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ICF International Classification of Functioning, Disability and Health

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Presentazione sul tema: "ICF International Classification of Functioning, Disability and Health"— Transcript della presentazione:

1 ICF International Classification of Functioning, Disability and Health

2 Assemblea Generale delle Nazioni Unite
La Convenzione ONU APPROVAZIONE 13 dicembre 2006 Assemblea Generale delle Nazioni Unite SOTTOSCRIZIONE 30 marzo 2006 82 paesi inclusa l’Italia RATIFICA legge 3 marzo 2009, n°18 Italia Preambolo + 50 articoli: 4 per scopo, principi, obblighi, definizioni 5 per monitoraggio e rendicontazione 14 per questioni tecniche e amministrative 27 affermazione principi di uguaglianza e inclusione 6 lingue: inglese, francese, spagnolo, arabo, russo, cinese

3 La Convenzione ONU SCOPO DIRITTI UMANI
promuovere, proteggere ed assicurare il pieno e paritario godimento dei diritti civili, politici, di accessibilità, di partecipazione, di salute, di lavoro, di protezione sociale DIRITTI UMANI Diritti esclusivi per i disabili

4 Disabilità e salute DISABILITA’ =
Definizione di DISABILITA’ che sia: Comune e condivisa Applicabile a tutte le persone senza creare discriminazioni e minoranze In grado di descrivere la disabilità attraverso le diverse aree del Funzionamento ≠ malattia DISABILITA’ = difficoltà di funzionamento a livello del corpo, della persona, della società, in uno o più domini di vita, vissuta da un individuo con una condizione di salute in interazione con i fattori contestuali

5 Disabilità e salute, l’OMS
Si è passati da una definizione di Handicappato (dell’ICIDH, 1980) a Persona con disabilità (dell’ICF, 2001) Una volta stabilita la definizione di Disabilità risulta indispensabile individuare anche uno strumento condiviso per classificarla. Il primo tentativo è stato l’ICIDH (International Classification of Impairments, Disabilities and Handicap) la classificazione internazionale delle menomazioni, delle disabilità e degli handicap. Disabilità ≠ Malattia ICIDH International Classification of Impairments, Disabilities and Handicap ICF International Classification of Functioning, Disability and Health

6 ICIDH (1980) Malattia Menomazione Disabilità Handicap
Disabilità e salute, l’OMS ICIDH (1980) Malattia Menomazione Disabilità Handicap Menomazione: …ogni perdita o anormalità di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche. Disabilità: …ogni restrizione o perdita (risultante da una menomazione) dell’abilità di eseguire un’attività nella maniera considerata normale per un essere umano. Handicap: …uno svantaggio derivato, per un dato individuo, risultante da una menomazione o una disabilità, che limiti o prevenga l’adempimento di un ruolo che è normale (rispetto a età, sesso e fattori sociali e culturali) per l’individuo. ICIDH La classificazione ICIDH del 1980 si basava su un modello sequenziale di base che distingueva fra menomazione, disabilità ed handicap, causata da un malattia. La menomazione veniva definita come “qualsiasi perdita o anormalità a carico di una struttura o di una funzione psicologica, fisiologica o anatomica” e in linea di principio essa riflette i disturbi a livello d’organo. Se il danno causa una limitazione o la perdita di una o più capacità funzionali e queste modificano negativamente l’attività del soggetto, l’esperienza di vita di tale individuo ne risulta condizionata in un modo oggettivo. Da questo ragionamento deriva la definizione di disabilità e cioè “qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) delle capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano”. La disabilità rappresenta l’oggettivazione della menomazione e come tale riflette disturbi a livello della persona. La disabilità si riferisce a capacità funzionali estrinsecate attraverso atti e comportamenti che per generale consenso costituiscono aspetti essenziali della vita di ogni giorno. L’handicap è invece “la situazione di svantaggio, conseguente ad una menomazione o ad una disabilità, che in un soggetto limita o impedisce l’adempimento del ruolo normale per tale soggetto in relazione a età, sesso e fattori socioculturali”. Esso rappresenta la socializzazione di una menomazione o di una disabilità e come tale riflette le conseguenze – culturali, sociali, economiche e ambientali – che per l’individuo derivano dalla presenza della menomazione e della disabilità. Lo svantaggio deriva dalla diminuzione o dalla perdita delle capacità di conformarsi alle aspettative o alle norme proprie dell’universo che circonda l’individuo. L’importanza di questa definizione risiede proprio nell’ammissione che l’handicap è un fenomeno sociale e culturale ed è strettamente causato da fattori ambientali e sociali. LIMITI EVIDENZIABILI DALL’ANALISI  DELL’ ICIDH 1. L’ICIDH classifica le circostanze in cui un individuo può trovarsi, ma non le caratteristiche del contesto sociale che creano tali circostanze. 2. Classifica le limitazioni nelle capacità delle persone, ma non registra gli effetti di un ambiente ostacolante. 3. Registra i cambiamenti nei livelli di abilità delle persone, ma non consente di capire se tali cambiamenti sono legati a modificazioni della persona stessa o dell’ambiente in cui è inserita. 4. La sequenza descritta dal modello non è sempre così semplice: l’handicap può infatti essere conseguenza di una menomazione, senza la mediazione di uno stato di disabilità. Una menomazione può ad esempio dare origine ad ostacoli nei normali tentativi di instaurare dei rapporti sociali; essa determina l’handicap ma non la disabilità. Inoltre, la sequenza può essere interrotta: una persona può essere menomata senza essere disabile e disabile senza essere handicappata.

