti in lattice.  ATTENZIONE: in caso di perforazioni non rimuovere mai gli oggetti estranei ma immobilizzarli. L'estrazione deve infatti essere fatta sotto controllo medico perché può aggravare notevolmente l'emorragia.

94 Complicazioni delle ferite
CRI Ferita Complicazioni delle ferite Attraverso le ferite spore, batteri e virus possono penetrare all'interno dell'organismo e moltiplicarsi velocemente creando infezioni e altre complicazioni. Il nostro corpo produce appositi anticorpi per difendersi da questi inconvenienti, ma talvolta non sono sufficienti. abbondantemente la ferita con acqua e sapone e rimuovere eventuali corpi estranei come terra o schegge. 

95 Complicazioni delle ferite (segue)
CRI Ferita Complicazioni delle ferite (segue) Disinfettare la ferita con acqua ossigenata. Evitare l'uso di alcol (utile invece per sterilizzare) o della tintura di iodio, sostanze nocive se applicate direttamente sulle ferite.  Ricoprire la ferita con garze sterili. Al di sopra di queste (non a diretto contatto con la ferita) si può porre del cotone idrofilo con funzione di tampone.

96 CRI Ferita

97 CRI Folgorazione Cos'è  La folgorazione avviene per il passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo. E' un incidente domestico e di lavoro che fino a qualche tempo fa era molto diffuso. Oggi, grazie alle nuove norme di sicurezza, il rischio si è sensibilmente ridotto. Il danno all'organismo dipende dall'intensità della corrente, dal tempo di esposizione, dal percorso che la corrente segue all'interno del corpo e dalla massa corporea: un bambino è più vulnerabile di un adulto. Se la persona rimane attaccata alla fonte elettrica, anche le correnti di debole intensità possono essere pericolose.

98 CRI Folgorazione Sintomi
A seconda della gravità della folgorazione, gli effetti sono ustioni più o meno circoscritte, svenimento, ma anche carbonizzazione dei tessuti e ustioni molto profonde, arresto respiratorio e fibrillazione cardiaca. In quest'ultimo caso il cuore cessa di battere e comincia a tremolare, senza essere più in grado di mandare in circolo il sangue.

99 CRI Folgorazione Intervento
Per prima cosa, in caso di folgorazione, il soccorritore deve fare molta attenzione a non rimanere a sua volta folgorato.  Se l'infortunato è rimasto attaccato alla fonte elettrica bisogna immediatamente interrompere la corrente, se l'interruttore è a portata di mano, altrimenti è necessario staccare la vittima dalla corrente facendo molta attenzione. 

100 CRI Folgorazione

101 CRI Folgorazione ATTENZIONE: evitare, come verrebbe spontaneo di toccare l'infortunato, vi trasmetterebbe la scossa.  Per allontanarlo dalla fonte di elettricità si può utilizzare un legno, che è un cattivo conduttore, facendo attenzione che non abbia parti metalliche, che sia ben asciutto e che non ci sia dell'acqua intorno che propaga l'elettricità. Per compiere questa operazione è bene cercare di isolarsi da terra mediante un asse di legno o di gomma. Dopo aver interrotto la corrente, bisogna immediatamente verificare le condizioni dell'infortunato. L'individuo presenterà delle ustioni, potrebbe aver perso coscienza, e potrebbe essere entrato in arresto respiratorio o anche cardiaco. E' perciò importante controllare respirazione e polso e, eventualmente, procedere alla rianimazione artificiale.

102 CRI Folgorazione Gravità La gravità della folgorazione dipende dall'intensità della corrente, dal tempo di esposizione, dal percorso che la corrente segue all'interno del corpo e dalla massa corporea. Se il paziente ha perso coscienza è necessario chiamare immediatamente i soccorsi.

103 CRI Ustioni Cos'è  Un'ustione è una lesione della cute e dei tessuti provocata dal calore. Può essere causata da un contatto diretto col fuoco, con liquidi bollenti, con sostanze chimiche ma anche da un'eccessiva esposizione al Sole o da una folgorazione. Sintomi A seconda della gravità, della profondità e dell'estensione, l'ustione viene classificata di 1°, 2° o 3° grado. 1° grado: eritema (lesione superficiale della pelle) 2° grado: bolla (strati profondi della pelle) - 3° grado: necrosi (interessamento della pelle in tutto il suo spessore, sono distrutte anche le terminazioni nervose).

104 CRI Ustioni L'estensione dell'ustione è molto importante per determinarne la gravità. Se supera il 50% della superficie corporea, le possibilità di sopravvivenza sono deboli. Per il 30-40% le condizioni sono gravissime mentre, intorno al 20%, anche se la situazione è grave, non ci sono gravi rischi di vita. L'ustionato, per contatto con fuoco, liquidi bollenti o sostanze chimiche, soprattutto se l'estensione è notevole, presenta dei dolori e dei bruciori violentissimi, spesso viene trovato urlante e incapace di esprimere quanto gli è successo. Le parti ustionate si possono presentare fortemente arrossate, con evidente lacerazione dei tessuti e della cute, talvolta possono anche essere carbonizzate.

