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UMANESIMO E RINASCIMENTO

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Presentazione sul tema: "UMANESIMO E RINASCIMENTO"— Transcript della presentazione:

1 UMANESIMO E RINASCIMENTO
Cultura e società in Italia tra Quattrocento e Cinquecento

2 umanesimo È un movimento culturale che matura nel Quattrocento in Italia, per poi diffondersi in tutta Europa. Il termine Umanesimo trae origine dall’espressione latina “humanae litterae” (dottrine che riguardano l’uomo), ovvero lo studio delle lingue e delle letterature classiche. L’Umanesimo è infatti caratterizzato dalla riscoperta e dall’amore dei testi latini e greci, ritrovati nei monasteri o portati in Occidente dagli studiosi in fuga da Istanbul dopo la conquista ottomana.

3 Anticipi dell’umanesimo nel Trecento
Le basi dell’Umanesimo si creano già nel Trecento con l’ascesa della borghesia mercantile, che favorisce una maggior fiducia nelle capacità dell’uomo. Nel Trecento si assiste anche alla fioritura della letteratura italiana grazie alle opere di Dante, Petrarca e Boccaccio (autori fiorentini). Francesco Petrarca, in particolare, si può considerare quasi un umanista “in anticipo”: infatti considera l’antichità classica un modello di perfezione e scopre molti testi della letteratura latina che nel Medioevo erano andati perduti. Non è un caso se l’Umanesimo si svilupperà prima di tutto a Firenze.

4 Francesco petrarca “Mostrare gratitudine per il dono delle lettere ricevuto dagli antichi […], render noti i loro nomi se sconosciuti, farli tornare in onore se caduti in dimenticanza, trarli fuori dalle macerie del tempo, tramandarli alle generazioni dei pronipoti come degni di rispetto, averli nel cuore […]”

5 CARATTERISTICHE DELL’UMANESIMO
Fiducia nelle capacità dell’uomo ed esaltazione della sua dignità Studio degli antichi testi di letteratura, astronomia, storia, medicina, architettura  nascita della filologia e importanza delle biblioteche Studio della lingua greca, poco conosciuta nel Medioevo Amore per l’antichità classica  mito di Roma, città imperiale Impegno degli uomini di cultura anche nelle vicende politiche, soprattutto a Firenze Importanza dell’educazione: i precettori istruiscono i figli degli aristocratici e dei ricchi borghesi

6 L’umanista Angelo Poliziano insieme a Piero de Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, di cui era precettore. (particolare dell’affresco La consegna della regola di s. Francesco, dipinto dal Ghirlandaio a Firenze)

7 La dignità dell’uomo Gli umanisti si sentono creature privilegiate, perché fatti ad immagine e somiglianza di Dio. L’Umanesimo è caratterizzato quindi da un forte ottimismo: l’uomo ha ricevuto da Dio l’intelligenza e la capacità di conquistare la conoscenza, può essere artefice del proprio destino. Questa concezione rischia però di dimenticare che nell’uomo c’è anche il peccato (l’uomo può fare il bene ma anche il male)  nel Cinquecento l’ottimismo degli umanisti entrerà in crisi

8 Leonardo, Uomo vitruviano

9 LINGUa E LETTERATURA All’inizio del Quattrocento gli umanisti si dedicano soprattutto alla riscoperta e allo studio dei testi della letteratura latina (Umanesimo latino) Nella seconda metà del secolo, invece, ritrova importanza la lingua volgare, cioè quella parlata dal popolo. Si afferma in particolare il volgare fiorentino, già utilizzato dai grandi autori del Trecento, che si diffonderà nel resto d’Italia come lingua delle persone colte (Umanesimo volgare)

10 RINASCIMENTO È un termine usato dagli storici dell’Ottocento per indicare il periodo del Quattrocento e del Cinquecento caratterizzato da un profondo rinnovamento in tutti gli ambiti culturali (prima di tutto in ambito artistico). Ma già Giorgio Vasari, pittore e scrittore d’arte del Cinquecento, aveva usato il termine “Rinascenza” per distinguere la sua epoca dal Medioevo, considerato una parentesi buia dopo la grandezza della civiltà greca e latina.