7 L’OMS abbandona il concetto di salute come assenza di malattia
Disabilità e salute, l’OMS L’OMS abbandona il concetto di salute come assenza di malattia Identificandola invece come, una tensione verso una piena armonia e un sano equilibrio fisico, psichico, spirituale e sociale (OMS, 1948) Per poter superare i limiti del modello sottostante all’ICIDH è indispensabile cambiare prospettiva. L’OMS dunque decide di abbandonare il concetto di salute intesa come assenza di malattia e la definisce come una tensione verso una piena armonia e un sano equilibrio fisico, psichico, spirituale e sociale.

8 Prende in considerazione
Disabilità e salute, l’OMS Prende in considerazione Intera persona Tutte le dimensioni del funzionamento umano: fisico, psicologico, personale, familiare e sociale Ambiente Per potere attuare però un cambio di paradigma è indispensabile che nel parlare di salute di individuo si prenda in considerazione l’intera persona e dunque tutti gli aspetti del suo funzionamente (fisico, psicologico, familiare e sociale) e soprattutto l’ambiente in cui il soggetto è inserito. Uno dei grandi limiti dell’ICIDH infatti era appunto il non prendere in considerazione iul ruolo dell’ambiente fisico e sociale come causa principale dell’handicap. Questa mancanza non consentiva di utilizzare la classificazione per descrivere e misurare gli effetti di un ambiente inadatto alla vita delle persone.

9 Anni ‘70/’80 Prospettiva Medica Prospettiva Sociale
Disabilità e salute, l’OMS Anni ‘70/’80 Prospettiva Medica Prospettiva Sociale Uno step intermedio verso la formulazione dell’attuale modello sulla salute è rappresentato dal passaggio da una concezione puramente medica ad una prospettiva sociale.

10 Solo gli interventi medici sono appropriati
Disabilità e salute, l’OMS PROSPETTIVA MEDICA DIAGNOSI MEDICA Menomazione di funzioni e strutture Problemi incontrati da persone con disabilità Solo gli interventi medici sono appropriati

11 Solo gli interventi sociali sono appropriati
PROSPETTIVA SOCIALE Ambiente fisico e sociale Restrizioni nella Partecipazione alla vita di tutti i giorni Problemi incontrati dalle persone con una menomazione Solo gli interventi sociali sono appropriati

12 Essendo il modello della disabilità dell’ICF basato sull’interazione tra il modello medico e il modello sociale, l’approccio dell’OMS è stato quello di adottare il modello Bio-Psico-Sociale; Un modello di sintesi che fornisce una visione coerente delle diverse dimensioni della salute a livello biologico, individuale e sociale.

13 IL MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE NELL’ICF
Condizione di salute (malattia/disturbo) Funzioni & Strutture corporee (menomazione) Attività (limitazione) Partecipazione (restrizione) Fattori ambientali Fattori personali

14 ICF - Short version - Full version
L’ICF è stato accettato da 191 Paesi come standard internazionale per misurare e classificare salute e disabilità

15 Concetto innovativo dell’ICF nell’approccio alla disabilità
Qualunque persona in qualunque momento della vita può avere una condizione di salute che in un ambiente sfavorevole diventa disabilità

16 Scopo Lo scopo generale della classificazione ICF è quello di fornire un linguaggio standard e unificato che serve da modello di riferimento per la descrizione della salute e degli stati ad essa correlati. Confronto dati tra Paesi diversi Migliorare la comunicazione in equipe multidisciplinari Base scientifica per comprensione e studio salute Sistema di codifica per i sistemi informativi sanitari

17 L’ICF È UNA CLASSIFICAZIONE
E’ uno strumento che classifica la salute e gli stati di salute ad essa correlati. NON è uno strumento di valutazione o di misurazione.