105 CRI Ustioni Intervento Davanti a un'ustione bisogna per prima cosa interrompere tempestivamente l'azione lesiva: spegnere l'ustione con acqua fredda sulla parte e sulle zone limitrofe. Se la fonte di calore è ancora attiva al momento del soccorso è bene eliminare gli abiti, ma non quelli a contatto con l'ustione: si rischia di staccare insieme agli abiti anche l'epidermide e aggravare la situazione. Bisogna sempre cercare di operare in ambiente il più possibile sterile: le ustioni sono molto soggette alle infezioni. Bisogna perciò cercare di coprire la parte ustionata con appositi teli sterili.

106 CRI Ustioni Intervento (segue)
Se l'ustione è grave o estesa bisogna chiamare i soccorsi ed è bene porre l'infortunato in posizione antishock. Per le ustioni di 2° grado è consigliabile lavare immediatamente la parte con acqua fredda o applicare ghiaccio: agendo tempestivamente si possono evitare le successive formazioni di bolle. Se queste si manifestano non vanno mai bucate, a contatto con l'aria la parte lesa rischia di infettarsi. Nel caso le bolle si buchino spontaneamente bisogna disinfettarle accuratamente e ricoprirle con apposite garze sterili. Per le ustioni di 1° grado è sufficiente lavare la parte lesa con acqua fredda e utilizzare appositi unguenti curativi.

107 CRI Ustioni Gravità La gravità di un'ustione dipende dalla superficie corporea che interessa, ma anche dalla profondità. Un'ustione superficiale ma molto estesa può essere pericolosa. Altrettanto pericolosa può essere un'ustione poco estesa ma molto profonda. ATTENZIONE: le ustioni sono facilmente soggette alle infezioni.

108 CRI Ustioni

109 CRI Contusione Cos'è  Una contusione è una lesione del corpo prodotta da un urto con un corpo contundente, senza lacerazione della cute. Sintomi  Dopo il trauma sulla pelle compare un'ecchimosi, una macchia inizialmente rossa, poi violacea che con il tempo assume una colorazione giallognola, prima di scomparire. E' il risultato di una rottura di capillari che versano il sangue nei tessuti superficiali. Se il travaso di sangue è più abbondante si ha invece un ematoma, più esteso gonfio e scuro.

110 CRI Contusione Intervento In caso di ematomi ed ecchimosi è consigliabile applicare degli impacchi di ghiaccio per indurre una vasocostrizione, ed eventualmente un bendaggio non stretto. Si possono inoltre applicare delle apposite pomate. Gravità Se la contusione non interessa zone a rischio, come organi interni, non c'è da preoccuparsi: ecchimosi ed ematomi regrediscono in poco tempo.

111 CRI Contusione

112 CRI Distorsione Cos'è  Una distorsione è un trauma delle articolazioni causato da falsi movimenti. La più comune è quella della caviglia. Si verifica quando un osso esce dalla sua sede articolare, rientrandovi immediatamente dopo. Nei casi gravi, questa momentanea fuoriuscita può provocare una lacerazione dei legamenti. Sintomi Una distorsione è solitamente dolorosa. La parte traumatizzata presenta un gonfiore localizzato e dolore nei movimenti. Questi, anche se faticosi, sono tuttavia possibili.

113 CRI Distorsione Intervento E' consigliabile applicare una fasciatura stretta e fare impacchi freddi. Nei casi di lievi distorsioni è sufficiente tenere l'arto a riposo per qualche giorno. Non sempre, tuttavia, è semplice fare diagnosi esatte senza una lastra o senza una visita medica. E' perciò consigliabile condurre l'infortunato all'ospedale per una visita di controllo che accerti che non ci siano fratture o complicazioni.

114 CRI Distorsione Gravità La distorsione non è un trauma grave, tuttavia è sempre consigliabile una visita di controllo, soprattutto in presenza di un forte dolore o un forte gonfiore. Potrebbero infatti esserci dei traumi ai legamenti oppure, invece di una distorsione, si potrebbe essere in presenza di una lussazione o di una frattura.

115 CRI Distorsione

116 CRI Fratture Cos'è  Una frattura è un'interruzione della continuità di un osso che si verifica solitamente in seguito a un evento traumatico.  Può essere diretta se si verifica nel punto del trauma o indiretta se avviene in una zona lontana: per esempio una frattura di una vertebra in seguito a una caduta sui calcagni. Ci sono poi anche delle fratture spontanee che non sono causate da un trauma, ma da un cedimento delle ossa, soprattutto nelle persone molto anziane, per carenze di calcio o per malattie come il rachitismo.

117 CRI Fratture Cos'è (segue)
Una frattura può essere chiusa, se non c'è lacerazione del tessuto muscolare o cutaneo, o esposta, quando un moncone lacera il tessuto esterno ed esce. In questi casi il trauma è molto grave, c'è un grande pericolo di infezione: i tessuti ossei, infatti, normalmente non vengono mai a contatto con i germi esterni che possono perciò costituire un grave pericolo e dare origine a serie complicazioni.