11 Medioevo e rinascimento
In realtà, il Medioevo preparò il terreno al Rinascimento, soprattutto grazie alla Chiesa: erano stati i monaci, infatti, a salvare i testi dei grandi autori dell’antichità, copiandoli e conservandoli nelle biblioteche dei monasteri. Inoltre, considerare il Medioevo un’epoca buia è un pregiudizio che non tiene conto della realtà: nel Medioevo ci furono molte innovazioni tecniche (gli occhiali, la carta, l’orologio), architettoniche (le cattedrali), culturali (l’ università). Tra Medioevo e Rinascimento ci sono quindi elementi di differenza ma anche di continuità.

12 Ildegarda di Bingen, L’uomo come microcosmo
Non si può dire che nel Medioevo non si attribuisse nessuna importanza all’uomo. In questa miniatura medievale, che illustra un testo della santa mistica Ildegarda di Bingen, la figura umana è rappresentata al centro dell’universo, circondato dall’amore di Dio (il cerchio di fuoco).

13 Umanesimo e rinascimento
I due termini sono strettamente correlati tra di loro ma indicano due fenomeni distinti: Umanesimo: si riferisce all’ambito letterario e alla nuova concezione dell’uomo sorta nel Quattrocento Rinascimento: indica l’epoca in cui si approfondì la cultura umanistica e si riferisce alla rivoluzione culturale che investe tutti gli ambiti del sapere (arte, letteratura, scienza, tecnica, politica)

14 Il principe umanista Nel Quattrocento si afferma un nuovo modello di uomo di governo, che unisce il potere delle armi alla cultura: non basta più essere un valido guerriero, sono necessarie anche la sapienza e la virtù. I Signori diventano protettori di letterati ed artisti  mecenatismo Esempio supremo di questa nuova figura è Lorenzo il Magnifico, signore di Firenze, che si circonda dei più importanti filosofi, letterati ed artisti dell’epoca. Egli stesso si dedica alla letteratura e raccoglie le più importanti poesie in lingua volgare in un manoscritto, chiamato “raccolta aragonese” perché venne regalato a Ferdinando d’Aragona, figlio del re di Napoli.

15 P. Berruguete, Federico da Montefeltro con il figlio

16 A. Mantegna, La corte dei Gonzaga
Il cortigiano Le corti dei Signori sono sempre di più luoghi di cultura, oltre che centri della vita politica: letterati e artisti si pongono al servizio di un Signore e diventano così cortigiani. Il cortigiano è il modello dell’uomo rinascimentale: vive nel palazzo del Signore, è suo consigliere e collaboratore. È colto ma anche esperto di armi, sa come comportarsi in ogni situazione. Accanto al cortigiano vive la donna di palazzo. A. Mantegna, La corte dei Gonzaga (particolare della Camera degli Sposi) Palazzo Ducale, Mantova

17 Raffaello, Ritratto di Baldassar Castiglione
Il cortigiano Tale figura fu teorizzata dall’umanista Baldassar Castiglione nel suo Libro del Cortegiano (1528). Qui l’autore indica come modello di perfezione la corte di Urbino, presso la quale egli aveva vissuto per alcuni anni. Raffaello, Ritratto di Baldassar Castiglione

18 CENTRI Del rinascimento
Firenze (Medici) Roma Michelozzo, Palazzo Medici Michelangelo, Cupola di san Pietro

19 Centri del rinascimento
Venezia Milano (Sforza) Palladio, Chiesa del Redentore Bramante, Tribuna di Santa Maria delle Grazie

20 Centri del rinascimento
Ferrara (Este) Urbino (Montefeltro) B. Rossellino, Palazzo dei Diamanti L. Laurana/F. di Giorgio Martini, Palazzo Ducale

21 Centri del rinascimento
Mantova (Gonzaga) Napoli (Aragonesi) Giulio Romano, Palazzo Te F. Laurana, Portale rinascimentale Maschio Angioino

22 La rinascita delle arti
Il Rinascimento si sviluppa innanzitutto in campo artistico: in Italia architettura, scultura e pittura fioriscono in modo così straordinario che il nostro Paese diventerà un esempio per tutta Europa. Anche letteratura e musica conoscono una particolare fioritura. Gli artisti rinascimentali si ispirano ai modelli classici (greci e latini), di cui ammirano l’armonia e l’equilibrio.

