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Counselling, intervento motivazionale, prevenzione della ricaduta Dott

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Presentazione sul tema: "Counselling, intervento motivazionale, prevenzione della ricaduta Dott"— Transcript della presentazione:

1 Counselling, intervento motivazionale, prevenzione della ricaduta Dott
Counselling, intervento motivazionale, prevenzione della ricaduta Dott. Alessandro Dionigi

2 MODELLO DI RIFERIMENTO  cognitivo-comportamentale
Situazione / stimolo (interno ed esterno)  attribuzioni legate alle sostanze  “craving”  pensieri permissivi (facilitanti)  comportamenti concreti rivolti alla sostanza  consumo / abuso A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO

3 Obiettivi di prevalenza
METACOGNITIVI: comprendere meccanismi e collegamenti, comprendere pensieri, comprendere emozioni REGOLAZIONE: distanziarsi dalle situazioni ANTICIPAZIONE: prevedere / pianificare AUTOEFFICACIA: possibilità / capacità di poter intervenire sugli eventi A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO

4 COUNSELING INDIVIDUALE E DI GRUPPO (IDC - GDC)
E’ una modalità efficace di intervento, validata dalla ricerca scientifica E’ corretto dire che ha impatto sul costruire la remissione e stabilizzarla Altri tipi di intervento possono essere proposti in fasi più avanzate A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO

5 A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO
Obiettivi specifici Acquisire competenze di autoregolazione comportamentale ed emozionale Miglioramento della performance psico-sociale complessiva Gestione sana del tempo libero [es. “Contratto di sobrietà” / “Goals of counseling”] Strategie operative collegabili: modeling, problem solving, shaping, training abilità di comunicazione A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO

6 A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO
Temi prevalenti Caratteristiche e sintomi dell’abuso di cocaina Fattori che contribuiscono alla dipendenza Caratteristiche di un percorso di recupero Persone, luoghi, eventi, stimoli, emozioni che possono innescare il consumo Costruire un sistema di risposta multimodale Costruire un sistema di “reward” (gratificazione) Potenziare le abilità di coping A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO

7 Caratteristiche dell’attività
Simile ad un training (partecipazione attiva) Continuo e diffuso, non circoscritto alla seduta “Naturale” – non appare come terapia all’occhio esterno “Multimodale” “Costruttivo” – modello che pone enfasi sulla parte sana A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO

8 Fattori chiave nel processo di cambiamento
Frattura interiore (percezione delle contraddizioni tra la condizione attuale e la condizione desiderata) - Festinger Autoefficacia (fiducia nelle proprie capacità di raggiungere un obiettivo prestabilito, di attuare un comportamento specifico) Bandura Disponibilità al cambiamento (livello di riconoscimento del problema / volontà di modificarlo) – Prochaska & Di Clemente A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO

9 A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO
Linee guida Empatia Frattura interiore Utilizzare le resistenze / aggirarle Auto-efficacia Metodologia: Fare domande aperte Ascolto riflessivo Sostenere e confermare Riassumere Evocare affermazioni nella direzione del cambiamento A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO

10 A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO
Stadi di cambiamento Pre-contemplazione (“Non ho un problema”) Contemplazione (“Potrei avere un problema”) Determinazione (“Ho un problema, non ho deciso di affrontarlo ora”) Azione (“Voglio cambiare ora”) Mantenimento (“Voglio mantenere il cambiamento raggiunto”) A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO

11 A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO
Esempi concreti Contemplation ladder (“In quale affermazione ti riconosci? Qual è lo stadio che più ti rappresenta qui ed ora”) Strategia di Focus motivazionale Quanto desideri cambiare questa situazione da 1 a 10? Quanto sei pronto a cambiare ora da 1 a 10? Quanto sei fiducioso di farcela da 1 a 10? Perché non di meno? A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO

12 Prevenzione alla ricaduta
Prevenz. alla ricaduta AUTO EFFICACIA TRIGGER COPING NO COPING < AUTO EFFICACIA Uso, abuso, TD A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO

13 A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO
Fattori specifici [Marlatt, Gordon, Larimer, Palmer, Rounsaville – elementi empirici] Stati emotivi negativi (rabbia, ansia, depressione, noia) Stati emotivi positivi (meccanismo premiante, occasioni particolari) Conflitti interpersonali (discussioni, conflitti familiari, in ambito lavorativo, amicale…) Pressioni sociali dirette (relazioni, contesti, aspetti culturali o sub cullturali) Esposizione a stimoli specifici personali (luoghi, associazioni personali, persone ed abitudini) Esperimenti di gestione / autocontrollo (mi gestisco, dopo tanto tempo …) Attività collegabili  problem solving / “decision making” / valutazione QUANTITATIVA delle situazioni A. Dionigi - COOP. IL PETTIROSSO


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