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Nietzsche Parole chiave.

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Presentazione sul tema: "Nietzsche Parole chiave."— Transcript della presentazione:

1 Nietzsche Parole chiave

2 Dionisiaco Dire di sì alla vita
Manifestazione immediata della vitalità Ebbrezza Immergersi nelle cose senza prendere le distanze da esse Musica Lato notturno dell’esistenza

3 Apollineo Dire di no alla vita
Mediazione intellettuale che si frappone alla vita Lucidità Distacco dalle cose per comprenderle Scultura Lato diurno dell’esistenza

4 Senso tragico dell’esistenza
La fusione dell’Apollineo e del Dionisiaco permette il miracolo della tragedia Attica, massima rappresentazione della condizione umana, caratterizzata dall’assenza di scopo, senso, finalità

5 Decadenza Lo sviluppo della filosofia a partire da Socrate e Platone segna la fine della sintesi Apollineo/Dionisiaco e l’inizio della decadenza dell’Occidente

6 Morte di Dio Dio è morto, siamo stati noi ad ucciderlo, ma ci sentiamo soli. La paura di prenderci le nostre responsabilità ci spinge ad affidarci ancora a degli dei a cui intimamente non crediamo: per millenni crederemo ancora in qualche dio, ma questo non toglie che Dio è morto

7 Disincanto Non crediamo più nella possibilità di dare un senso al mondo affidandoci a qualcuno (un dio, la ragione metafisica, la scienza) che opera al nostro posto.

8 Superuomo Chi non fa ricorso a queste forme di consolazione è chi va oltre l’uomo così come l’abbiamo conosciuto finora, il superuomo (oltreuomo). L’uomo è una corda tesa tra la bestia e il superuomo. Il superuomo è qualcosa verso cui si tende, non qualcosa che già si è.

9 Le tre metamorfosi Il cammello è l’uomo che vive portandosi sulle spalle il peso del suo senso di colpa. Il leone ribalta i valori, ma facendo il contrario di quello che fa il cammello è ancora subalterno alla morale. Il bambino va oltre il bene e il male, perché ignora la morale, non è immorale, è amorale.

10 Trasvalutazione dei valori
Il bene e il male non esistono. Quelli che definiamo valori non sono altro che le regole che nel tempo gli uomini si sono dati Bisogna sciogliere le catene che costringono l’uomo a vivere all’interno dei vincoli della morale, trasformare i valori su cui si fonda la sua vita.

11 Genealogia della Morale
Bisogna ricostruire il percorso storico che ha portato all’affermazione di alcuni valori rispetto ad altri. L’etica dei signori è quella che si afferma con la forza. L’etica degli schiavi con la solidarietà.

12 Il Risentimento Tipico dello schiavo è il risentimento: non potendo vivere alla pari del signore lo invidia e cerca di danneggiarlo con metodi subdoli. La casta dei sacerdoti si fa portavoce dell’etica degli schiavi.

13 La casta sacerdotale I sacerdoti, inventando le regole della morale, impediscono ai signori di manifestare la loro forza. Popolo ebraico come popolo sacerdotale (radice dell’antisemitismo). Platone ha raffinato il ragionamento, ma è stato il cristianesimo a renderlo universale (la colpa maggiore è del cristianesimo non degli ebrei, anche se Gesù è considerato positivamente, perché ha vissuto secondo principi dionisiaci). Cristianesimo: Platonismo delle plebi.

14 Eterno Ritorno Non c’è senso nell’esistenza, degli individui e del mondo. Non siamo orientati verso il conseguimento di un fine. Tutto avviene secondo un casuale scontro tra elementi ciascuno dei quali tende semplicemente a ottenere ciò che vuole. Gli elementi che compongono il mondo non sono però infiniti, per cui il loro succedersi porta, inevitabilmente, a tornare a qualcosa che è già stato. Il tempo è ciclico, non lineare.

15 Nichilismo Nihil: nulla. Se si pone il nulla al centro della propria riflessione ci si colloca nel nichilismo. Due tipi di nichilismo. Passivo: quello di chi dice di no alla vita, che annulla la propria esistenza rivolgendosi verso qualcosa che non c’è (l’aldilà, un futuro migliore, ecc.). Attivo: quello che dice di sì alla vita, che non ritiene che ci sia qualcosa oltre la vita terrena (rimanere fedeli alla terra). Non c’è alternativa al nichilismo, bisogna solo sceglierne uno.

16 Volontà di potenza L’impulso originario, irrazionale, che spinge all’affermazione del sé. Non sopravvivenza, ma dominio, su di sé e sugli altri. Proprio perché basata sull’egoismo è individuale, non riguarda classi, popoli o razze (proiettando l’individuo verso traguardi collettivi da raggiungere lo riporterebbe nell’etica degli schiavi e nel nichilismo passivo).

17 Ipotesi interpretativa
È la nuova sintesi di apollineo e dionisiaco: capacità di disciplinare i propri impulsi vitali per affermare il dominio sugli altri

18 Prospettivismo I Non ci sono fatti ma solo interpretazioni.
Se è il punto di vista individuale che permette di entrare in rapporto con il mondo (rivoluzione copernicana), Se il mondo esiste in quanto nostra rappresentazione (Schopenhauer), Se il mondo non ha alcun senso se non quello che gli diamo, e conoscere significa inserirsi nel mondo per dominarlo, Allora tutto gira intorno alla prospettiva in cui ci collochiamo in rapporto al mondo.

19 Prospettivismo II Se anche l’io è un caos originario senza scopo e senza senso neanche la parola “io” ha più senso. Il centro ordinatore dell’esperienza non è l’io penso, è la volontà di potenza. È vero quello che si compie nel mondo, non quello che del mondo si pensa. Per questo è tanto importante scegliere le azioni da compiere: se costruiamo il mondo in cui viviamo abbiamo noi la responsabilità di quello che facciamo

20 Dio è morto e la volontà di potenza ha preso il suo posto


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