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FARMACOCINETICA METABOLISMO ELIMINAZIONE
Studia l’evoluzione temporale delle concentrazioni di un farmaco e dei suoi metaboliti nei diversi fluidi e tessuti dell’organismo mediante l’analisi dei processi che ne regolano: ASSORBIMENTO DISTRIBUZIONE METABOLISMO ELIMINAZIONE
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METABOLISMO Principio attivo Reazioni di fase I OSSIDAZIONE RIDUZIONE
IDROLISI Metaboliti di fase I -OH -COOH -NH2 -SH Reazioni di fase II CONIUGAZIONE Metaboliti coniugati ELIMINAZIONE
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Perché i farmaci vengono metabolizzati?
I farmaci a basso MW sono xenobiotici, cioè molecole estranee, il cui destino nell’organismo umano può variare. Alcuni vengono escreti intatti. La maggior parte viene invece modificata strutturalmente per facilitarne l’escrezione. Questi processi di modifiche chimiche vanno sotto il nome di “METABOLISMO” Il metabolismo dei farmaci è una funzione di detossificazione che l’organismo possiede per difendersi dall’esterno.
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Un farmaco ideale dovrebbe raggiungere intatto il sito
d’azione, curare la malattia e abbandonare l’organismo. Tuttavia i chimici farmaceutici spesso affrontano il problema del metabolismo/escrezione di un farmaco che non ha i requisiti ideali (troppo veloce, troppo lungo il tempo di residenza nell’organismo, insorgenza di effetti collaterali). Lo studio del metabolismo ha principalmente due scopi: Delucidare funzioni e destino di un farmaco; Manipolare il processo metabolico di un farmaco potenziale.
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Definizione di Xenobiotico
Sostanze chimiche estranee all’organismo; possono essere di produzione o naturali: Farmaci Prodotti chimici Pesticidi Prodotti della pirolisi nei cibi arrostiti Metaboliti secondari di piante Tossine prodotte da muffe, piante e animali
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Eliminazione degli Xenobiotici
Dipende dalla loro lipofilicità I composti lipofili possono essere riassorbiti più facilmente e quindi rimanere in circolo più a lungo. Dipende dalla conversione a composti idrofili (biotrasformazione).
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Biotrasformazione Definizione: Conversione di uno xenobiotico a composto più idrofilo Biotrasformazione = metabolismo La biotrasformazione è catalizzata da enzimi situati nel fegato e in altri tessuti.
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Fonti tissutali di enzimi metabolizzanti:
Principale: fegato Ma anche tessuti associati a lunghi tempi di esposizione a enzimi: pelle, polmoni, mucosa nasale, occhio, tratto GI. Ancora: reni, pancreas, milza, cuore, cervello, testicoli, ovaio, placenta, plasma, eritrociti, piastrine, linfociti e tessuto aortico.
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La biotrasformazione è dovuta a un “piccolo” numero di enzimi con ampia specificità d’azione.
Alcuni enzimi che metabolizzano xenobiotici agiscono anche su composti endogeni. Ad es. sali biliari e bilirubina Gli enzimi metabolizzanti possono essere: 1. Costitutivi 2. Inducibili – la sintesi dell’enzima è indotta da stimoli esterni.
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Effetti della Biotrasformazione
Maggior solubilità in Acqua e minore tossicità Farmaco più efficace Farmaco meno efficace e meno tossico Maggior solubilità in acqua e maggiore tossicità
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Il fegato è il sito primario del metabolismo di farmaci.
“First pass effect” (o “first pass metabolism”): metabolismo di un farmaco o di altri xenobiotici durante l’assorbimento. Avviene di solito nel fegato o nel tratto GI dopo somministrazione orale. Il fegato è una “macchina” metabolica e spesso inattiva i farmaci nel tragitto dal tratto GI alla circolazione sistemica. Per questo motivo alcuni farmaci (e.g. nitroglicerina) non possono essere somministrati p.o.
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Il metabolismo può modificare un farmaco in vari modi
1. La polarità generalmente aumenta, aumentando la solubilità in acqua e dunque l’escrezione del metabolita per via renale.
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2. L’attività del farmaco è ridotta.
Un’eccezione è rappresentata dai prodrugs, farmaci inattivi nella forma di somministrazione ma che vengono metabolizzati nella loro forma attiva.