18 Classificare Misurare Valutare
ordinare e catalogare mediante un criterio, rappresentare cose o persone indicandone tutte le caratteristiche, in modo da darne un’idea compiuta Misurare quantificare una osservazione contro uno standard Valutare determinare un valore, stimare calcolare, stabilire in misura approssimativa

19 CLASSIFICAZIONE GERARCHICA
ICF FUNZIONAMENTO E DISABILITA’ FATTORI CONTESTUALI FUNZIONI CORPOREE ATTIVITA’ FATTORI AMBIENTALI FATTORI PERSONALI STRUTTURE CORPOREE PARTECIPAZIONE

20 Il modello concettuale dell’ICF propone un’ottica positiva che enfatizza salute e funzionamento rispetto alla malattia o disabilità ponendo attenzione ai vari fattori di contesto, ambientali e personali. Non è però una classificazione delle persone, ma una classificazione delle caratteristiche della salute delle persone nel contesto della loro situazioni di vita individuali e dell’interazione con i fattori ambientali.

21 STRUMENTO DI DIAGNOSI (lo è ICD 10)
COSA E’ STRUMENTO CHE SPIEGA IL FUNZIONAMENTO STRUMENTO DI CLASSIFICAZIONE DELLA SALUTE E DEGLI STATI DI SALUTE AD ESSA CORRELATI (Complementare ICD 10) STRUMENTO CHE METTE INSIEME LE INFORMAZIONI UNA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLE PERSONE UN LINGUAGGIO STANDARD CODIFICATO (un metalinguaggio) COSA NON E’ STRUMENTO DI DIAGNOSI (lo è ICD 10) STRUMENTO DI CLASSIFICAZIONE DELLE MALATTIE STRUMENTO DI VALUTAZIONE E MISURAZIONE UNA CLASSIFICAZIONE DELLE PERSONE

22 Non essendo un tool diagnostico, l’OMS consiglia un utilizzo complementare dell’ICF con l’ICD-10 (International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems) per completare il quadro di condizione di salute

23 L’ICD l’ICF

24 L’ICD-10 e l’ICF L’ICD-10 e l’ICF sono complementari e dovrebbero essere usati insieme Nell’ICF vengono classificati il funzionamento e la disabilità associati alla condizione di salute. Mentre le condizioni di salute in quanto tali (malattie, disturbi, lesioni etc) vengono classificate principalmente nell’ICD-10 (International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems) che fornisce un modello di riferimento eziologico. L’ICD-10 fornisce una diagnosi delle malattie, dei disturbi o di altri stati di salute e questa informazione si arricchisce delle informazioni aggiuntive offerte dall’ICF relative al funzionamento.

25 L’ICF e l’ICD-10 La diagnosi, da sola, non è in grado da sola di predire quali siano i bisogni di servizi, i livelli di cura e di funzionamento della persona L’aggiunta di una diagnosi funzionale ad una diagnosi medica è particolarmente utile per incoraggiare trattamenti e interventi volti al miglioramento del proprio livello funzionale anche se queste terapie non sono mirate alla sottostante condizione di salute

26 La struttura dell’ICF Le informazioni fornite dall’ICF sono una descrizione delle situazioni che riguardano il funzionamento umano e le sue restrizioni; classificazione serve da modello di riferimento per l’organizzazione di questi informazioni, strutturandole in modo significativo, interrelato e facilmente accessibile L’ICF organizza le informazioni in due parti principali Parte 1 Funzionamento e disabilità Corpo: strutture e funzioni Attività: es.apprendimento, comunicazione mobilità, ecc. Partecipazione: es. interazioni e relazioni interpersonali, vita sociale, civile e di comunità, ecc Parte 2 Fattori contestuali F. Ambientali: es. prodotti e tecnologia, ambiente naturale e cambiamenti ambientali, relazioni e sostegno sociale, ecc. F. Personali: non sono classificati nell’ICF a causa della lorio enorme varietà

27 La Struttura dell’ICF I due componenti del Funzionamento e della Disabilità La componente Corpo: le funzioni e le strutture corporee La componente di Attività e Partecipazione I due componenti dei Fattori Contestuali I fattori ambientali I fattori personali, (non rappresentati dall’ICF) sesso, età, status sociale ecc.

