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Figure degli appunti del corso Fisica Terrestre per Scienze Ambientali a.a. 2004/2005 docente: Carla Braitenberg Capitoli 10-15.

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1 Figure degli appunti del corso Fisica Terrestre per Scienze Ambientali a.a. 2004/2005 docente: Carla Braitenberg Capitoli 10-15

2 Fig. 10.1 – Schema del sismometro verticale
Fig – Schema del sismometro orizzontale

3 Fig. 10.3 – schema del sismometro verticale con costruzione elettromagnetica.

4 Fig. 10.4 - Disegno schematico per costruire la funzione di trasferimento del sismometro

5 Fig. 10.5 – Curve di risposta in ampiezza del sismometro per diversi fattori di smorzamento.

6 Fig – Spettro del rumore sismico (accelerazione) nell’esempio della stazione di Grafenberg (D) (da Peterson, 1992). Curve tratteggiate: Modello del rumore sismico ottenuto dall’analisi spettrale di una serie di stazioni mondiali. Curva superiore: stazione rumorosa; curva inferiore: stazione tranquilla.

7 Fig – Confronto fra la registrazione di un evento sismico effettuata con strumento a corto, lungo periodo e Broad band.

8 Fig – Rappresentazione spettrale dei segnali osservabili con strumenti a corto periodo, lungo periodo, e Broad Band. Le stelline delineano il segnale atteso per un evento di M=9.5 e M=5.0, rispettivamente.

9 Fig. 11. 1 – Isosisme dell’evento dell’Irpinia, Ms=6
Fig – Isosisme dell’evento dell’Irpinia, Ms=6.9, 23 Novembre 1980, N, E (Irpinia) De Rubeis V., Tosi P., Zenari A. and Gasparini C. (1996) The anisotropic spatial character of macroseismic fileds in Italy, Poster at the XXV Gen. Ass. ESC, Reykjavik.

10 Fig. 11.2 – Maggiori eventi della sequenza sismica dell’Italia centrale del 1997.

11 Fig – Modello del piano di faglia con indicazione dell’angolo di inclinazione (dip), strike, e dislocazione u.

12 Fig. 12.2 - Disegno schematico di una faglia normale, inversa e trascorrente.

13 Fig. 12.3 - Illustrazione della sfera focale nel caso di una faglia trascorrente

14 Fig. 13.1 – Illustrazione del metodo della stazione singola

15 Fig. 13.2 – Illustrazione del metodo dei cerchi
P2 S1 E P1 S3

16 Fig. 13.3 – Illustrazione del metodo Wadati per trovare il tempo d’origine

17 Fig. 13.4 – Illustrazione del metodo delle iperboli

18 Fig Accelerazione massima di picco (g) con probabilità del 90% in 475 anni di non-eccedenza (GNDT, 1998)

19 Fig – Carta della massima intensità (in MCS) osservata nell’Italia nord-occidentale e zone limitrofe nel periodo Slejko et al. (1987) Modello sismotettonico dell’Italia Nord-Orientale, GNDT.

20 Dislocazione geodetica osservata: stazione GPS di Merano.
Osservazioni geodetiche ed idrologiche durante l’evento sismico del 17 luglio 2001 di Merano. Dislocazione geodetica osservata: stazione GPS di Merano. Segnale idrologico: variazioni del livello della falda acquifera.

21 Stazioni ed epicentri

22 Meccanismo Centro elaborazione Momento sismico (1016 Nm) Meccanismo
NEIC/CSEM 1.20.6 ETHZ 1.4

23 Dislocazione osservata
Residuo rispetto a velocità media di stazione permanente BZRG (30 km distanza). Velocità media di BZRG: (15.7, 21.0, 4.3) mm/a in direzione Nord, Est, Verticale Dislocazione: Totale: 26±3 mm, direzione NE. (21±2) mm Nord, (16±3) mm Est.

24 Osservazioni geodetiche
Caporali et al. (2003)

25 Variazioni di falda Falda risponde a deformazione volumetrica
compressione: innalzamento di livello dilatazione: abbassamento di livello acquifero confinato e non confinato (Grecksch et al.,1999: 194 pozzi) risponde alla pioggia

26 Caratteristica livello falda
Profondita’ dal suolo: da 6.5 m a 18 m Variazione stagionale: ampiezza da 2 m a 4.5 m Variazione cosismica: incremento da 1cm a 7 cm

27 Innalzamento cosismico falde
Caporali et al., 2003

28 Modello a dislocazione

29 Campo spostamenti

30 Campo deformazione volumetrica

31 Spostamento e deformazione volumetrica

32 Conclusioni 1/3 Evento sismico alpino in area “asismica”
Grande variabilità sull’ipocentro da osservazioni sismologiche Osservazioni geodetiche: spostamento di 26 mm verso NE Osservazioni falda: innalzamento fino a 7 cm (deformazione volumetrica compressionale)

33 Conclusioni 2/3 Modello a dislocazione
posizione ipocentrale ridefinita. Alcune soluzioni sismologiche proposte incompatibili con le osservazioni geodetiche ed idrologiche ipocentro: vicino a centro Merano (corrisponde a soluzione INGV). Profondità pochi km (corrisponde a soluzione OGS). faglia: subverticale. Movimento trascorrente sinistro.

34 Conclusioni 3/3 Modello a dislocazione
Momento sismico geodetico: maggiore rispetto a valore sismologico Osservazione nel mese antecedente al sisma: rallentamento rispetto al movimento “secolare” di riferimento. Meccanismo sotto studio.


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