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Memoria di lavoro È il termine usato per descrivere la collaborazione (elaborazione attiva) tra sistemi temporanei di memoria che giocano un ruolo cruciale,

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Presentazione sul tema: "Memoria di lavoro È il termine usato per descrivere la collaborazione (elaborazione attiva) tra sistemi temporanei di memoria che giocano un ruolo cruciale,"— Transcript della presentazione:

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2 Memoria di lavoro È il termine usato per descrivere la collaborazione (elaborazione attiva) tra sistemi temporanei di memoria che giocano un ruolo cruciale, in molti compiti cognitivi come il ragionamento, l’apprendimento, la comprensione.

3 Memoria di lavoro 2 Baddeley (1986)
il sistema della working memory, sarebbe composto da tre componenti: un esecutore centrale modalità indipendente simile all’attenzione un circuito articolatorio o loop articolatorio che conserva l’informazione in forma fonologica (cioè basata sul linguaggio) un taccuino visuo-spaziale, coinvolto nella codificazione spaziale o visiva (usato come foglio d appunti per risolvere un problema aritmetico

4 A cosa serve il loop articolatorio
Importante per: Apprendimento del lessico di una lingua Comprensione /produzione del linguaggio Apprendimento della lettura

5 La Codifica migliore Codifica: processo che converte un evento in una traccia di memoria Teorie livelli elaborazione Complessità: si riferisce alla Quantità di elaborazione di un certo tipo Distintività: le tracce mnestiche facilmente distinguibili saranno anche meglio ricordate, tale distintività può andare dal tipo di materiale alla forma ortografica

6 La specificità di codifica
Riguarda primariamente come può essere favorito il recupero delle informazioni: “le specifiche operazioni di codifica condotte su ciò che viene percepito, determinano ciò che viene immagazzinato in memoria. Determina i suggerimenti per il recupero più adatti a consentire l’accesso a ciò che è immagazzinato.” Tulving e Thomson (1973)

7 Memoria a lungo Termine
Memoria procedurale vs dichiarativa episodica semantica autobiografica prospettica

8 Altre distinzioni Memoria implicita : la memoria implicita, si manifesta, quando la prestazione in un compito è facilitata senza bisogno del ricordo consapevole Memoria esplicita: si manifesta quando la prestazione di un compito richiede il ricordo consapevole delle esperienze precedenti.

9 Memoria autobiografica
Galton 1883 Tecnica per indagarla: presentazione di parole es:”lampada”accompagnate dalla richiesta di recuperare eventi personali ad esse associati: quella volta che mia mamma mi ha regalato la lampada che ho sul tavolo

10 Memoria autobiografica
Galton (1883) tecnica per indagarla: presentazione di parole es: “lampada”accompagnate dalla richiesta di recuperare eventi ad essa associati. In questo caso, la codifica della parola lampada avviene entro coordinate spazio-temporali ben definite e con esplicito riferimento al sé questo sembra produrre prestazioni mnestiche superiori rispetto ad altri tipi di codifica. Il vantaggio mnestico di materiale codificato in relazione al sé è stato studiato da numerose ricerche che hanno preso lo spunto da un primo studio di Rogers, Kuiper, Kirker, in cui i soggetti valutavano una serie di aggettivi in base a quattro compiti diversi

11 Indagini sulla memoria autobiografica
I soggetti valutavano una serie di aggettivi, in base a quattro compiti diversi: analisi strutturale visiva (maiuscolo-minuscolo) fonemica (fa rima con) semantica (ha lo stesso significato di) con riferimento al self (ti descrive?) quest’ultimo compito di orientamento, produceva prestazioni di gran lunga superiori a tutti gli altri, il che indusse a ritenere che il concetto di sé funzioni come schema altamente organizzato e di estrema efficacia nell’integrare le informazioni in arrivo con quelle già possedute

12 Metodo per indagare la memoria autobiografica
Il metodo classico consiste nel chiedere ai soggetti, cosa ricordano delle loro esperienze personali: è importante distinguere tra vividezza e veridicit à del ricordo: non sempre il fatto che ricordiamo qualcosa in modo estremamente chiaro è garanzia anche che il ricordo sia anche veridico

13 Memoria prospettica È la memoria di eventi futuri: la memoria di azioni che abbiamop programmato di compiere nel futuro nella memoria prospettica è fondamentale ricordare il quando mentre in quella retrospettica è fondamentale il cosa ha uno sacrso contenuto di informazioni

14 Cosa implica la memoria prospettica:
Il ricordarsi di compiere un’azione nel futuro,comporta un piano complesso che riguarda il pensiero, l’attenzione la memoria e la decisione. L’intero processo, può essere distinto in sei stadi (Brandimonte 1991) FORMAZIONE DELLE INTENZIONI RICORDARE COSA FARE RICORDARE QUANDO FARLO RICORDARSI DI COMPIERE L’AZIONE COMPIERE L’AZIONE NEL MODO STABILITO RICORDARSI DI AVER COMPIUTO L’AZIONE PER NON RIPETERLA L’ASPETTO PROSPETTICO PER ECCELLENZA è COSTITUITO DAL QUARO STADIO

15 Memoria prospettica Nei compiti di memoria prospettica:
Componente retrospettiva: ossia contenuto dell’azione e contesto di recupero (ricordare cosa fare e quando farlo) Componente prospettica: che si riferisce al recupero dell’azione che deve essere svolta al momento opportuno e che dipende spesso da stimoli generati dall’interno.