28

29 ICF – Componenti e domini della salute
Sono gli ambiti che specificano i componenti della salute. Essi si identificano con una lettera che precede i codici Domini della salute: b (body): funzioni corporee s (structure): strutture del corpo d (domain): aree di vita (compiti e azioni) e (environment):influenze esterne su funz.e disabilità Influenze interne su funz. e disabilità Componenti della salute l’ICF è una classificazione delle componenenti della salute non una classificazione delle malattie (come l’ICD-10 o il DSM) o una classificazione delle conseguenze delle malatiie ( come l’ICIDH-1, OMS 1980) Componenti della salute: Funzioni corporee Strutture corporee Attività e Partecipazione Fattori ambientali Fattori personali

30 Funzionamento comprende tutte le funzioni corporee, le attività e la partecipazione.
Disabilità comprende le menomazioni, le limitazioni dell’attività e le restrizioni della partecipazione. Con questi costrutti l’ICF elenca anche i fattori ambientali con cui interagiscono.

31 I domini contenuti nell’ICF sono i domini della salute e i domini ad essa correlati:
1) Funzioni e Strutture Corporee 2) Attività e Partecipazione 3)Fattori contestuali

32 I domini dell’ICF Condizione fisiche Funzioni e Strutture corporee
Attività personale Fattori contestuali Fattori ambientale (non classificati nell’ICF) Fattori personale Partecipazione sociale

33 ICF - Funzionamento e Disabilità
I componenti del funzionamento e della disabilità vengono interpretati attraverso quattro costrutti (separati ma correlati) che vengono resi operativi utilizzando i qualificatori. Le Funzioni e le Strutture corporee possono essere classificati attraverso cambiamenti nei sistemi fisiologici o in strutture anatomiche. Per la componente Attività e Partecipazione sono disponibili due costrutti: capacità e performance

34 ICF codici L’ICF fornisce una lunga lista di codici per descrivere l’integrità delle funzioni corporee e strutturali, l’abilità e la performance delle attività della vita quotidiana, la portata della partecipazione dell’individuo e i fattori ambientali che possono facilitare o mettere in difficoltà le funzionalità. La lista dei codici può essere considerata un profilo esaustivo o una diagnosi funzionale della persona, complementare alla propria diagnosi medica.

35 Qualificazione nell’ICF
I costrutti dell’ICF, sono qualificati usando la stessa scala. Avere un problema può significare una menomazione , una limitazione di capacità, un problema di performance o una barriera a seconda del costrutto.

36 Capitolo 1 FUNZIONI MENTALI (b1)
TERMINE DI PRIMO LIVELLO Funzioni mentali globali (b110-b139) NOME DEL BLOCCO b110 Funzioni della coscienza b114 Funzioni dell’orientamento TERMINE DI SECONDO LIVELLO b1140 Orientamento rispetto al tempo b1141 Orientamento rispetto al luogo TERMINE DI TERZO LIVELLO b1142 Orientamento rispetto alla persona TERMINE DI QUARTO LIVELLO b11420 Orientamento rispetto a se b11421 Orientamento rispetto agli altri

37 Capitolo 2 Funzioni Sensoriali e Dolore
Questo capitolo riguarda le funzioni dei … Funzioni visive e correlate (b210-b229) Funzioni sensoriali relative alla … Inclusioni: funzioni dell’acuità visiva; funzioni … Esclusione: funzioni percettive (b156) b Funzioni dell’acuità visiva Funzioni della vista relative alla percezione delle forma … b Acuità binoculare nella visione a distanza Funzioni della vista … b Acuità monoculare nella visione a distanza TERMINE DI TERZO LIVELLO TERMINE DI PRIMO LIVELLO NOME DEL BLOCCO TERMINE DI SECONDO LIVELLO TERMINE DI QUARTO LIVELLO b Funzioni della vista