23 Architettura e urbanistica
In architettura la figura del progettista (l’architetto vero e proprio) si distingue dal direttore dei lavori nel cantiere (il capomastro). L’architetto deve avere conoscenze non solo pratiche ma anche teoriche  si riscopre il Trattato di Architettura di Vitruvio. Si sviluppa l’urbanistica, scienza del costruire le città secondo progetti regolari e ordinati  modello della città ideale.

24 pittura e scultura La pittura è rivoluzionata dall’invenzione della prospettiva, tecnica che permette di rappresentare la profondità su una superficie piana. Viene inoltre studiata nel dettaglio la figura umana (importanza dell’anatomia). In scultura gli artisti tornano a realizzare figure a tutto tondo. Si affermano soggetti celebrativi come i monumenti equestri.

25 Firenze, basilica di santa Maria Novella
Masaccio, Trinità Firenze, basilica di santa Maria Novella

26 Verrocchio, Monumento equestre a Bartolomeo Colleoni
Venezia

27 Brunelleschi, cupola di Santa Maria del Fiore (duomo di Firenze)
FILIPPO BRUNELLESCHI Fu il primo architetto rinascimentale e colui che scoprì la prospettiva. Lavorò a Firenze nella prima metà del Quattrocento ed è ricordato soprattutto per il progetto della cupola di Santa Maria del Fiore. Brunelleschi, cupola di Santa Maria del Fiore (duomo di Firenze)

28 Brunelleschi, interno della Basilica di San Lorenzo
Firenze

29 Masaccio, Cacciata di Adamo ed Eva
Fu l’iniziatore del rinascimento in pittura. Lavorò a Firenze negli anni Venti del Quattrocento. La sua opera più famosa è costituita dagli affreschi della cappella Brancacci, nella chiesa di Santa Maria del Carmine. Masaccio, Cacciata di Adamo ed Eva Cappella Brancacci, Firenze

30 Cappella Brancacci, Firenze
Masaccio, Il tributo Cappella Brancacci, Firenze

31 donatello Fu l’iniziatore del Rinascimento in scultura, era amico di Brunelleschi. Lavorò a Firenze e Padova nel Quattrocento. Realizzò le sue opere in marmo e in bronzo. Donatello, San Giorgio Firenze

32 Donatello, Miracolo della mula
(particolare della decorazione dell’altare) Basilica di Sant’Antonio, Padova

33 Alberti, Facciata di Santa Maria Novella
Leon battista alberti Architetto e umanista del Quattrocento, lavorò soprattutto a Firenze, a Rimini e a Mantova. Molto interessato agli aspetti teorici, oltre che a quelli pratici, scrisse anche un trattato di architettura, uno di pittura e uno di scultura. Alberti, Facciata di Santa Maria Novella Firenze

34 Alberti, Tempio Malatestiano, Rimini
Modello del tempio, medaglia celebrativa

35 Piero della Francesca, Battaglia di Eraclio e Cosroe
Pittore e matematico, nacque in provincia di Arezzo e lavorò soprattutto in Toscana e ad Urbino (corte di Federico da Montefeltro). Le sue opere sono caratterizzate da un grande uso della prospettiva e della geometria. Tra i suoi capolavori si ricordano gli affreschi delle Storie della Vera Croce, dipinti ad Arezzo. Piero della Francesca, Battaglia di Eraclio e Cosroe scena del ciclo Storie della Vera Croce Chiesa di san Francesco, Arezzo

36 Piero della Francesca, Madonna e Santi (Pala Montefeltro)

37 refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano
Leonardo da vinci Fu una delle personalità più geniali del suo tempo. Pittore e scultore, ma anche scienziato ed ingegnere, rivolse la sua curiosità a molti ambiti diversi, dall’anatomia umana al volo degli uccelli. Tra fine Quattrocento ed inizio Cinquecento lavorò a Firenze e a Milano (corte di Ludovico il Moro), per poi recarsi al servizio del re di Francia. Leonardo, Cenacolo refettorio di Santa Maria delle Grazie, Milano

38 Leonardo, Disegno di un carro coperto

39 Bramante, coro della chiesa di San Satiro
DONATO BRAMANTE Grande architetto, nacque ad Urbino ma lavorò soprattutto a Milano (corte di Ludovico il Moro) e a Roma tra Quattrocento e Cinquecento. Fu uno dei primi architetti ad occuparsi del rifacimento dell’antica Basilica di san Pietro in Vaticano. Bramante, coro della chiesa di San Satiro Milano

