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PubblicatoMichele Paoli Modificato 10 anni fa
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LA CREAZIONE DEL COSMO L'umana necessita' di rispondere a domande del tipo “chi ha fatto il mondo?” o “da dove veniamo?”
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Il termine Cosmogonia deriva dal corrispondente greco (kósmos, mondo e génésthai, nascere) e significa nascita del cosmo, ovvero origine dell’universo. Nei tempi antichi il termine cosmogonia era correlato prevalentemente con la mitologia. Nei tempi antichi il termine cosmogonia era correlato prevalentemente con la mitologia.
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In tempi moderni, invece, con il termine cosmogonia si indica lo studio scientifico dell'origine ed evoluzione dell'universo, argomento di studio della cosmologia. Anche se la capacità degli scienziati di analizzare eventi unici del passato remoto, come quello della creazione dell'universo, è limitata perché questi non possono essere osservati direttamente e non sono ripetibili in laboratorio.
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La concezione di creazione:
1. Il termine puo' essere inteso nel suo significato “attivo”; 2. Puo' esserle attribuito un significato “passivo”; 3. Le creazione puo' intendersi come una relazione;
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La Sacra Scrittura parla della creazione allo scopo di rivelare l'immagine del Creatore e quali siano i rapporti fra Dio e l'uomo. Le scienze sperimentali parlano del creato centrandosi sul mondo in se stesso.
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Gli Egizi ritenevano che
all’inizio questo universo non esistesse affatto. Per i Caldei il diluvio di acqua e di fuoco giunge allorché piace a Dio creare un nuovo Mondo migliore dell’antico.
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Per gli Induisti, all’inizio
vi era Quello, fatto di tenebre, indistinto, senza caratteristiche. Gli Zuni, raccontano che prima dell’inizio della nuova creazione, il Creatore se ne stava solo.
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I Greci affermavano che la vita
dell’universo intero è ciclica, per cui si riprodurrà anche in avvenire necessariamente e indefinitamente. Il Buddismo toglie ogni forma di tempo e spazio e la creazione è presente ad ogni istante, poiché è l’attimo l’unica realtà.
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Il Cristianesimo, l’Ebraismo e l’Islam fanno riferimento alla Bibbia, nella quale è descritta la creazione, da noi tutti ben conosciuta.
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La nascita del cosmo dal punto di vista della scienza
Secondo il modello del Big Bang, l'Universo ebbe origine con un' "esplosione", che riempì tutto lo spazio, a partire da un punto materiale. Esempio dell'espansione e' quella di un palloncino sulla cui superficie sono disegnati dei punti. Gonfiando il palloncino, la distanza fra due punti qualsiasi aumenta.
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Si è giunti all'ipotesi del Big Bang sulla base di tre fatti sperimentali:
(a) la recessione delle galassie (il nostro Universo si sta espandendo e raffreddando); (b) la radiazione cosmica di fondo; (c) il rapporto di abbondanza elio-idrogeno.
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Si sono poi aggiunte altre considerazioni:
(d) le galassie distanti, situate a qualche miliardo di anni luce da noi,ci appaiono più "giovani" di quelle vicine; (e) la curvatura dello spazio-tempo sembra essere collegata al contenuto di materia e di energia nel nostro Universo.
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La creazione “ex nihilo”.
Un paragone tra il pensiero religioso e quello scientifico si basa sul pensiero ”ex nihilo” ed “ab initio temporis”: La creazione “ex nihilo”. L'affermazione che Dio crea dal nulla equivale all'affermazione dell'onnipotenza e della libertà divine. Dio non ha bisogno di nulla fuori di Sé per creare.
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La creazione “ab initio temporis”.
Come per la creazione dal nulla, anche la concezione di un inizio del tempo e la sua comprensione in quadro creaturale che preveda un inizio e manifesti una tensione verso un fine
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La creazione dal nulla ed il problema dell'inizio del tempo nel contesto delle scienze naturali:
Se l'universo ha avuto origine con un Big Bang ed ha un'età nota e limitata, ciò implicherebbe un'origine dei tempi, un “punto zero” al di là del quale non vi sarebbe né materia né spazio-tempo, e ciò ricorderebbe la nozione teologica di una creazione dal nulla, all'inizio del tempo.
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In definitiva, si può dire che la concezione teologica di una creazione ex nihilo e ab initio temporis è certamente assai conforme alla cosmologia del Big Bang, ma la verità di quella non dipende dalla verità di questa. Quanto detto vale a maggior ragione per quelle nozioni di creazione utilizzate dalle scienze naturali che fanno riferimento a qualcosa di preesistente, come le trasformazioni fra massa ed energia, o, in ambito biochimico, fenomeni come la polimerizzazione spontanea delle macromolecole.
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Tutto ciò che nell'universo vi è di “creativo” appartiene in fondo alla trascendenza dell'essere personale sull'essere semplice ed è in un certo modo sempre riconducibile all'unico soggetto che può essere veramente creativo, cioè Dio.
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Bisogna chiedersi prima di tutto se le domande che sono al fondo di qualsiasi credo, come l’esistenza di Dio per le religioni, e le domande sulla nascita e l’eventuale fine dell’Universo per le scienze, siano differenti o se si tratti della stessa domanda vista con concetti culturali diversi.
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