38 Capitolo 2 Funzioni Sensoriali e Dolore
Questo capitolo riguarda le funzioni dei sensi, vista, udito, gusto e così via, oltre che la sensazione di dolore Funzioni visive e correlate (b210-b229) Funzioni sensoriali relative alla percezione della presenza della luce e dell’aspetto, dimensione, forma e colore degli stimoli visivi. Inclusioni: funzioni dell’acuità visiva; funzioni del campo visivo; qualità della visione; funzioni relative alla percezione della luce e del colore, acuità visiva della visione da lontano e da vicino, visione monoculare e binoculare; qualità dell’immagine visiva; menomazioni come miopia, ipermetropia, astigmatismo, emianopsia, cecità ai colori, visione a tunnel, scotoma centrale e periferico, diplopia, nictalopia e ridotta adattabilità alla luce. Esclusione: funzioni percettive (b156) INCLUSIONI ESCLUSIONI DEFINIZIONE OPERATIVA b210 FUNZIONI DELLA VISTA

39 ICF: Passi generali di codificazione
1. Definire l’informazione esistente per codificare e identificare se appartiene al dominio di Funzione Corporee, Strutture Corporee, Attività/Partecipazione, o Fattori Ambientali 2. Trovare il capitolo (codice di 4 carattere) all’interno del dominio appropriato che meglio descriva l’informazione che vogliamo codificare. 3. Leggere la descrizione del codice di 4 caratteri e stare attenti alle note relative alla descrizione. 4. Leggere le note di inclusione o esclusione che sono applicabili al codice e procedere di conseguenza. 5. Determinare se l’informazione che vogliamo codificare e’ consistente con un livello a 4 caratteri o se occorre esaminare una descrizione più dettagliata al livello di 5 o 6 caratteri.

40 ICF: Passi generali di codificazione
6. Andare al livello di codice che meglio descriva l’informazione che deve essere codificata. Rivedere la descrizione e le note di inclusione o esclusione applicabili al codice. 7. Selezionare il codice e rivedere l’informazione (disponibile) che abbiamo per assegnare un valore al qualificatore universale che definisce la menomazione, la limitazione funzionale, restrizione partecipativa. (0=no menomazione/difficolta’ fino a 4= menomazione completa/difficolta’ o barriera ambientale (0= no barriera fino a 4=barriera completa) or facilitatore (0=no facilitatore fino a +4=completo facilitatore) 8. Assegnare il codice con il qualificatore al secondo, terzo o quarto livello di item Per esempio, d115.2 (moderata difficoltà all’ascolto).

41 ICF: Passi generali di codificazione
9. Ripetere passi 1-8 per ogni manifestazione di funzione o disabilità d’interesse per la codificazione e dove esiste informazione. 10. I genitori e gli individui possono partecipare al processo completando inventari appropriati per l’età in modo poter enfatizzare specifiche aree di difficoltà funzionale, ma prima che la piena valutazione e codificazione sia fatta dai professionisti o da un team di professionisti.

42 Elementi di codifica _ X X X X X . _ _ _
Primo qualificatore Secondo qualificatore Decimale (divisore) Terzo qualificatore _ X X X X X . _ _ _ Identificatore delle dimensioni b = Funzioni corporee bxxxx._ s = Strutture corporee sxxxx._ _ _ d = Attività e Partecipazione dxxx._ _ e = Fattori Ambientali exxx._

43 ICF Funzioni Corporee Le Funzioni corporee sono le funzioni fisiologiche dei sistemi corporei (comprese le funzioni psicologiche). Le menomazioni sono problemi nella funzione o nella struttura del corpo, intesi come una deviazione o una perdita significativa.

44 ICF Funzioni Corporee Il qualificatore è su una scala negativa e viene usato per indicare l’estensione o la gravità di una menomazione. xxx.0 Nessuna menomazione (assente, trascurabile) 0-4% xxx.1 menomazione Lieve (leggera, piccola) 5 – 24% xxx.2 menomazione Media (moderata, discreta) 25 – 49% xxx.3 menomazione Grave (notevole, estrema) % xxx.4 menomazione Completa (totale) 96 – 100% xxx.8 non specificato xxx.9 non applicabile

45 ICF Strutture Corporee
Le Strutture corporee sono le parti anatomiche del corpo, come gli organi, gli arti e le loro componenti Le menomazioni sono problemi nella funzione o nella struttura del corpo, intesi come una deviazione o una perdita significative.