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Altri esempi di bioattivazione:
prontosil/sulfanilamide; alcool metilico/formaldeide, salicina/acido salicilico (aspirina) 3. I metaboliti dei farmaci hanno di solito un Vd (volume apparente di distribuzione) più basso rispetto al farmaco da cui derivano Vd =
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Tutte le reazioni di biotrasformazione possono assegnate a una delle due principali classi:
reazioni di fase I e reazioni di fase II
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Reazioni di Biotrasformazione:
Fase I: ossidazione, riduzione, idrolisi Reazioni che espongono o introducono un gruppo funzionale. Fase II: coniugazione Formazione di legame covalente tra lo xenobiotico, o uno dei suoi metaboliti, con un composto endogeno solubile in acqua, e.g., glutatione.
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Reazioni di Biotrasformazione:
Fase I: ossidazione, riduzione, idrolisi Porta piccoli incrementi in termini di idrofilicità. Fase II: coniugazione Porta consistenti incrementi in termini di idrofilicità
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Enzimi idrolitici di Fase I:
Carbossilesterasi Idrolizzano esteri, ammidi e tioesteri Organofosfatasi Idrolizzano gli esteri dell’acido fosforico Importanti per il metabolismo di insetticidi/pesticidi
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1. Procaina – anestetico locale
esterasi 2. Procainamide – idrolizzata più lentamente esterasi
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Organofosfatasi (Es. Paraoxonase)
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Riduzione: Riduzione di alcheni, nitro o azo composti che avviene nell’intestino ad opera di : 1. Microflora intestinale 2. Citocromo P450 Es. Nitrobenzene N O N H 2 2 anilina
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Azo riduzione:
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1. Alcool deidrogenasi (ADH)
Ossidazioni Citocromo P450 Alcool deidrogenasi Perossidasi 1. Alcool deidrogenasi (ADH) Ossidazione di alcoli ad aldeidi Presente in: Fegato Reni Polmoni Mucosa gastrica
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Metabolismo dell’alcool etilico
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Microsomi Cytosol Mitocondri
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2. Perossidasi Catalizzano reazioni di coossidazione: Reazioni che accoppiano la riduzione dell’acqua ossigenata o dell’acido arachidonico all’ossidazione di uno xenobiotico Non richiedono NADPH o NADH E’ una classe che include molti enzimi differenti situati in molti tessuti. Prostaglandin H synthase (cicloossigenasi): Reni,piastrine, tratto GI, cervello, polmone, vescica Mieloperossidasi leucociti Lactoperossidasi Tessuto mammario
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Coossidazione di xenobiotici durante la conversione dell’acido arachidonico a PGH2 (1)
PGG2 PGH2 Prostaglandine, Trombossani
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Coossidazione di xenobiotici durante la conversione dell’acido arachidonico a PGH2 (2)
PGG2 PGH2 cicloossigenasi perossidasi Prostaglandine, Trombossani
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Coossidazione di xenobiotici durante la conversione dell’acido arachidonico a PGH2 (3)
X or 2XH XO or 2X. Acido arachidonico PGG2 PGH2 perossidasi Prostaglandine, Trombossani
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Metabolismo dell’Acetaminofen ad opera di PHS (Cicloossigenasi)
Binding to protein Binding to protein
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Metabolismo del benzene a intermedi tossici
Liver Bone marrow
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Citocromo P450 E’ l’enzima più importante per le reazioni di Fase I.
E’ presente in alte concentrazioni nei microsomi epatici. E’ comunque presente ad apprezzabili concentrazioni in quasi ogni tessuto del corpo. Svolge un ruolo primario nel determinare la durata d’azione dei farmaci. Gioca un ruolo fondamentale sia nella detossificazione degli xenobiotici che nella loro attivazione a intermedi tossici o tumorigenici.
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Ossidazioni mediate dal Citocromo P450
Metabolizza un gran numero di xenobiotici. Varie isoforme sono presenti in vari tessuti, ciascuna con diverse specificità di substrato. Possiede il gruppo “eme” che permette di legare l’ossigeno (O2). Richiede NADPH per svolgere l’attività catalitica. E’ in grado di metabolizzare anche composti endogeni (ormoni steroidei, acidi biliari, vitamine, acidi grassi).
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Reazioni catalizzate dal Citocromo P450:
Ossidrilazione di carboni alifatici o aromatici. Epossidazione di doppi legami. Ossigenazione di eteroatomi (S-, N-) e N-ossidrilazione. Dealchilazione di eteroatomi (Ex. ROR ROH o SR SH) Idrolisi di esteri Deidrogenazione
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Epossidazione Ossidrilazione
Coumarin Coumarin-3,4-epoxide Ossidrilazione CYP3A4 Lauric acid Hydroxylauric acid
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Esempi di reazioni di fase 1
N-dealchilazione RNHCH RNH2 +CHO2 codeine theophylline Idrossilazione alifatica RCH2CH2 RCHCH2 cyclosporine tolbutamide OH R R R Aromatic hydroxylation O OH phenytoin
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D. Le reazioni di Fase 2 sono reazioni di coniugazione (sintetiche).
