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PubblicatoTimoteo Milano Modificato 10 anni fa
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Il microfascio esterno di protoni all'acceleratore di Firenze: set-up e applicazioni
Lorenzo Giuntini Dipartimento di Fisica dell’Università e Sezione INFN Firenze, Italy Incontri di Fisica delle Alte Energie, IFAE, Pavia, Aprile 2006
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Facility di microfascio
...un microscopio elettronico nel quale si usano protoni come proiettili (sonde) in entrambi si determina la composizione del campione in esame per mezzo della radiazione X emessa con entrambi si ottengono mappe X-Y di distribuzione degli elementi presenti
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Microscopio a protoni Analisi in tracce (tra ppm e decine di ppm) grazie alle altissime sezioni d’urto, sino a migliaia di barn Spessore analizzabile di decine di micron Può lavorare in vuoto e in fascio esterno
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Microscopio a protoni con fascio esterno
risoluzione spaziale molto buona (<10 mm) elimina i problemi delle analisi in vuoto: campioni di dimensioni qualunque nessun prelievo l’atmosfera limita molto il riscaldamento “ “ “ l’evaporazione “ “ “ la carica del campione
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Facility di microfascio esterno di Firenze
Pre-requisiti: Sorgente di protoni (decine di mA) Acceleratore di particelle (MeV) Sistemi di trasporto del fascio sino al canale di microfascio
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acceleratore Tandem del laboratorio Labec di Firenze
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1 - sorgente e trasporto a bassa energia
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2 – accelerazione Argon stripper
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3 - trasporto del fascio al canale di microfascio
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sala dell’acceleratore (sorgenti)
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acceleratore Tandem (moltiplicatore tensione)
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Facility di microfascio esterno di Firenze
10 mm di fascio esterno su bersaglio; cosa serve? Ottica di focheggiamento forte QD (distante dalle OS) Object slits OS per regolare le dimensioni del fascio in ingresso Estrazione del fascio in esterno (fuori dal vuoto) Scansione
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linea di microfascio QD OS
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la lente Bobine scansione Quadrupole Doublet QD
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microfascio “esterno” : finestre
0.5 mm finestre Si3N4 100 nm thick - 0.5 x 0.5 mm2 wide - 1.0 x 1.0 mm2 wide finestra montata su nasino di uscita del fascio
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Microfascio esterno I percorso esterno il più corto possibile, 2 mm nel nostro set-up fascio bersaglio in elio 2 mm
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Microfascio esterno II
atmosfera di He tra bersaglio e finestra di uscita del fascio
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Cosa abbiamo ottenuto:
Demagnification factors (Dx,; Dy) 8; 45 Object slit aperture (mm) 60 × 300 Collimation slit aperture (mm) 2 × 2 FWHM (mm) (vacuum) 7.5 × 7 FWHM (mm) (helium) 9 × 8 FWHM (mm) (air) 15 × 15
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Per finire: Rivelazione Visualizzazione Acquisizione (riorganizzazione dati)
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il set-up di rivelazione
2 rivelatori X per PIXE rivelatore particelle per BS rivelatore X per misura corrente rivelatore g per PIGE allo studio rivelatore particelle in avanti
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set-up di rivelazione: close-up
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per ogni segnale dal rivelatore si acquisiscono :
energia E del raggio X rivelato posizione (x, y) del fascio 500 mm Si Min. Max. Cu
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microelettronica scopo della misura: rivelare contaminanti nelle piste degli adattatori di passo di CMS Lato fan-in Lato fan-out strato di pochi mm di Al su sottile strato di Cr (~100 nm) allargamento (pad) alle estremità delle piste per le saldature scansione integrata: 4 scansioni magnetiche di 360x360 mm2 su entrambi i lati dell’adattatore, sovrapposte di 60 mm le une alle altre
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il rame viene dalle piste
La contaminazione BIG mappa del rame Immagine ottica LATO FAN-OUT 660 mm Cu Cu Come si vede... il rame viene dalle piste
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Analisi di disegni a punta metallica su carte preparate
Vari tipi di stilo metallico per scrivere su carta ( Köln, museo diocesano)
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Rogier Van der Weyden S. Luca che ritrae la Vergine (dettaglio)
Boston, Museum of Fine Arts Stilo d’argento (Hannover, Landesmuseum)
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Paolo Uccello Pisanello
PROFILO DI DONNA Parigi, Louvre Punta metallica su carta preparata STUDIO DI CAVALIERE Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe Punta metallica, carta preparata a bianco di piombo e terra verde
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Leonardo da Vinci STUDIO DI DRAPPEGGIO
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica punta metallica + bianco di piombo su carta preparata
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Analisi di disegni a punta metallica
Analisi per scopi conservativi: sono opere molto delicate e preziose, fino ad ora studiate poco e solo dal punto di vista storico artistico Problema: non uniformità (su scala << 1 mm) del segno lasciato dalla punta metallica, in presenza di una carta la cui preparazione colorata può contenere composti dello stesso metallo 1 mm Necessità di tecnica di “imaging”, con risoluzione delle decine dei micron e assolutamente non distruttiva
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Test su campioni preparati in laboratorio
Carta preparata con cinabro (HgS) e bianco di piombo Stilo di Pb 2 mm Mappa Pb
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Analisi di inchiostri metallo-gallici (I)
1 cm 1 mm Mappa Cu Mappa Fe
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Analisi di inchiostri metallo-gallici (II)
Mappa Cu (ottenuta con protoni da 3 MeV) Fotografia Fotografia con retroilluminazione
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Analisi di inchiostri metallo-gallici (III)
Mappa Fe Fotografia Fotografia con retroilluminazione
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Conclusioni Il microfascio di Firenze è uno strumento sensibile, potente e flessibile Consente di avere una sonda di dimensione variabile da pochi micron a qualche decimo di millimetro Permette di fare analisi puntuali e mappature sino a 2.5 x 2.5 cm2 L’analisi può essere eseguita in list mode, il che permette il “re-playing” della misura in qualunque modo si voglia Il set-up esterno consente analisi veloci e non distruttive (nonostante si concentri la potenza del fascio, dell’ordine dei mW, su aree diecimila volte più piccole dell’usuale)
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