46 ICF Strutture Corporee
Le strutture corporee possono essere codificati con tre qualificatori: Primo qualificatore è generico con scala negativa xxx.0 Nessuna difficoltà (assente, trascurabile) 0-4% xxx.1 difficoltà Lieve (leggera, piccola) 5 – 24% xxx.2 difficoltà Media (moderata, discreta) 25 – 49% xxx.3 difficoltà Grave (notevole, estrema) % xxx.4 difficoltà Completa (totale) 96 – 100% xxx.8 non specificato xxx.9 non applicabile

47 ICF Strutture Corporee
Secondo qualificatore indica la natura del cambiamento nella rispettiva struttura corporea 0 nessun cambiamento nella struttura 1 assenza totale 2 assenza parziale 3 parte in eccesso 4 dimensioni anormali 5 discontinuità 6 posizione evitante 7 cambiamenti qualitativi nella struttura, incluso l’accumulo di fluidi 8 non specificato 9 non applicabile

48 ICF Strutture Corporee
Terzo qualificatore viene usato per indicare la localizzazione 0 più di una regione 1 destra 2 sinistra 3 entrambi i lati 4 frontale 5 dorsale 6 prossimale 7 distale 8 non specificato 9 non applicabile

49 ICF Attività e Partecipazione
L’attività è l’esecuzione di una azione da parte di un individuo - Le limitazioni dell’attività sono le difficoltà che un individuo può incontrare nello svolgere delle attività La partecipazione è il coinvolgimento in una situazione di vita. - Le restrizioni alla partecipazione sono i problemi che un individuo può sperimentare nel coinvolgimento nelle situazioni di vita.

50 Costrutti di Attività e Partecipazione
Performance: Quanto può fare una persona in una certa condizione di salute nel loro ambiente abituale Capacità: Quanto può fare una persona in una certa condizione di salute in un ambiente standard

51 ICF Attività e Partecipazione
I qualificatori capacità e performance possono entrambi essere usati con la seguente scala: xxx.0 Nessuna difficoltà (assente, trascurabile) 0-4% xxx.1 difficoltà Lieve (leggera, piccola) 5 – 24% xxx.2 difficoltà Media (moderata, discreta) 25 – 49% xxx.3 difficoltà Grave (notevole, estrema) % xxx.4 difficoltà Completa (totale) 96 – 100% xxx.8 non specificato xxx.9 non applicabile Viene codificata prima la performance e poi la capacità xxx.xx

52 ICF Fattori ambientale
I fattori ambientali sono componenti essenziali della classificazione. Interagiscono con tutte le componenti del funzionamento e delle disabilità. Il costrutto di base dei Fattori Ambientali è la funzione facilitante o ostacolante che il mondo fisico, sociale o l’ atteggiamento degli altri può avere sulle persone.

53 ICF Fattori Ambientali
Ambienti diversi possono avere un impatto molto diverso sullo stesso individuo con una certa condizione di salute. Un ambiente con barriere, o senza facilitatori, limiterà la performance dell’individuo, altri ambienti più facilitanti potranno invece favorire la performance.

54 Fattori Ambientali Sono considerati i seguenti aspetti dell’ambiente
Prodotti e tecnologia Ambienti naturale e cambiamenti ambientali effettuati dall’uomo. Relazioni e sostegno sociale Atteggiamenti Servizi, sistemi e politiche

55 Fattori Ambientali I fattori ambientali sono codificati dal punto di vista della persona. L’ informazione e sempre soggettiva, la persona intervistata esplicita la percezione propria di barriere e facilitatori nel suo ambiente. La scala è negativa e positiva e indica il grado in cui un fattore ambientale agisce come una barriera o un facilitatore.

56 Primo Qualificatore dei Fattori Ambientali
xxx.0 Nessuna barriera (assente, trascurabile) 0-4% xxx.1 barriera Lieve (leggera, piccola) 5 – 24% xxx.2 barriere Media (moderata, discreta) 25 – 49% xxx.3 barriera Grave (notevole, estrema) % xxx.4 barriere Completa (totale) 96 – 100% xxx+0 Nessun facilitatore (assente, trascurabile) 0-4% xxx+1 facilitatore Lieve (leggera, piccola) 5 – 24% xxx+2 facilitatore Medio (moderata, discreta) 25 – 49% xxx+3 facilitatore Grave (notevole, estrema) % xxx+4 facilitatore Completo (totale) 96 – 100% xxx.8 barriera, non specificato Xxx+8 facilitatore, non specificato xxx.9 non applicabile

57 L’ICF Classification ICF: Più di 1400 categorie che servono a classificare estensivamente la funzionalità individuale ICF checklist ICF core set

58 ICF – Checklist Il checklist di ICF rappresenta una selezione di solo 128 categorie dell’ICF da tutto il sistema di classificazione. Include 32 categorie dal componente body functions (25%), 16 (29%) dai body structures, 48 (41%) da attività e partecipazione, e 32 (43%) da fattori ambientali.