1. La Glucuronidazione avviene nel reticolo endoplasmatico. Il glucosio viene usato per formare uridina difosfato acido glucuronico (UDPGA) che trasferisce un’unità di glucuronide al farmaco in presenza di una transferasi.
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Le reazioni di Fase 2 sono coniugazioni con:
Acido glucuronico solfato acetato amino acidi glutatione ridotto Il risultato è l’ottenimento di molecole più solubili in acqua, inattive e facilmente escrete.
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Enzimi coinvolti nelle reazioni di Fase 2
Glucuronidazione: uridine 5’-diphosphate glucuronyltransferase Metilazione: catechol O-methyltransferase histamine N-methyltransferase thiopurine methyltransferase Solfatazione: sulfotransferasi Glutatione: glutatione S-transferasi
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Esempio di reazione di fase 2
Solfatazione O ROH + 3’-phosphoadenosine 5’-phosphosulphate R O S OH O + 3-phosphoadenosine -5’-phosphate
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E. Fattori che influenzano il metabolismo di farmaci.
1. Induzione enzimatica. Alcuni farmaci (barbiturati, fenitoina, rifampin, warfarina, alcool) e inquinanti (fumo di sigaretta) aumentano l’attività degli enzimi metabolizzanti, tra i quali: glucuronyl transferase, il sistema metabolizzante gli steroidi. Questa induzione velocizza il metabolismo del farmaco.
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2. Inibizione enzimatica
2. Inibizione enzimatica. Può avvenire per diminuita sintesi degli enzimi, per aumentata degradazione, o per competizione di due o più farmaci per lo stesso sito di binding. Esempi: 1) la cimetidina inibisce il metabolismo di alcuni farmaci potenzialmente tossici tra cui fenitoina, warfarina e teofillina (broncodilatatore). 2) Cirrosi epatica, epatotossici (CCl4, toluene). 3) Infezioni virali, influenza A o adenovirus, influenzano il metabolismo della teofillina
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3. Polimorfismi genetici. La risposta dei farmaci varia tra individui
3. Polimorfismi genetici. La risposta dei farmaci varia tra individui. Di solito la variazione segue una distribuzione gaussiana tuttavia alcune risposte di farmaci possono essere discontinue. Ad esempio, la N-acetilasi epatica mostra polimorfismo genetico. Circa il 50% della popolazione è in grado di acetilare l’isoniazide (farmaco antitubercolare) rapidamente, mentre il restante 50% molto più lentamente.
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4. Età. Bambini e anziani hanno un metabolismo dei farmaci epatico ridotto, così come un ridotto metabolismo renale.
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ESCREZIONE DEI FARMACI
il processo per mezzo del quale un farmaco viene eliminato dall’organismo
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ESCREZIONE DEI FARMACI:
COME AVVIENE L’escrezione può avvenire attraverso i reni con l’urina attraverso il dotto biliare e l’intestino con le feci. Meno importanti sono l’eliminazione per via polmonare (anestetici generali volatili) e quella attraverso la pelle. Etere etilico e stricnina sono esempi di farmaci rapidamente eliminati attraverso l’urina senza andare incontro a fenomeni di accumulo o a trasformazioni metaboliche.
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VIE DI ELIMINAZIONE DEI FARMACI
RENALE EPATICA POLMONARE INTESTINALE CUTANEA SALIVARE LACRIMALE MAMMARIA PRINCIPALI SECONDARIE
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Il Nefrone Tubulo contorto prossimale
Ansa discendente o di Henle (segmento sottile) Ansa ascendente o di Henle (segmento sottile e spesso) Capsula glomerulare o di Bowman Dotto collettore midollare Dotto collettore corticale Tubulo contorto distale
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Effetti della funzione renale sulla eliminazione urinaria dei farmaci
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Escrezione/metabolismo renale
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Secrezione (meccanismo attivo)
Composti endogeni (vitamine, zuccheri, aminoacidi) Attivo Riassorbimento (i farmaci diffondono dal fluido tubulare al plasma secondo il gradiente di concentrazione, il grado di ionizzazione e il MW) Passivo Farmaci Farmaci anionici (penicillina/probenecid) Secrezione (meccanismo attivo) (i farmaci vengono trasportati contro un gradiente di concentrazionedai capillari al fluido tubulare. Nei tubuli prossimali renali ci sono due principali sistemi responsabili della secrezione di farmaci, uno per anioni organici (penicilline, glucoronidi, etc..) e uno per i cationi organici morfina, Sali di ammonio quaternari, etc..) Farmaci coniugati
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Il rene è l’organo principale deputato all’escrezione di farmaci e loro metaboliti.
