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PubblicatoRosella Arcuri Modificato 10 anni fa
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Composizione grafica dott. Andrea Dezi - 2003 CORSO DI SOCIOLOGIA Docente Prof. Bugarini Unità 22 I SEMESTRE A.A. 2004-2005
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22.1 La nuova sociologia economica Nella nuova sociologia economica confluiscono approcci di tipo diverso: a.lapproccio strutturale e le reti sociali; b.Il neoistituzionalismo sociologico. Sia a. che b. hanno alcuni aspetti comuni ed altri distinti: 1.Lapproccio strutturale sottolinea la collocazione dei soggetti nelle reti sociali come fattore condizionante linterazione e gli orientamenti; 2.Lapproccio istituzionalista dà più peso alle componenti cognitive e normative della cultura che si producono e riproducono nellinterazione sociale.
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22.2 a1. Lapproccio strutturale è riconducibile a Mark Granovetter (1985 – 1989) che introduce la nozione di: embeddness che sottolinea il ruolo delle relazioni personali concrete e delle strutture (o networks) di tali relazioni nel generare fiducia e nello scoraggiare la prevaricazione. La fiducia, inoltre, non si genera solo allinterno della gerarchia aziendale, ma anche esternamente, attraverso reti di relazioni sociali sulla base della forza dei legami deboli (soprattutto). Tali reti potrebbero dare vita ad integrazione con modelli economici.
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Composizione grafica dott. Andrea Dezi - 2003 CORSO DI SOCIOLOGIA Docente Prof. Bugarini Unità 23 I SEMESTRE A.A. 2004-2005
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23.1 Il Capitale Sociale Lapproccio strutturale sottolinea, dunque, linfluenza delle reti sociali sul comportamento economico in diversi ambiti: a.dalle dimensioni delle imprese ai rapporti tra imprese; b.dal mercato del lavoro a quello dei beni e servizi. MA ATTENZIONE! Limpatto dei reticoli è però differenziato in senso virtuoso o non virtuoso. Gli esiti virtuosi e non dei reticoli sociali sulle attività economiche sono ben esemplificati a partire dagli anni sessanta attraverso il concetto di Capitale Sociale.
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23.2 Tale concetto fu introdotto, tra i primi, da Pierre Bourdieu nel 1980 e nel 2002 e dallamericano James Coleman (1990), ma implicitamente già presente in Max Weber, in Le sette protestanti e lo spirito del capitalismo. In sintesi, il Capitale Sociale si può considerare: Linsieme delle relazioni sociali di cui un soggetto individuale (imprenditore o lavoratore) o un soggetto collettivo (pubblico o privato) dispone in un determinato momento. Coleman, inoltre, indica il Capitale Sociale come bene collettivo. Putnam (1993) e Fukuyama (1995) identificano il Capitale Sociale con una particolare cultura, che favorisce la cooperazione, e mettono in rilievo il suo radicamento nella storia precedente del territorio (vedi Bugarini, 1972).
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23.3 A tutto quanto detto si somma il fatto che vi possano essere sforzi consapevoli per creare reti produttive di Capitale Sociale per fini produttivi: Es.: a. Clan basati su relazioni informali tra imprese per fare fronte a transazioni più complesse. b.Contrattazione relazionale su base formale tra aziende. Infine, la politica è un elemento che può trasformare reti di relazioni sociali legate a strutture familiari, parentali, comunitarie, etniche, religiose, ecc. in relazioni positive o negative per lo sviluppo sociale.
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