59 ICF - Core Set Una lista di categorie dell’ ICF che è rilevante per la maggior parte di pazienti con una condizione di salute specifica

60 Checklist or core set? Checklist: mette il focus sulla funzionalità dell’individuo nell’ambiente abituale Core set: mette il focus sulla malattia e la funzionalità relativa a quella malattia nell’ambiente abituale

61 Checklist Da un quadro più ampio/attuale dell’individuo 
Non è legato ad una diagnosi  Permette il confronto tra malattie diverse  L’applicazione del checklist può essere lungo 

62 Core set Permette il confronto del funzionamento tra più individui con la stessa malattia  Può essere utile per la ricerca perché tutti hanno gli stessi codici aperti  Non permette il confronto tra individui con patologie diverse  Focus sulla malattia 

63 L’ICF per bambini L’ ICF è stato disegnato pensando all’intero ciclo esistenziale includendo qualsiasi condizione di salute Per l’ICF – Versione per bambini e adolescenti (ICF-CY) è stato comunque necessario aggiungere qualche codice che fornisce delle precise descrizione dello stato di salute di bambini e adolescenti.

64 ICF -CY La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute - Versione per bambini e adolescenti (ICF-CY) appartiene al gruppo di classificazione internazionale sviluppato dal WHO – OMS per descrivere vari aspetti della salute. L’ICF-CY fornisce delle descrizioni dello stato di salute di bambini e adolescenti.

65 ICF - CY La crescita e lo sviluppo del bambino costituiscono i temi centrali dell’adattamento di contenuto dell’ICF-CY. La classificazione nella versione per bambini ed adolescenti definisce le componenti di benessere che nell’età evolutiva includono non solo le funzioni mentali di attenzione, memoria e percezione ma anche gli aspetti fisiologici e strutturali della crescita e dello sviluppo. Non solo le attività quotidiane più usuali, ma anche le attività relative al gioco, all‘apprendimento, alla vita famigliare e all’educazione, espresse in differenti domini. Opuscolo ICF 2008

66 L’ICF-CY (Children and Youth)
I primi due decenni di vita sono caratterizzati da una rapida crescita e da cambiamenti significativi nello sviluppo fisico, sociale e psicologico. Parallelamente ci sono cambiamenti che definiscono la natura e la complessità dell’ambiente dei ragazzi/bambini lungo le varie situazioni della loro crescita/sviluppo, dall’infanzia/età evolutiva alla pre-adolescenza e adolescenza . Ognuno di questi cambiamenti nell’ambiente è associato con una competenza, una partecipazione sociale e ad una indipendenza crescente.

67 L’ICF-CY (Children and Youth)
Nell’ICF-CY vengono classificate funzioni e strutture corporee, attività e partecipazione e vari fattori ambientali che limitano o facilitano il funzionamento di bambini e adolescenti nelle varie situazioni di vita.

68 ICF - CY L’ICF-CY offre quindi un linguaggio comune e standardizzato per descrivere e misurare la salute e la disabilità fino al diciottesimo anno di vita. Questo sistema di classificazione aiuterà clinici, insegnanti, ricercatori, amministratori, responsabili politici e genitori nell’identificare i bisogni correlati alla salute, allo sviluppo e all’istruzione dei bambini e degli adolescenti. (Incontro Venezia 2007, Erickson ICF-CY)

69 ICF - CY Una questione principale nel caso dei bambini è il ruolo di mediazione dello sviluppo e dei fattori ambientali. Prospettiva interattiva   L’ambiente dei bambini cambia drammaticamente attraverso le fasi dell’infanzia fino alla prima adolescenza. Ognuna di queste fasi influenza l’interazione dei bambini attraverso stimolazioni e reazioni. Queste interazioni ,inquadrano il processo di sviluppo delle acquisizioni di capacità di complessità crescente, che coinvolgono azioni e reazioni rispetto all’ambiente fisico e sociale. L’influenza dell’ambiente sulle attività dei bambini e sulle funzionalità è per questo motivo particolarmente importante, da documentare in questa parte della vita.

