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“ ORIENT-ABILE: bisogni formativi in tema di orientamento”

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Presentazione sul tema: "“ ORIENT-ABILE: bisogni formativi in tema di orientamento”"— Transcript della presentazione:

1 “ ORIENT-ABILE: bisogni formativi in tema di orientamento”
Orientamento e continuità: cenni sulla normativa FAENZA Istituto Comprensivo “Carchidio – Strocchi” 8 settembre 2009

2 orientamento Investe il processo globale di crescita della persona, è presente nel processo educativo sin dalla scuola primaria ed è trasversale a tutte le discipline. Direttiva Ministeriale 6/8/97 n. 487 “L’orientamento, quale attività istituzionale delle scuole di ogni ordine e grado, costituisce parte integrante dei curricoli di studio e, più in generale, del processo educativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia. Esso si esplica in un insieme di attività che mirano a formare e a potenziare le capacità di conoscere se stessi, l’ambiente, i mutamenti culturali e socio-economici, le offerte formative, affinchè possano essere protagonisti di un personale progetto di vita, e partecipare allo studio e alla vita familiare e sociale in modo attivo, paritario e responsabile”

3 orientamento E’ fondamentale il passaggio culturale
da concezioni e prassi prevalentemente informative e legate ai momenti di transizione ad un approccio olistico e formativo dove l’orientamento è un processo che permea l’intera azione educativa della scuola

4 orientamento Direttiva MPI del 6/8/97 n. 487
Ruolo orientativo dell’azione del team pedagogico …. Nell’esercizio della loro autonomia, le scuole di ogni ordine e grado prevedono nel programma di istituto attività di orientamento che i consigli di classe inseriscono organicamente nei curricoli di studio, valorizzando il ruolo della didattica orientativa e della continuità educativa. ….

5 orientamento Fondamentali azioni del team pedagogico:
Concordare, programmare, realizzare e valutare azioni specifiche di orientamento Declinare lo sviluppo di competenze orientative secondo una modalità trasversale Coinvolgere la famiglia nel percorso da programmare…. e lo studente

6 orientamento Dalle indicazioni del 2007 curricolo infanzia e primaria:
“…..alla scuola spettano alcune finalità specifiche: offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base: far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni; promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare bussola negli itinerari personali; favorire l’autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi”

7 orientamento Indicazioni per la scuola di 1° grado
“…. Il carattere orientativo è intrinseco allo studio delle discipline e alle attività inter e transdisciplinari”

8 orientamento Assi culturali del biennio S.S. 2°
Competenze di cittadinanza = competenze orientative “…..da acquisire ed interpretare l’informazione…. a risolvere problemi, progettare, partecipare, agire in modo autonomo e responsabile….” In forma più esplicita: “…. orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio…..”

9 orientamento S.S. 2° D.L.vo 21 /2008
“… I percorsi di orientamento mirano prioritariamente a dare allo studente opportunità di: conoscere temi, problemi e procedimenti caratteristici in diversi campi del sapere, al fine di individuare interessi e predisposizioni specifiche e favorire scelte consapevoli in relazione ad un proprio progetto personale”….

10 orientamento Sintesi delle competenze orientative promovibili:
reperire informazioni interpretare-selezionare leggere un contesto analizzare dati risolvere problemi costruire modelli confrontare scegliere (offrendo diverse possibilità) scoprire emozioni, desideri, valori, visioni di vita progettare

11 LE COMPETENZE ORIENTATIVE
COMPETENZE ORIENTATIVE (non sono innate ma si apprendono) insieme di caratteristiche, abilità, atteggiamenti, motivazioni personali necessari al soggetto per gestire con realistica consapevolezza ed efficacia la propria esperienza formativa e lavorativa. E’ possibile individuare 3 macroaree: 1. Riconoscere,utilizzare, potenziare le proprie risorse Conoscere il mondo circostante e sapersi muovere in esso Scegliere, progettare, realizzare

12 LE COMPETENZE ORIENTATIVE si possono distinguere in:
Competenze orientative generali: rappresentano l’acquisizione di un metodo orientativo personale; sono competenze trasferibili da un ambito all’altro, apprese durante l’età evolutiva (scuola-famiglia-pari) mediante esperienze spontanee caratterizzate da azioni occasionali, senza l’intenzione di sviluppare una mentalità orientativa consapevole Competenze orientative specifiche: rappresentano la capacità di affrontare e risolvere le diverse esperienze scolastiche e professionali; sono competenze specifiche apprese attraverso interventi gestiti da professionalità competenti (riflessione guidata, autonomia di esperienze, analisi di percorsi di apprendimento, analisi di risultati raggiunti, verifica di conoscenze e competenze, ipotesi di realistici percorsi, ecc)