118 CRI Fratture Cos'è (segue)
A seconda di come un osso si spezza, una frattura può essere: incompleta, se soltanto una parte dell'osso si spezza; con spostamento se i due monconi si spostano e non si trovano più allineati sullo stesso asse, o senza spostamento se rimangono sullo stesso asse;  comminuta se l'osso si spezza in piccolissimi pezzi;  a legno verde - caratteristica dei bambini - quando per un'incompleta ossificazione l'osso si piega e non si spezza completamente.

119 CRI Fratture Frattura di tibia e perone 

120 CRI Fratture Sintomi In seguito a un trauma non sempre è facile riconoscere senza una lastra se si è in presenza di una frattura o se più semplicemente si ha una distorsione o una lussazione.  In generale, tuttavia, la frattura provoca dolore violento, deformazione dell'arto, gonfiore, incapacità funzionale e dei movimenti, tumefazioni ed ecchimosi.  Queste manifestazioni possono anche comparire alcune ore dopo il trauma e non immediatamente. ATTENZIONE: le fratture, in particolare nei casi di politraumatizzati (presenza di molte fratture), possono provocare stato di shock.

121 CRI Fratture Intervento Bisogna premettere che non è sempre semplice riconoscere una frattura senza una lastra: si può confondere con una lussazione o una distorsione. In presenza di un trauma violento è perciò sempre consigliabile intervenire con prudenza e considerare l'infortunato un potenziale fratturato. In generale, davanti a una frattura, è bene sdraiare ed immobilizzare l'infortunato evitando che si muova. Se non ci sono particolari problemi di urgenza (rischi di vita) evitare il trasporto finché l'arto non sia stato completamente immobilizzato.

122 CRI Fratture Intervento (segue)
E' sempre meglio attendere il soccorso qualificato di personale dotato delle attrezzature di immobilizzazione (steccobende, materassini a depressione, barelle a "cucchiaio"). Fare attenzione che l'infortunato non entri in uno stato di shock e confortarlo. A questo proposito è bene prestare attenzione soprattutto nei casi di politraumatizzati. In caso di frattura esposta è necessario coprire le parti ferite con teli sterili per proteggerle dalle infezioni. Anche in questo caso bisogna cercare di mettere l'infortunato in posizione antishock, impedire i movimenti e le ulteriori lacerazioni e attendere i soccorsi.

123 Fratture della colonna vertebrale
CRI Fratture Fratture della colonna vertebrale In questo caso l'immobilizzazione è fondamentale per evitare che ci sia una lesione del midollo spinale che può portare a morte, paralisi o danni irreversibili. Il soccorso richiede particolari tecniche di spostamento e particolari barelle come la "cucchiaio" o il materassino a depressione, che immobilizzano totalmente l'infortunato prima del trasporto. Meglio attendere il soccorso di personale qualificato mantenendo il malcapitato in assoluta immobilità. Nello spostamento bisogna fare in modo che l'asse testa-collo-tronco non subisca spostamenti e rimanga sempre rigido e in trazione. Se ciò non avviene si corre il rischio che una vertebra possa provocare una lesione del midollo spinale.

124 Fratture della colonna vertebrale
CRI Fratture Fratture della colonna vertebrale

125 CRI Fratture Fratture della testa
Prestare attenzione alle funzioni vitali dell'infortunato e chiamare urgentemente i soccorsi. Nel caso di traumi facciali bisogna fare attenzione che le vie aeree non vengano ostruite. Nella frattura al setto nasale è bene applicare del ghiaccio per arginare l'epistassi.

126 CRI Fratture Fratture delle coste
E' il risultato di un colpo violento sul torace, per caduta o per sfondamento, per esempio nel caso di un incidente stradale. Bisogna distinguere la frattura di una o qualche costa dallo sfondamento del torace, molto più grave. L'infortunato deve essere tenuto in posizione semiseduta per agevolare la respirazione, non bisogna farlo parlare o tossire. E' importante mantenerlo il più possibile immobile per evitare che i monconi delle coste possano bucare i polmoni o ledere altri apparati vitali. E' necessario chiamare con urgenza i soccorsi che sono in grado di effettuare il trasporto nel modo più corretto.

127 Fratture della clavicola
CRI Fratture Fratture della clavicola Solitamente l'infortunato piega la testa dal lato della frattura, per alleviare il dolore, e si sorregge con la mano sana l'avambraccio. Si ha deformazione visibile della spalla e il dolore è intenso. E' importante sostenere il braccio infortunato e immobilizzarlo con una fascia a triangolo nella classica posizione analgesica del "braccio al collo".

128 CRI Fratture Frattura del bacino
L'infortunato lamenta forti dolori all'anca, all'inguine o al cocige. Non bisogna mai metterlo in posizione seduta, per evitare lesioni interne, mantenendo il ferito supino e immobile. Poiché in questi casi c'è il rischio di una frattura della parte terminale della colonna vertebrale, è opportuno chiamare soccorsi qualificati. ATTENZIONE: questo tipo di frattura porta frequentemente allo stato di shock.                                

129 CRI Fratture Frattura del bacino


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