70 ICF – CY Modello Biopsicosociale
 L’ICF riconosce che la necessità di persone/bambini con disabilità, non è solamente dal punto di vista medico ma, anche in modo più esteso, dal punto di vista sociale, funzionale e dell’educazione. Identifica i bambini in base ai profili funzionali piuttosto che in base ad etichette diagnostiche.   Aspetti positivi di funzionamento Aree di forza   Aree di attenzione come bisogni speciali

71 Strumenti identificati per misure attuali all’ICF
Broad correspondence of the following measures to one or more ICG dimensions: Ten questions The Abilities Index The Wee-Fin The Parent Evsluation of Development Scale-Peds The Gross Motor Function Measure-GMFM The Cognitive Adaptive Test/Clinical Linguistic and Auditory Milestone Scale – CAT/CLAIMS The Questionnaire for Identifying Children with Clinic Conditions QUICCC The Life Habits Assessment – LIFE – H The Disability Scales for Childood and Adolescent Injuries – DSCAL The independent Behavior Assessment Scale The Educational Needs Questionnaire ENS The Short Sensory Profile – SSP The Amount of Assistance Questionnaire – AAQ Simoensen et al

72 Pubblicazione ICF - Bambini
Ogonowski JA, Kronk R, Rice, Carryn N. and Feldman HM. (2004) 'Inter-rater reliability in assigning ICF codes to children with disabilities',Disability & Rehabilitation,26:6,353 — 361 Østlensjø S, Bjorbækmo W, Carlberg E and Vøllestad N. (2006) ‘Assessment of everyday functioning in young children with disabilities: An ICF-based analysis of concepts and content of the Pediatric Evaluation of Disability Inventory (PEDI)',Disability & Rehabilitation,28:8,489 — 504 Simeonsson, R. J., Leonardi, M., Lollar, D., Bjorck-Akesson, E., Hollenweger, J. and Martinuzzi, A.(2003) 'Applying the International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) to measure childhood disability',Disability & Rehabilitation,25:11,602 — 610 J McDougall, K Horgan, P Baldwin, MA Tucker, P Frid. Employing the International Classification of Functioning, Disability and Health to enhance services for children and youth with chronic physical health conditions and disabilities. Paediatr Child Health 2008;13(3):

73 Considerazione ICF ICF è una classificazione descrittiva, non è un tool diagnostico Il codificatore (the coder) deve codificare solo quello che è stato osservato o misurato Presumere è scientificamente inappropriato e crea stereotipi su persone con disabilità

74 Considerazione ICF La disabilità non è in alcun modo una caratteristica della persona, quanto piuttosto il risultato dell’interazione tra una certa condizione di salute e un ambiente sfavorevole.

75 Considerazione ICF Problema di salute e di disabilità sono aspetti dello stesso fenomeno. Una certa condizione di salute, in un certo ambiente sfavorevole, diventa disabilità. Usare un linguaggio comune e affrontare i problemi della salute e della disabilità in maniera multidisciplinare può essere un primo passo per cercare di diminuire l’impatto di una certa condizione di salute sull’attività e sulla partecipazione alla vita dell’individuale.

76 Considerazione ICF La filosofia del ICF enfatizza ciò che noi abbiamo in comune, come essere umani, e così rende più facile il rispetto e l’adattamento alle cose che ci rendono diversi.

77 Considerazione ICF La dott.ssa Matilde Leonardi, della Direzione Scientifica del Besta, sottolinea che: “Per la prima volta la questione della salute e della disabilità viene affrontata in modo globale, prendendo in esame non soltanto i fattori clinici, ma gli aspetti ambientali, psicologici, esistenziali. Capire quali sono i bisogni delle persone con disabilità significa capire in che modo orientare le politiche economiche e sociali, significa preparare strumenti di intervento che permettano di combattere ogni forma di discriminazione e promuovere l’integrazione sociale e la partecipazione, favorendo così le pari opportunità”.

78 Bibliografia ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento, dell Disabilità e della Salute. Erickson Towards a Common Language for Functioning, Disability and Health ICF. World Health Organization, Geneva 2002 Simeonsson RJ, Leonardi M et al. ICF-CY: a universal tool for practice policy and reasearch. Meeting of WHO collaborating centres for the family of international classifications. Tunisia, Oct-Nov Ianes, H. IL MODELLO ANTROPOLOGICO ICF COME BASE PER LA DIAGNOSI FUNZIONALE E IL RICONOSCIMENTO DEI “BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI” (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute OMS,2002 e 2007) Leonardi M, Ajovalasit D. Il progetto personalizzato per il bambino con disabilità alla luce della classificazion e ICF e ICF-CY. Opuscolo ICF 2008


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