Quando un farmaco è escreto in forma non metabolizzata, nel rene vede comunque diminuire la propria attività 2. Farmaci e metaboliti polari sono prontamente eliminati dai reni.
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ELIMINAZIONE PER VIA RENALE
I farmaci liposolubili tendono ad essere escreti a concentrazioni simili a quelle presenti nel plasma. La loro concentrazione dipende soprattutto dal volume delle urine 2) I farmaci polari tendono ad essere escreti nelle urine a concentrazioni superiori a quelle presenti nel plasma, quindi la loro escrezione dipende più dal volume del filtrato glomerulare che dal volume delle urine 3) I farmaci coniugati si comportano in maniera simile alle sostanze polari, ma possono essere escreti in misura maggiore perché soggetti a meccanismi di secrezione attiva 4) I farmaci che si ionizzano facilmente, cioè acidi e basi, vengono escreti in maniera pH dipendente
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CLEARANCE (ml/min) = U x V P
U = Concentrazione del farmaco nell’urina V = Volume urina in 1 min. P = Concentrazione del farmaco nel plasma CLEARANCE (ml/min) = U x V P Quantità di plasma che in un minuto viene depurata dalla sostanza Cl = Viene completamente riassorbito (glucosio) Cl = flusso plasmatico renale (PAI) Per filtrazione glomerulare e per secrezione attiva tutto il plasma che attraversa i capillari, sia glomerulari che tubulari, viene depurato Cl = volume di plasma ultrafiltrato Non si lega alle proteine, non subisce riassorbimento né secrezione Cl < volume di plasma ultrafiltrato - Viene in parte riassorbito Cl > volume di plasma ultrafiltrato - Viene in parte secreto
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La Filtrazione di molecole non legate a proteine rappresenta il modo di escrezione della maggior parte dei farmaci I farmaci legati alle proteine non vengono filtrati dal glomerulo. 2. La filtrazione glomerulare permette l’escrezione nelle urine di farmaci con MW <250 K. 3. Le sostanze idrofile o lipofobiche sono eliminate in maniera più efficiente dai reni, in quanto non vengono riassorbite dal tubulo del nefrone dopo la filtrazione.
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3. Se un farmaco è una base debole, la somministrazione di NH4+Cl- acidifichera’ le urine e aumenterà la quantita’ di base in forma ionizzata. a. L’escrezione della base debole sara’ incrementata. b. Questo effetto è tanto più efficace quanto più il pKa del farmaco è simile al pH fisiologico.
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Il trasporto attivo di pochi farmaci avviene nel tubulo prossimale.
1. Generalmente coinvolge la secrezione di acidi e basi forti. 2. Caratteristiche del trasporto attivo: a. competizione tra substrati per il carrier b. saturazione del carrier c. mancanza del legame alle proteine 3. Può avvenire anche il riassorbimento. 4. Solo poche sostanze possono essere sia attivamente secrete che riassorbite (e.g. acido urico e aspirina).
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Blood vessel
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Secrezione tubulare Trasporto attivo dal circolo sanguigno verso il tubulo, dipendente dall’energia a disposizione. E’ dipendente dalla concentrazione plasmatica del farmaco E’ soggetta a competizione per il carrier, ad es. la secrezione di penicillina può essere ostacolata dalla somministrazione di probenecid (analgesico, anti-gotta)
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Riassorbimento Processo passivo dal tubulo al circolo dansgugno, dipendente dalla solubilità lipidica, pKa, pH, velocità di escrezione delle urine. Effetto del pH urinario : in caso di overdose di phenobarbital (acido debole) le urine vengono alcalinizzate con sodio bicarbonato; All’opposto, ammonio cloruro è usato per acidificare le urine per aumentare l’escrezione di farmaci basici
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L’escrezione biliare avviene nel fegato
1. Composti polari e ad alto MW, e metaboliti coniugati, sono attivamente escreti nella bile. E’ importante per l’eliminazione di composti ad alto MW (>500). fegato intestino tenue
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2. Il circolo enteroepatico avviene con pochi farmaci
che vengono eliminati nella bile, riassorbiti dall’intestino, rimandati al fegato e di nuovo eliminati nella bile. a. Una glucuronidasi intestinale può rompere il glucuronide, in modo che il farmaco libero possa essere riassorbito b. La digitossina, un glicoside cardiaco, è sottoposto a riciclo enteroepatico. c. Normalmente il circolo enteroepatico causa un aumento del tempo di emivita del farmaco.
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