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La scuola accogliente:
facilitare l’inclusione Corso di formazione per docenti non specializzati Clara Rossi Siena 16 dicembre
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Il concetto di inclusione riguarda tutti
Quali condizioni per l’attuazione di processi di integrazione in presenza di alunni\e in situazioni di disabilità Il concetto di inclusione riguarda tutti non può prescindere dall’esistenza di una Classe accogliente cioè una ambiente che permette la valorizzazione delle potenzialità di fare insieme e non accanto di riconoscere l’altro come simile sviluppa la capacità di vedere nell’altro la similitudine nella differenza
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In modo specifico in presenza di bambini\e situazioni di gravità L’accoglienza e l’integrazione sono garantite dai comportamenti dei compagni dal pensiero dei compagni un ruolo importante nella costruzione della identità (io bambino ti penso come bambino, come pari e non un’appendice della classe, ti penso come compagno, con le tue specificità ) “ …..nous n’existons comme sujet qu’à partir d’un statut explicitement reconnu par autrui…. Rien de plus collectif que l’elaboration de l’identité personnelle ! 1 “Gardou C.”
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L’inclusione è garantita da
Abitudine a pensare la classe inclusiva come sistema, come insieme di elementi interdipendenti e non separati, intrecciati dalle relazioni, per i quali si costruisce un unico progetto che si differenzierà nelle metodologie, strategie, nei tempi nasce prima ancora che dal programma dall’analisi dei bisogni, specificità, limiti e risorse. occasioni di rispecchiamento tra pari favorite da scelte metodologiche\ didattiche da insegnanti che non progettano percorsi paralleli non progettano percorsi ridotti ma personalizzati riflettono sui processi di adattamento
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Scelte e comportamenti Le piccole cose importanti
Massima attenzione all’uso degli spazi, all’ organizzazione della classe, alla disposizione dei banchi, tavoli di lavoro Attenzione alle comunicazioni non verbali Massima attenzione ai comportamenti verbali Mantenere uno sguardo d’insieme (la classe non è 20+1 ma 21 allievi) Attenzione allo specifico significato del corpo nello spazio Dove si posiziona l’insegnante di sostegno, l’insegnante curriculare, il bambino problematico ecc. Non dare niente per scontato
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Costruire un buon clima di classe obiettivo forte per l’insegnante che vuole promuovere integrazione
Facilitare , promuovere, costruire abilità e competenze necessarie attuando progetti specifici per il raggiungimento di competenze da parte dei pari relazioni di aiuto sviluppo delle ab2ilità prosociali Attuare progetti formativi che prevedano attività specifiche e trasversali, anche disciplinari, che perseguano l’obiettivo di abituare a •Evitare giudizi •Non leggere la parte per il tutto •Non definire la persona dietro la difficoltà •Essere capaci di mettere in atto buone relazioni di aiuto e non aiuti\sostituzione Utilizzare metodologie e strategie per •Creare spazi di condivisione di esperienze •Favorire in classe i lavori cooperativi •“Controllare” il gruppo e le sue dinamiche ( circle time, testi , interviste, sociogrammi osservazioni proiettive, dialogo ecc)
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Riconoscere e valorizzare l’importanza dei pari
È lo sguardo dei pari che rende quel compagno soprattutto un bambino Sono i compagni che vedono e scoprono oltre i nostri pregiudizi Sono i compagni che vedono la specificità e\o le difficoltà come modo di “essere al mondo” e non come “mancanza” sono i compagni che guardano avanti senza sognare né disperare ragionando naturalmente nella logica della zona di sviluppo prossimale
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Un progetto che mira ad una classe inclusiva
coerente richiede continuità verticale e orizzontale, condivisione ed attivazione da parte di tutto il team docente lascia spazio agli imprevisti ma poco all’improvvisazione l’integrazione si costruisce in progress, processo in itinere mai concluso
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è necessario ripensare la didattica
Quali operazioni? è necessario ripensare la didattica optando per Scuola del fare come condizione privilegiata per l’apprendimento di tutti (una scuola cartacea, verbale, che non costruisce competenze a partire dall’esperienza esclude tanti allievi non solo il disabile) È necessario ripensare l’organizzazione Flessibilità negli orari, nell’uso degli spazi, nella suddivisione di compiti e responsabilità, nella disponibilità a fare, nella disponibilità a uscire dalle proprie “ cornici”, nella disponibilità a pensare \ripensarsi è necessario quindi fare attenzione alla professionalità docente ipotizzando un insegnante riflessivo con forti competenze nell’osservazione, capace di analizzare continuamente percorsi e processi, capace di riposizionare se stesso e se stesso rispetto agli altri, ma soprattutto che fa proprio il concetto di normalità come pluralità e non come uniformità
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E’ necessario porre attenzione al rapporto tra programma e generale e progetti specifici
Si dice spesso che è necessario elaborare per l’allievo in situazione di disabilità un programma “il più possibile collegato a quello della classe “ Ma quale classe? Dovremmo chiederci se dietro questa proposta non ci sia ancora un modo di ragionare sulla normalità, sul bambino ideale\irreale Dovremmo chiederci se è ancora un modo per ragionare nell’ottica: prima il programma e poi i soggetti in apprendimento. Dovremmo chiederci chi sono i soggetti in questa operazione Dovremmo ricordarci quanto negli ultimi anni i bisogni speciali sono stati fermento di trasformazione delle pratiche educative e pedagogiche necessarie a tutti Non è forse opportuno ragionare nell’ottica di adattare il programma alla classe pensata e osservata come somma di specificità osservando prima tutte le necessità, i bisogni speciali e poi costruire percorsi e progetti educativi e didattici non riducendo, non adattando (operazione che fa riferimento al limite di demarcazione e ad uno sguardo rigido) ma cercando di partire dai percorsi obbligati, dai bisogni speciali, per potenziare l’offerta a tutta la classe
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E’ fondamentale il ruolo dell’insegnante specializzato
Riconoscere ed attuare: Un forte intreccio e collaborazione con il team docente Un ruolo di coordinamento e promozione del processo di integrazione Un ruolo propositivo per la didattica della classe e non solo per gli alunni in difficoltà Una forte presenza nella programmazione e nelle scelte generali della classe e dell’istituto Un ruolo di controllo\mediazione\ gestione delle dinamiche e del clima della classe Un ruolo di promotore della cultura della diversità con i genitori della classe
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