13 orientamento per favorire nello studente la possibilità di:
identificare i suoi interessi, le sue capacità, competenze ed attitudini identificare opportunità e risorse ma anche vincoli e condizionamenti assumere decisioni responsabili e realistiche in merito a percorsi formativi, occupazione ed al proprio ruolo nella società…. Progetto di vita …… Progetti di vita consolidare e sviluppare autonomie utili nella quotidianità e nella realizzazione del proprio progetto elaborare un progetto personale che si consolidi progressivamente nelle esperienze formative

14 orientamento La funzione orientativa va intesa come dimensione interna della funzione formativa (sviluppare competenze orientative) Favorire una piena espansione /espressione della personalità Favorire la conoscenza di sé (autonomie) Favorire l’acquisizione di informazioni e la loro corretta fruizione (scuola di 2° grado:referente/spazi/progettualità – modalità e tempi di raggiungimento e ritorno – ambienti formativi – esperienza progettuale) Educare alla scelta….rapportandosi con la realtà… utilizzando tempi lunghi e più incontri con i soggetti istituzionali coinvolti Il Progetto di vita può necessitare di riorientamento (raccordarsi con altri soggetti dell’extrascuola) Deve favorire il benessere … lo stare bene all’interno della realizzazione del proprio progetto di vita

15 Orientamento, dispersione e insuccesso formativo
L’orientamento ha un ruolo strategico fondamentale nella lotta alla dispersione e all’insuccesso formativo : Le ricadute patologiche sul funzionamento del sistema scolastico Le conseguenze sul sistema economico-produttivo 2 le facce del problema da non dimenticare mai gli effetti problematici sull’evoluzione della storia individuale (formativi-sociali-lavorativi)

16 orientamento CENTRALITA’ DELLO STUDENTE … CENTRALITA’ DEL PROGETTO DI VITA Considerare la persona come unica (età-genere- appartenenza sociale e culturale- aspirazioni personali-valori – bisogni ….e soprattutto da non identificare con la patologia) La continuità verticale deve dotarsi di punti di raccordo certi al fine di facilitare l'atterraggio morbido da un ciclo all'altro Ridurre ansie, frustrazioni e traumi dovuti alla discontinuità  dispersione

17 SCUOLA MEDIA: azioni orientative
Formulare un consiglio orientativo basato sulle competenze acquisite, sulle potenzialità, sulle attitudini, sugli interessi e sulle motivazioni… e non sulla disabilità Evitare l’effetto “flipper” Coinvolgere lo studente e la famiglia - l’Asl – il sistema istruzione/formazione – il territorio Favorire momenti di stage protetto nella scuola di 2° grado per consolidare la scelta (progettualità e spazi) I.C.F. (O.M.S. 2001) U.V.D. minori /UV.D. adulti… un continuum

18 processo orientativo: PER ME …… MA NON SENZA DI ME
ACCOGLIENZA ACCETTAZIONE ASCOLTO COINVOLGIMENTO INDAGINE ACCOMPAGNAMENTO SCELTA BENESSERE Eventuali RIORIENTAMENTI

19 continuità: un cenno alla normativa
C.M. 1/1988 Scuola come sistema Progetti “ponte” tra ordini di scuola (gestione dell’insegnante di sostegno come elemento di continuità) passaggio dell’alunno disabile favorito da progetti condivisi tra scuole di ordini diversi al fine di predisporre l’accoglienza e l’accompagnamento ad inizio anno

20 continuità: un cenno alla normativa
C.M. 339/1992 Una scuola come sistema Aperta a molteplicità di relazioni biunivoche Tra i suoi gradi interni Con il territorio sociale Tra Centro (Ministero) e periferia (la scuola locale)

21 continuità: un cenno alla normativa
L. 104/92 legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate Individualizzazione degli interventi Dalla Diagnosi Clinica al P.E.I. Stesura del P.D.F./P.E.I. – raccordo scuola/extrascuola Scuola-Famiglia-Asl-E.E.L.L.- territorio Accordi di programma Dal PEI scolastico al Progetto di Vita

22 continuità: un cenno alla normativa
L. 104/92 art.13 c.1 Accordi di programma Definizione di ambiti di competenza dei vari soggetti istituzionali che concorrono al processo di integrazione e di inclusione sociale Approvazione dei piani di zona previsti dall’art.19 della L.328/2000

23 continuità: un cenno alla normativa
Art. 1 comma 75: afferma il principio della “continuità didattica degli insegnanti di sostegno” principio inapplicato nella prassi nomine fino all’avente diritto – nomine annuali supplenti che si succedono in corso d’anno Ruolo dopo 5 anni passaggio a cattedra comune

24 continuità: un cenno alla normativa
L. 68/99 art.2 Predisposizione di un progetto personalizzato mirato all’inserimento lavorativo Profilo socio-lavorativo (D.P.C.M./2000) Continuità con le indicazioni emerse nel percorso scolastico capacità – conoscenze - competenze - potenzialità Collocamento lavorativo mirato

