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PubblicatoMimi Casadei Modificato 10 anni fa
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II domenica di Quaresima La trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor
Parrocchia S.Pietro e S.Paolo S.Polo d’Enza (R.E.) 8 marzo 2009 II domenica di Quaresima La trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor
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Il monte Tabor: santuario della trasfigurazione
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Il monte Tabor è un’altura di circa 600 mt. S.m.
Si trova sulla verdeggiante pianura di Esdrelon, in Galilea. Era un osservatorio strategico per controllare i movimenti degli eserciti nella pianura, che fu spesso luogo di battaglie. Gesù vi saliva spesso, provenendo da Nazaret, percorrendo uno stretto sentiero, che ancora oggi si vede e qui si ritirava in preghiera.
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Interno della chiesa della trasfigurazione sul Monte Tabor
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Pellegrinaggio Terra Santa 1987
Chiesa della trasfigurazione Monte Tabor
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Nella storia del popolo ebreo, in alcune occasioni importanti, Dio si è manifestato agli uomini sulle montagne. Su un monte Dio ha chiesto ad Abramo di sacrificare il suo unico figlio Isacco. Lo stesso monte sarà chiamato da Abramo “il Signore provvede”. (Ascolteremo questo fatto nella I lettura di oggi)
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Sul Sinai Dio ha consegnato a Mosè le tavole della legge.
Nel Nuovo testamento anche Gesù parla alle folle dalle montagne per lasciare messaggi importanti a chi lo ascolta e lo ama: - Il discorso della montagna o delle beatitudini dove ci ha indicato le qualità che dobbiamo valorizzare in noi per diventare santi.
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- La trasfigurazione sul monte Tabor (che oggi ascolteremo nel Vangelo) con la quale Gesù manifesta a Pietro Giacomo e Giovanni la Sua natura divina.
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La morte in croce sul monte Calvario attraverso la quale
ha salvato l’intera umanità.
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Dal Vangelo secondo Marco (9, 2-10) In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
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la vita eterna, il Paradiso insieme a Lui.
Salire un monte è andare verso l’alto, verso Dio. Se pensiamo alle nostre scalate estive durante i campeggi ci ritorna in mente il senso di gioia di leggerezza che ci dà l’essere sulla cima di un monte, ci fa sentire più vicini a Dio. La salita al monte rappresenta anche la vita dell’uomo, un cammino alle volte difficile, faticoso ma che riserva la sorpresa di “panorami”meravigliosi ed inimmaginabili. Gesù c’invita a salire il monte della vita rimanendo ben stretti a Lui perché alla fine della salita ci aspetta una bellezza infinita: la vita eterna, il Paradiso insieme a Lui.
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E’ bello per noi essere qui...
Mc 9,2-10
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Sul monte Tabor Gesù è avvolto di luce,
il suo volto diventa trasparente e lascia passare la luce della sua divinità.
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Gli apostoli videro Gesù nella trasfigurazione del Tabor
diventare bellezza e luce. Quel che videro per un momento, brilla ora in cielo per l’eternità, per sempre. Là lo vedremo anche noi, non solo per un momento, ma per sempre.
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prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo
…Gesù, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli... Mc 9,2
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Quando il Signore chiama e conduce in disparte
ha qualcosa di particolare da dirci… Le proposte che vuole farci sono chiare. Ci chiama per condurci sul monte, in disparte. Solo salendo sul monte ed uscendo dal nostro egoismo dalla nostra pigrizia, possiamo incontrare Lui, conoscerlo, capire ciò che vuole dirci.
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A Pietro, Giacomo e Giovanni Gesù si manifesta non più come uomo, ma come Figlio di Dio
E’ così bello stare con Lui che non vorrebbero più andare via
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Questo non è possibile per i tre apostoli, hanno un’altra missione: testimoniare Gesù.
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Anche a ognuno di noi Gesù affida una missione.
Quella di lasciarci trasfigurare da Lui. Di vivere come figli di Dio.
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Anche noi oggi siamo venuti qui per incontrare Gesù.
Ascoltando la Parola, ricevendo Gesù nell’Eucarestia potremo vederlo come Figlio di Dio. Aprendo gli occhi e le orecchie del cuore e lasciandoci guidare da Lui anche noi saremo testimoni della sua trasfigurazione.
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