16 LA METACOGNIZIONE E LE STRATEGIE DI MEMORIA
Definizione: “Insieme di attività psichiche che presiedono al funzionamento cognitivo. Conoscenze, valutazioni che fanno sì che il processo venga attivato, portato a termine o interrotto”. Conoscenza metacognitiva: Tutto quanto un soggetto sa e crede del funzionamento de processo Controllo metacognitivo: continua valutazione del processo stesso, che permette di individuare, le difficoltà del compito, la scelta e il cambiamento delle strategie con cui svolgerlo. La metamemoria è un’aspetto della metacognizione

17 Strategie di memoria Reiterazione: ripetizione subvocalica
Mediazione: trovare relazioni con quanto già sappiamo Organizzazione: far uso di immagini mentali per rendere le conoscenze, più vivide, stabili, integrate fra loro.

18 strategie2 Dato che la memoria riguarda la codifica ed il recupero delle informazioni,le strategie di memoria possono essere opportunamente distinte in strategie di codifica:processi messi in atto in fase di elaborazione del materiale strategie di recupero: di solito vengono attivate nel momento in cui serve un’informazione il vantaggio maggiore si ottiene quando in fase di codifica come in quella di recupero ci si avvale della stessa chiave strategica

19 Strategie3 Reiterazione meccanica e ripetizione integrativa
Associazione e mediazione organizzazione: imposta dal soggetto o indotta dal materiale

20 Cosa determina un buon funzionamento della memoria?
Non il mero esercizio ma l’uso di appropriate strategie di codifica e recuoero attenzione e interesse significato e ricordo raggruppamento percettivo chunk comprensione

21 Il dimenticare : l’oblio
Ebbinghaus (1885) : esperimenti con sillabe senza senso sulla rapidità dell’oblio: Dapprima rapido per poi stabilizzarsi con il passare dei giorni Materiale particolare e artificioso, identico fenomeno con materiale più realistico?

22 Il ricordo di eventi pubblici
Warrington e Sanders (1971) Tecnica degli eventi pubblici per poter accertare la correttezza del ricordo Anche questi, sottoposti a considerevole oblio. Succede lo stesso anche per informazioni apprese in modo più approfondito?

23 Teorie principali dell’oblio
Decadimento della traccia di memoria interferenza impossibilità del recupero

24 Decadimento della traccia 1
In seguito ai normali processi metabolici del cervello, i ricordi di quanto si è appreso, si disintegrano gradualmente fino a scomparire del tutto come una scritta esposta al sole.

25 Interferenza 2 Interferenza proattiva : il vecchio apprendimento emerge e va a danneggiare quello appreso in precedenza Interferenza retroattiva: il materiale nuovo, danneggia il ricordo del materiale appreso precedentemente

26 Accesso al ricordo 3 Il ricordo non va affatto perduto, ma la difficoltà consiste nell’accedervi. Anche quando non si ha nessuna consapevolezza di possedere alcun ricordo, questo può essere evidenziato dal risparmio nel riapprendimento o dalle tecniche del priming

27 Altri fenomeni della memoria
Testimonianza Ricordo e oblio di fatti emotivamente significativi

28 TEORIA DELLA DOPPIA CODIFICA
Immagini mentali Allan Paivio (1986) TEORIA DELLA DOPPIA CODIFICA Esistono due sistemi basilari interconessi, o sistemi simbolici che sono alla base delle diverse attività cognitive: IL SISTEMA VERBALE E IL SISTEMA NON VERBALE. Entrambi i sistemi, sono specializzati per codificare, organizzare conservare e ritrovare diversi tipi di informazione. Il sistema verbale o delle immagini è specializzato per l’elaborazione di entità o eventi non verbali, interviene nell’analisi di scene e generazione diimmagini mentali

29 Immagini mentali 2 Il sistema verbale è specializzato per trattare le informazioni di tipo linguistico ed è quindi implicato per l’elaborazione del linguaggio di tipo sequenziale i due sistemi simbolici sono fra loro interconnessi.

30 Evidenze per la teoria della doppia codifica
Tre classici casi di esperimenti di memoria per mettere alla prova la teoria: Differenze osservate nella rievocazione di disegni e parole Effetto di concretezza sul valore di immagine di parole Effetto della ripetizione

31 Struttura delle immagini mentali
Due insiemi di esperimenti sono particolarmente famosi: Rotazione mentale: in cui alle persone è richiesto di eseguire compiti di rotazione dinamica delle immagini Esplorazione delle immagini: in cui le persone devono esplorare un’immagine, muovendosi in una mappa mentale

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