40 Bramante, San Pietro in Montorio
Roma

41 Raffaello, Sposalizio della Vergine
RAFFAELLO sanzio Fu uno dei più grandi pittori del Rinascimento. Nato ad Urbino, lavorò soprattutto a Firenze e a Roma all’inizio del Cinquecento. Tra le sue opere più famose ci sono gli affreschi realizzati nel palazzo del papa in Vaticano. Raffaello, Sposalizio della Vergine

42 Raffaello, Scuola di Atene
Stanze Vaticane, Roma

43 Michelangelo buonarroti
Uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, fu scultore, pittore e anche architetto. Lavorò soprattutto a Firenze e a Roma tra Quattrocento e Cinquecento. Tra i suoi capolavori si ricorda la decorazione della Cappella Sistina a Roma. Michelangelo, Creazione di Adamo (particolare della volta) Cappella Sistina, Roma

44 Basilica di san Pietro, Roma
Michelangelo, Pietà Basilica di san Pietro, Roma

45 Tiziano vecellio Fu il più grande pittore della scuola veneta del Cinquecento, ma lavorò per tutte le maggiori corti italiane dell’epoca e anche per l’imperatore Carlo V. Come tutti gli artisti veneti, dava molta importanza all’uso del colore. Tiziano, Carlo V a cavallo

46 Tiziano, Assunzione della Vergine Chiesa di Santa Maria dei Frari
Venezia

47 Scoperte scientifiche e innovazioni tecnologiche
Il Rinascimento fu anche un periodo ricco di progressi in campo scientifico, soprattutto nella medicina (grazie agli studi anatomici di Andrea Vesalio) e in astronomia (teoria eliocentrica di Niccolò Copernico) Nell’ambito della tecnica, l’uso delle armi da fuoco cambiò il modo di fare la guerra e aumentò la capacità di distruzione degli eserciti. L’invenzione più importante fu però quella della stampa a caratteri mobili, creata dal tedesco Johann Gutenberg a metà del Quattrocento (il primo libro stampato fu la Bibbia, nel 1455)

48 La stampa Perché viene inventata proprio in questo periodo? Perché la diffusione delle università e le necessità di mercanti, banchieri e imprenditori avevano portato ad una richiesta sempre maggiore di libri. Conseguenze: la stampa dei libri, prima scritti a mano su pergamena, permette un notevole risparmio di tempo e di denaro  il libro, da bene di lusso, diventerà un oggetto sempre più diffuso  diffusione della cultura e circolazione delle idee. Nasce la figura del tipografo, che era spesso un colto umanista. Il più famoso tipografo del tempo è Aldo Manuzio, grazie a cui Venezia diventa il centro dell’editoria italiana.

49 I caratteri mobili sono piccoli parallelepipedi di metallo che riportano, in rilievo, una lettera o un segno di punteggiatura. Venivano affiancati su un’apposita superficie, detta compositoio, per comporre le righe di testo, quindi venivano inchiostrati. Infine, sopra il compositoio veniva posizionato il foglio. Il tutto poi passava sotto un torchio, che pressava il foglio contro i caratteri mobili in modo che lasciassero la loro “impronta”

50 Bottega di uno stampatore: alcuni lavoranti compongono le pagine coi caratteri mentre altri le imprimono con i torchi. Bibbia di Gutenberg

51 Il pensiero storico e politico
Nel Rinascimento vengono scritti molti trattati storico- politici: la realtà degli stati viene esaminata attentamente per poterne individuare i problemi e le possibili soluzioni. Il più importante pensatore politico dell’epoca è il fiorentino Niccolò Machiavelli, considerato il padre della scienza politica. Egli, nella sua opera Il Principe, analizzò la situazione politica dell’Italia rinascimentale e i problemi derivanti dalla mancanza di un principe capace di unificare tutti gli stati sotto il proprio dominio. Secondo Machiavelli, il principe avrebbe dovuto essere più temuto che amato e possedere l’astuzia della volpe e la forza del leone. Anche un altro fiorentino, lo storico Francesco Guicciardini, esaminò la condizione del nostro paese e individuò nelle lotte tra gli stati i motivi della decadenza italiana (Storia d’Italia).


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