25 continuità: un cenno alla normativa
L. 328/2000 legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali Riafferma il principio del progetto personalizzato allargato a tutto il progetto di vita Coinvolgimento degli enti locali di residenza (comune – provincia) Attribuzione della responsabilità politica nella realizzazione del progetto di vita Piani di zona: realizzazione del progetto globale di vita

26 continuità: un cenno alla normativa
Allarga il principio della personalizzazione del progetto a tutti gli studenti Obbligo della scuola di realizzare piani di studio personalizzati (indicazioni nazionali - o.s.a. - obiettivi formativi con livelli di abilità e conoscenze raggiunti - piani di studio personalizzati - certificazione di competenze in uscita)

27 continuità: P.D.F. e P.E.I COLLEGIALITA’ VERIFICA E VALUTAZIONE CONTITOLARITA’ P.D.F P.E.I P.S.P CERTIFICAZIONE DI COMPETENZE AMBITO LEGISLATIVO LA COLLEGIALITA’ NON E’ UN OPTIONAL AMBITO CULTURALE AMBITO EDUCATIVO

28 Continuità e privacy D.L.vo 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” Dati supersensibili Favorire il passaggio di dati protetti tra istituzioni scolastiche (di 1° e 2° grado) per garantire tempi e modalità progettuali previsti dalle azioni U.S.P. Coinvolgere la famiglia

29 “LAVORARE PER LA CONTINUITA’ ATTRAVERSO LA DISCONTINUITÀ”
CENTRALITA’ DELLO STUDENTE … CENTRALITA’ DEL PROGETTO DI VITA Il sistema non dà garanzia di continuità nelle persone ma solo nel PROGETTO TAVOLI INTERISTITUZIONALI L’importanza della DOCUMENTAZIONE

30 “LAVORARE PER LA CONTINUITÀ ATTRAVERSO LA DISCONTINUITÀ”
Azioni di orientamento e accoglienza ( famiglia/alunno -scuola di 1° grado-scuola di 2° grado-ASL-…altri) Superamento di ostacoli tra media e superiore (privacy- non trasmissione di informazioni/documentazione…...) Socializzare il nominativo del referente della scuola Coinvolgere la famiglia nelle fasi di aggiornamento della certificazione L.104/92 e di consegna alla scuola Coinvolgimento della famiglia dell’alunno con DSA

31 “LAVORARE PER LA CONTINUITA’ ATTRAVERSO LA DISCONTINUITÀ”
documentare le competenze: UNA PROPOSTA METODOLOGICA: IL PORTFOLIO PORTAFOGLIO = PORTFOLIO: cioè CONTENITORE PORTFOLIO = CONTENITORE DI CREDITI FORMATIVI  permette di avere un dossier - una mappatura individuale dove sono raccolte e formalizzate le tracce e le prove formali (validazione e certificazione) ……… NON SOLO permette anche di far emergere, sviluppare e rinforzare la consapevolezza delle proprie acquisizioni e la fiducia in sé ai fini formativi, orientativi e professionalizzanti

32 “LAVORARE PER LA CONTINUITA’ ATTRAVERSO LA DISCONTINUITÀ”
il portfolio di competenze puo’ avere significato di: RICONOSCIMENTO PERSONALE riconoscere il proprio valore e indirizzarlo verso nuovi percorsi di sviluppo. Il portfolio assume valore di bilancio personale di apprendimenti spendibili dalla persona stessa in operazioni di orientamento o in ambito professionalizzante. Rappresenta una modalità di valorizzazione e appropriazione delle proprie esperienze personali e professionali. RICONOSCIMENTO ISTITUZIONALE far riconoscere da altri il proprio valore attraverso una validazione e/o certificazione RICONOSCIMENTO PROFESSIONALE far riconoscere il proprio valore (competenze), in ambito lavorativo, in una determinata funzione o ruolo 

33 “LAVORARE PER LA CONTINUITA’ ATTRAVERSO LA DISCONTINUITÀ”
PERCHE’ UTILIZZARE LA METODOLOGIA DEL PORTFOLIO? Consente di fornire alle persone un archivio dati personali valutati favorendo la continuità del percorso/progetto Consente un’analisi sia sintetica che dettagliata che fotografa lo stato dell’arte formativo e professionale in un dato momento ( è sempre possibile una revisione e aggiornamento) Esprime la valorizzazione di quanto raggiunto, a conferma di un percorso formativo evolutivo che deve fornire certezze e contemporaneamente stimolare verso nuovi traguardi Favorisce l’indirizzarsi verso nuovi traguardi come frutto di una scelta e non dell’insuccesso, di cosa si sa fare e non di cosa non si sa fare.

34 D.P.R. 275/99 regolamento dell’autonomia scolastica
Art.1 – natura e scopi dell’autonomia scolastica – c.2 “L’autonomia delle istituzioni scolastiche si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati….. alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo …..”


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